giovedì 29 maggio 2008

Diario Missione in Guatemala - 2008

Eccoci finalmente in Guatemala, siamo stanchissimi per il lungo viaggio ma contenti di essere qui e sapere che domani si comincerà subito alla grande.
Il viaggio è stato ricco di incontri simpatici e di peripezie che possono accadere davvero solo quando si è clown.
L’incontro da ricordare assolutamente è quello con l’avvocato milanese che si è incuriosito a noi fin da subito dimostrandosi davvero positivo e simpatico, nonostante Sciocolà gli avesse quasi distrutto il trolley…
E poi che dire di Ruvido che fino all’arrivo a Torino con il pulmino era convinto che saremmo partiti da Milano.
Il gruppo è stracarico e l’accoglienza di Hariett, la nostra referente, è stata calorosissima e durante il viaggio di 2 ore da Guatemala City a Parramos, dove c’è l’orfanotrofio che ci ospita, abbiamo potuto iniziare a mettere in moto il nostro spagnolo.
E’ stato comico vedere Spatagnau seduto davanti che conversava in spagnolo con l’autista quando nemmeno 24 ore prima stava chiacchierando in piemontese con l’autista che ci ha accompagnato all’aeroporto di Torino.
Adesso siamo sistemati in 2 casette diverse: in una ci sono Eilà!, Ruvido e Spatagnau e nell’altra Chin, Fluke, Sciocolà e Zigulìx .
Prima di andare a dormire abbiamo programmato la giornata di domani visto che la sveglia sarà alle 6 per incontrare alle 7 Hariett che ci confermerà la programmazione dei 10 giorni.
Da domani si parte con l’avventura, sono sicuro che sarà eccezionale…

13 FEBBRAIO 2008

Ci si aspettava che molti si sarebbero svegliati durante la notte per via del fuso orario ed invece la maggior parte di noi ha ronfato fino all’ultimo minuto.
Ci siamo riuniti tutti in un’unica casetta per fare colazione e per poter incontrare Hariett, aspettando che arrivasse abbiamo iniziato a constatare il livello di presa di coscienza dell’essere in Guatemala.
Hariett è arrivata puntualissima e con lei è venuto anche Baudile, l’autista che ci accompagnerà in questi giorni nei vari villaggi e strutture.
Il programma è molto intenso e non ci sono rilevanti differenze rispetto a quello che ci aveva inviato via mail.
Alle 8 siamo partiti per andare al “Colegio Cristiano los Brazos de Jesus ONG”, ad attenderci c’erano 240 bambini circa: come inizio non c’è male.
Erano tutti riuniti nella palestra esterna con la pettorina blu e sono davvero tantissimi e sorridenti; appena ci vedono ci sorridono e salutano.
Visto il numero dei bambini abbiamo iniziato con alcuni bans e canti, dopodiché li abbiamo fatti sedere e abbiamo proposto uno spettacolo che ha scatenato risa a non finire.
Prima di salutarli abbiamo regalato ad ogni bambino un peluche (ne abbiamo portati un bel po’ dall’Italia).
Tanti bambini venivano a farci vedere il peluche ricevuto e con un grande sorriso o un abbraccio ci salutavano.
Arrivato il momento di andare via abbiamo salutato i responsabili della struttura congedandoci con qualche magia e foto.
Dalla condivisione a caldo sul pulmino è emersa la difficoltà a gestire un gruppo così grande, ma nonostante questo il risultato è stato positivissimo.
Dopo ci siamo diretti verso la Maxi Bodega (supermercato) di Chimaltenango per comprare un po’ di cibarie per i giorni a venire.
Spatagnau e Ruvido sono andati ad acquistare la scheda telefonica per poterci far chiamare dall’Italia, gli altri sono invece andati a far la spesa con una conclusione tra il tragico e il comico: a causa nostra si è creato un intasamento alla cassa, infatti non ci bastavano i soldi che avevamo portato dietro e quindi abbiamo dovuto togliere un bel po’ di roba dal carrello e aspettare che arrivasse Spat con gli altri soldi, ma per come eravamo vestiti la situazione è stata apprezzata dagli altri clienti del supermercato.
Come ben sapevamo i tempi guatemaltechi sono molto dilatati ed infatti l’attesa di Spat nel centro di telefonia è stata interminabile. Le ore di attesa sono state però spese bene improvvisando gag all’ingresso del centro commerciale, inseguendo in fila indiana i clienti e facendo foto invisibili insieme alle persone divertite.
Ma dopo un bel po’ finalmente sbuca il nostro clown dal negozio di telefonia e così possiamo tornare all’orfanotrofio per il primo pranzo con i bambini.
Raggiunto NPH abbiamo scaricato spesa e valigie nell’appartamento e siamo andati al Comedor (salone per il pranzo) dove c’erano già alcuni gruppi di bambini implotonati.
Prima di entrare nel salone tio Wilson ci ha presentato ai bambini e ragazzi che ci hanno accolto con un forte applauso.
Il pranzo è stato molto buono, almeno per i miei gusti.
Dopo il pranzo siamo stati in casetta e alle 15 siamo andati dai Bebes (i bambini più piccolì, praticamente il nostro asilo) nel Salone Montessori.
Appena ci hanno visto arrivare ci sono corsi incontro e mi ha fatto piacere rivedere tutti i bimbi dell’anno scorso così sorridenti.
Le ore sono volate fra giochi, canti, pupazzi, magie e lo stupore e le risate dei bambini e dei “maestri”. Ogni pretesto era buono per fare qualcosa e tutto è risultato facile e naturale.
Dopo una cena alquanto particolare abbiamo che faticato a mandare giù anche io e Ruvido (noti mangiatori di ogni cosa) siamo andati in casetta per la condivisione.
Le condivisioni sono state tutte più che positive, le uniche difficoltà riscontrate sono state la così nominata “Ansia da buco” e i tempi poco coordinati dei servizi.
E’ stata definita l’ansia da buco, l’insofferenza da parte di qualcuno nei confronti dei tempi morti che si creano fra una cosa e l’altra.
In seguito a queste considerazioni abbiamo deciso di irrigidire ulteriormente la scaletta dei servizi per permettere a tutti di intervenire in maniera più tranquilla e omogenea nel servizio anche se a discapito un pò dell’improvvisazione individuale.



