giovedì 3 settembre 2009

MISSIONE ROMANIA - 6

31-08-09 Agosto

La notte scorsa ha stravolto un po’ i piani in quanto suor Elisabetta di Butea, dove saremo dovuti andare per presentare lo spettacolo e per condurre dei laboratori per le ragazze della casa famiglia, si è dimenticata del nostro arrivo, così andremo solo a fare lo spettacolo!
Questa mattina è piena di preparativi, di valigie e di pulizie. Si pranza velocemente e partiamo per Butea. Come due anni fa…si ripete la stessa scena, ci sono i bambini in giro, pronti ad aspettarci. Così eccoci in scena, fa strano vedere bambini educati e composti dopo i ragazzi rom che abbiamo incontrato. Ci divertiamo davvero tanto e c’è anche tempo per un po’ di degenero, si balla!!!!
Suor Elisabetta si scusa per essersi dimenticata, ma va bene così…ci siamo divertiti, ci spiace per i laboratori, anche se alla fine non erano attesi e ci piace sentire i racconti di una suora crocerossina che sta in quella casa da dieci anni, che ne ha visto davvero di tutti i colori che ancora oggi continua la sua missione di aiuto, di accompagnamento e assistenza agli anziani della casa di riposo e di crescita ed educazione per le ragazze dell’orfanotrofio. Grazie grazie grazie!
Alle 16.30 siamo in viaggio, sarà abbastanza lungo…molto lungo e finalmente verso mezzanotte arriviamo a Bucarest! Alloggeremo in un ostello e domattina avremo un incontro con Franco…uno dei responsabili di PARADA BUCAREST, la fondazione Pa-ra-da creata da Miloud Oukili il clown franco-algerino che arrivato a Bucarest dopo la rivoluzione dei primi anni novanta, ha salvato grazie all’arte di strada, della clownerie, della giocoleria, migliaia di bambini dalle fogne della città. Siamo emozionati, dopo il film, dopo che qualcuno di noi ha visto gli spettacoli dei ragazzi in tournée…finalmente siamo noi a mettere piede nella sede di PARADA! Non vediamo l’ora che sia domattina!

01-09-09

Dopo esserci preparati, ricaricati i bagagli sui mezzi, eccoci pronti per l’appuntamento. Ecco Franco, si presenta, molto simpatico e ci chiede di seguirlo, a pochi metri da lì c’è la sede.
Finalmente dentro il cortile, alcuni ragazzi provano veri e propri salti mortali con trampolini elastici e tappeti, strabravi! Saliamo negli uffici e una volta seduti attorno al tavolo, Franco ci racconta delle attività di Parada, dei cambiamenti, delle novità, del prossimo trasloco e cambio sede in un posto ancora più grande, dell’arrivo dell’eroina fra i bambini, della voglia di aprire una o più comunità terapeutiche per andare incontro a questo problema anche perché a Bucarest non ne esistono!
Ci racconta delle tournée, dei ragazzi che sono usciti dalle fogne e che lavorano e qualcuno tuttora insegna proprio qui, ci spiega che Parada non è solo circo, ma è assistenza sociale, sanitaria in strada attraverso le unità mobili.
Un meccanismo che funziona davvero bene nonostante le difficoltà dei finanziamenti e dell’entrata della Romania in Europa, funziona bene perché chi ci lavora lo fa col cuore…
Ritoriamo giù dai ragazzi che continuano ad allenarsi, fra loro Rafael, Marian e Marius che ho incontrato personalmente cinque anni fa ormai per la selezione alla Scuola di Cirko Vertigo e rivisti a Genova per la tounrée organizzata dai Pagiassi di Vip Genova.
I salti sul trampolino non possiamo non farli così eccoci a saltare con loro, a farci insegnare verticali, ruote e capriole…
Emozionantissimo vederci tutti li, nel cortile, a provare, condividere adrenalina, voglia di fare e di apprendere. E poi su invito dei ragazzi provo a fare due salti. Saranno 4 anni che non provo un salto mortale, ho sempre avuto paura di riprovare, ma stavolta non posso non saltare. Così preso coraggio salto…il primo salto mortale avanti mi gasa tantissimo e non posso stare lì fermo…così ancora un altro e poi altri due indietro…naturalmente con l’assistenza di Marian, l’educatore-artistico, e dei ragazzi. Felicissimo di aver sbloccato questa paura…ma ora la schiena fa abbastanza male!
Parlo privatamente con Franco, io e lui, racconto di Vip, delle missioni-clown e del progetto Circostanza. Spiego quello che è già stato fatto in Romania e soprattutto al carcere minorile di Tichilesti dove incontrammo uno dei ragazzi di Parada, Cassian, un acrobata-giocoliere fantastico.
Così senza peli sulla lingua chiedo se sarà possibile una possibile collaborazione, non so quando ne come, ma entrambi siamo entusiasti, così ci scambiamo le mail…pronti per organizzare qualcosa, ma cosa…lo vedremo!!
Dobbiamo andare, uff…dobbiamo farlo davvero! Ma prima foto e abbracci con i ragazzi felici quanto noi, mmmm..forse noi di più per questa esperienza carica di sorrisi ed adrenalina!
Ci salutiamo con l’augurio di rivederci prestissimo!!
Il viaggio prosegue verso Braila, paesaggi infiniti, strade dissestate, girasoli, mucche e capre.
Arriviamo poco prima di cena, mangiamo una pizza, compriamo dei dolci e siamo pronti per assalire la casa famiglia dopo cena. Scocca l’ora X …scavalchiamo i cancelli e siamo lì: 13 clown, 25 bambini bellissimi dai 3 ai 17 anni, 4 suore.. un posto magico che visitiamo dal 2006 …un posto di cui non ci stancheremo mai…un casa famiglia magica, fantastica, piena di fede e d’amore! Entriamo in casa e festeggiamo il nostro arrivo…o sono i bambini che festeggiano per noi…tutti e due! Bello chiacchierare, rivedere e riabbracciare tutti.. conoscere l’ultimo arrivo in casa e le due nuove suore. Emozioni a non finire!
Ci sistemiamo nella casetta all’interno del giardino ed è proprio vero come dice suor Nicoleta: Benvenuti a casa!
Ne siamo davvero felici!
E dopo la condivisione, crolliamo nel sonno, tanto sonno, tanti che russano!
Noapte Bunaaaaaaaaaaaa
Smilzo

