venerdì 27 luglio 2012

Missione Perù 2012 - VIP Italia ONLUS

20 luglio 2012
La Missione ha inizio: ritrovo all’aereoporto di Bologna per sistemare le valigie.
Partenza per Madrid e prima sorpresa all’atterraggio: il nostro volo era overbooking e abbiamo rischiato di non partire. Ma per fortuna sono saltati fuori 7 posti e ci siamo imbarcati.
Arriviamo alle 5 di mattina all’aeroporto di Lima e aspettiamo in un angolo che sorga il sole e che giungano le otto per prendere il nostro ultimo volo.
Gioia, paura, ansia e speranza le emozioni che hanno accompagnato l'inizio del nostro viaggio.
Dubbio e incertezza quelle che hanno accompagnato i nostri biglietti aerei.
E che la missione abbia inizio!

21 luglio 2012
Oggi a Lima addirittura ci hanno chiesto di anticipare il volo: passiamo da un eccesso all'altro.
Finalmente il gruppo mette piede a Cusco: l'emozione si fa sentire ma ancora di più l'altitudine.
Prima tappa: centro Yanapanakusun. Per arrivarci il gruppo ha pensato bene di sovraccaricare di valigie un taxi che gentilmente ci aveva chiesto se avevamo bisogno di un passaggio. Avete presente la famiglia Flinstons degli antenati? Ecco, la scena era simile.
Il Centro Yanapanakusun è una struttura che accoglie bimbe che vengono sfruttate come collaboratrici domestiche. Ha l'obiettivo di dare loro da un lato un supporto psicologico, una ricostruzione della loro identità e dall'altro una formazione che le renda consapevoli dei loro diritti e doveri come lavoratrici.
Ospita una quindicina di bambine e ragazze che vivono li collaborando alla gestione della struttura. Il centro è stato fondato del 1992 da un'italiana, Vittoria Savio, che ancora gestisce e porta avanti questo progetto. Con il passare degli anni la struttura non solo ha continuato ad ospitare queste ragazze, ma ha anche fondato una scuola e realizzato una radio nella speranza di arrivare a più persone possibili.
Il gruppo ha dedicato la giornata a riposarsi per evitare che l'altitudine togliesse ogni energia.
Piccola passeggiata in centro città per entrare in contatto con la cultura locale, cena e nanna!

22 luglio 2012
Finalmente la missione può prendere forma: come sempre capita il programma che viene definito dall'Italia viene stravolto e occorre ridefinire ogni passo da compiere.
Non partiamo più per Urubamba, cosi decidiamo di provare il nostro spettacolo.
Mentre eravano alle prese con le prove dello spettacolo per il giorno dopo ecco apparire Andrea, il responsabile della struttura che viene a chiederci se eravamo disponibili per andare in scena due ore dopo!
La colonna vertebrale di Et viene percorsa da numerosi brividi, sul volto di Belbigné il panico, Delizia fa finta di non sentire, Carrucola a momenti sviene, Trottolo si finge malato, Smak guarda la scena, e Pel in totale tranquilità risponde "certo che si!!"
Prima di andare in scena ci viene fatto vedere un video che ripercorre la storia del centro: emozioni diverse ci percorrono... sconforto e incredulità per la situazione che vivono queste bambine, senso di impotenza, ma voglia di esserci e poter far qualcosa con il nostro progetto.
Eccoci quindi a montare il telone per iniziare il nostro spettacolo: bello vedere la scritta VIP su una serie di mani colorate realizzato al vcm, formazione per i volontari in partenza.
Le bambine arrivano a spizzichi e bocconi, quasi diffidenti davanti a sette persone molto colorate e diverse da loro.
In poco tempo il clima cambia e le bimbe ci stupiscono mostrandoci sorrisi e partecipazione.
lo spettacolo si conclude con un grande momento di commozione: il risveglio della bambola.
Dovete sapere che quest'anno abbiamo deciso di portare in scena "la bambola triste": per chi non la conoscesse è la storia di una bambola che non sorride mai neanche davanti a mille gag, magie e giocolerie. Solo il dono di un naso rosso risveglia la bambola che consapevole del dono che le è stato fatto riesce a sorridere e interagire con gli altri.
Le bambine ci fanno venire i brividi per come hanno vissuto e sentito la storia di questa bambola... tant'è che poco dopo riprongono loro stesse delle scene del nostro spettacolo, in particolare imitando la bambola nelle espressioni e nei movimenti.
Nasce un momento di condivisione di canti e balli proprosti da loro, e addirittura una scenetta in cui fan finta di essere una classe in cui si studia diritto.
Questi diritti a loro negati sono diventati argomento di drammatizzazione.
Fa riflettere il percorso che han fatto: da non aver diritti e lavorare 15 ore al giorno fin dalla nascita al riuscire a "scherzare" su un argomento a loro tanto caro.
Dispiace venir via ma il tempo a nostra disposizione è terminato. Diamo loro appuntamento per la settimana successiva per il laboratori e altri moemnti di condivisione.