14 FEBBRAIO 2008

Oggi qui è la festa del Cariño (affetto), un po’ il nostro San Valentino e siamo stati presso la struttura “Hogar Madre Ana” dove ci sono bambini e ragazzi con l’HIV.
Appena arrivati ci siamo sistemati nel salone e dopo poco hanno iniziato ad arrivare i bimbi.
Durante il servizio c’è stata la scoperta di Fluke come zebra, il debutto di Ruvido e Sciocolà nella gag “meccanismo umano” a base di giocoleria che ha spopolato e le suore che si sono lanciate e ci hanno dato una gran mano nel coinvolgere tutti.
Dopo di noi erano stati previsto dei giochi apposta per la festa del cariño a cui abbiamo assistito per un po’ prima di andare via.
Tornati a NPH abbiamo appreso la notizia che fra qualche giorno saremmo andati all’ospedale di Guatemala City dove forse ci sarà la stampa e la televisione.
Per liberare un pomeriggio per poter andare a Guatemala City oggi pomeriggio abbiamo fatto servizio con due gruppi insieme e più precisamente la Seccion de Angeles (bimbe) e la Seccion de San Jose (bimbi).
Qui l’entusiasmo è arrivato alle stelle, i bambini hanno riso a crepapelle e molti di loro sono stati protagonisti come sceneggiatura delle nostre gag e magie e si sono lasciati prendere dai nostri balli e dalla canzone dei Righeira “Vamos a la Playa” che qui in Guatemala è conosciuta è sta diventando il nostro tormentone.
Dopo il nostro servizio Ivonne (una volontaria spagnola) ci ha portato a fare un giro all’interno dell’orfanotrofio presentandoci i vari progetti; con lei siamo andati anche dagli especiales (i ragazzi e bimbi con disabilità) e nel nostro percorso all’aperto siamo stati seguiti da un folto gruppo di ragazzi che impazzivano per il kazoo che volevano suonare ad ogni costo mentre alcuni di loro imitavano i balli di Michael Jackson.
Oggi è stato anche il giorno in cui tutti i clown sono stati riuniti in un unico appartamento visto che si sono liberate delle stanze, per la gioia di Mr. Ugo un volontario americano che era costretto a sorbirsi le nostre riunioni.
La sera durante la condivisione si sono constatati un miglioramento dell’organizzazione e più complicità fra i componenti nel gruppo.8
Inoltre abbiamo preparato la giornata seguente e provato delle gag nuove da aggiungere alle molte già presenti in modo da rendere più vari i nostri servizi e magari aggiungere o sostituire qualcosa allo spettacolo che ci aspetta ad Antigua.

