giovedì 9 ottobre 2008

MISSIONE ROMANIA - 2008 - Finale

Martedì 30 Settembre
Ore 9 i dodici clown con Funiculà e la mitica Suor Nicoleta partono alla volta del Carcere Minorile di Tichilesti, a una ventina di minuti da Braila. Si trova in aperta campagna, cancelli azzurrini e tanto verde, meno male! Comunque sia è in degrado. Entriamo, stessi agenti dell’anno scorso, veniamo accolti da una rappresentanza degli operatori e ci dirigiamo subito nel viale alberato, direzione teatro.
Ancora una volta polveroso, i tessuti sul palco sporchini e di un rosso spento. I colori entrano e occupano la stanza. Ci prepariamo, allestiamo la scena per il nostro spettacolo delle due tribù e della valigia. In poco tempo una parte dei ragazzi del penitenziario occupano quasi tutti i posti a sedere, via allo spettacolo! Ci divertiamo tantissimo, lo facciamo soprattutto per noi e ci divertiamo talmente tanto che dobbiamo fermarci per gli applausi a scena aperta. A fine spettacolo presento i clown e i vari laboratori e ovviamente suor Nicoleta traduce. Il direttore ci informa che i ragazzi non sono più 45, bensì, 48. Così approfittiamo della situazione per far e entrare un'altra ragazzo di cui avevamo solo sentito parlare, uno dei ragazzi di Parada, Bucarest. Dopo aver conosciuto il procuratore Sarau, aver parlato del progetto e delle intenzioni di entrambi, dello spettacolo al teatro il venerdì pomeriggio e sabato mattina in un parco di Braila sempre con i dieci ragazzi ecco che magicamente otteniamo anche il permesso per Cassian, il ragazzo di Parada, nonostante avesse un procedimento a regime speciale. Uscendo faccio due chiacchere, in rumeno (attenzione) con Sita, la psicologa con cui avevamo collaborato a settembre scorso e nel più vicino marzo. Siamo entrambi felici di collaborare nuovamente assieme e ci auguriamo buon lavoro. Dopo un bel pranzo nella magica casa famiglia rieccoci in viaggio verso il carcere. Io e Mr Cheese alla guida, sempre, date le condizioni di noleggio, conduciamo il gruppo verso Tichilesti, dopo aver attraversato Varsatura e Chischani, due piccoli paesini. Cancelli azzurri, due, un controllo e poi eccoci davanti ai ragazzi che divisi in tre gruppi parteciperanno e turneranno all’interno dei laboratori. Arrivati parliamo col responsabile delle attività e con dei buoni modi io e Suor Nicoletta otteniamo due sale, la palestra e il cortile all’aperto per i laboratori. Eccoli, tanti, una buona decina hanno partecipato ai laboratori dell’anno scorso e così dopo una veloce divisione eccoci nei rispettivi laboratori: giocoleria con Peperone, Salk, Mr Cheese e Pataticchia; acrobatica con: Smilzo, Dudi, Volpina e Agrolino; Clownerie e giochi di fiducia/sintonia/gruppo con Cremino, SIeNO, Zolì, Bonbel e Funiculà. In pochi muniti ci dirigiamo nelle rispettive sale e cortile, distanti fra loro e ci ritroviamo a tu per tu con i ragazzi. Magicamente riesco a tenere il laboratorio in rumeno, sinceramente non so bene come ho fatto. I ragazzi del primo gruppo iniziano in sordina nonostante piramidi e acrobalance. Fra loro anche Cassian, uno dei tanti ragazzi di Parada, Bucarest. Poco dopo inizio un discorso, aiutandomi di tanto in tanto col vocabolario: spiego che è il primo dei loro tre laboratori, che tre o quattro di loro verranno scelti per lo spettacolo finale (come suggerito dalla direzione) e che non ci interessano i muscoli, ma bensì la voglia di fare, di mettersi in gioco, partecipare e condividere certi momenti. Inoltre spiego che è la terza volta che entriamo in questa struttura e che si devono sentire molto fortunati dato che a Tichilesti vengono ospitati più di duecento ristretti. Magicamente il gruppo lavora alla grande con un grande spirito, montano e smontano piramidi, ma la cosa più bella è il modo in cui lo fanno! Ci fa capire tanto la condivisione col naso rosso, escono fuori delle bellissime e alcuni di loro con gli occhi lucidi ci spiazzano. L'ora è mezza vola, così ci ritroviamo a percorrere un pezzo di strada con i ragazzi che raggiungono i dormitori a stringerci le mani e che strette di mano. Incontriamo fuori dai dormitori Sr Nicoletta e i clown del laboratorio di giocoleria. Noi di acrobatica siamo strafelici e loro non sembrano da meno, aspettiamo il gruppo di clownerie, eccoli e assieme in un unico cerchio condividiamo questa prima ora e mezza di laboratori tutto in una sola parola testa. Il viaggio di ritorno è grandioso, qualcuno canta, qualcuno assorto nei suoi pensieri, tutti felici perina i laboratori appena iniziati. La cena nella casa famiglia è un momento magico, 23 bambini, 4 suore, 13 clown, tante risate, capricci, sorrisi per questi bambini che meritano davvero tanto. La condivisione di stasera è impegnativa, si va a letto tardi anche perché non mancano le cretinate.