23 Luglio
La giornata di oggi è stata dedicata agli spostamenti.
Carichi come asinelli, pieni di valigie con materiale da lasciare al centro che ci accoglierà aspettiamo due taxi che ci porteranno alla stazione dei bus. Durante il tragitto ci viene offerto dal taxista di essere portati direttamente ad Urubamba e allora ci godiamo il viaggio in comodità meravigliandoci per il paesaggio andino che lascia a bocca aperta.
Arrivati ad Urubamba aspettiamo in Plaza de Armas che arrivi la referente del centro che ci ospiterà.
Approfittando dell’attesa abbiamo fatto un giro per il piccolo centro. Mentre camminavamo siamo entrati in un magnifico mercato giornaliero di alimenti, pieno di colori, profumi e di frutte e verdure di ogni specie, frequentato, naturalmente dalle tipiche persone del posto.
Finalmente è giunta l’ora dell’appuntamento e dopo un'altra oretta di viaggio arriviamo a Munaychay. E' un orfanotrofio, completamente immerso nella natura e circondato dalle magnifiche fette delle Ande, ospita circa 70 bambini fondato e gestito da Corazones para Perù, un'organizzazione tedesca.
Il centro prevede una casita de volontarios, dove dovremmo alloggiare.
La struttura è mandata avanti da alcune persone che lavorano per il centro ma accoglie sempre molti volontari, soprattutto tedeschi, che aiutano nell'organizzazione della vita quotidiana.
Rimaniamo stupiti, entrando nella casita, da come i volontari la tengano: camere e letti pieni di polvere e sporcizia, materiale sparso ovunque, bagni indecenti e cucina caotica.
Le esigenze del gruppo portano la capomissione a decidere di tornare in città e di dormire in un ostello. La nostra casa per questa settimana sarà una piccola struttura nel centro di urubamba dove per fortuna abbiamo a disposizione acqua calda e cucina.
E allora ricominciamo a caricare le mille valigie sul pullman e torniamo verso valle.
Stanchi per la giornata di viaggio, convinti di aver percorso km e trovandoci invece sempre in città (abbiamo fatto 3 volte avanti e indietro), ci cuciniamo una calda cena e andiamo a dormire.

24 Luglio
Come sempre la sveglia suona alle 7.15. la notte non è stata delle più tranquille: alle 3 Trottolo ha pensato bene di urlare a squarciagola "oh ragazzi io me ne vado, ciao ciao ciao, ciao ciao ciao"; alle 5 Pel ha pensato bene di iniziare a meditare seduta sul letto silenziosamente su un argomento a lei caro: "ho la febbre o sono accaldata? "intanto le compagne di stanza possono illuminarsi grazie alle sue guancie rosse stile Heidi che corre sui prati con Peter in cerca del nonno.
Riposati e freschi come delle rose la giornata inizia.
Ci ritroviamo alle 9 alla fermata del pulman dove ci aspetta la responsabile del centro Munaychay.
Anche qui l'organizzazione è fantastica: prima ci dicono che sarebbe passato un pullman a prenderci, poi dopo 10 minuti ci han detto che stava per arrivare un taxi collettivo e dopo 40 minuti decidiamo di lasciare la nostra postazione e andare a prendere un taxi privato.
Il taxi ci accompagna fino a metà strada perchè il percorso è interrotto dai lavori stradali.
Siamo perciò costretti a scendere e proseguire a piedi.
Il percorso è un po accidentato ma noi siamo stati previdenti e siamo super attrezzati eccetto Belbignè che ha pensato bene di mettere i sandali. A metà del percorso dobbiamo scavalcare una montangna di fango ancora fresco ed ecco che si sente urlare per tutte le valli andine: " c'è la mota alta!! o come fo!!"che tradotto per gli italiani " c'è il fango, come faccio?" dovete sapere che la grande difficoltà non è compredere lo spagnolo ma i diversi dialetti delle persone che compongono il gruppo.
Riflettiamo su come i bimbi per arrivare a scuola debbano fare lo stesso percorso ogni giorno.
Eccoci finalmente arrivati alla scuola e con grande sorpresa e gioia scopriamo che i bambini si ricordano di noi ( eravamo già stati li in pre-missione).
Lo spetatcolo va alla grande, anche senza musica causa mancanza del cavo... i bambini partecipano e ridono di gusto. Durante lo spettacolo Delizia con il suo spagnolo esordisce dicendo: " Estendomos la mugneca " (quando in realtà avrebbe dovuto dire "levantamos la mugneca")
Dopo lo spettacolo giochiamo con loro fino alle 13.00, girando per le classi e facendoci raccontare cosa stanno facendo e studiando.
In uno di questi momenti Carrucola che ha il ruolo della bambola nello spettacolo viene rinominata "Barbie".
I bambini tornano a casa e noi ci prepariamo per il servizio pomeridiano.
Nuovamente una camminata accompagna il nostro viaggio verso il prossimo servizio.
Piccola tappa per comprare qualcosa da mangiare e via verso Munachay.
Arrivati a Munachay i bambini ci accolgono come sempre in maniera molto calorosa: il loro bisogno di coccole e abracci vince su tutto.
Qui ritroviamo alcuni bimbi che abbiamo già incontrato la mattina a scuola ma il loro entusaismo e quello dei loro amici è sempre alle stelle.
Giochiamo con loro per tutto il pomeriggio alternando balli e momenti di gioco... L'altitudine si fa sentire e ogni tanto dobbiamo tirare il fiato!
Giocano con noi anche alcuni volontari del centro ed è bello vedere come si lascino coinvolgere dalle nostre proposte.
Alle 17.00 i bambini vengono richiamati in casa dalle "Tias".
La struttura che ospita questi 70 bambini è organizzata in sette case in ciascuna delle quali vivono 10 bambini. Ogni casa ha un referente che coordina il tutto: dalle pulizie,al cibo, ai compiti e tutto quello che riguarda l'educazione.. una sorta di "mamma" familiare.
Alle 17.30 il pullman ci accompagna in città anche perchè la sera arriva molto presto e il freddo inizia a farsi sentire.
Veniamo invitati per cena da una coppia che abbiamo incontrato durante uno dei nostri servizi ma quando chiamiamo per sapere come organizzarci ecco che sono loro ad invitarsi da noi perchè dicono di avere una casa troppo piccola. ( non che la nostra "casa" sia diversa...)
Ci organizziamo per prepare cena, dividendoci per mercati e negozietti. Menù della sera: pizza, patate e carote.
Gli ospiti ci portano una tipica salsina peruviana da mangiare insieme alle patate americane, ( Maggiolina se leggi potrai essere orgolgiosa di noi perchè gli abbiamo insegnato a giocare a Rock and Ball).
Loro ricambiano il nostro 'insegnamento' con un altro dono... di altro genere.
Ci spiegano che quando si condivide un mate de coca (non vi preoccupate, non è nulla di tremendo come il nome sembra rappresentare) chi offre questa bevanda deve scegliere tre foglie belle dal sacchetto e donarle all'invitato dopo essersi concentrato per un pensiero positivo. La persona che dona le foglie deve recitare una frase di ringraziamento in quecua “urpillay sonqollay” che significa 'ti dono il mio cuore'. E' stato affascinante vedere con che intensità vivono questo momento.
Peccato che Delizia non abbia capito nulla di quello che stava succedendo perchè non comprende lo spagnolo e quando è stato il suo turno ha cominciato a ridere contagiando tutti.
Ci siamo fatti riconoscere subito anche grazie a Belbignè che cercava di prepararsi un mate de coca mettendo una sola foglia nella tazza quando in realtà bisogna metterne una manciata. Il nostro ospite ha sgranato gli occhi ma non ha detto nulla!
Condivisione, suddivisione dei compiti e stesura del diario.
Nasce l'idea di allegare delle foto a questo diario e allora chiediamo a Delizia (proprietaria del pc) se ha il pdf. Delizia sgrana gli occhi e poi fingendo consapevolezza dice di si. Le viene allora domandato cosa sia e lei candidamente risponde 'una cosa per allegare le foto!'... capiamo che è meglio andare a dormire....
Buona notte a tutti!!!

