giovedì 9 ottobre 2008

MISSIONE ROMANIA - 2008 - Finale

Martedì 30 Settembre
Ore 9 i dodici clown con Funiculà e la mitica Suor Nicoleta partono alla volta del Carcere Minorile di Tichilesti, a una ventina di minuti da Braila. Si trova in aperta campagna, cancelli azzurrini e tanto verde, meno male! Comunque sia è in degrado. Entriamo, stessi agenti dell’anno scorso, veniamo accolti da una rappresentanza degli operatori e ci dirigiamo subito nel viale alberato, direzione teatro.
Ancora una volta polveroso, i tessuti sul palco sporchini e di un rosso spento. I colori entrano e occupano la stanza. Ci prepariamo, allestiamo la scena per il nostro spettacolo delle due tribù e della valigia. In poco tempo una parte dei ragazzi del penitenziario occupano quasi tutti i posti a sedere, via allo spettacolo! Ci divertiamo tantissimo, lo facciamo soprattutto per noi e ci divertiamo talmente tanto che dobbiamo fermarci per gli applausi a scena aperta. A fine spettacolo presento i clown e i vari laboratori e ovviamente suor Nicoleta traduce. Il direttore ci informa che i ragazzi non sono più 45, bensì, 48. Così approfittiamo della situazione per far e entrare un'altra ragazzo di cui avevamo solo sentito parlare, uno dei ragazzi di Parada, Bucarest. Dopo aver conosciuto il procuratore Sarau, aver parlato del progetto e delle intenzioni di entrambi, dello spettacolo al teatro il venerdì pomeriggio e sabato mattina in un parco di Braila sempre con i dieci ragazzi ecco che magicamente otteniamo anche il permesso per Cassian, il ragazzo di Parada, nonostante avesse un procedimento a regime speciale. Uscendo faccio due chiacchere, in rumeno (attenzione) con Sita, la psicologa con cui avevamo collaborato a settembre scorso e nel più vicino marzo. Siamo entrambi felici di collaborare nuovamente assieme e ci auguriamo buon lavoro. Dopo un bel pranzo nella magica casa famiglia rieccoci in viaggio verso il carcere. Io e Mr Cheese alla guida, sempre, date le condizioni di noleggio, conduciamo il gruppo verso Tichilesti, dopo aver attraversato Varsatura e Chischani, due piccoli paesini. Cancelli azzurri, due, un controllo e poi eccoci davanti ai ragazzi che divisi in tre gruppi parteciperanno e turneranno all’interno dei laboratori. Arrivati parliamo col responsabile delle attività e con dei buoni modi io e Suor Nicoletta otteniamo due sale, la palestra e il cortile all’aperto per i laboratori. Eccoli, tanti, una buona decina hanno partecipato ai laboratori dell’anno scorso e così dopo una veloce divisione eccoci nei rispettivi laboratori: giocoleria con Peperone, Salk, Mr Cheese e Pataticchia; acrobatica con: Smilzo, Dudi, Volpina e Agrolino; Clownerie e giochi di fiducia/sintonia/gruppo con Cremino, SIeNO, Zolì, Bonbel e Funiculà. In pochi muniti ci dirigiamo nelle rispettive sale e cortile, distanti fra loro e ci ritroviamo a tu per tu con i ragazzi. Magicamente riesco a tenere il laboratorio in rumeno, sinceramente non so bene come ho fatto. I ragazzi del primo gruppo iniziano in sordina nonostante piramidi e acrobalance. Fra loro anche Cassian, uno dei tanti ragazzi di Parada, Bucarest. Poco dopo inizio un discorso, aiutandomi di tanto in tanto col vocabolario: spiego che è il primo dei loro tre laboratori, che tre o quattro di loro verranno scelti per lo spettacolo finale (come suggerito dalla direzione) e che non ci interessano i muscoli, ma bensì la voglia di fare, di mettersi in gioco, partecipare e condividere certi momenti. Inoltre spiego che è la terza volta che entriamo in questa struttura e che si devono sentire molto fortunati dato che a Tichilesti vengono ospitati più di duecento ristretti. Magicamente il gruppo lavora alla grande con un grande spirito, montano e smontano piramidi, ma la cosa più bella è il modo in cui lo fanno! Ci fa capire tanto la condivisione col naso rosso, escono fuori delle bellissime e alcuni di loro con gli occhi lucidi ci spiazzano. L'ora è mezza vola, così ci ritroviamo a percorrere un pezzo di strada con i ragazzi che raggiungono i dormitori a stringerci le mani e che strette di mano. Incontriamo fuori dai dormitori Sr Nicoletta e i clown del laboratorio di giocoleria. Noi di acrobatica siamo strafelici e loro non sembrano da meno, aspettiamo il gruppo di clownerie, eccoli e assieme in un unico cerchio condividiamo questa prima ora e mezza di laboratori tutto in una sola parola testa. Il viaggio di ritorno è grandioso, qualcuno canta, qualcuno assorto nei suoi pensieri, tutti felici perina i laboratori appena iniziati. La cena nella casa famiglia è un momento magico, 23 bambini, 4 suore, 13 clown, tante risate, capricci, sorrisi per questi bambini che meritano davvero tanto. La condivisione di stasera è impegnativa, si va a letto tardi anche perché non mancano le cretinate.