Mercoledì 1 Ottobre
Sveglia, colazione e via tutti sulle clown mobili, quelle a noleggio ovviamente: destinazione Tichilesti. Arriviamo e dopo una nuova suddivisione dei ragazzi che si divertono a mischiarsi eccoci pronti ad iniziare i laboratori. Ritrovatici a fine laboratorio in poche parole esterniamo quello che abbiamo provato e subito a casa per il pranzo. Per quello che ho potuto vedere nel laboratorio di acrobatica i ragazzi erano un po' sottotono nonostante lavorassero un sacco, c'era qualcosa che non mi convinceva, o forse erano solo l'enorme entusiasmo dei ragazzi del giorno prima. Nel viaggio veniamo a scoprire che Bonbel durante il laboratorio era stato ripreso da un'agente perché aveva addosso il cellulare. Per Bonbel prima esperienza, ma anche vero che in questo carcere i controlli all'ingresso non sono il massimo. Rientriamo subito a Braila, pranzo abbastanza veloce e si ritorna dai ragazzi. All'apertura del cancello troviamo un nuovo agente col metal detector in mano, ci controllano uno per uno e di materiale ne abbiamo parecchio, ma non ci stupiamo di tutto ciò dopo l'avvenimento della mattina. Posteggiamo i mezzi, altro cancello, ci dividiamo e buon laboratorio a tutti. A fine laboratorio siamo tutti molto concentrati: dobbiamo decidere i 10 ragazzi che parteciperanno allo spettacolo. Solo dieci, per noi per poter lavorare meglio e per la direzione a livello logistico, riguardo spostamenti e agenti. Ci vuole un po' per arrivare alla soluzione, sono tanti quelli che si sono impegnati, ma scopriamo che in altri laboratori hanno fatto totalmente altro. Comunque sia c'è un altro problema: data la lista ufficiale i nomi dei ragazzi non combaciano. Così con sr Nicoleta troviamo la soluzione: chiedere di poter vedere i ragazzi nei dormitori e verificare i nomi esatti. Ritornando dagli altri scambiamo qualche parola su questi dieci minuti dentro i dormitori soprattutto sul metodo di scelta imposto dalla direzione, ma va bene così. I ragazzi sono stati scelti e domani li troveremo per la creazione e la messa in scena della prima prova generale. Al rientro a casa dopo la cena eccoci immersi con i bambini, con la loro voglia di sfogarsi e giocare con noi. Baci, abbracci e buonanotte dato che domattina hanno la sveglia prestissimo per andare a scuola. Noi invece condividiamo tutto quello che è successo in questi tre giorni di laboratori, come ci siamo trovati e cosa ci aspettavamo e mettiamo in piedi lo spettacolo per i ragazzi almeno sulla carta.
Noapte Buna.