25 Luglio
La sveglia suona come sempre alle 7,00 e come sempre il gruppo è già sveglio prima del suono... non ci siamo ancora abituati al cambio dell'ora.
Colazione, preparazione della valigie e si parte per i nostri servizi.
Primo appuntamento una scuola fuori da Urubamba. é circa un mese che qui in Perù le scuole sono chiuse per lo sciopero dei professori ma il direttore ha chiesto ai bimbi di venire lo stesso per il nostro arrivo.
Facciamo lo spettacolo all'aperto in questa piccola scuolina di campagna.
L'ambiente ristretto , la timidezza dei bimbi, il piccolo cortile in cui possiamo muoverci ci fanno provare emozioni differenti delle scorse volte.
Rimaniamo affascinati da come i bimbi e anche i pochi adulti presenti sgranino gli occhi alle nostre gag e magie.
Passiamo la mattinata giocando con loro con il paracadute: un grande telone circolare colorato che sempre riserva risate e divertimento.
E' bello vedere come riescono a coordinarsi e ascoltarsi reciprocamente per giocare con questo strumento.
Lasciamo la scuola e ci dirigiamo in direzione fermata del pulmino.
Ci fa strano vedere che la referente ci consiglia di andare nella direzione opposta da quella da cui eravamo arrivati... ci fidiamo e incominciamo a camminare.
Il cammino è stato un momento intenso e divertente: il gruppo ha condiviso risate, canzoni ma anche chiaccherate parlando di se stessi.
Dopo circa un'ora tra un albero e l'altro ci sembra di scorgere la scuola da cui eravamo partiti: ebbene si, siamo tornati al punto di partenza!!
La referente è mortificata ma noi la tranquilliziamo... in fondo è stato un momento magico!
Arriva finalemnte il pulmino che tanto abbiamo inseguito e in poco tempo siamo di nuovo in città!
Pranzo come sempre accampati sul marciapiede della fermata e subito veniamo riconosciuti: persone che ci offrono mais tostato, altri che ci fotografano, bambini che chiedono delle magie...
Il pomeriggio viene dedicato ai laboratori con i bambini del Munaychay: scegliamo di coinvolgere i bimbi dai 7 ai 13 anni.
Il gruppo è sostanzioso e sopratutto senza regole.
La prima parte del laboratorio è di giochi insieme mentre la seconda parte è dedicata alla costruzione di magie e di strumenti musicali.
Facciamo tanta difficoltà a parlare perchè l'ambiente è piccolo, i bambini sono tanti e soprattutto molto agitati.
Cerchiamo di condividere subito alcune regole di convivenza per riuscire a lavorare insieme.
Dopo i giochi ci dividiamo in due gruppi ed è bello vedere come i bimbi partecipino entusiasti alle attività che proponiamo.
Notiamo che la loro soglia d'attenzione è molto bassa e allora dopo un'ora e mezza di 'lavoro' decidiamo di andare fuori a giocare.
Le 17.30 arrivano presto e noi torniamo verso la città.
Doccia e preparazione della cena. Da stasera infatti la preparazione non sarà più di gruppo ma a coppie.
Per allietare la serata Pel e Smak organizzano una 'fantastica' caccia al tesoro con tanto di collaborazione di un negoziante di urubamba che si dimostra essere più entusiasta di noi.
La caccia al tesoro si conclude con un momento di alto 'trsavestimento': i partecipanti alla caccia devono indossare le mutande sui pantaloni e il pigiama in testa. Al di là del gioco è magico vedere come il gruppo, nonostante la stanchezza, partecipi con gioia alla proposta!
Cena insieme, condivisione, praparazione del pranzo del giorno dopo e nanna presto perchè domani la sveglia suonerà alle 6!