15 FEBBRAIO 2008

Oggi siamo stati in una struttura che sembra un paradiso in miniatura.
Appena arrivati abbiamo avuto una gran bella sorpresa: file e file di sedie disposte davanti ad un palco gigante, ebbene sì senza alcun preavviso oggi il servizio è stato uno spettacolo, così abbiamo avuto modo di fare una bella prova generale prima dello spettacolo di domenica al teatro di Antigua.
La struttura è un centro diurno costruito dove prima c’era una discarica, colui che ha voluto costruire il centro si è visto deridere dalle persone che non credevano possibile costruire qualcosa
in quella zona. Ma contro ogni previsione adesso c’è questo paradiso chiamato “Soñadora”, davvero un posto da sogno dove le famiglie povere possono lasciare i figli e ricevere il cibo donato all’associazione.
Tornando al nostro spettacolo che dire? E’ andato alla grande, siamo stati davvero fenomenali, la gente ha apprezzato e Hariett si è complimentata con noi con ogni sorta di aggettivo spagnolo.
Prima di andare via il direttore ci ha fatto fare un giro per tutta la struttura portandoci anche nella zona di preghiera, una piccola grotta fresca e silenziosa dove le persone di ogni religione possono andare a pregare il loro Dio.
Dopo la consueta foto fuori dalla struttura (la facciamo sempre) siamo ripartiti per tornare alla “base” dove nel pomeriggio ci aspettavano le ragazze della Seccion Israelitas.
Vista l’età più alta all’interno della sezione abbiamo deciso di inserire alcune attività in cui coinvolgere in prima persona le ragazze; le abbiamo proposto un’attività sulle emozioni durante la quale hanno trovato molte difficoltà ma che le ha coinvolte molto.
E’ stato un servizio emozionante.
Questa sera la condivisione si è trasformata in una discussione molto animata, iniziano ad uscire fuori delle difficoltà che ho cercato di risolvere con il gruppo.
Il problema principale è la difficoltà da parte di uno di noi di inserirsi e proporsi durante il servizio, ma è anche vero che programmare dall’inizio un servizio senza considerare che ci possano essere delle variazioni in corso non risulta possibile.
Cercheremo di organizzare le giornate in modo che tutti possano essere coinvolti allo stesso modo, anche se in questo caso penso che sia importante che ognuno di noi cerchi di comprendere che la cosa fondamentale è il risultato finale e che è inevitabile che chi è più propenso a lanciarsi e a cogliere gli spunti che nascono durante il servizio continuerà a farlo.
Ho invitato il gruppo a ricercare più ascolto ed empatia durante i servizi.
Ora si va a nanna.

16 FEBBRAIO 2008

Questa mattina siamo andati insieme a tio Ismaar a fare spesa per NPH con i soldi che ci sono stati dati in Italia appositamente per i bambini. Abbiamo comprato creme idratanti e i tessuti per i pigiami dei più piccoli che erano fra le cose più necessarie al momento.
Appena tornati in NPH abbiamo preso le valigie e il necessario per la giornata.
Oggi è stato il momento del villaggio di San Andreas de Itzapa, dove siamo venuti un po’ più a contatto con la realtà e con la povertà dilagante di queste zone.
Io e Spatagnau l’anno scorso eravamo già stati qui ed era stato avviato un progetto di scolarizzazione e visto che ci sarebbero alcune persone disposte a finanziare il progetto dall’Italia siamo venuti a riparlare con i responsabili dello stesso per avere informazioni e dati e per comunicare questa possibilità.
Dopo aver parlato con i responsabili del progetto siamo stati accompagnati per un giro nel villaggio e abbiamo avuto modo di visitare case di fango al limite dell’abitabilità. In una di esse, e più precisamente in una cucina piena di fumo, una signora stava preparando le tradizionali tortillas e alcuni di noi si sono cimentati, senza alcun risultato, nella preparazione.
L’accoglienza è stata, come già l’anno scorso, incredibile; abbiamo fatto pranzo con loro e nel pomeriggio abbiamo proposto il nostro spettacolo e le attività ai bimbi del villaggio che hanno contraccambiato con balli e canti popolari.
Indimenticabile il momento in cui alcuni bambini ci hanno cantato una canzone in italiano, ci siamo emozionati tutti e a qualcuno di noi è scesa qualche lacrima. Pelle d’oca!!
Siamo stati grandiosi, Spatagnau nonostante fosse febbricitante si è rovesciato l’acqua in testa al termine della gag dell’acqua che scompare e durante la gag della mosca rivisitata i bambini stavano piangendo dal ridere, qui ogni minima cosa fa prendere bene e penso ai bambini incontentabili che ci sono da noi e mi viene da rifletterci su.
E cosa dire di Zigulìx che quando ha dovuto cantare in italiano il ban “Pollo Giovanni” non si ricordava più la sua lingua nativa e ha fatto una tradizione dallo spagnolo all’italiano assurda, e poi quanto è stato bello l’abbraccio collettivo e il girotondo cantato in italiano dai bambini.
Quando abbiamo regalato il peluche mi ha fatto effetto vedere come delle mamme se ne accaparravano a più non posso lasciando alcuni bambini senza; durante quella scena ho capito quando i responsabili del progetto ci parlavano dell’ignoranza degli adulti e del perché uno dei loro obiettivi era quello di cambiare la mentalità e l’incapacità di gestirsi e saper sfruttare le risorse anche se minime nel miglior modo.
Dopo i vari abbracci prima di andare via il mio cuore stava scoppiando e, vedendone i volti, penso che fosse così anche per gli altri clown. Che emozioni…
Il nostro autista sapendo che c’era lo spettacolo e avendoci visto all’azione i giorni scorsi era andato a prendere moglie e figli, prima di ripartire abbiamo fatto la foto con loro e durante il viaggio Baudile ci ha fatto ascoltare un po’ di Eros Ramazzotti in spagnolo.
Incredibile ma vero nessuno dei clown è andato a cercare il pelo nell’uovo nel nostro servizio e la condivisione è stata molto tranquilla e positiva.
In serata abbiamo preparato la scaletta per lo spettacolo di domani ad Antigua e abbiamo assistito alla sensazionale abilità “prestidigitativa” di Zigulìx (si fa per ridere).
Il clima sembra più sereno, la discussione di ieri sera sembra aver portato dei frutti, speriamo continui così.
Fluke si è innamorata del mio pupazzo e ha deciso di portarlo a dormire con lei.
E ora a nanna.