MISSIONE ROMANIA - 5

28-29-30 Agosto

Dopo una giornata libera i clown sono tornati all’attacco e questa mattina ci dirigiamo da Clown Gadjo, all’anagrafe Padre Emilian, francescano, che assieme ad altri frati gestisce la Fondazione Pace lavorando a stretto contatto con i rom.

28.08.09: i clown invadono il villaggio rom.
Appena usciamo dalla città di Roman, subito lì, a destra si estende un grande campo e lì nel mezzo quattro enormi padiglioni, lunghi forse duecento metri l’uno. Già prima di posteggiare siamo presi d’assalto dai bambini, scendiamo, ci prepariamo ed eccoci all’interno dei padiglioni con musica, unicicli, giocoleria e balli. Una lunga parata passa per tutti e quattro i padiglioni svegliando le 300 famiglie che ci vivono…quindi immaginate quanti bambini ci possono essere.
Lo spettacolo ha iniziato, stiamo stretti, cioè il cerchio si restringe ad ogni numero, ma riusciamo a resistere! Il nostro spettacolo lascia un messaggio, inizia singolarmente, poi a coppie o terzetti finchè le lettere sulle nostre magliette formano una bella frase: Toti Impreuna! ossia Tutti Insieme! Finito lo spettacolo Gadjo sceglie altri quattro ragazzi e ragazze che potrebbero partecipare alla formazione di questi giorni.
Ritornati alla fondazione, ci sistemiamo nel prato antistante piccolo parco giochi…in cerchio, iniziamo con alcuni giochi di conoscenza.
Così dopo una mattinata di giochi, divertenti e allo stesso tempo stancanti eccoci a pranzo e assieme a noi anche Florin, Beti, Cristina, Sever, Busdugan, Robert, Nicusor, Claudio e Stelluzza. Hanno preparato il pranzo Verdicchio, Moye e Felix e vi assicuro che è davvero buono.
I laboratori del pomeriggio prevedono l’acrobatica, Dudi coordina il laboratorio con Albatros come traduttore e tutti noi come esempi e sicurezza. Le piramidi vanno e vengono, sono molto bravi, ma mi rendo che il livello di attenzione e concentrazione è davvero basso e nonostante il nostro numero sia superiore al loro a volte non riusciamo a contenerli. Verso la fine del laboratorio si avvicinano due ragazze, Irina e Gaby. Specialmente Gaby esprime il desiderio, apprende velocemente le piramidi di base e proviamo ad inserirla nella super piramide di base. Viene difficile perché porta la gonna, ma il problema è un altro: è di un’altra etnia. Nonostante i discorsi trai i più grandi e Funiculà non riusciamo a convincerli, così prima Mr Cheese poi Dudi provano delle figure di bilance con Gaby che presenteranno domani allo spettacolo. Ma non finisce qui…
Prima di salutarci spieghiamo il lavoro che andremo a fare domani e allo stesso tempo nonostante la loro conferma, speriamo di rivedere i ragazzi domattina.