26 luglio
La sveglia stamani è suonata prima del solito alle 6.00.
Ci attende un lungo viaggio per raggiungere una piccola scuola in cima alla montagna dove raggiungiamo i 4.000m di altezza. Il viaggio si svolge su un camioncino aperto dietro e alcuni coraggiosi claun coperti da tanti maglioni e una coperta si sono tanto divertiti quanto ibernati nello stare dietro. Il viaggio è stato surreale, in quanto da questa comionetta salivano e scendevano persone sconosciute. La parte più bella è stato, quando, a circa mezz'ora dall'arrivo, ci dobbiamo fermare per lavori in corso. Immaginate una strada sterrata di montagna, dove dei camion scaricano quintali di terra che poi deve essere spianata, il problema è che nessuno sa dirci quando arriva la schiacciasassi.
Inganniamo il tempo chiacchierando con un contadino quechua che parla una strana lingua ma con Carrucola si instaura un feeling particolare. Forse non vi abbiamo ancora raccontato che Carrucola è la nostra latinlover. Il gruppo scommette su quale sarà la prossima preda. Mentre lei cerca marito c'è Delizia, che rammenda i calzini, mettendo una pietra al centro per cucire meglio.
Finalmente la schiacciasassi viene a farci visita, spiana la strada e così possiamo ripartire.
Arriviamo finalmente alla scuola dove ci aspettano un centinaio di bambini vestiti tutti con abiti tipici. Sono incuriositi quanto intimoriti dalla nostra presenza.
Dopo balli tipici da parte dei bimbi e recita di alcune poesie, noi presentiamo il nostro spettacolo, il tutto si svolge all'aperto, nel grande prato della scuola. Il sole a 4.000m cuoce Belbignè, ma il paesaggio delle Ande ha un fascino unico al mondo e tutto procede al meglio con giochi e bolle di sapone. Riscontriamo molte difficoltà nel coninvolgerli, sia nello spettacolo che nei giochi, in quanto questi bimbi, da un lato non conoscono bene lo spagnolo e dall'altro non sono abituati ad avere ospiti. Rimaniamo colpiti dalle loro mani e dai loro piedi, così esposti al freddo ed al sole, quasi da essere sanguinanti e cartavetro. Proviamo a farli giocare con il paracadute e vediamo come non sono abituati a giocare con delle regole tanto che Smak deve fare il cane da guardia sotto il paracadute per evitare che i bimbi corrano sotto e si faccian del male.
Le donne del paese vedendoci arrivare si avvicinano alla scuola esponendo i loro lavori, nella speranza di venderci qualcosa.
Terminato il tempo a nostra disposizione torniamo verso casa e riflettiamo su come possa essere la vita di queste persone che abitano in queste casine così lontane dai centri abitati dove tutti i ritmi vengono scanditi dal sorgere e tramontare del sole.
Al ritorno si ripresenta la stessa surreale situazione dell'andata ma ormai siamo abituati e scendiamo a refrigerarci i piedi nel fiume.
Nel pomeriggio ci rechiamo a Munaychay dove ci attendono i bimbi per un secondo appuntamento con i laboratori. Questa volta le attività erano programmate per i più piccoli e per gli adolescenti, ma,vista la scarsa partecipazione, soprattutto di quest'ultimi, decidiamo di lavorare con i bimbi che ci vengono a cercare. Grazie all'esiguo numero dei bimbi si crea un ambiente magico e le relazioni sono più intime e dirette. Abbiamo lavorato in due gruppi ed era emozionante vedere come i bimbi avessero piacere di mostrare le magie imparate e gli strumenti realizzati ai claun che non lavoravano direttamente con loro.
Arrivati alle cinque, salutiamo i bimbi e torniamo verso il nostro ostello.
Serata tranquilla, dove ci concediamo una cena fuori. Siamo indecisi su cosa ordinare, più di tutti Carrucola che alla fine si decide per un'insalata con avocado, scelta avvenuta solo per quest'ultimo ingrediente. All'arrivo del piatto, dopo aver ispezionato tutti i vegetali presenti, candidamente esclama:" Ma l'avocado non c'è!? !" e le viene risposto che è terminato. Condivisione e a nanna.

27 luglio
Ci viene dato appuntamento per le nove alla solita fermata dove Malica, responsabile del centro, ci doveva attendere per accompagnarci ad una scuola. Ovviamente non si presenta nessuno, ma per fortuna c'è almeno il pulmino che ci accompagna fino a destinazione. Rimaniamo colpiti da questa organizzazione, ma anche contenti della fiducia che ci ripongono, tanto da mandarci da soli.
La scuola ci appare un po' più organizzata delle altre, i bimbi sono tutti in divisa con bandiere e coccarde del Perù perchè oggi è la vigilia del giorno dell'Indipendenza, festa molto sentita dal paese. Assistiamo alle prove della loro parata e poi offriamo loro il nostro spettacolo.
Rimaniamo affascinati da una bimba, che, al risveglio della bambola si avvicina e le chiede come sta, quasi volesse accompagnarla nella sua riscoperta del sorriso.
E' sempre emozionante vedere come questi bimbi comprendono la trama ed il messaggio che vogliamo portar loro.
Veniamo via ed abbiamo il tempo di fare un giro al mercato, c'è grande festa oggi in città ed è bello vedere: colori, festa e balli.
Alle due ci aspettano a Munaychay, per un pranzo condiviso con tutti i volontari che il centro ospita. I responsabili hanno piacere di ringraziarci personalmente e ci stupiamo di ciò, come fossimo stati un qualcosa che ha rotto la rotuine dell'organizzazione giornaliera, scandita sempre dagli stessi ritmi.
Doniamo ad ogni bimbo 2 matite ed un naso rosso ed è bello osservare come abbiano subito voglia di indossarlo. Un bimbo cade e si fa male alla testa ed ET lo accompagna nella sua casina, la tia prende il suo cuscino ed ecco che lì sotto, custodito preziosamente, c'è lo strumento musicale costruito insieme il giorno prima.
Balli, coccole insieme e così arriviamo al momento dei saluti; alcuni bimbi si avvicinano e ci chiedono se siamo diretti verso un altro orfanotrofio e questa loro osservazione ci stupisce. L'emozione si fa sentire e ognuno di noi ha cercato, al meglio, di vivere questo momento: chi, come Pel e Smak, avendo vissuto la premissione sono cosapevoli ed emozionate di come questo progetto stia continuando, chi come ET che preferisce nel silenzio allontanarsi come per prolungare questi momenti, chi come Trottolo, che saluta con un fare molto paterno; chi come Belbignè che rivive saluti già vissuti in altre missioni; chi, come Caruccola che con lo stesso stupore tanto si è avvicinata ed adesso deve allontanarsi da questi bimbi; chi come Delizia vive con commozione gli abbracci ed i baci dei bimbi.
Prima di andare via ci ritagliamo un momento per noi e proviamo a far volare una lanterna di carta... visto il tanto vento e dal momento che non vogliamo essere scambiati per piromani scegliamo di inerrompere il momento...
Le lacrime non mancano ... hasta luego ninos.
Via di corsa in ostello a prender le valigie e, come sempre, carichi come asini, ci dirigiamo verso il terminal nella speranza di trovare un terminal per Cusco.
Un "modernissimo" bus ci aspetta e dopo aver caricato con molta fatica tutte le valigie sul tetto possiamo partire.
Si conclude così la prima metà della missione ...