Giovedì 2 Ottobre
Stamane sveglia presto per me e pochi eletti. Accompagnamo Funiculà alla stazione, deve partire, così tra le risate e gli occhi ancora un po' chiusi salutiamo la nostra accompagnatrice, traduttrice e organizzatrice della prima parte ci missione. Alle 10.30 ci aspettano a Baldovinesti. Un paesino appena fuori da Braila dove esiste un ospedale, sulla carta, ma ha tutta l'aria di una vecchia casa di riposo in mezzo alla campagna. Facciamo visita in questo centro dalla missione del 2006, con oggi la quarta volta. Ci accompagna suor Flavia, la madre superiora, durante il viaggio i nuovi clown chiedono alcune informazione in più sulla storia di questo posto. Dopo i saluti con la direttrice eccoci tutti in cortile, gli ospiti sono sempre gli stessi, arrivano alla spicciolata, hanno tanta voglia di ridere, di giocare e vederci giocare. il tempo è bello e in cortile l'ora e mezza di visita passa tra balli, canti, piramidi clown e non, giocoleria, magie e trenini. Scopriamo che non possiamo salire ai piani per il solito giro, ci dicono che è giorno di bagni, ma personalmente per come conosco questo posto non sono molto convinto. Ritorneremo presto e tra i saluti finali cala un po' l'entusiasmo quando fuori dal cancello ecco una macchina con sopra il portapacchi una bara. Un'altra persona che saluta per posto un po' dimenticato da tutti.
Al rientro accompagniamo suor Flavia a recuperare parte dei bambini a scuola, che belli e che orgogliosi di farsi vedere con noi. Pranzo con calma, prepariamo il materiale e via al carcere per montare lo spettacolo con i ragazzi. Siamo presi di mira e all'ingresso principale ci chiedono se abbiamo i telefoni. Nel cruscotto del furgone ci sono tre telefoni, ma noi, dato che sono spenti e che posteggiamo sempre i mezzi nel parcheggio interno ammettiamo di non averli. Questo pomeriggio sono insistenti, anche questi due agenti mai visti prima e sono belli che arrabbiati, ci controllano le macchine e trovano i telefoni. Dopo due parole in rumeno fra loro e suor Nicoleta ecco che posteggiamo i mezzi fuori dalla struttura su loro richiesta. Entriamo ad uno a uno, cercando di lasciare la carogna fuori nel parcheggio. Personalmente io non ci riesco, nel mio piccolo conosco le procedure di un carcere, ma soprattutto non accetto e suor Nicoleta si accoda il modo in cui ci hanno trattato. Alla porta entra solo sr. Nicoleta, le facce non sono belle e una volta chiusa la porta cerco di tradurre per tutti gli altri. Capisco poche cose, ma non sono state delle belle frasi, tutt'altro. In silenzio e ad uno ad uno entriamo e veniamo perquisiti per bene, nella stradina alberata verso il carcere parlo con Sr. Nicoleta, cerchiamo di calmarci entrambi e decidiamo di vedere il procuratore appena arrivati alla palestra dove si terranno le prove. Ecco i ragazzi, felicissimi di vederci, tranne uno, anche perché non è quello che avevamo selezionato, un nostro errore, ma siamo sicuri che si divertirà. Chiedo a Salk e Dudi di gestire il tutto fino al nostro ritorno dopo la chiaccherata col procuratore. Lo troviamo sul viale, chiediamo di poter chiaccherare un attimo e lui per primo ci accenna quello che è appena successo. Ci chiariamo, ci fa capire la situazione che tutti e tre sappiamo che non è affatto bella, ma il nocciolo della questione è il modo in cui siamo stati trattati, i toni di voce usati contro sr Nicoleta. Lui si scusa a nome degli agenti, ci dice che è stato lui a preferire i mezzi fuori dal carcere per non avere rapporti scritti degli agenti. Così prendo coraggio e parlo anche io e sr Nicoleta traduce. Dico che comprendo la situazione, che mi scuso a nome di tutto il mio gruppo, non concordo anche io con i termini e i modi degli agenti all'ingresso, faccio notare come non si sa chi siamo, che dovrebbero essere informati tutti gli agenti, dato che siamo tre anni che entriamo in questa struttura senza nessun problema e con tanta gentilezza, concludo chiedendo se tutto rimarrà invariato riguardo lo spettacolo dei dieci ragazzi e aggiungo che il nostro corso farebbe bene anche agli agenti. Il procuratore sorridendo ci dice che non cambierà niente così ci salutiamo e dopo un paio di passi io e sr Nicoleta iniziamo a respirare, va decisamente meglio!
Arriviamo alla sala da sport dove si stanno svolgendo le prove. Uno dei ragazzi non è quello che avevamo selezionato, ma capiamo subito l'errore dato che ci sono troppe omonimie e non possiamo rimandarlo nei dormitori, ormai è lì, si vede che non gli importa molto, ma sono sicuro che in poco tempo si ricrederà. Dopo un adeguato riscaldamento fisico, un paio di giochi di gruppo, spiego come si svolgeranno le prove: quattro di loro saranno i giocolieri, sei i clown delle tre gags e tutti insieme acrobatica. Così iniziano ad allenarsi e dopo dieci minuti io, Salk e Mr Cheese decidiamo i quattro giocolieri, mentre SieNO, Cremino e Bonbel osservano i possibili clown mentre gli altri clown preparano i trucchi. Ecco le suddivisioni: Cassian, Razvan, Robert e Vasilica i giocolieri, Andrei, Alin, Cosmin, Iulian, George, Ionutz i clown!
Io e Salk portiamo all'aperto i giocolieri mentre gli altri clown dimostrano le tre scenette che dovranno rappresentare allo spettacolo: il karateca che taglia la banana senza toccarla, l'aeroplano e il lanciatore di coltelli. Via alle prove! Nel gruppo dei giocolieri Vasilica è nervoso e dopo qualche tentativo andato a male vuole mollare, ma sia io che Salk sappiamo che quando vuole, con calma sa giocolare, così ci parlo prima io, poi Salk e poi sr Nicoleta. Gli altri intanto lavorano sodo, Cassian, il ragazzo di Parada gioca con 3 e 4 palline, Razvan e Robert provano qualche gioco con le tre palline. Alla fine Vasilica si riprende quando inseriamo le piramidi con giocoleria e a lui viene affidato il ruolo più comico. Tutti e quattro truccati provano la scenetta di giocoleria, dura ben 4 minuti, ballano, ridono e si incoraggiano a vicenda a tempo di Gimme Some Lovin' dei Blues Brother concludendo con il gioco delle quattro sedie. Magnifici. Intanto da dentro si sente l'urlo del karateca, il suono dell'aeroplano e si intravede il lanciatore di coltelli con la mela sulla testa! Tutti assieme poco dopo proviamo le piramidi, ognuno dovrà presentare qualcosa. Apre il numero Cassian, acrobata pazzesco, fa delle cose inimmaginabili, con un fischio chiama gli altri che si dispongono a semicerchio, ballano e aspettano il loro turno. Dopo qualche accorgimento di ogni numero, proviamo, tutto di fila e se succede un imprevisto si continua. Azione! Si divertono un sacco e lo vediamo fra noi che ridiamo come matti. Finiamo e tramite gli appunti del gruppo di clownerie e dei giocolieri ricordiamo qualcosa ai neo attori. Sono felicissimi e non vedono l'ora di esibirsi domani davanti ai loro compagni, il teatro sarà pieno, tutto per loro.