29.08.09: i ragazzi ritornano!
Eccoli lì, tutti anzi ci sono anche due new entry: Mihai e Ciprian, ne dimostrano 7 o 8 ma di sicuro ne avranno 10 o 11.
Questa mattina lavoriamo al chiuso, nel refettorio preparato ad hoc per l’occasione. Così dopo esserci riscaldati col gioco dello scalpo possiamo iniziare i laboratori e per stamane è prevista la costruzione delle palline da giocoleria. Si prospettava un po’ di disordine, invece, la mamaliga (la polenta) che usiamo per riempire le palline è praticamente dentro tutti i palloncini colorati.
E così Giògiò accompagnata da Albatros gestisce la prima parte di lanci e movimenti con una pallina, poi subentrerò io per i lanci e le prese un po’ più difficili e infine ritorneranno Giògiò e Albatros per ultimare la propedeutica a due palline e infine la cascata a tre palline.
Anche qui la concentrazione è davvero bassa e grazie a Sever, già giocoliere e alcuni come Nicusor e Claudio riusciamo a trovare i giocolieri per lo spettacolo di domani. Tutti bene o male si sono allenati e soprattutto si sono divertiti. Prima di pranzo decidiamo di andare fuori per continuare i giochi per far sistemare così i tavoli e per arieggiare dato che l’aria era irrespirabile, mamma mia!
Fuori i giochi continuano con pochi di loro, altri scelgono le scarpe che padre Emilian forse forse ha portato nel momento sbagliato. Chi rimane con noi gira e salta la corda iniziando facile e proseguendo con piroette, passaggi sotto la corda, salti in due, tre, quattro e cinque. E poi quando proponiamo il tiro alla fune arrivato tutti, anche Irina e Gaby, clown contro resto del mondo…e stranamente vince il resto del mondo. Felice per Irina che partecipa al gioco, è sordo-muta e vederla in disparte per la sua timidezza mi spiace, poi però sarebbe stato meglio averla in squadra con noi per il tiro alla fune…ahauahuhauh!
La sfida prosegue sul campetto da calcio: nazionale rom contro la nazionale clown italiana. In più Ciprian, il piccolino, molto bravo, ma loro non lo vogliono e ci dicono che non può stare con noi, così dopo tanto riusciamo a farlo giocare con loro…il fischio di fine partita arriva col pranzo!
A tavola sono più contenuti, riusciamo a fare due chiacchere in più e gentilmente ci aiutano a sparecchiare e spazzare e a fine pranzo non può non partire un applauso per i cuochi Verdicchio, Moye e Felix che anche oggi hanno preparato il pranzo per tutti noi.
Il laboratorio riprende nel campo da calcetto dove per riscaldarci giochi al gioco del fazzoletto, prima in versione classica…poi cooperativa e devo dire che è piaciuto davvero tanto!
Ci accorgiamo che è davvero tardi per le prove e ahimè dobbiamo rinunciare alle gags così proviamo il numero di acrobatica e alcuni di loro si allenano con la giocoleria e prima di salutarci ci parliamo un po’: chiediamo se sanno dello spettacolo di domani, se sanno di doversi vestire e truccare, se sanno di andare in un centro per bambini disabili della loro età…sono tranquilli e non così tanto entusiasti. L’appuntamento vale per tutti, comprese Irina e Gaby.

30.08.09: Ci sono tutti…anzi di più.
Ci incrociamo sulla strada col furgone di Gadjo, notiamo che i ragazzi ci sono tutti…anzi due sono in più. Arrivati al centro scarichiamo tutto il materiale e ci prepariamo per la vestizione e il trucco. Noto con piacere che anche Gaby e Irina sono presenti e soprattutto Gaby porta i pantaloni. La scelta degli abiti ha inizio, è un momento divertentissimo e spettacolare dove i ragazzi provano e riprovano abiti e alla fine eccoli lì in fila per essere truccati da Moye, Giògiò e Zolì. Sono bellissimi! Nel frattempo Verdicchio e Funiculà tentano il colpaccio in refettorio, loro due, Florin, il capetto dei ragazzi e Gaby, la ragazzina che hanno allontanato dalle piramidi. Provano una magia, semplice a farsi, ma il messaggio è bello e forte. In un primo momento Florin non vuole fare la magia, poi cede e avrà come assistente Gaby. Un momento di integrazione fra due etnie che speriamo sia significativo per i ragazzi.
Significativo e dolce il momento della consegna dei nasi durante il quale clown Gadjo spiega che con questo naso verranno visti diversamente, saranno tutti uguali, rom o non rom… ma saranno clown. La consegna è tenere gli occhi chiusi…e mi stupisce vederli tutti lì, col naso rosso…ancora ad occhi chiusi! Sono pronti…carichi…si parte.
I ragazzi del centro ci aspettano. Una volta arrivati nella palestra i nuovi corrono verso i ragazzi del centro e appena li vedono si spaventano e tornano indietro cercando il nostro aiuto, non perché avessero visto chissà cosa, ma perché come prevedevamo, credevano di conoscere quei ragazzi, ma non li conoscevano.
Dopo una piccola presentazione eccoli lì sul palco, ruote, capriole, la parata, piramidi, giocoleria, i karate-clown e ancora piramidi, la magia e l’inchino finale. Quello che abbiamo visto e sentito da dietro le quinte e come spettatori sono state: vergogna, divertimento, paura di non farcela, adrenalina, gioia, gioia gioia! I ragazzi hanno eseguito le piramidi e Gaby era fra loro, così anche Irina, da spettatrice e salita in piramide fra me e Dudi, Gaby e Florin hanno fatto INSIEME le loro magie. Toti Impreuna! Tutti Insieme!
Fuori dal centro facciamo un cerchio, per salutarci tutti insieme, non prima di aver condiviso insieme a tutti gli altri una parola che rappresenti questi tre giorni passati assieme. Nel cerchio riecheggiano divertimento, grazie per questi giorni bellissimi e quando tornate!
Ci salutiamo per bene una volta tornati al centro…prima però foto e tantissimi abbracci!
Parlando anche con padre Emilian, sappiamo che questi tre giorni sono stati solo un assaggio per noi e per loro. Speriamo di riuscire ad organizzare qualcosa per l’anno prossimo, qualcosa di più grande, più carico di energia e di nasi rossi!
Grazie a tutti!
Ritorniamo alla Ferma, pensierosi e carichi allo stesso tempo… ne parliamo…condividiamo questa bella, stancante a livello mentale e particolare esperienza.
Stasera ci prendiamo un super momento di divertimento, così dopo cena ci vestiamo, trucchiamo, sistemiamo la sala, rispettiamo il regolamento e partecipiamo tutti alla Royal Clown Ramble, come i veri Wrestler, ma noi facciamo parte della Clown Wrestler Federation. Tutti contro tutti e chi abbandona il tappetto è fuori.. ne rimarrà soltanto uno!!! Aiuto!!!
Buonanotte!
Smilzo!