28 luglio
I clown si riposano...giornata dedicata al recupero delle forze a Cusco.
Tuttavia un avventura degna di essere raccontata: Trottolo e Carrucola si recano alle rovine poco sopra Cusco e visto cheil biglietto costava troppo decidono di guardarselo da fuori...ma vengono bloccati dal guardiano del centro archeologico. Alla richiesta di spiegazioni del perchè non sia possibile camminare su una strada pubblica il guardiano decide bene di chiamare la polizia... vedendo che la cosa si fa seria i due clown decidono di scendere dalla parte opposta del sito seguiti e scortati da un poliziotto in moto...

29 luglio
La giornata di recupero forze non è servita a molto... 2 clown su 7 già dalla mattina sono sotto 15 coperte a testa in compagnia della febbre...
Nonostante queste defezioni dedichiamo la mattina a preparare e recuperare il materiale per i laboratori dei giorni successivi: ET e Carrucola si recano in città per comprare il necessario, mentre Pel, Delizia, Trottolo, Smak e Belbignè hanno passato la mattina a ritagliare fogli per costruire magie, in compagnia di due ospiti del centro che si sono offerti volontari per aiutarci disposti anche a sopportare i nostri odori visto che è tre giorni che siamo senz'acqua.
Pranzo take away in camera e poi via a giocare con le bimbe del Centro Yanapanakusun.
Questo primo appuntamento con le bimbe ha l'obiettivo di creare sintonia e coesione nell'intento di realizzare laboratori più strutturati nei giorni successivi.
E' un incontro al buio in quanto non sappiamo come possano reagire alle nostre proposte ma rimaniamo meravigliati e stupiti di come partecipano e ridono di pancia.
Iniziamo l'incontro con giochi di conoscenza per rompere il ghiacchio e successivamente con dei giochi di gruppo come il paracadute e giochi con la palla per arrivare al contatto fisico con abbracci e sguardi.
Abbiamo concluso questo laboratorio con un momento di condivisione ed è stato emozionante come le bimbe abbiano accettato di condividere il loro stato d'animo che si è rivelato essere felice.
Fa riflettere il pensiero del loro difficile passato e che forse anche le ferite più profonde forse possono essere rimarginate. E' affascinante vederle ridere di pancia e giocare leggere.
Sperando in una zuppa calda perchè fa un freddo becco... buona notte!!
Un' ultima scena di vita vissuta va però raccontata: quasi tutti sotto le coperte ecco che si sente Delizia esclamare: " c'è un gatto sotto al mio letto...levatelooooo" e subito Et salva la stanza...


30 luglio
La sveglia suona all’alba… ore 5.50 ci attende un altro viaggio improponibile di 3 ore e mezza per raggiungere Accha un villaggio in mezzo alle ande.
Immaginante di percorrere su un pulmino tre ore di strade sterrate osservando fuori dal finestrino solo valli, montagne aquile, falchi e raramente qualche persona.
Poi come per magia ecco comparire un paesino con case, negozi, e anche se un po’ arretrato…tutto quello che serve.
La parte piu buffa e’ un altoparlante che avvisa la citta’ di tutto quello che sta succedendo: dall’arrivo dei pagliacci, agli orari dei laboratori, alle telefonate per gli abitanti del paesino all’avviso che l’acqua non ci sara’ per tutta la giornata.
Siamo ospitati in una struttura sempre collegata al centro Yanapanakusum che ha la funzione di doposcuola per i bimbi della valle.
In questi giorni qui e’ vacanza e alcuni bimbi sono tornati alla loro comunita’… lavoreremo con chi e’ rimasto nel paese.
Appena arriviamo prepariamo la stanza in cui dormiremo… unendo le panche delle classi e poggiando sopra dei materassi e coperte…la nostra schiena ringraziera’!
Come tutte le case sud americane anche questa struttura non ha riscaldamento e quidni di giorno al sole si sta molto bene mentre la notte si battono i denti.
Abbiamo due ospiti con noi conosciuti in citta’ che han cihesto di seguirci per vedere come lavoravamo… Trottolo e Belbigne’ hanno preferito aspettarci in citta’ perche non si sentivano molto bene.. nulla di grave non preosccupatevi..la scelta e’ stata dettata dal viaggio troppo lungo…
Iniziano oggi i nostri laboratori cosi suddivsi: primo giorno magia, secondo giorno gag e infine giocoleria.
Ogni appuntamento e’ strutturato un po come un allenamento: sigla, giochi e poi si lavora.
I bimbi sembrano essere molto felici di lavorare con noi e siamo seguiti anche dai loro maestri… e’ mágico vedere come si relazionino con noi,p ersone mai viste ..e come si lascino guidare dalle nostre proposte…sono circa 40 se non di piu’ e la versione ridotta del grupo fa un po fática ma possiamo dire che a fine giornata siamo soddisfatti!
Oggi laboratorio di magie: divisi in 4 gruppi i bimbi hanno costruito e imparato a fare la propria magia al contrario di Delizia e Carrucola che ancora non hanno capito i trucchi.
Le due ore scorrono veloci ed ecco arrivare il buio condito da una pioggia che sembra grandine che ci avvisano che e’ ora di tornare a casa.
Andiamo a mangiare in un magnifico "ristorante" che ci accoglie con zuppa , riso e carne… pensate che tutto questo costa meno di 1 euro a testa..
A fine pasto e’ abitudine qui prendere una tisana… sul tavolo c ‘era un piattino con limoni e altri pezzetti del medesimo colore…
Deliza li agguanta súbito e giusto un secondo prima ch li metta nella tazza ecco che si sente urlare dall altra parte del tavolo una delle ragazze del posto "noooooo..parate!!!es pimiento!!!" (che significa "nooooo feramti…e’ peprone!!!").
Anche per stasera le nostre figure sono assicurate!!!
Torniamo in ccamera con 10 coperte a testa giochiamo un pochino perche ci sembra impossibile andaré a dormiré alle 8 come la gente del posto!