17 FEBBRAIO 2008

Oggi è stato il giorno dello spettacolo nel teatro di Antigua del centro culturale “El Sitio” e anche questa giornata non ci ha risparmiato momenti indimenticabili pieni di comicità e sorprese, a partire dall’arrivo al teatro scoprendo che il nostro spettacolo, a differenza dell’altro anno, non è stato pubblicizzato a causa di disguidi organizzativi. Di conseguenza l’affluenza prevista era vicina allo zero e allora, in base al detto se Maometto non va la montagna allora la montagna va da Maometto, ci siamo recati al parco centrale di Antigua per promuovere il nostro spettacolo.
E’ stato divertente, appena arrivati al parco siamo stati circondati da decine di persone incuriosite, alcune di loro ci hanno seguito fino al teatro raccogliendo l’invito allo spettacolo e così i posti a sedere si sono riempiti e abbiamo potuto esibirci di fronte ad un discreto pubblico.
Non sarebbe stato male fare lo spettacolo nel parco, sopra la fontana, ma il dovere chiamava.
Lo spettacolo è stato il frutto dei mesi di formazione ed è stata la prova di come il gruppo abbia lavorato bene. Avere questo spettacolo è stato per noi il raggiungimento di un grande obiettivo.
Ed è stato un successo, siamo stati eccezionali.
Dopo lo spettacolo abbiamo deciso di rimanere ad Antigua per un pomeriggio e una serata di svago, ce li siamo meritati.
Che colori ci sono ad Antigua, abbiamo girato per il mercato dove abbiamo acquistato ricordini e regali per amici e parenti e abbiamo intrattenuto con gag e giochi le persone.
La gente ci indicava, ci sorrideva, chiedeva che facessimo qualcosa e allora giù di magie e gag.
E poi ci siamo sperimentati nella contrattazione al mercato, Sciocolà è andata alla grande mentre invece per Fluke era più forte di lei, proprio non riusciva a farsi tirare giù i prezzi.
Spat oggi è stato male ed in serata l’abbiamo raggiunto a casa di Hariett, dopo essere stati un po’ da lei siamo andati in centro per prendere un taxi che ci riportasse a NPH.
Ed anche qui non potevano finire le sorprese, in 9 su un taxi che toccava con la marmitta a terra e guidato da Santos che andava ai 20 km/h per non sfasciare il fondo. Però alla fine siamo arrivati sani e salvi e dopo una breve condivisione ce ne siamo andati a letto stanchi ma felici.
Domani la sveglia è prestissimo e dobbiamo essere pieni di energia.
Buonanotte.