Mercoledì 1 Ottobre
Sveglia, colazione e via tutti sulle clown mobili, quelle a noleggio ovviamente: destinazione Tichilesti. Arriviamo e dopo una nuova suddivisione dei ragazzi che si divertono a mischiarsi eccoci pronti ad iniziare i laboratori. Ritrovatici a fine laboratorio in poche parole esterniamo quello che abbiamo provato e subito a casa per il pranzo. Per quello che ho potuto vedere nel laboratorio di acrobatica i ragazzi erano un po' sottotono nonostante lavorassero un sacco, c'era qualcosa che non mi convinceva, o forse erano solo l'enorme entusiasmo dei ragazzi del giorno prima. Nel viaggio veniamo a scoprire che Bonbel durante il laboratorio era stato ripreso da un'agente perché aveva addosso il cellulare. Per Bonbel prima esperienza, ma anche vero che in questo carcere i controlli all'ingresso non sono il massimo. Rientriamo subito a Braila, pranzo abbastanza veloce e si ritorna dai ragazzi. All'apertura del cancello troviamo un nuovo agente col metal detector in mano, ci controllano uno per uno e di materiale ne abbiamo parecchio, ma non ci stupiamo di tutto ciò dopo l'avvenimento della mattina. Posteggiamo i mezzi, altro cancello, ci dividiamo e buon laboratorio a tutti. A fine laboratorio siamo tutti molto concentrati: dobbiamo decidere i 10 ragazzi che parteciperanno allo spettacolo. Solo dieci, per noi per poter lavorare meglio e per la direzione a livello logistico, riguardo spostamenti e agenti. Ci vuole un po' per arrivare alla soluzione, sono tanti quelli che si sono impegnati, ma scopriamo che in altri laboratori hanno fatto totalmente altro. Comunque sia c'è un altro problema: data la lista ufficiale i nomi dei ragazzi non combaciano. Così con sr Nicoleta troviamo la soluzione: chiedere di poter vedere i ragazzi nei dormitori e verificare i nomi esatti. Ritornando dagli altri scambiamo qualche parola su questi dieci minuti dentro i dormitori soprattutto sul metodo di scelta imposto dalla direzione, ma va bene così. I ragazzi sono stati scelti e domani li troveremo per la creazione e la messa in scena della prima prova generale. Al rientro a casa dopo la cena eccoci immersi con i bambini, con la loro voglia di sfogarsi e giocare con noi. Baci, abbracci e buonanotte dato che domattina hanno la sveglia prestissimo per andare a scuola. Noi invece condividiamo tutto quello che è successo in questi tre giorni di laboratori, come ci siamo trovati e cosa ci aspettavamo e mettiamo in piedi lo spettacolo per i ragazzi almeno sulla carta.
Noapte Buna.