MISSIONE MADAGASCAR - 2009 - 1

MISSIONE MADAGASCAR 2009 (12-27 agosto 2009)

ASSOCIAZIONE ORGANIZZATRICE: L’Arte del Sorriso Vip ASTI Onlus
PARTECIPANTI: ALAKARA (Vip Varese), CIANFRUSAGLIA (Vip Asti), FRINGUI (Capogruppo, Vip Asti), HOPPIPOLLA (Vip Roma) e TIGRO (Vip Asti).

Ivato, 12 agosto 2009

De l’Italie arrivent les clouns
Qui vont au Madagascar!
Mura mura! Mura mura! Mura mura..muuu
Avec l’avion
Nous arrivons
Salut Madagascar!

Meraviglioso Madagascar: siamo arrivati davvero! Ma quanti ostacoli abbiamo dovuto superare?! Oltre a quelli già affrontati durante la preparazione alla Missione, ci si sono messe anche Alitalia e AirFrance che, contemporaneamente, non volevano far partire Hoppipolla da Roma e Fringui, Tigro, Alakara, Cianfrusaglia e Suor Annamaria da Torino! Superate le difficoltà burocratiche, finalmente il gruppo si è riunito all’aereoporto di Parigi…ed è partito davvero!
Dopo 10 ore l’aereo tocca il suolo malgascio: ora non si torna più indietro. Qualcosa, anzi, qualcuno già ci trasmette pace e sicurezza nel caos dell’aereoporto: sono gli occhi di Don Claudio e gli abbracci di Suor Alessandra. In un attimo abbiamo già la sensazione che queste persone ci saranno molto vicine.
E poi via all’Oratorio di Ivato: è buio e non riusciamo a vedere la terra rossa che tanto abbiamo immaginato in questi mesi, ma gli odori dell’isola ci pervadono già…ci addormentiamo increduli di essere davvero qui.

Hoppipolla


Ivato, 13 agosto 2009

La prima notte è molto umida e fredda ma la stanchezza del viaggio concorre a farci dormire come sassi.
Dopo la colazione con ottimo pane casereccio e marmellate varie, ci uniamo alla Messa di chiusura dell’estate ragazzi; la chiesa è colma di giovani e, al nostro ingresso, tutti si girano e alcuni, addirittura, si spostano per stare più vicini a noi.
E’ una bella accoglienza e i canti, i gesti, gli sguardi, i sorrisi, ci fanno piombare di colpo nel clima malgascio e, in alcuni momenti, addirittura ci commuovono.
Dopo la Messa con suor Anna Maria facciamo il giro della missione: dal refettorio alla scuola elementare, dai campi di calcio e basket all’allevamento di struzzi, dalle camere dei ragazzi interni al salone dove faremo i nostri laboratori.
Conosciamo anche Jean Chris, un sacerdote locale che sarà nostro referente per l’organizzazione delle giornate e il nostro servizio con i ragazzi e l’ispettore generale dei salesiani che, nonostante i mille impegni, si dimostra interessato al nostro progetto. E’ diverso l’approccio della gente rispetto all’Italia: avvertiamo una grossa attenzione alla persona, molta accoglienza e disponibilità.
Dopo pranzo don Claudio, responsabile della comunità salesiana che ci ospita, ci racconta della sua pluriennale esperienza in questa terra, dello sforzo educativo profuso in questi anni, delle difficoltà locali e dei grossi problemi che i giovani che frequentano questo centro hanno alle spalle.
Qui oltre all’istruzione di base e all’educazione al prossimo, possono imparare un mestiere essendoci vari corsi professionali, di falegnameria, ferramenta, agricoltura e allevamento, confezione abiti.
Nel frattempo, durante le prime ore del pomeriggio, arrivano i ragazzi che staranno con noi per i prossimi giorni; si tratta di un gruppetto di una cinquantina di ragazzi dai 12 ai 17 anni. Sono stati invitati apposta per noi e verranno selezionati per entrare nel centro l’anno prossimo. Provengono dai paesi vicini ed è bello vederli arrivare con grossi fagotti sul capo con il necessario per questi giorni di permanenza.
Verso le ore 17.30 ci presentiamo loro in un grande salone in cui loro sono seduti intorno a dei tavoli, in cerchio. L’impatto è forte e noi siamo un po’ imbarazzati; partiamo spiegando brevemente gli obiettivi della clownterapia e il programma dei prossimi giorni.
Poi ci presentiamo coi nostri nomi clown e la nostra sigla.
E’ tanta l’emozione di avere un pubblico così interessato e aperto alla novità; super carichi e motivati per le attività di domani, ceniamo, facciamo una breve condivisione con la suora e concludiamo con la nostra condivisione di gruppo.
Buona notte, domani sarà una giornata importante!