18 FEBBRAIO 2008

Questa mattina la partenza è stata per le 6, infatti per raggiungere il posto del servizio di oggi ci sono volute più di 2 ore.
Ma dopo tutto questo viaggio abbiamo raggiunto un luogo inconcepibile per noi prima d’ora; una scuola immersa nella giungla.
Per raggiungere il villaggio abbiamo dovuto percorrere strade sterrate nella foresta e superare corsi d’acqua nei quali il furgone s’immergeva come una barca di metallo. Mi sentivo in un’avventura di Indiana Jones e davanti a noi c’era una macchina della polizia turistica che ci faceva strada; Hariett aveva avvisato la polizia per evitarci spiacevoli inconvenienti visto il posto in cui saremmo dovuti andare e in cambio del pranzo si sono offerti di accompagnarci.
Dopo essere arrivati iniziano a spuntare da dietro ogni albero e da tutti i lati centinaia di bambini che subito si rivelano un po’ diffidenti nei nostri confronti, d’altronde non capita tutti i giorni per loro di vedere persone estranee quindi immagino cosa possano aver pensato nel vedere dei clown che arrivavano nei pressi della loro scuola.
Per l’occasione c’era anche una signora che vendeva dolci che consistevano in metà arancia infilzata in uno stecco e ricoperta di caramello oppure frutta ricoperta di cioccolato.
Nonostante la diffidenza iniziale i bambini si sono lasciati andare in fragorose risate, erano davvero in tanti ed inquietante era la presenza di un bambino che ci guardava con in mano il machete, abbastanza insolita come scena. Ma non qui.
Quando è arrivato il momento di salutare tutti e tornare a “casa” si presenta puntuale un’altra sorpresa: la gomma posteriore destra del furgone è forata!
Che strano, eppure tutte le strade che abbiamo fatto erano asfaltatissime, ah ah!
Ma come spesso accade, non tutto il male vien per nuocere (a parte per Baudile che è rimasto ore ed ore per cambiare la gomma visto che non riusciva a tirar via un bullone incastrato) e abbiamo approfittato di questa sosta forzata per stare ancora con i bambini; ci hanno portato a spasso per il loro villaggio e davanti ai nostri occhi si presentavano stradine, viuzze e casette proprio come un nostro paese con l’unica differenza che la maggior parte erano immerse nella foresta.
Giunti al campetto di calcio ci siamo disposti in cerchio e fatto il gioco delle presentazioni; dopo alcuni giochi proposti da noi i bambini ci hanno fatto fare un gioco che nessuno di noi ha capito ma una cosa è stata chiara Spatagnau e Zigulìx hanno sicuramente perso.
Ci siamo avventurati per la giungla, ai nostri occhi sembrava un paradiso vedere queste case lì immerse e circondate da alberi da frutta e piante altissime.
Ritornati dove avevamo lasciato il furgone abbiamo constatato con gioia che il furgone si muoveva di nuovo sulle quattro ruote; Baudile è riuscito nell’impresa e così dopo aver salutato a malincuore i bimbi ci siamo avviati per il ritorno sempre scortati dal pick up della polizia che con le sue quattroruote andava avanti senza problemi. Noi non abbiamo le quattroruote ma abbiamo l’abile Baudile che in questi giorni si è rivelato sempre puntualissimo e disponibile, un grande!
Dopo questo Camel Trophy e questa inaspettata e fantastica esperienza in un mondo a parte che difficilmente si può immaginare, siamo ritornati sulla strada in asfalto per andare a fare pranzo insieme ai poliziotti e naturalmente con Hariett e Baudile.
Siamo andati a mangiare ad Antigua in un pub libreria, un locale molto bello dove puoi andare a leggere mentre mangi o bevi qualcosa, insomma una biblioteca un po’ meno silenziosa o un pub un po’ più acculturato, mettiamola così.
Dopo il pranzo siamo ritornati a NPH dove ci aspettavano i bambini della Seccion Santiago. I bambini di questa sezione è meglio chiamarli ragazzi, infatti sono già più grandi; con loro oltre a giochi e magie per le quali vengono matti abbiamo anche fatto il salto nel vuoto, era bello vedere saltare con tanta grinta e senza paura i bambini sulle nostre braccia che si allungavano per accogliere i loro corpi volanti. Anche qui le emozioni non sono mancate e alcuni bambini ci hanno seguito nel tragitto fino alla nostra casetta.
Finalmente un pò di meritato riposo.
Per cena c’è chi è andato nel comedor e chi è rimasto in casetta con i soliti toast, penso che per un po’ non ne mangeremo in Italia.
Dopo la condivisione durante la quale tutti hanno portato le loro impressioni della giornata siamo andati finalmente a dormire. Dalla condivisione è emersa una profonda felicità per l’avventura insolita di oggi e per come ci stiamo muovendo in questi giorni.