Venerdì 3 Ottobre
Questa mattina ci aspetta la visita al reparto pediatrico di uno degli ospedali di Braila, sono tre anni che rincorriamo questo permesso e finalmente riusciamo a metterci piede. Ci accompagna sr Nicoleta e già sui mezzi siamo super energici e ogni semaforo è buono per scendere e fare spettacolo sulle strisce pedonali. Parcheggiamo e via diretti all'ingresso, io e Salk sui unicicli ci facciamo strada fra la gente e gli altri seguono cantando Sa Sueraaaaaaaa... A.. E... I... O... U.... Y... . Dopo sei piani di scale rigorosamente a piedi eccoci davanti al reparto, 5 minuti e si entra. Il corridoio è stretto e piano piano i piccoli pazienti escono dalle camere. Ci riuniamo a fine corridoio, quasi in trappola il pubblico sembra chiuderci la strada, così iniziamo lo spettacolo: palline, magie, gags e piramide finale in 10 in uno spazio piccolissimo. Dobbiamo andare via sia perché stanno per servire il pranzo sia perché dobbiamo andare a prendere i bambini a scuola. Alla fine stiamo li quasi un'ora, è tutto quello che ci concedono, il pubblico non è molto, meno male, ma notiamo che nelle camere ci sono molti bambini che non sono usciti, così eccoci all'azione dalle porte a scherzare con pazienti, parenti, personale ospedaliero. Ritorniamo al parcheggio, armati di volantini preparati dal carcere per lo spettacolo dei dieci ragazzi domani al parco e approfittiamo di ogni sosta o semaforo che spargerli a tutti, come pioggia.
Il pranzo alla casa è sempre divertentissimo, ogni bambino fa a gara per accaparrarsi il clown preferito al tavolo, piacerebbe anche a noi, ma per decisione delle suore e soprattutto nostra turniamo ad ogni pasto. Strane situazioni come Agrolino con Gabi, Marius piccolo e Iulica, che avranno nel totale 12 anni, che tiene banco con lezioni di fisica sui vasi comunicanti o come Bonbel che si ritrova macchiati i pantaloni di pipì del mitico Alex di soli due anni e mezzo, ma anche situazioni e discorsi seri con Ana, Rodica, Lucica, Monica, Pamela e Simona le grandi di casa, dai 13 ai 16 anni. I bambini sono super educati, quasi tutti parlano italiano, intelligentissimi, mangiano composti, non proprio tutti, sono sempre bambini e le grandi controllano la situazione nel complesso infatti anche loro turnano ai tavoli. Per farvi capire meglio basta solo un esempio: Larisa di 3 anni e mezzo mangia la minestra col cucchiaio, da sola, senza cuscino sulla sedia, seriosa, gioca ogni tanto, ma non vuole essere disturbata, dopo si può giocare. Sono bellisimi, sorridenti, sempre allegri, tanti, 23, molti sono piccoli dai 2 e mezzo di Alex ai 7 di Mariana e Alin. C'è anche qualche coppia di fratelli come Liviu e Aurica, Alin e Marius grande, George, Marius piccolo e Alex, Manuela e Ana, Larisa e Ionutz. Dopo pranzo ci dicono sempre che dobbiamo scappare al carcere e molti sono interessati a quello che facciamo con i ragazzi, così dopo pranzo ci salutano sempre con un po' di gelosia. Poco dopo pranzo sr Nicoleta mi avvisa che la direzione del carcere ha chiamato per avvisarci che uno dei ragazzi non potrà uscire per lo spettacolo a Braila del giorno dopo. Ma come può succedere dopo gli accordi presi?
Arriviamo al carcere, il gruppo inizia le prove generali con i ragazzi nel teatro, mentre io e sr Nicoleta andiamo a trovare il procuratore sia per farci timbrare e firmare tutti gli attestati di partecipazione fatti apposta da me per concludere in bellezza i laboratori che per sapere il motivo dell'assenza di domani del ragazzo, Ionutz. Ci accoglie nel suo studio e mentre firma i sessanta attestati ci spiega che tutti i ragazzi erano e sono a conoscenza di chi può o non può uscire dalla struttura per problemi legati al loro tipo di reclusione così ci dice che lui ha già fatto tanto per far uscire i nove, ma proprio Ionutz non può uscire. Capiamo perfettamente il suo discorso, gli chiedo di essere presente allo spettacolo, ma dice che non riesce, sperando di poter venire domani. Ci salutiamo solo dopo aver firmato l'ultimo degli attestati, il suo! Sorride e dice che non può firmarlo lui, così rivolge attestato e penna verso di me.
Il tempo di provare lo spettacolo con solo noi come spettatori, Salk alle musiche e SieNo dietro le quinte per le ultime direttive. Si divertono, sbagliano, ma non importa, l'importante sono i loro sorrisi. Subito, prima che entrino tutti gli altri ragazzi, impartisco le ultime direttive attoriali-teatrali, chiudiamo il sipario e dopo un urlo di incoraggiamento fra attori e un super applauso non voluto siamo, sono pronti per andare in scena. Lo spettacolo va a gonfie vele, sorridono e gli stessi compagni in platea incitano le loro performance. Un successone. Chiudiamo in bellezza consegnando li attestati a tutti i partecipanti al corso compresa suor Nicoleta che per un attimo si rifiuta di salire sul palco, ma solo per un attimo. Mentre salutiamo i ragazzi dandoci appuntamento a domani ecco Ionutz, un po' dispiaciuto, ma consapevole che non avrebbe potuto partecipare allo spettacolo di domani, ci augura buon proseguimento e io, in rumeno (va sempre meglio) gli auguro di rivederci, ma fuori di qui. Sorride e si allontana dalla sala con gli altri per ritornare nei dormitori.
A domani.