Alakara


Ivato, 14 agosto 2009

Oggi è stato il primo giorno con i ragazzi. Ieri nel pomeriggio li abbiamo visti arrivare, con i loro pacchettini sulla testa fatti di poche cose necessarie a trascorrere qui i prossimi 4 giorni… Si, si fermeranno con noi fino a lunedì sera e poi martedì ripartiranno e torneranno a casa (per quelli di loro che ce l’hanno).
La sveglia è squillata alle 6.00: Tigro, come tutte le mattine, ci ha svegliati con una canzone popolare, credo napoletana, e poi dopo un lavaggio di occhi e denti veloce, siamo arrivati giù per la messa delle 6.30. I ragazzi erano già tutti lì!
Eravamo molto agitati per questo 1° giorno di attività. Don Claudio ci aveva detto che si trattava di ragazzi “difficili”, di “strada”, con storie alle spalle di profonde sofferenze e questo ha destato in noi una certa preoccupazione. E poi ci interrogavamo su come affrontare le diverse attività, su come avrebbero reagito loro, se fossero stati interessati alle nostre proposte… e così dopo la colazione ci siamo avvicinati alla grande aula dove avremmo trascorso i 4 giorni di formazione.
Per la mattinata (8.30 – 11.30) il programma è stato essenzialmente basato su giochi conoscenza, di sintonia e di fiducia e per il pomeriggio (14.30 – 16.30) su giochi di cooperazione e di squadra.
L’accoglienza è stata davvero calorosa, i ragazzi erano tutti incuriositi e impazienti e dopo la nostra presentazione, alcuni hanno dimostrato molta disinvoltura nella loro presentazione fatta in cerchio con nome e gesto. E’ stato divertente!
La mattinata è trascorsa veloce, tra giochi con la musica (senz’altro i più apprezzati!) e senza. Sono stati sbalorditivi nei giochi di fiducia ad occhi chiusi. Si sono lasciati trascinare dai loro compagni o da noi con una semplicità estrema. E il tempo è volato, come tutte le nostre paure e incertezze.
Nelle pause abbiamo trascorso un po’ di tempo con alcuni di loro, abbiamo cercato di comunicare nonostante alcuni non parlassero francese (anche grazie all’aiuto prezioso di Jean Chris e Ando) e pian piano abbiamo iniziato ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca che ci ha fatto lavorare bene per il resto della giornata.
La sera a cena abbiamo condiviso le nostre impressioni con Suor Annamaria e Don Claudio, che sono stati molto contenti e questo ci ha ulteriormente rassicurato.
Dopo cena siamo tornati nella nostra casetta, ci siamo fatti la doccia e infine ci siamo ritagliati il tempo per la nostra condivisione. E’ stato bello sentire che tutte le ansie e paure di ognuno di noi, della sera precedente erano svanite in una bolla di sapone.
Siamo tutti molto soddisfatti di questa prima giornata trascorsa con loro… chissà cosa ci aspetterà domani!

Fringui


Ivato, 15 agosto 2009

La prima parte della mattinata è stata dedicata a mostrare due giochi di magia per poi riprodurli in gruppo coi ragazzi.
Il coinvolgimento è stato quasi totale e molti hanno indovinato " il trucco" quasi subito mentre altri hanno dato delle soluzioni quantomeno curiose!?!
Dopo aver provato a replicarli suddivisi in gruppi coadiuvati dagli animatori locali, ciascuno ne ha dato dimostrazione in pubblico stupendoci tutti!
La capacità d'imitazione e di empatia dei ragazzi è stata davvero unica.
Nel pomeriggio è stato aggiunto un terzo gioco di magia e poi abbiamo proposto un pò di acrobatica di base.
Alcune difficoltà sono emerse nella condivisione fatta al termine con gli animatori di riferimento poichè ci siamo resi conto che le aspettative su magia e acrobatica sono alte e abbiamo dovuto correggere il tiro modificando la nostra tabella di marcia...
Una situazione non semplice che ha messo alla prova il nostro gruppo e direi: prova superata!