Ma come in molte bellissime medaglie c’è sempre la possibilità che non entrambe le facce siano ugualmente positive ed infatti, poco dopo essere andati nelle stanze per dormire, sento Eilà lamentarsi con Spatagnau nella stanza di fianco e piano piano il loro volume si alza fino a diventare una vera e propria discussione. Mi sono alzato perché le cose che stavo sentendo nei confronti del gruppo e di quello che abbiamo fatto finora proprio non mi piaceva e perché a quell’ora di notte tutto si doveva fare tranne che discutere di questo.
A cosa servono le condivisioni se non ci diciamo le cose che riguardano quello che stiamo facendo e il gruppo con cui si sta affrontando questa missione? In più a cosa è servito spronare le persone a condividere in un certo modo cercando di decidere insieme le modalità se poi non tutti mettono il proprio contributo.
A cosa è servito cercare di coinvolgere il più possibile per evitare proprio che qualcuno si possa sentire a disagio se poi si fa finta che vada tutto bene?
Sono molto dispiaciuto e non solo io, infatti prima e dopo il mio intervento nella stanza anche altri clown hanno sentito e non hanno gradito le cose sentite.

19 FEBBRAIO 2008

L’umore generale di partenza non è stato dei migliori dopo l’episodio di ieri notte, ma per fortuna la giornata ha stemperato il clima di tensione.
Al mattino siamo stati in due case di riposo di Antigua, è stata un’esperienza fantastica.
La prima casa di riposo era coloratissima e alcuni ospiti erano già seduti nel cortile aspettando il nostro arrivo, vista la situazione abbiamo deciso di fare uno spettacolino con le gag più semplici che abbiamo e anche qui ci sono state molte risate e applausi.
E’ stato emozionante il momento in cui siamo diventati una macchina per i massaggi e abbiamo coccolato e massaggiato un signore ipovedente sulla carrozzina.
E poi abbiamo fatto giocare gli ospiti a bowling, naturalmente i birilli eravamo noi.
Ha fatto scompisciare dal ridere la gag dei foulard e del reggiseno che è comparso dalla camicetta di una delle operatrici della struttura, lei forse ha gradito un po’ meno ma tutti gli altri sì.
Prima di andare via abbiamo regalato il naso rosso a tutti i simpatici vecchietti e con loro abbiamo fatto un po’ di foto.
Subito dopo siamo andati nell’altra casa di riposo, sempre ad Antigua a poca distanza dalla precedente ed anche qui la risposta è stata positiva anche se, a differenza dell’altra casa di riposo, qualche anziano non ha partecipato; con canti e gag abbiamo strappato sorrisi e risate e alla fine uno di loro ci ha ringraziato a nome di tutti per aver portato il sorriso.
Anche qui abbiamo regalato i nasi rossi: come stanno bene su questi visi mulatti segnati dalle rughe!
Dopo tutti questi giorni ormai andiamo a ruota libera durante i servizi, abbiamo un sacco di idee e materiale.

Dopo aver pranzato ad Antigua siamo partiti per andare all’ospedale di Guatemala City nel reparto di oncologia infantile. L’ospedale era affollatissimo ed il nostro ingresso porta subito sorrisi, non credo che si vedano molto spesso dei soggetti come noi da quelle parti.
Durante il tragitto per arrivare ne reparto scherziamo un po’ con gli infermieri e le persone che incrociamo, è troppo bello passare in mezzo a tanti sorrisi.
Abbiamo svolto il servizio in una sala riunioni dove qualcuno dei bambini nel vederci ha iniziato a piangere altri invece ci hanno sorriso.
A pensarci adesso che tristezza dover vedere questi visini smunti e abbacchiati, occhi bendati, aghi in queste braccine, tubicini nei nasi.
Ma sul momento non ci abbiamo dato più di tanto peso e abbiamo cercato di dare il massimo per questi bimbi fantastici!
Abbiamo improvvisato, fatto gag, imitato gli animali e cantato canzoni…
Alcuni interagivano un po’ meno perché si vedeva proprio che non stavano bene…E’ sicuramente stato uno dei servizi più faticosi svolti fino ad oggi, ma carico di emozioni.
Oggi ad accompagnarci è venuta insieme ad Hariett, anche Ivonne, la volontaria spagnola di NPH, che abbiamo coinvolto nelle nostre performance clown.
E’ stata eccezionale perché ci ha fatto delle foto stupende e si è improvvisata una grande nuova “maghetta”.
Usciti dall’ospedale ci ha premiati con delle buonissime patatinete e siamo poi partiti per tornare abbastanza tardi a NPH.
E’ quindi iniziata la nostra condivisione per parlare della discussione di ieri; si è cercato di trovare un punto in comune ma non si è arrivati ad una soluzione.
Eilà ha presentato tanti problemi che fino ad ora erano rimasti oscuri al gruppo e che nelle condivisioni di tutti i giorni non aveva mai tirato fuori.
Siamo tutti un po’ delusi e amareggiati. Siamo alla fine, dobbiamo solo cercare di far andare bene e non rovinare l’ultimo giorno qui in Guatemala!
Fluke non sopportando più la situazione se ne è andata a mangiare con i ninos.
Sembrava stesse andando tutto liscio fino a ieri pomeriggio…è un vero peccato!
Dopo cena ci siamo fatti la doccia e svagati con le prove di nuove gags.
Siamo ormai lanciatissimi e con la grande sintonia che la maggior parte del gruppo ha raggiunto ci basta davvero poco per tirare fuori cose davvero divertenti…
Poco alla volta vanno un po’ tutti a dormire… come sempre rimaniamo ancora un po’ io, Spat e Ruvido a degenerare con magie assurde….
Buona notte...Ci attende l’ultimo giorno qui a NPH….
A pensarci adesso è davvero volata….ma non ancora finita!