31 luglio
Dopo una notte in compagnia di: Et che russava come un trombne e Mattia ( il ragazzo che e’ venuto con noi) che aveva paura di svegliarlo tanto russare sembrava violento, Pel che urlava a sqaurcia gola " voglio il gelatoooo" i cani del paesino che ululavano alla luna o a qualsiasi altra cosa, il gallo che cantava anche se non era l’alba, la nostra schiena che faceva cric-croc.
Freschi come rose ci prepariamo la colazione e aspettiamo i bimbi per il laboratorio mattutino. Delizia finalmente si lava dopo 7 gg con grande gioia di tutti.
Si fanno le 9 e i bimbi arrivano. Solita struttura che vi abbiamo descritto ieri, oggi pero’ scegliamo di puntare sui giochi di fiducia: e’ tenero vedere come abbiano timore a chiudere gli occhi e fidarsi dei compagni.
Dopo due giochi facciamo un momento di condivisione di come si siano sentiti durante il gioco.. e’ forte sentiré un bimbo affermare che aveva paura di andaré a sbattere o che i compagni gli facessero degli scherzi.
Oggi laboratorio di gag:prima mostriamo noi le gag da fare con il fiatone perche ancora non ci siamo abituati all’altitudine e poi ci dividiamo in gruppi.
I bimbi si mettono súbito in gioco ma emerge tanta timidezza da parte di alcuni questo pero’ non toglie la voglia di fare e di esserci.
Zuppa per pranzo preparata da due cuochi d eccezzione : Et e Carrucola… momento di relax per recuperar le forze e pronti per i laboratori pomeridiani.
Alle tre i bimbi sono tornati da noi per continuare a preparare lo spettacolo… la prima parte e’ come sempre stata dedicata a giochi all’aperto di movimiento e fiducia.
E’ bello vedere come i bimbi piano piano vincano la loro timidezza rimane comuqnue qualcuno che ha ancora paura di dire il proprio nome davanti atutti quanti.
Divisi a gruppi proviamo ancora una volta ciascuno la propia gag e poi prove genrali.
I bimbi sono tenerissimi, la loro emozione traspare da ogni gesto: anche i piu bulletti perdono la loro sicurezza e si emozionano davanti al pubblico degli amici.
Noi siamo piu emozionati di loro e non ci sembra vero quello che vediamo. In questi due giorni i bimbi sono cambiati parecchio: ci ascoltano molto di piu, si lasciano coinvolgere e sono propositivi.
Alle 18.30 e’ il momento del nostro spettacolo. Tutto il paese e’ invitato.
Dal momento che i bimbi gia’ ci conoscono sono ancora ìu partecipi degli altri che abbiamo incontrato in precedenza. Sembrano compatire la bambola ed piu di una volta urlano che e’ triste perche non ha amici.
E’ bella questa interpretazione che han dato e fa riflettere sulla loro situazione di vita.
Alcuni alcuni adulti sono venuti a ederci w sembrano essere felici.
Cena iniçsieme alle altre persone del centro, condivisione e nanna presto.

1 agosto
Oggi il sole ci sveglia prima del solito e alle 6 abbiamo gia’ tutti gli occhi aperti.
Ci attende un altro giorno di laboratori con i bambini e la stanchezza si fa sentiré su di noi.
Oggi ci dedichiamo alla giocoleria: divisi in due gruppi facciamo costruire palline e kiwido e proviamo ad inseganre i primi movimenti.
Alcuni bimbi se la cavano gia’ bene e chiedono di poterlo fare nello spettacolo. E’ bello vedere come siano coinvolti dalle nostre proproste.
Per il pomeriggio ci attende un’iniziativa intressante e surreale… e’ stata organizzata una marcia per pulire il paesino e per sensibilizzare la comunita’ a non buttare in terra la spazzatura…
Al suono del ‘los niños de accha quieron limpio su pueblo’ (i bambini di Accha chiedono che la loro citta’ sia pulita) iniziamo a percorrere le strade del paesino. I bambini sono molto entusiasti di questa iniziativa, e si muovono a mani nude raccogliendo spazzatura nella fogne a cielo aperto. Dopo mezz’ora di lavoro gli educatori danno loro dei sacchetti da utiizzare come guanti ma questi ultimi un po’ sono per terra e un po’ in bocca.
Anche i clown sono invitati a dare il loro buon esempio:
Pel di Carota dopo aver iniziato a raccogliere "sfortunatamente" gli affidano il compito di portare la cassa acústica, Delizia e Smak sostengono di essersi scorticate le mani ma in realta’ di stigmate non c’e’ traccia, Carrucola faceva bolle di sapone e accompagnava bimbi, ET dopo aver raccolto "basura" si e´ visto anche lui sfortunatamente consegnare un tamburo che lo ha maltrattato fino a farsi venire mal di testa.
Da qui in poi sorgono differenti versioni sulla stesura del diario, di chi abbia realmente raccolto spazzatura e chi no. Chiaramente tutti sostengono di aver pulito il pueblo!!
Facciamo notare agli organizzatori che sarebbe il caso di far lavare le mani ai bimbi prima di continuare le attivita’.
Ecco allora che vengono mandati tutti insieme a lavarsi in un catino… chissa’ a cosa servira’….
Ne frattempo arriva anche un gruppo di scout di Modena che resteranno qui fino a sabato.
E’ l’ora dello spettacolo: i bimbi mostrano ai genitori quanto hanno imparato in questi giorni.
Sono emozionati ed agitati e riscono a fare al meglio quanto insieme abbiamo imparato.
I genitori sorridono vedendo le gag e alla fine chiedono anche un numero di magia da parte nostra.
Cena condivisa con il grupo scout e nanna presto.