Sabato 4 Ottobre
siamo puntualissimi, ma il pullman del carcere è già li che ci aspetta. Dudi sale e consegna gli abiti, io e Sr Nicoleta parliamo con due degli operatori che hanno seguito il tutto, gli altri scaricano i materiali e Zolì e Peperone salgono per truccare i ragazzi. Dopo una serie di posti di blocco clown a macchine, pullman, biciclette e carretti (dove Bonbel sale al volo e riscende morbido col sedere sull'asfalto), ci dirigiamo col pullman e i nostri due mezzi all'interno del parco. Lo spettacolo doveva tenersi all'interno di un parco giochi con ingresso a pagamento, ma daiiii. Così riusciamo a farli esibire fuori chiudendo la strada e creando delle quinte con i mezzi. Non c'è tantissima gente, saranno in tutto un sessantina di persone, comprensibile dato che non sono neanche le 11 del mattino. Dopo un po' di riscaldamento del pubblico da parte mia e di Salk ecco che i veri attori entrano in scena. Noi stiamo in mezzo alla folla per le foto, i video e per la clack. Quest'ultima non serve, il pubblico è felice, sorride e attentissimo a tutto. I ragazzi sono emozionatissimi, si divertono, scatenano risate improvvisando durante il numero finale di acrobatica. Chiudono il tutto con la mega piramide a cui deve prendere parte anche Bonbel, per l'assenza di Ionutz. Alla fine, dopo gli inchini, presento la nostra associazione e chi sono questi ragazzi, gli attori per i laboratori di quest'anno. Gli applausi aumentano e i ragazzi si meritano un bagno di folla, ragazzine che scattano foto, bambini che vogliono conoscerli. Fra il pubblico grande assenza delle autorità, mi spiace tantissimo, unico esponente il direttore del carcere assieme alla famiglia.
D'improvviso i ragazzi vengono richiamati sul pullman, noi dopo l'adunata, carichiamo i mezzi e partiamo: dobbiamo arrivare prima al carcere per i saluti finali. Ci riusciamo e accogliamo il pullman abbastanza moderno con i vetri oscurati facendo la ola. Entra prima il mezzo poco dopo possiamo entrare noi, intanto i ragazzi hanno lasciato i nasi e i vestiti all'ingresso e li ritroviamo al secondo cancello per i saluti. Ci dicono che non possiamo filmare e mettere la musica, tutto il contrario dell'anno scorso quando ci siamo stati una mezzora a urlare, cantare, giocolare e ballare. Tutti in cerchio condividiamo quest'ultimo momento prima di salutarci, dalle loro bocche escono fuori delle bellissime cose, occhi lucidi e tanti calorosi abbracci. Ci chiedono se torneremo l'anno prossimo, risposta: speriamo di si, ma speriamo di non rivedervi qua dentro. Tra le risate finali, si apre il cancello e l'agente invita i ragazzi a dirigersi verso i dormitori, sono davvero i saluti finali. Siamo sicuri che il nostro messaggio di pace e gioia attraverso le arti circensi, lo spettacolo, lo stare insieme e la condivisione, è arrivato! Eccome!
Il viaggio di rientro scorre lento, è smorzato da qualche canzone un po' più allegra delle altre. Rientriamo a Braila per pranzo e stavolta, dato che è sabato, ci sono tutti e 23 i bambini. Alle 16, dopo aver preparato il materiale, esserci vestiti e truccati ci rechiamo a Gradina Mare, un parco, dove ci esibiremo, una specie di toccata e fuga senza dire e chiedere nulla a nessuno. Una parte del gruppo si sistema preparando lo spazio scenico e gli attrezzi, Cremino e Agrolino radunano la folla di curiosi più in là e dopo una mezzora il gruppetto di recupero cavo cassa rotto e petrolio arriva al parco. C'è tanta gente, compresa tutta la casa famiglia al completo, saranno un centinaio di persone se non più. Che lo spettacolo abbia inizio: il gioco delle cinque palline per far applaudire il pubblico e poi via con la gag della mosca, trampoli, unicicli, la gag delle bolle di sapone e del taglio della banana, l'aeroplano, le quattro sedie con i volontari, i kiwido, anelli, le magie, le piramidi e per chiudere in bellezza un numero col fuoco. Gli applausi sono tanti, i bambini sono proprio felici e ci seguono fino al ritorno ai mezzi.
Al rientro alla casa ci aspetta l'ultima cena..per quest'anno. Dopo sappiamo che ci sarà una festicciola per salutarci nel migliore dei modi. Durante la cena siamo abbastanza in tensione, dobbiamo riuscirci a non farci vedere, abbiamo un regalo. L'anno scorso le suore ci avevano parlato che desideravano comprare un proiettore, ma non avevano le possibilità così grazie alla quota della raccolta fondi perugina e una piccola nostra quota a testa riusciamo a compare un signor proiettore. Lo sistemiamo nella sala giochi, colleghiamo pc e casse e ci prepariamo per la visione del video Missione Clown Romania 2007, da me montato. Tutti, tranne noi, erano convinti di vederlo in nella sala da pranzo col televisore, ma poco dopo il raduno di tutti eccoci pronti per la sorpresa. Io, Salk, Mr Cheese e Dudi conduciamo tutti a due a due nella sala, obbligatoriamente ad occhi chiusi. 3, 2, 1 , Via! Buona Visione! Non tutti capiscono subito che c'è un proiettore acceso, così io e Salk dobbiamo presentarlo. Applausi per tutti e via col video. Tanti commenti e facce strane da parte dei bimbi che si rivedono nel video un anno dopo. Buonanotte a tutti e ci vediamo domattina.