Giovedì 2 Ottobre
Stamane sveglia presto per me e pochi eletti. Accompagnamo Funiculà alla stazione, deve partire, così tra le risate e gli occhi ancora un po' chiusi salutiamo la nostra accompagnatrice, traduttrice e organizzatrice della prima parte ci missione. Alle 10.30 ci aspettano a Baldovinesti. Un paesino appena fuori da Braila dove esiste un ospedale, sulla carta, ma ha tutta l'aria di una vecchia casa di riposo in mezzo alla campagna. Facciamo visita in questo centro dalla missione del 2006, con oggi la quarta volta. Ci accompagna suor Flavia, la madre superiora, durante il viaggio i nuovi clown chiedono alcune informazione in più sulla storia di questo posto. Dopo i saluti con la direttrice eccoci tutti in cortile, gli ospiti sono sempre gli stessi, arrivano alla spicciolata, hanno tanta voglia di ridere, di giocare e vederci giocare. il tempo è bello e in cortile l'ora e mezza di visita passa tra balli, canti, piramidi clown e non, giocoleria, magie e trenini. Scopriamo che non possiamo salire ai piani per il solito giro, ci dicono che è giorno di bagni, ma personalmente per come conosco questo posto non sono molto convinto. Ritorneremo presto e tra i saluti finali cala un po' l'entusiasmo quando fuori dal cancello ecco una macchina con sopra il portapacchi una bara. Un'altra persona che saluta per posto un po' dimenticato da tutti.
Al rientro accompagniamo suor Flavia a recuperare parte dei bambini a scuola, che belli e che orgogliosi di farsi vedere con noi. Pranzo con calma, prepariamo il materiale e via al carcere per montare lo spettacolo con i ragazzi. Siamo presi di mira e all'ingresso principale ci chiedono se abbiamo i telefoni. Nel cruscotto del furgone ci sono tre telefoni, ma noi, dato che sono spenti e che posteggiamo sempre i mezzi nel parcheggio interno ammettiamo di non averli. Questo pomeriggio sono insistenti, anche questi due agenti mai visti prima e sono belli che arrabbiati, ci controllano le macchine e trovano i telefoni. Dopo due parole in rumeno fra loro e suor Nicoleta ecco che posteggiamo i mezzi fuori dalla struttura su loro richiesta. Entriamo ad uno a uno, cercando di lasciare la carogna fuori nel parcheggio. Personalmente io non ci riesco, nel mio piccolo conosco le procedure di un carcere, ma soprattutto non accetto e suor Nicoleta si accoda il modo in cui ci hanno trattato. Alla porta entra solo sr. Nicoleta, le facce non sono belle e una volta chiusa la porta cerco di tradurre per tutti gli altri. Capisco poche cose, ma non sono state delle belle frasi, tutt'altro. In silenzio e ad uno ad uno entriamo e veniamo perquisiti per bene, nella stradina alberata verso il carcere parlo con Sr. Nicoleta, cerchiamo di calmarci entrambi e decidiamo di vedere il procuratore appena arrivati alla palestra dove si terranno le prove. Ecco i ragazzi, felicissimi di vederci, tranne uno, anche perché non è quello che avevamo selezionato, un nostro errore, ma siamo sicuri che si divertirà. Chiedo a Salk e Dudi di gestire il tutto fino al nostro ritorno dopo la chiaccherata col procuratore. Lo troviamo sul viale, chiediamo di poter chiaccherare un attimo e lui per primo ci accenna quello che è appena successo. Ci chiariamo, ci fa capire la situazione che tutti e tre sappiamo che non è affatto bella, ma il nocciolo della questione è il modo in cui siamo stati trattati, i toni di voce usati contro sr Nicoleta. Lui si scusa a nome degli agenti, ci dice che è stato lui a preferire i mezzi fuori dal carcere per non avere rapporti scritti degli agenti. Così prendo coraggio e parlo anche io e sr Nicoleta traduce. Dico che comprendo la situazione, che mi scuso a nome di tutto il mio gruppo, non concordo anche io con i termini e i modi degli agenti all'ingresso, faccio notare come non si sa chi siamo, che dovrebbero essere informati tutti gli agenti, dato che siamo tre anni che entriamo in questa struttura senza nessun problema e con tanta gentilezza, concludo chiedendo se tutto rimarrà invariato riguardo lo spettacolo dei dieci ragazzi e aggiungo che il nostro corso farebbe bene anche agli agenti. Il procuratore sorridendo ci dice che non cambierà niente così ci salutiamo e dopo un paio di passi io e sr Nicoleta iniziamo a respirare, va decisamente meglio!