2 agosto
Sveglia come sempre molto presto per tornare a Cusco...
Ma come al solito gli inconvenienti in sud america non mancano: la ruota del pulmino che dovrebbe portarci giù è sgonfia..o bucata... la nostra partenza è rimandata ad un ora da definirsi...
aspettiamo al sole e nel frattempo arrivano i bimbi che in questi giorni ci hanno accompagnato...ultimi minuti per giocare insieme... e sul loro volto ci sono ancora i disegni dei trucchi che gli abbiamo fatto il giorno precedente per camminare insieme e per lo spettacolo finale.
Ci fa sorridere quanto un piccolo gesto come quello di esser truccati possa rimanere impresso e addirittura non lavato.
Salutiamo tutti i bimbi e i ragazzi..con la speranza di poter tornare a fare qualcosa di più continuativo.

3 agosto

Per oggi il programma è molto intenso: abbiamo appuntamenti ogni ora... ce la faranno i nostri eroi mezzi influenzati??? Andiamo a vedere...
Prima tappa: hogar de barones (orfanotrofio maschile). Siamo venuti qui portare il nostro spettacolo e abbiamo trovato una realtà molto difficile. Come siamo entrati nel salone abbiamo subito riscontrato un' "energia" molto bassa. Noi siamo arrivati in ritardo perchè la numerazione delle case qui a Cusco è un po' anomala e i ragazzi erano comunque li pronti da soli, in silenzio.
Lo spettacolo riesce bene e l'interazione è positiva ma ci si stringe il cuore quando appena treminiamo tutti ibimbi escono dal salone da soli e restano in giardino a giocare senza uno stimolo adulto. Anche le nostre proposte di gioco cadono nel vuoto.
E' difficile spiegare quello che abbiamo provato: ET porta nel cuore l'immagine di un bimbo che gli si è avvicinato e gli ha chiesto di regalalrgli tutto quello che aveva... non sarebbe comunque bastato a colmare il vuoto che si portava dentro...
Viene poi a prenderci un insegnante che ci accompagna in un secondo hogar li vicino, solo che noi comunque arriviamo di fronte all'entrata con un gran fiatone addosso!
Montiamo il telone sulla porta da calcio del campetto e iniziamo: l'energia ci sembra diversa da prima.
L'età di questi ragazzi è la più disparata ma tutti si dimostrano partecipi e felici di averci li.
In diversi centri in cui andiamo hanno sempre piacere di lasciarci un piccolo regalo... questa situazione a noi mette sempre in imbarazzo perchè sono oggetti che loro producono e vendono e quindi è un guadagno tolto... dall'altra parte forse ivolontari che frequantano questi centri sono pochi e quindi l'averci qui gli sembra un qualcosa di strordinario.
Pranzo al centro Yanapanakusun con pane pomodoro e formaggio (e carote per Carrucola) e via si riparte verso una clinica che ospita bambini disabili.
Durante la premissione Pel e Smak erano già state in questo centro e sono state molto felici di poter fare di nuovo un servizio qui perchè è un posto veramente magico.
Alcuni volti sono gli stessi dell'anno passato e l'energia è sempre alle stelle... questi bimbi vincolati a sedie a rotelle o a tutori sprizzano voglia di vivere e gioia... c'è solo da imparare da loro.
E' emozionante vedere come al risveglio della bambola ibimbi siano cosi partecipi e nel momento delle bolle di sapone è bello vederli soffiare per farle.
E' stato forse uno dei servizi più toccanti che abbiamo vissuto in questa missione...
E poi via di corsa verso il Centro Yanapanakusun dove ci aspettano le bambine.
Veniamo accolte dalla referente, Angelica, che ci preannunica che saranno poche e ci suggerisce di fare solo un momento insieme.
Ma come arriviamo li vediamo che sono una decina o qualcuna di più e pensiamo che non importa se sono una o cento... e allora via con quanto programmato.
Incontreremo le bambine solo tre volte e scegliamo di proporre loro un cammino molto semplice cercando di trasmettere il fatto che siamo li per loro, emozione che, per il passsato che hanno vissuto, difficilmente hanno provato.
Oggi facciamo costruire loro delle marionette con le calze (ndr marionette e strumenti musicali li abbiamo imparati al VCM, ottimi i workshop serali!): è affascinate vedere la loro creatività, la loro voglia di esserci e soprattutto di sorridere. Sentire le loro risa apre davvero il cuore.
Rispetto al primo incontro che abbiamo avuto la settimana scorsa abbiamo notato che le bimbe sono più aperte nei nostri confronti.
Durante il laboratorio scopriamo che dopo questo appuntamento non possiamo riposarci ma che hanno fissato per noi un altro servizio... e cosi freschi come delle rose accogliamo con gioia la proposta (gioia più o meno evidente :-))
Sono le 19 ed è difficile trovare un taxi che ci porti a destinazione: questa volta ci attendono bambini di strada che vivono in un centro che li ospita per dormire. Ci è stato spiegato che sono bimbi che spacciano, che a volte vengo abusati sessualmente e che a volte rientrano nella struttura drogati. La difficoltà dei responsabili è quella di far rispettare le regole: la più importante dovrebbe essere proprio quella di non rientrare nel centro sotto effetto di droghe ma purtroppo quando accade non riescono ad essere fiscali perchè se no vorrebbe dire lasciarli per strada.
Arriviamo presso la struttura e ci prepariamo per il nostro spettacolo.
I bimbi sono particolarmente agitati, attivi e alcuni con lo sguardo già da grande ma sempre interessati e partecipi.
E' strano venir via e lasciarli li, in questo centro freddo a cenare con un bicchiere di latte e un brioches.
La giornata di oggi è stata particolarmente intensa ma un dono immenso.
Ci aspetta un buon piatto di gnocchi al Centro e poi subito a nanna!