Domenica 5 Ottobre
Alle 8.30 siamo tutti a messa, clown bambini e suore. Si ritorna subito a casa per sistemare la casetta che ogni anno ci ospita. I lavori sono tanti e man mano che le valige sono pronte il gruppo di carico mezzi, io, Agrolino e Mr Cheese carichiamo il tutto nel migliore dei modi dato che i bagagli sono tanti. Piano piano riusciamo a fare tutto anche se abbiamo i minuti contati. Ecco i bambini che giocano nel cortile e ci aspettano per la foto finale e soprattutto per gli abbracci. Anche quest'anno, coinvolgendo i clown delle missioni scorse, abbiamo adottato i bambini a distanza. Siamo papà e mamme clown ancora una volta per questi splendidi bambini che meritano davvero tanto! I saluti sono lunghi, scende anche qualche lacrima, sia nostra che da parte di qualche bambino, ma è normalissimo, in questo posto è difficile non lasciarci un pezzetto di cuore. Ahimè, si parte, dobbiamo partire, dato che il viaggio è lungo, dobbiamo rinconsegnare i mezzi puliti e col pieno e non conosciamo la strada, anche se suor Flavia è stata precisa nell'insegnarcela.
Poco dopo inizia a piovere, fa strano, dato che per due settimane c'è stato quasi sempre il sole e il freddo non si faceva sentire, sarà perché stiamo andando via? Forse si! Durante le stradine provinciali ecco vento, pioggia, pioggia e pioggia, non immaginate quanta! Le indicazioni sono giustissime e con un pelino di ritardo dopo tre ore di viaggio eccoci arrivati all'aeroporto di Bucarest Otopeni. I mezzi passano il controllo, andiamo al check-in poco prima che chiuda e in pochissimo tempo siamo sull'aereo. La stanchezza si fa sentire e molti di noi dormono. Ad aspettarci all'aeroporto di Ciampino ecco la zia Cookie (sempre presente nelle scorse missioni), il padre di Peperone, Cremone, il padre di Cremino e MaDeChe, il fratello di SieNO. Agrolino, Volpina e SieNo devono salutarci, domattina si lavora e devono tornare chi a Roma, chi a Perugia e chi a Livorno. Tantissimi abbracci e saluti con l'augurio di rivederci prestissimo. Gli altri in carovana si dirigono verso la Peperon's House dove passeranno la notte. Come? masterizzando dvd colmi di foto, ricordando i bei momenti in terra rumena, progettando idee e guardano il video dell'associazione Parada.
Tanti momenti stupendi, tantissimi sorrisi incontrati, tantissime strette di mano ed emozioni fortissime in questa missione clown appena trascorsa. Come sempre i quindici giorni volano e sembra che ci conosciamo da una vita. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questa Missione Clown: l'associazione ViviamoInPositivo, Agrolino, Mr Cheese, Pataticchia, Peperone, Volpina, Cremino, Zolì, Bonbel, Salk, SieNo, Dudi, Funiculà, l'associazione EnzoB e la Ferma di Izvoarele, la Fondazione Suore Clarisse di Braila, la casa famiglia e i ventritre bellissimi ospiti, il Procuratore Sarau e il Carcere Minorile di Tichilesti, i ragazzi del carcere e tutti coloro che abbiamo incontrato facendo gli scemi ai semafori, agli spettacoli, agli aeroporti, nei taxy, all'ospedale e tutti i simpaticissimi e dolcissimi vecchietti dell'ospedale di Baldovinesti.
Missione Clown Romania 2008 finita???
...secondo me è appena iniziata!
un abbraccio
Smilzo

domenica 28 settembre 2008

Ricordi della missione in Senegal

“Ciao a tutti, scrivo per condividere un po' con voi la mia missione in Senegal. Ormai è passato un po' di tempo (un paio di mesi) come vi ho già detto sono stato in Senegal, a Malika a circa 30 km dalla capitale Dakar...(che in auto ci si mette tra le 2 ore 2 ore e mezzo negli orari di punta), presso la Casa di Ibraima: è un'associazione italiana che accoglie bambini (li segue nella crescita, finché le loro famiglie non sono in grado di accoglierli di nuovo con loro).

La presenza dei clown è stata di un mese, 2 gruppi da 5 persone che si sono alternati dal 5 giugno al 5 luglio.
Abbiamo fatto laboratori con loro, giochi di fiducia, giocoleria, abbiamo portato il nostro cuore e loro riescono a prendersi tutto con la massima energia e gioia.

E' vero sicuramente noi, mentre giravamo per il paese, eravamo riconosciuti per il solo essere bianchi: il naso rosso era un optional...

Ogni volta che penso al Senegal, quello che mi viene in mente è la loro carica, la loro energia e dignità, anche se non hanno nulla, riescono a trasmettere gioia e carica: con i loro vestiti così accesi, i sorrisi. E' vero, 15 giorni non riescono a farti capire bene la cultura, un po' parlando con le persone sicuramente ci sono tante contraddizioni, ma dove non ci sono? E allora pensi come sia strano, qua da noi sembra che abbiamo tutto, ma cerchiamo sempre altro, il vivere il momento, senza pensieri o semplicemente trovando un ritmo più lento che ci faccia apprezzare la vita e le persone: loro, vivono in questo modo....ma poi vogliono venire in occidente che viene visto come l'oasi la salvezza di una vita migliore. Mi chiedo ma chi sta meglio?

In particolare ricordo:
I bambini: occhi grandi che parlano assieme ad un sorriso splendido, che basta che fanno due passi e già sono indipendenti, giocano con te, ti rispettano, ed hanno una sensibilità che a volte strappa il cuore;

Il sorriso delle persone che incontravamo in strada, nella discarica (dove in una lotta che mi hanno fatto fare, tutti si erano fermati per fare il tifo...), e in ogni posto visitato;
La musica, djambè: le loro percussioni, fare lo spettacolo con loro che ci accompagnano con la musica è qualcosa di fantastico, vederli ballare è come sentire energia, terra, cuore, AFRICA fondersi insieme, ti arriva dentro...