20 FEBBRAIO 2008

Come tutte le mattine Baudile è puntualissimo ad aspettarci nel cortile di NPH.
Partiamo con lui e poi passiamo a recuperare Hariett a casa sua ad Antigua, perchè siamo diretti in una scuola li vicino.
Siamo tutti presenti tranne Spatagnau è rimasto nella casetta perché ha la febbre.
Arriviamo alla scuola “Escuela al Hato Oficial Mixta”.
I ninos sono ancora tutti nelle classi, alcuni di loro si affacciano alle finestre e ci salutano e un ninos bellissimo si intrufola tra le nostre valigie mentre iniziamo a preparare il materiale per lo spettacolo. Ci saluta con occhi dolcissimi e Zigulìx guardando per terra si accorge che il bimbo ha le scarpe al contrario…Inizia così l’operazione per mettergli le scarpe nel verso giusto; io, Ruvido e Zigulìx …Non commento i calzini…gli abbiamo chiesto se aveva delle cotolette al posto...avranno avuto due dita di spessore di terra attaccata…
E’ stata un’ immagine tenerissima!!
Intanto ci siamo preparati e i bimbi ci hanno raggiunti nel cortile con le loro sedioline!
E’ stato un servizio eccezionale, l’attenzione dei bimbi non calava mai e avremmo potuto tranquillamente andare avanti ancora per ore.
Alla fine erano tutti in piedi per vedere meglio le nostre gag, magie e animazioni con i pupazzi. Oggi ha debuttato anche Hariett…si è dimostrata una vera clown e a forza di girare con noi conosce le gag alla perfezione.
Finito lo spettacolo smontiamo il tutto e ci coccoliamo un po’ i bimbi, poi ripartiamo ma questa volta andiamo a piedi perché Hariett ci vuole far conoscere meglio il posto; ci accompagnano anche molti bimbi che durante il tragitto raggiungono le loro case per andare a pranzo.
Arriviamo in un agriturismo posto tra due montagne da cui si vede tutta Antigua dall’alto: un panorama da favola. Qui ci siamo riposati sulle amache, abbiamo visitato la casetta di legno sull’albero e lanciati nel vuoto appesi ad una liana.
Dopo esserci svagati un po’ torniamo da Baudile passando attraverso un parco bellissimo.
Torniamo poi a NPH e ci prepariamo per lo spettacolo da fare nel pomeriggio durante la festa per la nostra partenza.
Ci sono davvero tutti, los bebes, los especiales e tutti i bimbi delle sezioni di NPH.
Rifacciamo l’intero spettacolo che avevamo proposto al “Sitio” e aggiungiamo delle nuove gag tra cui quella del bimbo che vuole il palloncino e l’elefante Gelsomino.
Finito, ancora una volta ci regalano tanto affetto e tante emozioni, ballano per noi e ci lasciano per ricordo delle magliette e due disegni grandi che hanno fatto i bambini su cui sono raffigurati due pagliacci e il messaggio ”Que dios les bendiga”.-che Dio vi benedica-
Inspiegabile la forte emozione di oggi pomeriggio.
Poi per la cena questa sera abbiamo accettato l’invito di Hariett ed Ivonne e siamo andati a mangiare con loro in un ristorante ad Antigua dove abbiamo festeggiato il compleanno di Eilà!.
Per ringraziarci Hariett si è presentata con un raccoglitore pieno di disegni dei bebes e dei bimbi di S.Andreas con in più le foto di questi giorni.
Una serata carina anche se sentiamo tutti molta stanchezza e subito dopo mangiato torniamo diretti a NPH per andare a dormire.