Arriviamo alla sala da sport dove si stanno svolgendo le prove. Uno dei ragazzi non è quello che avevamo selezionato, ma capiamo subito l'errore dato che ci sono troppe omonimie e non possiamo rimandarlo nei dormitori, ormai è lì, si vede che non gli importa molto, ma sono sicuro che in poco tempo si ricrederà. Dopo un adeguato riscaldamento fisico, un paio di giochi di gruppo, spiego come si svolgeranno le prove: quattro di loro saranno i giocolieri, sei i clown delle tre gags e tutti insieme acrobatica. Così iniziano ad allenarsi e dopo dieci minuti io, Salk e Mr Cheese decidiamo i quattro giocolieri, mentre SieNO, Cremino e Bonbel osservano i possibili clown mentre gli altri clown preparano i trucchi. Ecco le suddivisioni: Cassian, Razvan, Robert e Vasilica i giocolieri, Andrei, Alin, Cosmin, Iulian, George, Ionutz i clown!
Io e Salk portiamo all'aperto i giocolieri mentre gli altri clown dimostrano le tre scenette che dovranno rappresentare allo spettacolo: il karateca che taglia la banana senza toccarla, l'aeroplano e il lanciatore di coltelli. Via alle prove! Nel gruppo dei giocolieri Vasilica è nervoso e dopo qualche tentativo andato a male vuole mollare, ma sia io che Salk sappiamo che quando vuole, con calma sa giocolare, così ci parlo prima io, poi Salk e poi sr Nicoleta. Gli altri intanto lavorano sodo, Cassian, il ragazzo di Parada gioca con 3 e 4 palline, Razvan e Robert provano qualche gioco con le tre palline. Alla fine Vasilica si riprende quando inseriamo le piramidi con giocoleria e a lui viene affidato il ruolo più comico. Tutti e quattro truccati provano la scenetta di giocoleria, dura ben 4 minuti, ballano, ridono e si incoraggiano a vicenda a tempo di Gimme Some Lovin' dei Blues Brother concludendo con il gioco delle quattro sedie. Magnifici. Intanto da dentro si sente l'urlo del karateca, il suono dell'aeroplano e si intravede il lanciatore di coltelli con la mela sulla testa! Tutti assieme poco dopo proviamo le piramidi, ognuno dovrà presentare qualcosa. Apre il numero Cassian, acrobata pazzesco, fa delle cose inimmaginabili, con un fischio chiama gli altri che si dispongono a semicerchio, ballano e aspettano il loro turno. Dopo qualche accorgimento di ogni numero, proviamo, tutto di fila e se succede un imprevisto si continua. Azione! Si divertono un sacco e lo vediamo fra noi che ridiamo come matti. Finiamo e tramite gli appunti del gruppo di clownerie e dei giocolieri ricordiamo qualcosa ai neo attori. Sono felicissimi e non vedono l'ora di esibirsi domani davanti ai loro compagni, il teatro sarà pieno, tutto per loro.

Venerdì 3 Ottobre
Questa mattina ci aspetta la visita al reparto pediatrico di uno degli ospedali di Braila, sono tre anni che rincorriamo questo permesso e finalmente riusciamo a metterci piede. Ci accompagna sr Nicoleta e già sui mezzi siamo super energici e ogni semaforo è buono per scendere e fare spettacolo sulle strisce pedonali. Parcheggiamo e via diretti all'ingresso, io e Salk sui unicicli ci facciamo strada fra la gente e gli altri seguono cantando Sa Sueraaaaaaaa... A.. E... I... O... U.... Y... . Dopo sei piani di scale rigorosamente a piedi eccoci davanti al reparto, 5 minuti e si entra. Il corridoio è stretto e piano piano i piccoli pazienti escono dalle camere. Ci riuniamo a fine corridoio, quasi in trappola il pubblico sembra chiuderci la strada, così iniziamo lo spettacolo: palline, magie, gags e piramide finale in 10 in uno spazio piccolissimo. Dobbiamo andare via sia perché stanno per servire il pranzo sia perché dobbiamo andare a prendere i bambini a scuola. Alla fine stiamo li quasi un'ora, è tutto quello che ci concedono, il pubblico non è molto, meno male, ma notiamo che nelle camere ci sono molti bambini che non sono usciti, così eccoci all'azione dalle porte a scherzare con pazienti, parenti, personale ospedaliero. Ritorniamo al parcheggio, armati di volantini preparati dal carcere per lo spettacolo dei dieci ragazzi domani al parco e approfittiamo di ogni sosta o semaforo che spargerli a tutti, come pioggia.