4 agosto

Penultimo giorno di missione e l'emozione si fa sentire sempre di più...
Il primo servizio della giornata è a dir poco surreale... surreale è stato il termine più utilizzato in questo diario ma l'esperienza di oggi pensiamo abbiamo superato tutto... valuterete voi dopo questo racconto... un enorme mercato pieno di frutta e di verdura, mille odori, centinaia di persone e di bambini... un poliziotto che incuteva timore... e noi a cui era stato detto 'andate al mercato san geronimo e fate lo spettacolo'... ci siamo sentiti molto artisti di strada alla loro prima esibizione: 'dove ci mettiamo?', 'si avvicinerà qualcuno?'... il poliziotto, dopo aver 'sequestrato' per alcuni minuti Pel e Trottolo per dare l'autorizzazione, ci indica dove fare lo spettacolo.
Tempo di mettere il telone e già siamo accerchiati da bambini che sono li per noi... non ci pare vero e allora con grande gioia diamo il via anche a questo spettacolo.
L'attenzione è alta ma i bimbi sono tanto timidi... è strano vedere cosi tante creature uscire da dietro i banchi di lavoro e venirci a guardare... dov'è la loro infanzia? i loro giochi? il loro essere?
A fine spettacolo ci sembrano divertiti e siamo contenti di aver regalato 40 minuti di diversità.
Abbiamo i minuti contati e dobbiamo recarci subito in un altro centro: Casa Masquy, una struttura che ospita delle ragazze madri.
La casa appare ben tenuta e con un clima positivo ma fa stringere il cuore vedere delle ragazzine che sembrano avere poco più di 10 anni tenere in braccio loro figlio o avere il pancione... e non vogliamo domandarci in seguito a quale disagio vivano questa condizione...
Le bimbe vengono ospitate in questo centro fino ai 18 anni e vengono tenuti i loro figli  affinchè possano andare a lavorare.
Sembrano molto intimidite dalla nostra presenza ma ecco che i primi sorrisi compaioni all'inizio dello spettacolo... al risveglio della bambola la responsabile del centro aveva le lacrime agli occhi... come avesse, forse, rivissuto attraverso lo spettacolo la vita di ognuna delle ragazze...
Finiamo il nostro momento regalando un palloncino ad ogni ospite e veniamo via.
Pranzo come sempre al sole in terrazza qui al centro per riscaldare le ossa e incamerare calore in attesa della notte... pane formaggio pomodori e carote per Carrucola (una media di 7 a pasto).
Pomeriggio con le ragazze del centro: secondo appuntamento. Oggi proviamo ad insegnare loro delle gag ma prima scegliamo di provare a vivere insieme dei giochi di fiducia: macchinine e attraversamento del cerchio ad occhi chiusi. La loro difficoltà è evidente e vediamo come cerchino di non darla a vedere ridendo in maniera esagerata e banalizzando l'esercizio.
Arriva il momento delle gag e come era già successo ad Accha le ragazze riescono in poco tempo a lasciarsi andare tranne in un gruppo in cui, dovendo fare la classica gag della parata, nessuno si osa fare il ruolo dell'augusto.
Dedichiamo il resto della serata a far dipingere loro delle magliette che potranno indossare domani quando faranno vedere le gag agli altri.
Suggeriamo loro di disegnare una faccia clown e di scrivere sotto 'te dejo una sonrisa' che significa 'ti dono un sorriso'.
Da un lato scopriamo dei talenti davvero rari in alcune di loro e dall'altra tanta difficoltà nel realizzare un disegno suggerito.
Cena e nanna...

5 agosto

ultimo giorno di missione... le parole sono poche e le emozioni tante...
è difficile vivere questa giornata: nei nostri occhi scorrono tutti i volti delle persone incontrate, nel nostro cuore tutte le emozioni vissute...
siamo pieni di gratitudine e colmi felicità...
La mattina scorre via leggera: non abbiamo appuntamenti previsti e quindi utilizziamo il tempo per preparare alcune cose.
In tre vanno in centro a fare la spesa per la sera mentre i restanti quattro preparano un regalino da lasciare alle ragazze.
Nel pomeriggio ultimo laboratorio con le ragazze: gag e spettacolo finale realizzato da loro.
E' bello vedere come pian piano le bimbe si stiano sciogliendo, ma alcune di loro continuano ad avere una timidezza commovente.
'non andate via'... 'tornate il prossimo anno vero?'... 'vi aspettiamo'... e con queste parole concludiamo anche il nostro diario...