21 FEBBRAIO 2008

Ultimo giorno qui in Guatemala.
Ci svegliamo e usiamo la mattinata per fare le valige, distribuire la stoffa, le creme e il materiale raccolto in Italia per la struttura.
Passiamo ancora dai nostri affezionati bebes per un ultimo saluto e regaliamo a ognuno di loro un palloncino, loro ci insegnano la canzone dalle casette piccoline e ci hanno poi obbligato a metterci in mezzo al cerchio e cantarla tutta da soli..
Li salutiamo calorosamente per poi andare anche dagli especiales.
Dopodiché partiamo con Baudile per l’aeroporto.
E’ davvero volata questa nostra permanenza…
In macchina siamo un pò tutti senza parole e carichi di emozioni.
Come ciliegina sulla torta sentiamo alla radio il Dj che dedica la canzone “Vamos a la playa” dei Righeira a Lucio e a los payasos italianos.
Baudile ha voluto salutarci e ringraziarci con la sua famiglia in questo modo originale!
Allora prima di prendere il nostro aereo gli tappezziamo la macchina di peluches così anche lui non si potrà scordare facilmente di noi!
Muchas gracias Guatemala!
Adios!!

venerdì 9 maggio 2008

Dall'Argentina - VIP Santa FE

Sono di ritorno dall'Argentina, dove ho fatto un salto per una formazione dei ragazzi di VIP Santa Fe.
Innanzi tutto mi congratulo con i VCM dello scorso anno e con VIP Torino che sta sostenendo questa missione perché hanno fatto e stanno facendo un gran bel lavoro.
A Santa Fe, esattamente nel Barrio (Quartiere) di Santa Rosa de Lima, c'è un gruppo di 18 ragazzi e ragazze che sembrano i nostri volontari dopo un corso... Sono ragazzi e ragazze dai 15 ai 30 anni, sono stati formati dal gruppo VCM (Volontari Clown VIP missionari) che lo scorso anno è stato in Argentina e hanno voluto fondare (a tutti gli effetti, ora infatti si stanno iscrivendo alla Secretaria Comunal) IP Santa Fe.
Hanno creato il loro logo VIP Santa Fe, stanno facendo servizi (principalmente nelle scuole e parrocchie), aspettano i nostri volontari che andranno in agosto per fare servizi in ospedale.
Sentirli parlare, vedere le foto di ciò che hanno fatto uin questi mesi, leggere le loro condivisioni (hanno tenuto un diario di ogni
uscita) e vedere il loro spettacolo (si sono ispirati alla Bambola Triste, ma aggiungendo loro creatività) è stato veramente commovente se pensi amo che loro sono ragazzi di strada con situazioni familiari da incubo...
Prepareremo con Spillo al più presto sul nostro sito la pagina "VIP Argentina" e vedrete cosa stanno facendo.
Vedere in azione questi ragazzi, vedere con quanta attenzione seguissero la nostra formazione ci ha dato la dimensione di ciò che possiamo fare in una missione e che i risultati del lavoro dei nostri volontari si vedono!
Con i ragazzi di Santa Fe ci sono voluti due anni di lavoro, ricordo ancora la prima volta che li abbiamo incontrati per una condivisione in una aula di una scuola nel 2006... erano diffidenti, curiosi... ma né noi né loro pensavamo che sarebbero diventati volontari VIP.
I Vippini di Santa Fe hanno creato anche loro una mailing list e se qualcuno di voi sa lo spagnolo, potete scrivere loro oppure potete mandare la mail a me o a Krauta che la traduciamo e gliela mandiamo.
Il loro indirizzo è: vip_santafe@hotmail.com Questi ragazzi hanno bisogno di avere contatti con noi per non sentirsi isolati e per mantenerte viva la motivazione e proseguire in quest'opera di volontariato che in una situazione come la loro è un'opera titanica, come potete immaginare, per loro la strada è più difficile, perché sono costantemente in mezzo alla sofferenza e alla povertà.

In questi tre giiorni in cui siamo stati con Spillo a Santa Fe, abbiamo lavorato sui valori, li ho tradotti per loro e li ho spiegati.
Durante la condivisione mi hanno detto che è stata la cosa che più hanno apprezzato, perché hanno bisogno di valori a cui attenersi e di regole per sentirsi parte della società.
Sabato abbiamo fatto una formazione sul valore della condivisione e su come affrontare i conflitti e risolverli pacificamente.
Domenica abiamo lavorato sul personaggio clown e poi hanno rappresentato per noi il loro spettacolo.
Abbiamo portato loro le toppe e lle spillette dei 10 anni di VIP e le abbiamo consegnate uffficialmente.
Aiutateci a sostenere questo gruppo con mail, condivisioni e scambi!
Far sì che i giovani si dedichino al volontariato e alla solidarietà invece di diventare corrieri della droga o di sniffare colla è una delle missioni più belle che possiamo portare avanti.
Grazie VIP Torino e grazie a tutti i volontari che sono andati e che andranno quest'anno in Argentina, i ragazzi di Santa Fe vi aspettano con tanta gioia e volontà di imparare tutto il possibile da voi!

Un abbraccio a tutti
Aureola