Il pranzo alla casa è sempre divertentissimo, ogni bambino fa a gara per accaparrarsi il clown preferito al tavolo, piacerebbe anche a noi, ma per decisione delle suore e soprattutto nostra turniamo ad ogni pasto. Strane situazioni come Agrolino con Gabi, Marius piccolo e Iulica, che avranno nel totale 12 anni, che tiene banco con lezioni di fisica sui vasi comunicanti o come Bonbel che si ritrova macchiati i pantaloni di pipì del mitico Alex di soli due anni e mezzo, ma anche situazioni e discorsi seri con Ana, Rodica, Lucica, Monica, Pamela e Simona le grandi di casa, dai 13 ai 16 anni. I bambini sono super educati, quasi tutti parlano italiano, intelligentissimi, mangiano composti, non proprio tutti, sono sempre bambini e le grandi controllano la situazione nel complesso infatti anche loro turnano ai tavoli. Per farvi capire meglio basta solo un esempio: Larisa di 3 anni e mezzo mangia la minestra col cucchiaio, da sola, senza cuscino sulla sedia, seriosa, gioca ogni tanto, ma non vuole essere disturbata, dopo si può giocare. Sono bellisimi, sorridenti, sempre allegri, tanti, 23, molti sono piccoli dai 2 e mezzo di Alex ai 7 di Mariana e Alin. C'è anche qualche coppia di fratelli come Liviu e Aurica, Alin e Marius grande, George, Marius piccolo e Alex, Manuela e Ana, Larisa e Ionutz. Dopo pranzo ci dicono sempre che dobbiamo scappare al carcere e molti sono interessati a quello che facciamo con i ragazzi, così dopo pranzo ci salutano sempre con un po' di gelosia. Poco dopo pranzo sr Nicoleta mi avvisa che la direzione del carcere ha chiamato per avvisarci che uno dei ragazzi non potrà uscire per lo spettacolo a Braila del giorno dopo. Ma come può succedere dopo gli accordi presi?
Arriviamo al carcere, il gruppo inizia le prove generali con i ragazzi nel teatro, mentre io e sr Nicoleta andiamo a trovare il procuratore sia per farci timbrare e firmare tutti gli attestati di partecipazione fatti apposta da me per concludere in bellezza i laboratori che per sapere il motivo dell'assenza di domani del ragazzo, Ionutz. Ci accoglie nel suo studio e mentre firma i sessanta attestati ci spiega che tutti i ragazzi erano e sono a conoscenza di chi può o non può uscire dalla struttura per problemi legati al loro tipo di reclusione così ci dice che lui ha già fatto tanto per far uscire i nove, ma proprio Ionutz non può uscire. Capiamo perfettamente il suo discorso, gli chiedo di essere presente allo spettacolo, ma dice che non riesce, sperando di poter venire domani. Ci salutiamo solo dopo aver firmato l'ultimo degli attestati, il suo! Sorride e dice che non può firmarlo lui, così rivolge attestato e penna verso di me.
Il tempo di provare lo spettacolo con solo noi come spettatori, Salk alle musiche e SieNo dietro le quinte per le ultime direttive. Si divertono, sbagliano, ma non importa, l'importante sono i loro sorrisi. Subito, prima che entrino tutti gli altri ragazzi, impartisco le ultime direttive attoriali-teatrali, chiudiamo il sipario e dopo un urlo di incoraggiamento fra attori e un super applauso non voluto siamo, sono pronti per andare in scena. Lo spettacolo va a gonfie vele, sorridono e gli stessi compagni in platea incitano le loro performance. Un successone. Chiudiamo in bellezza consegnando li attestati a tutti i partecipanti al corso compresa suor Nicoleta che per un attimo si rifiuta di salire sul palco, ma solo per un attimo. Mentre salutiamo i ragazzi dandoci appuntamento a domani ecco Ionutz, un po' dispiaciuto, ma consapevole che non avrebbe potuto partecipare allo spettacolo di domani, ci augura buon proseguimento e io, in rumeno (va sempre meglio) gli auguro di rivederci, ma fuori di qui. Sorride e si allontana dalla sala con gli altri per ritornare nei dormitori.
A domani.