Cianfrusaglia


Ivato, 16 agosto 2009

Iniziamo il 5° giorno di missione, la sveglia è alle 6.30…lavaggio veloce,vestizione,scarpe una allacciata e l’altra no e via di corsa per la colazione… Ore 7.00 tutti pronti per iniziare con un buon the,caffè e marmellata la nostra giornata. Alle 8.30 partecipiamo alla Messa insieme a tutti i ragazzi che hanno partecipato alle nostre attività, troviamo anche alcune persone del quartiere insieme ai loro figli che notandoci iniziano a sorridere e a rubare i nostri sguardi e sorrisi. La funzione è molto partecipata, emozionanti tutti i canti intonati a gran voce dal più piccolo al più grande dei presenti, particolare lo scambio del segno della pace dove per quei pochi minuti tutti siamo un unico grande cerchio, con le mani che si stringono e le voci che cantano alla pace….
Dopo la Messa, ci avviamo a riprendere i laboratori di magia ed acrobatica… io faccio vedere e provare ancora alcuni giochi magici che ho portato…sono tutti molto bravi a scoprire il trucco ed altrettanto bravi ad improvvisare e a tenere il “palcoscenico” durante le prove di esibizione. Anche gli acrobati si dilettano prima in un buon riscaldamento e poi in nuove figure inventate da loro stessi, che presenteranno domani durante lo spettacolo. Alle 11.30 terminiamo i laboratori, salutiamo i ragazzi e ci dirigiamo in refettorio per il pranzo.
Ore 14.00 la comitiva si avvia verso l’uscita della Casa Salesiana… per la prima volta da quando sono arrivato varco questa soglia, mi sento strano, mi guardo intorno e vedo solo molta povertà. Oggi la nostra meta sarà il mercato della Diga; non ho ben capito di cosa si tratta ma Suor Annamaria ce ne ha parlato molto bene. Per raggiungerlo decidiamo di prendere il mezzo di trasporto più comune in Madagascar, il taxi bruss! La nostra guida (suor Annamaria) inizia a parlare con il bigliettaio e quasi in corsa saliamo su uno di questi pulmini. Non c’è posto a sedere… il bigliettaio, che intanto è salito al volo sul pulmino in moto, si tiene ad una specie di corda che chiude il portellone posteriore e ci dice di sederci o almeno così intendiamo noi (la lingua anche dopo 5 giorni è praticamente incomprensibile); non capiamo dove e come e per magia ci arrivano 6 piccole assi di legno…ancora una volta non capiamo come e dove le dobbiamo mettere, dato che il pulmino è pienissimo… Forse presa da compassione per noi 6 “vasà” (straniero in lingua malgascia), una signora prende dalle mani di Fringui, che aveva appena finito di chiedersi che cosa doveva farsene dell’assetto di legno e lo appoggia tra due sedili creando una specie di ponte nel corridoio centrale del pulmino sul quale potersi sedere… Capito il trucco anche io appoggio l’asse e convinto di aver trovato la soluzione per il viaggio mi appoggio… peccato che durante la fase di montaggio non mi sono accorto di aver sistemato in modo precario il mio sedile e così all’arrivo del mio dolce peso questo cade e finisco per terra sul pulmino tra le risa di tutti i compagni di viaggio….. Dopo questa concitata fase di incastri cinesi,inizio a guardare dal finestrino il paesaggio, e la stessa sensazione di prima mi torna in mente, fuori c’è tanta gente, tutti sembrano sereni, ed io inizio a chiedermi come possano esserlo vivendo in queste condizioni. La maggior parte di loro, ad esempio, non ha scarpe, vive in baracche e qui c’è ne sono molte, non ha di che mangiare se non un po’ di riso… eppure nonostante tutto questo è li in mezzo a noi che ci sorride e che ci trasmette tanta tanta serenità e gioia…
Ci avviciniamo alla famosa Diga; tutto intorno si vedono risaie e Umbi (le mucche del posto) che pascolano liberamente e anche tanti bambini che lavorano nelle risaie o che fanno mattoni, tante donne che lavano i panni nei fiumi e li stendono sui prati, famiglie che vivono dentro case che a mala pena stanno in piedi e che quando arriverà la stagione delle pioggie saranno allagate…. ma tutti sempre con lo stesso disarmante sorriso….
Arriviamo finalmente alla Diga. A discapito del nome non è una vera e propria diga ma una strada, che costeggia un fiume, sulla quale ci sono centinaia di negozietti che vendono artigianato locale, rafia, legno, papier d’antimoro, batik e la famosa Vaniglia Mananara…. suor Annamaria ci spiega le piccole regole per comprare: il prezzo si deve sempre contrattare, la somma giusta da pagare è di solito la metà di quanto chiesto più un pochino… I primi acquisti vanno un po’ a rilento, siamo un po’ impacciati, ma dopo i primi negozietti impariamo i trucchi del mestiere e soprattutto Alakara e Hoppipolla sembrano ormai mercanti esperti… Durante la visita mi guardo in torno,faccio alcune foto con i bambini,un gruppo di Umbi ci passa vicino e a condurre la piccola mandria sono ancora una volta dei bambini…
Alcune persone incuriosite dal nostro naso appeso al collo ci chiedono se è una collana….e appena lo indossiamo il sorriso appare sui loro visi, ci chiamano clown (e come no!!!!) e con il nostro quasi perfetto francese spieghiamo che non facciamo parte di un circo ma siamo in missione alla Casa Salesiana di Clairvaux. Gli acquisti vanno avanti e tra i tanti negozietti ogni tanto qualcuno ci saluta in Italiano, qualcuno si avvicina per farci vedere quanto è bella la sua bottega, altri ci fermano per farci entrare… Impariamo che, anche da un semplice apprezzamento per un oggetto esposto inizia la contrattazione….. Questo è il loro unico modo per potersi garantire un pasto…
Il pomeriggio di svago sta per terminare e ci dirigiamo alla fermata del taxi-bruss,cerchiamo un pulmino meno affollato (è difficile trovarlo!!!), saliamo, ma questa volta come esperti viaggiatori non ci facciamo trovare impreparati e appena ci arrivano gli assetti di legno li appoggiamo saldamente e facciamo il nostro viaggio di ritorno in sicurezza!!!!
Arriviamo a casa o almeno io la sento come una piccola casa, doccia e poi a cena dove raccontando le nostre avventure sui mezzi di trasporto locali scateniamo le risate della comunità…
Dopo cena con Suor Annamaria decidiamo di fare un momento di riflessione e di verifica di questa prima parte di esperienza, domani sarà l’ultimo giorno qui ad Ivato e purtroppo dovremmo anche salutare i ragazzi. Le emozioni della giornata iniziano a farsi sentire, tutti siamo come bloccati, io sento un senso di sconforto… vedere che la gente non ha di che mangiare o vestire, che non hanno un lavoro, ma nonostante questo sono tutti gentili e ti salutano con gioia… questo mi disarma. Mi sento impotente, vorrei fare di più ma non so da dove iniziare…. Tutti diciamo e cerchiamo di tirare fuori le nostre emozioni, siamo soddisfatti del lavoro fatto con i ragazzi ma quello che abbiamo visto fuori fa male e mi fa riflettere su molte cose…
Finita la verifica, torniamo in camera, io ho bisogno di un attimo per tirare fuori quello che ho dentro, le lacrime non esitano ad uscire, ma grazie all’aiuto di Fringui e all’allegria dei miei compagni di viaggio questo momento passa, ci prendiamo in giro sull’esperienze di viaggio in taxi bruss, facciamo la nostra condivisione e prepariamo le ultime cose per lo spettacolo di domani: scaletta, abiti, cd e ripassiamo velocemente un’ultima volta le gags che andremo a presentare.
Buona notte…