I colori: rosso della sabbia...azzurro dell'oceano, giallo del sole e i mille colori dei loro vestiti che colorano la loro pelle nera...

Le notti stellate...dove si sentiva la voce dell'oceano vicino....

E poi ci eravamo noi 5 claun... che ridevano, scherzava, piangevano, condividevano è bastato entrare all'aeroporto di Torino abbracciarsi e poi già piano piano si è creata una sintonia che sembra magia con quale velocità si sviluppa.

- Le battute di Chiappo, che riusciva a sdrammatizzare qualsiasi situazione;
- Il grande Stropicciato, rivelatosi un mercante nato, che con il suo giocare con .... degli altri riusciva sempre a trovare comunque una soluzione...
- La sensibilità e cura di Ruzzolo, che ci ha dato la possibilità di condividere momenti da lei vissuti perché donna con la loro cultura che altrimenti non saremmo riusciti a vivere;
- L'attenzione e l'equilibrio di Donji, il nostro capomissione sempre attento a tenere un buon equilibrio ma nello stesso momento artefice di tanti situazioni divertenti;
…E poi i continui abbracci dei bimbi, che hanno un calore unico, le risa al buio prima di addormentarsi, il cibo mangiato tutti insieme nello stesso piattone con le mani, e penso ogni momento è stato particolare.

Ed infine si ritorna, stanchi ma felici, con il cuore pieno di tutto ciò che ti spinge a vivere questa cosa bellissima che è la vita, e sempre ancora più forte e consapevole della magia che c'è dietro a questo piccolo naso rosso: riesce ad unire, ad andare oltre, a vivere l'ORA, ad abbattere ogni cosa e parlare direttamente con il cuore.
Grazie a tutti coloro che condividono con me la mia vita.

A questo posso solo magari aggiungere delle considerazioni magari più oggettive riguardo la missione.

Essendo una premissione ci siamo dovuti tenere con i tempi elastici, che forse per noi sembravano un po’ “sprecati” perché essendo lì per loro, credevamo che ci sfruttassero in ogni momento, invece abbiamo capito solo dopo che dovevamo essere noi forse un po’ più determinati nel prendere decisioni: significa che doveva andare così.
La cosa che ho apprezzato moltissimo è stato vivere con loro, con i loro modi, il che ha dato, secondo me, alla missione qualcosa di diverso, perché cmq ci ha integrato al 100% subito nel loro modo di vivere ed è stato bellissimo: sicuramente c’è bisogno di molto adattamento, pero’ non credo sia diverso da altre missioni.

Non so se ha molto senso continuare il progetto con loro, proprio perché per quello ke vogliamo trasmettere noi, forse ci sono altri luoghi in cui si potrebbe lavorare: per esempio capire se i ragazzi a cui abbiamo fatto il corso claun hanno continuato, e quindi lavorare con loro proprio sull’attività del claun; oppure nel centro della discarica dove ci sono adolescenti, li si potrebbe pensare di riuscire a fare qualcosa sempre lavorando sulla fiducia proprio per trasmettere a loro questi valori; oppure al centro di disabili, anche se li servirebbe più un impegno economico, e cmq si potrebbero fare anche laboratori di informatica.

Come gruppo mi sono trovato in modo magnifico, nessun momento di tensione, sempre pronti a scherzare e a prenderci in giro con ironia, sempre pronti ad aiutarci.
Forse durante il vcm ci dovrebbero essere più momenti per i singoli gruppi, o cmq attività che mirino all’iterazione tra i vari componenti del gruppo. Personalmente non ho avuto problemi, è solo una mia opinione.

Altre cose non ho da dire, se non che è stata sicuramente un’esperienza bellissima e comunque la nostra missione è stata compiuta, e lo si è letto anche nell’ultima mail arrivata dalla volontaria francese

“…I clown sono stati uno dei momenti più importanti nella mia permanenza presso la casa, spero che ci siamo altri momenti con voi, sarete sempre i benvenuti con i vostri sorrisi, il vostro sentire positivo. Devo dire che questa vostra presenza qui ci ha veramente lasciato un segno….”


Grazie di tutto
Un abbraccioneStefano - Sbrodolo

venerdì 26 settembre 2008

MISSIONE ROMANIA 2008 - 1

MISSIONE ROMANIA 2008

Ente organizzatore: ViviamoInPositivo APS

Partner: Associazione Enzo B

Partecipanti:
Capogruppo: Nicola Virdis – Smilzo
Volontari: Cremino (VIP Roma), Dudi (VIP Perugia), Peperone (VIP Roma), Zolì (VIP Perugia), Bonbel (VIP Perugia), Pataticchia (VIP Sardegna), Volpina (VIP Livorno), SiEno (VIP Roma, Agrolino (VIP Perugia), Mr Cheese (VIP Sardegna), Salk (VIP Roma)

Località: Izvoare

Attività svolta: Izvoare: - Formazione clown per operatori sociali- Spettacolo- Laboratorio di giocoleria

CONDIVISIONE DEL 22 – 23 -24 Settembre 2008

“ I clown della missione Romania 2008 iniziano alla grande. Tutti e dodici si ritrovano a Roma a casa di Peperone, chiacchierano, pesano valigie per evitare di pagare kg in più e data l’ora non vanno a dormire. “