Sabato 4 Ottobre
siamo puntualissimi, ma il pullman del carcere è già li che ci aspetta. Dudi sale e consegna gli abiti, io e Sr Nicoleta parliamo con due degli operatori che hanno seguito il tutto, gli altri scaricano i materiali e Zolì e Peperone salgono per truccare i ragazzi. Dopo una serie di posti di blocco clown a macchine, pullman, biciclette e carretti (dove Bonbel sale al volo e riscende morbido col sedere sull'asfalto), ci dirigiamo col pullman e i nostri due mezzi all'interno del parco. Lo spettacolo doveva tenersi all'interno di un parco giochi con ingresso a pagamento, ma daiiii. Così riusciamo a farli esibire fuori chiudendo la strada e creando delle quinte con i mezzi. Non c'è tantissima gente, saranno in tutto un sessantina di persone, comprensibile dato che non sono neanche le 11 del mattino. Dopo un po' di riscaldamento del pubblico da parte mia e di Salk ecco che i veri attori entrano in scena. Noi stiamo in mezzo alla folla per le foto, i video e per la clack. Quest'ultima non serve, il pubblico è felice, sorride e attentissimo a tutto. I ragazzi sono emozionatissimi, si divertono, scatenano risate improvvisando durante il numero finale di acrobatica. Chiudono il tutto con la mega piramide a cui deve prendere parte anche Bonbel, per l'assenza di Ionutz. Alla fine, dopo gli inchini, presento la nostra associazione e chi sono questi ragazzi, gli attori per i laboratori di quest'anno. Gli applausi aumentano e i ragazzi si meritano un bagno di folla, ragazzine che scattano foto, bambini che vogliono conoscerli. Fra il pubblico grande assenza delle autorità, mi spiace tantissimo, unico esponente il direttore del carcere assieme alla famiglia.
D'improvviso i ragazzi vengono richiamati sul pullman, noi dopo l'adunata, carichiamo i mezzi e partiamo: dobbiamo arrivare prima al carcere per i saluti finali. Ci riusciamo e accogliamo il pullman abbastanza moderno con i vetri oscurati facendo la ola. Entra prima il mezzo poco dopo possiamo entrare noi, intanto i ragazzi hanno lasciato i nasi e i vestiti all'ingresso e li ritroviamo al secondo cancello per i saluti. Ci dicono che non possiamo filmare e mettere la musica, tutto il contrario dell'anno scorso quando ci siamo stati una mezzora a urlare, cantare, giocolare e ballare. Tutti in cerchio condividiamo quest'ultimo momento prima di salutarci, dalle loro bocche escono fuori delle bellissime cose, occhi lucidi e tanti calorosi abbracci. Ci chiedono se torneremo l'anno prossimo, risposta: speriamo di si, ma speriamo di non rivedervi qua dentro. Tra le risate finali, si apre il cancello e l'agente invita i ragazzi a dirigersi verso i dormitori, sono davvero i saluti finali. Siamo sicuri che il nostro messaggio di pace e gioia attraverso le arti circensi, lo spettacolo, lo stare insieme e la condivisione, è arrivato! Eccome!
Il viaggio di rientro scorre lento, è smorzato da qualche canzone un po' più allegra delle altre. Rientriamo a Braila per pranzo e stavolta, dato che è sabato, ci sono tutti e 23 i bambini. Alle 16, dopo aver preparato il materiale, esserci vestiti e truccati ci rechiamo a Gradina Mare, un parco, dove ci esibiremo, una specie di toccata e fuga senza dire e chiedere nulla a nessuno. Una parte del gruppo si sistema preparando lo spazio scenico e gli attrezzi, Cremino e Agrolino radunano la folla di curiosi più in là e dopo una mezzora il gruppetto di recupero cavo cassa rotto e petrolio arriva al parco. C'è tanta gente, compresa tutta la casa famiglia al completo, saranno un centinaio di persone se non più. Che lo spettacolo abbia inizio: il gioco delle cinque palline per far applaudire il pubblico e poi via con la gag della mosca, trampoli, unicicli, la gag delle bolle di sapone e del taglio della banana, l'aeroplano, le quattro sedie con i volontari, i kiwido, anelli, le magie, le piramidi e per chiudere in bellezza un numero col fuoco. Gli applausi sono tanti, i bambini sono proprio felici e ci seguono fino al ritorno ai mezzi.