Tigro

MISSIONE ROMANIA - 4

26-08-09

Buongiorno a tutti noi e a tutti voi clown! Anche questa mattina l’autobus è pronto per accompagnarci in altre due strutture…ahimè le ultime due di questo fantastico post-corso di aggiornamento per operatori sociali…ormai clown.
Arriviamo in centro Iasi …davanti alle strutture della Salvati Copii…stile Save The Children… salviamo i bambini! Un centro che si occupa di alfabetizzazione in loco e in strada con una vera a propria scuola portatile…stile carrello del gelataio…geniale!
Dopo aver conosciuto i responsabili e aver pensato allo spazio iniziamo a sistemarci, noi clown siamo tanti…venticinque, ma i bambini sono il doppio, triplo, forse quadruplo. Il campo da calcio ci aspetta…musica…pronti partenza via. Lo spettacolo fila liscio e rimangono stupiti soprattutto per le magie che Verdicchio, Dudi e Felix hanno insegnato ai nostri nuovi maghi, magie semplicissime che lasciano a bocca aperta. Il nostro degenero stavolta dura poco, c’è comunque sempre tempo per Albatros per farsi sommergere di bambini, per Salk di portare un bambino in groppa mentre pedala sull’uniciclo, per Mr Cheese e Zolì di correre con tutto il fiato che hanno…wow! Le foto testimonieranno tutto!
Rientriamo nella struttura dove Liviu, uno dei responsabili ci accoglie e ci offre salatini e acqua fresca. Ci spiega le attività del centro e parla parla, racconta racconta la butta li: offre ai ragazzi una sala per i loro incontri…magia delle magie…super magia e qui scatta l’inno della Missione Clown Romania 2009:
Mamaueeeeeeeeeeeeeee….Mamaueeeeeeeeeeeeeeee…mamaueeeeeeeeeeeeeee aaaaaaaaa ueeeeeeeeeeeeeeeeee a ueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!
così ecco un altro buono motivo per far incontrare i ragazzi: la sala!
Pranzo al sacco nel cortile delle Suore Gesuite che gestiscono una grossa struttura con all’interno una casa di riposo… e oggi il nostro pubblico saranno proprio loro, gli ospiti della casa, trentasei vecchini, in rumeno “batrini”.
Iniziamo lo spettacolo, sono attenti a tutte le nostre mosse, coinvolti in passing con le clave e magie varie, ma il bello viene dopo: balli, chiacchere, trenini, danze tradizionali e poi le interviste. Desiderano conoscere i nostri veri nomi, sapere che facciamo e da dove veniamo, così ad uno ad uno ci presentiamo e poi alcuni di loro ci chiedono di più, ma soprattutto veniamo ricoperti di complimenti…ci ringraziano per la nostra visita…poco dopo scatta il degenero e via alle danze… un po’ contenute, ma pur sempre danze!
Dopo aver accompagnato i “batrini” alla messa, ci ritroviamo tutti fuori seduti in cerchio. Si parla di associazionismo, di far gruppo, di continuare questo percorso appena iniziato. Il discorso viene gestito per lo più da Cerasica che per un anno assieme a Nonna Balena hanno tenuto testa al gruppo. Ci fanno qualche domanda e anche noi diamo consigli, suggerimenti, parliamo di Vip Italia, di Vip Santa Fe, dei progetti, dei servizi come clown di corsia.
Così iniziano a pensare ad una data, tanto ora hanno anche un posto dove potersi ritrovare, ma il discorso è ancora un po’ lungo, perciò decidiamo di interromperli per consegnare gli attestati e la cartellina post-corso con esercizi, schede, dvd e materiale vario.
Ci abbracciamo, ci ringraziamo più e più volte con la speranza di vederci presto, ma soprattutto di veder crescere questo seme appena piantato!
Forza ragazzi!
Torniamo a casa e abbiamo un po’ di tempo per noi…relax, relax, relax…
Ma come sempre il relax è poco tra chiacchere, giocoleria e super chiacchierate per i giorni futuri!
Domani sarà un gran giorno…inizieremo col nostro spettacolo in un villaggio rom e proseguiremo con i laboratori all’interno della Fundatia Pacis dove opera padre Emilian, in arte clown Gadjo, uno dei corsisti dall’anno scorso.
Buonanotte!
Smilzo

MISSIONE ROMANIA - 3

25-08-09

Questa mattina inizia con un’altra vestizione…un’altra clownizzazione ed è bellissimo vederli tutti seduti al tavolo per la colazione vestiti da clown, ma con la faccia addormentata.
Finalmente siamo pronti… si parte!
Così eccoci nuovamente a bordo del clown-bus noi dodici con Funiculà più in ordine sparso, i clown: Gadjo, Farfalla, Bubulina, Sorriso, Nellutzu, Nonna Balena, Moshu, Cerasica, Frafy, Lala, Andrea e Sleepy. Oggi ci aspettano i ragazzi di tre strutture: Piccole Canaglie, Gulliver e Galata.
Nel primo centro ci lavora Corina, ossia clown Lala ed è un centro per rieducate appunto le piccole canaglie. Arriviamo e ci sistemiamo sotto la tettoia in mezzo ad un bel giardino e intorno a noi un’ottantina di ragazzi, di tutte le età, dai 5 anni ai 20 e forse più. Con i nuovi clown abbiamo messo in piedi in una nottata uno spettacolo, una serie di numeri dalla giocoleria, alla clownerie, all’acrobatica e alla magia…bei numeri dove i protagonisti erano loro, i corsisti.
Il pubblico ha contributo parecchio, tra volontari e ascolto, erano davvero molto attenti, i nuovi clown si sono divertiti e noi li abbiamo seguiti, come sempre.
Dopo un pranzo al sacco e due chiacchere siamo pronti a ripartire…
Arriviamo al centro Gulliver dove lavora Cerasela, in arte Cerasica. Siamo sulle colline di Iasi, il paesaggio è davvero bello e i ragazzi che incontriamo ancora di più. Ci aspettavano e avendo visto il lavoro di Cerasica col powerpoint non vediamo l’ora di buttarci in mezzo a loro. Lo spettacolo ha inizio e i ragazzi sono davvero entusiasti..dalle magie alla giocoleria e dopo l’acrobatica eccoli li…su di noi… sulle nostro piramidi, in piedi sulle nostre spalle con il sorriso più grande del mondo… e io come tutti gli altri sono felice di essere li in questo momento… di esserci col cuore. Dopo ogni nostro spettacolo c’è il cosiddetto momento del DEGENERO e stavolta è davvero magico…i ragazzi chiacchierano, giocano con gli attrezzi passano sotto i trampoli di Albatros, ballano, gonfiano e sgonfiano palloncini sentendo le pernacchie e l’aria che butta fuori il palloncino direttamente sulle loro facce.
Chiacchiero con Cerasica e mi complimento con lei per il lavoro fatto, ma soprattutto per come lo svolgono lei e i suoi colleghi. per la voglia di fare, per l’amore che ci mette, per credere in strumenti come il naso rosso, l’acrobatica e la giocoleria, in emozioni attraverso i giochi di sintonia e fiducia, i colori dei vestiti…un modo per essere psicologa e logopedista in un centro per bambini, ragazzi, diversamente abili e non affetti dal virsu dell’HIV.
Gulliver, un centro di cui mi sono innamorato, un centro in cui ho visto l’affetto di operatori e ragazzi e una grande voglia di comunicare. Uno dei prossimi centri in cui realizzare laboratori di ogni tipo. Un centro per la Missione Clown Romania 2010.
Le energie non sono ancora finite anche se gli sguardi di tutti noi sembrano dire il contrario. Ci aspetta un altro centro, il Galata, dove lavora Claudia, alias Nonna Balena.
Il paesaggio che ci si presenta davanti non è il massimo. Così una parata clown attraversa palazzine fatiscenti e giardini “grigi”. Nel prato dove siamo stati l’anno scorso ecco seduti una sessantina di ragazzi e fra questi cinque ragazze vestite e truccate da clown…wow! Anche qui Nonna Balena ha dato il suo contributo e siamo curiosi di sapere se ci faranno vedere qualcosa. Così lo spettacolo ha inizio, con bassa energia e con poca attenzione…ne siamo consapevoli, ma lo spettacolo continua per noi, per loro, per gli operatori, tutti! Poco dopo la fine ci sediamo fra il pubblico e come prevedevamo eccole, le ragazzine vestite da clown si alzano e si esibiscono in piramidi, ruote e giocoleria anche loro col sorrisone…quel sorriso che viene fuori quando sei emozionato, bellissime! Anche qui …come sempre…scatta il DEGENERO, ma stavolta è più contenuto, ci avviciniamo a singoli gruppi di ragazzi, ci sediamo vicino a loro, altri ballano, altri fanno provare gli attrezzi da giocoleria. Nonna Balena è entusiasta ed emozionata e noi siamo felici di essere stati li…li con lei!
Anche questo viaggio di rientro è abbastanza silenzioso, pensieroso e con noi c’è uno splendido tramonto. Dopo la cena è prevista una condivisione finale, anche e domani ci aspettano altre due strutture, ma meglio chiudere oggi i lavori dato che domani dopo i servizi molti torneranno direttamente a casa.
Io, Giògiò e gli altri abbiamo preparato i fogli per la condivisione creativa, una condivisione che ho imparato ad apprezzare, con la quale ci si può esprimere come si vuole, attraverso colori, parole, frasi, disegni…ciò che si vuole.
Il tutto dovrà stare all’interno di un vaso disegnato sul foglio di carta, un vaso da noi simbolicamente creato attraverso il corso durante la missione dell’anno scorso, loro nuovi clown sono la terra e ora assieme abbiamo piantato un seme…un seme che ci ha accompagnato dalla formazione al VCM grazie alle parole di Maggiolina…così questo seme lo portiamo anche a loro. Dolci musiche accompagnano la condivisione…e poi è il momento di spiegare frasi, disegni, simboli e parole…uno alla volta…condividerli con tutti. Sono e saranno un bel gruppo…si legge…si sente dalle spiegazioni…e quando tocca a me…rimetto su un piatto d’argento le due parole dette per molte volte a tavola, nei servizi, in autobus e anche nei momenti seri: Vip Iasi.
Vip Iasi perché credono nel servizio clown che hanno portato avanti, perché ne parlavano anche l’anno scorso, perché come operatori sociali hanno scoperto un nuovo modo di rapportarsi con i loro ragazzi…
Abbiamo iniziato questo discorso assieme, loro sono curiosi di sapere come funziona, come facciamo e come si dovrebbe fare. Ma soprattutto sono curiosi di incontrarsi, allenarsi, prepararsi per continuare questo fantastico percorso…appena iniziato!
Ci salutiamo con un tunnel delle coccole che accompagna tutti a letto nel migliore dei modi…
Che la notte porti consiglio a tutti!
Noapte buna..
Smilzo and clown-company!