Al rientro alla casa ci aspetta l'ultima cena..per quest'anno. Dopo sappiamo che ci sarà una festicciola per salutarci nel migliore dei modi. Durante la cena siamo abbastanza in tensione, dobbiamo riuscirci a non farci vedere, abbiamo un regalo. L'anno scorso le suore ci avevano parlato che desideravano comprare un proiettore, ma non avevano le possibilità così grazie alla quota della raccolta fondi perugina e una piccola nostra quota a testa riusciamo a compare un signor proiettore. Lo sistemiamo nella sala giochi, colleghiamo pc e casse e ci prepariamo per la visione del video Missione Clown Romania 2007, da me montato. Tutti, tranne noi, erano convinti di vederlo in nella sala da pranzo col televisore, ma poco dopo il raduno di tutti eccoci pronti per la sorpresa. Io, Salk, Mr Cheese e Dudi conduciamo tutti a due a due nella sala, obbligatoriamente ad occhi chiusi. 3, 2, 1 , Via! Buona Visione! Non tutti capiscono subito che c'è un proiettore acceso, così io e Salk dobbiamo presentarlo. Applausi per tutti e via col video. Tanti commenti e facce strane da parte dei bimbi che si rivedono nel video un anno dopo. Buonanotte a tutti e ci vediamo domattina.

Domenica 5 Ottobre
Alle 8.30 siamo tutti a messa, clown bambini e suore. Si ritorna subito a casa per sistemare la casetta che ogni anno ci ospita. I lavori sono tanti e man mano che le valige sono pronte il gruppo di carico mezzi, io, Agrolino e Mr Cheese carichiamo il tutto nel migliore dei modi dato che i bagagli sono tanti. Piano piano riusciamo a fare tutto anche se abbiamo i minuti contati. Ecco i bambini che giocano nel cortile e ci aspettano per la foto finale e soprattutto per gli abbracci. Anche quest'anno, coinvolgendo i clown delle missioni scorse, abbiamo adottato i bambini a distanza. Siamo papà e mamme clown ancora una volta per questi splendidi bambini che meritano davvero tanto! I saluti sono lunghi, scende anche qualche lacrima, sia nostra che da parte di qualche bambino, ma è normalissimo, in questo posto è difficile non lasciarci un pezzetto di cuore. Ahimè, si parte, dobbiamo partire, dato che il viaggio è lungo, dobbiamo rinconsegnare i mezzi puliti e col pieno e non conosciamo la strada, anche se suor Flavia è stata precisa nell'insegnarcela.
Poco dopo inizia a piovere, fa strano, dato che per due settimane c'è stato quasi sempre il sole e il freddo non si faceva sentire, sarà perché stiamo andando via? Forse si! Durante le stradine provinciali ecco vento, pioggia, pioggia e pioggia, non immaginate quanta! Le indicazioni sono giustissime e con un pelino di ritardo dopo tre ore di viaggio eccoci arrivati all'aeroporto di Bucarest Otopeni. I mezzi passano il controllo, andiamo al check-in poco prima che chiuda e in pochissimo tempo siamo sull'aereo. La stanchezza si fa sentire e molti di noi dormono. Ad aspettarci all'aeroporto di Ciampino ecco la zia Cookie (sempre presente nelle scorse missioni), il padre di Peperone, Cremone, il padre di Cremino e MaDeChe, il fratello di SieNO. Agrolino, Volpina e SieNo devono salutarci, domattina si lavora e devono tornare chi a Roma, chi a Perugia e chi a Livorno. Tantissimi abbracci e saluti con l'augurio di rivederci prestissimo. Gli altri in carovana si dirigono verso la Peperon's House dove passeranno la notte. Come? masterizzando dvd colmi di foto, ricordando i bei momenti in terra rumena, progettando idee e guardano il video dell'associazione Parada.
Tanti momenti stupendi, tantissimi sorrisi incontrati, tantissime strette di mano ed emozioni fortissime in questa missione clown appena trascorsa. Come sempre i quindici giorni volano e sembra che ci conosciamo da una vita. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questa Missione Clown: l'associazione ViviamoInPositivo, Agrolino, Mr Cheese, Pataticchia, Peperone, Volpina, Cremino, Zolì, Bonbel, Salk, SieNo, Dudi, Funiculà, l'associazione EnzoB e la Ferma di Izvoarele, la Fondazione Suore Clarisse di Braila, la casa famiglia e i ventritre bellissimi ospiti, il Procuratore Sarau e il Carcere Minorile di Tichilesti, i ragazzi del carcere e tutti coloro che abbiamo incontrato facendo gli scemi ai semafori, agli spettacoli, agli aeroporti, nei taxy, all'ospedale e tutti i simpaticissimi e dolcissimi vecchietti dell'ospedale di Baldovinesti.
Missione Clown Romania 2008 finita???
...secondo me è appena iniziata!
un abbraccio
Smilzo