Ebbene si, è iniziata così! Ciao sono Smilzo il capogruppo e assieme a Cremino, Dudi, Peperone, Zolì, Bonbel, Pataticchia, Volpina, SiEno, Agrolino, Mr Cheese e Salk. Arriviamo all’aeroporto di Roma Ciampino alle 6 del mattino, stanchi, ma entusiasti per la partenza.
Atterriamo all’aeroporto di Bucarest Baneasa alle 10.30, ora locale.
Subito dopo i bagagli, devo sfoggiare quel poco di rumeno che so per contrattare il trasporto su taxi verso la stazione centrale. Alla fine ci riusciamo benissimo in Italiano e come i soliti turisti veniamo fregati, ma non così tanto!
Dopo un paio d’ore alla stazione, dopo aver pranzato eccoci sul treno verso Roman.
Durante il lungo viaggio qualcuno dorme, altri giocolano e ascoltano musica dato che abbiamo un vagone tutto per noi.
Solo 5 ore dopo arriviamo alla stazione di Roman e veniamo accolti da Funiculà e da un cameraman che sta realizzando un video per l’associazione Enzo B. (l’ente ospitante).
Tantissimi abbracci e via verso la ferma di Izvoare, poco fuori il medesimo paese, dove alloggeremo e terremo il corso di formazione per operatori sociali per un totale di 4 giorni.

Dopo aver rivisto Donna Cecilia, Biagio, Adrian, Gabriela e Matilda (coloro che gestiscono la ferma) ed esserci sistemati nella super mansarda ecco una buona cena, una piccola condivisione e tutti a nanna, anche se è sempre difficile andare a letto presto.

Sveglia, colazione e pronti via! Dobbiamo rivedere nella pratica lo spettacolo ideato al Vcm, anche perché si va in scena la sera e riepilogare gli esercizi per il corso di formazione del giorno dopo. Durante i nostri allenamenti ecco arrivare alla spicciolata i partecipanti al corso che ci osservano curiosi. Poco prima della partenza ecco che Biagio, il responsabile della ferma, italiano, presenta l’associazione Enzo B. sia a noi che ai corsisti che intanto sono arrivati quasi tutti.
Intanto il cameraman ci segue con discrezione, filma i nostri allenamenti di giocoleria, acrobatica e ci segue in camera durante la vestizione e il trucco pre- spettacolo. Partiamo in 13 su un furgone 9 posti, alla giuda Funiculà che pensa troppo spesso a quanto potrebbe ammontare una multa in Romania, mah!

Spettacolo:
Arriviamo al paese di Izvoare, dove abbiamo tenuto il nostro primo spettacolo l’anno scorso. Il rito si ripete, così dopo la messa ecco apparire tanti bambini e pochi adulti a differenza dell’anno scorso. Sono le 19.15 e il nostro spettacolo inizia, i due popoli si sfidano in giocoleria, acrobatica, magia e clownerie per poi fare pace alla fine e costruire un paio di belle piramidi assieme, formando con i colori delle nostre magliette la bandiera rumena. Lo spettacolo è durato un’ora, tanto, lo so, ma se contiamo che dal Vcm non l’abbiamo più ripreso in mano è stato un successone.
I bambini hanno sempre continuato a tifare le due popolazioni, i Galb e gli Albastru ossia i Gialli e gli Azzurri.
Tantissime risate e come l’anno scorso la solita invasione di palco per salutarci, stringerci la mano e farci qualche foto.

Ritornati alla ferma eccoci tutti a tavola, clown e corsisti, ospiti anche loro dell’associazione, si parla in italiano dato che molti di loro sono stati in Italia, ma io continuo col rumeno per apprendere sempre più cose. Subito dopo eccoci tutti seduti ad ascoltare la presentazione del corso con Funiculà e Smilzo. Dopo una illustrazione niente male qualcuno alza la mano e qualche domanda viene posta. Domande per curiosare sui contenuti e sui docenti del corso, ma noi rimaniamo sempre molto vaghi. La nostra prima condivisione ci aspetta, è molto profonda e come al solito si va a letto tardi, fra scherzi tra l’anonima clown, io e Mr Cheese e l’anonima pelati, Dudi e Cremino.

Corso per operatori sociali locali
Il mattino seguente alle 8.45, dopo una lauta colazione eccoci pronti ad iniziare. I corsisti sono 13, tutti rumeni della zona e tra loro ci sono assistenti sociali, una suora, due seminaristi, un frate, un prete e altri sono responsabili e operatrici in centri diurni e orfanotrofi.
Tutti noi clown avremo un ruolo, condurremo a turno alcuni esercizi del corso. Così tra un po’ di indiscrezione si inizia tra giochi per la conoscenza dei nomi, giochi di gruppo, sintonia e fiducia. Tante risate, tanti momenti belli e una condivisione stupenda a fine laboratorio quasi inaspettata. Ma non si può andare a mangiare senza aver prima imparato un bans, così ecco che Salk ci scatena tutti!

Laboratorio di giocoleria
Felicissimi al ritorno dalla pausa pranzo ecco li davanti a tutti il nostro laboratorio di giocoleria. Tutti gli attrezzi sono stati sistemati a mo di scenografia e il tavolo è ricoperto di materiali per la costruzione di palline. Grazie all’aiuto di Mr Cheese, il mio braccio, illustro la costruzione delle palline con riso, pellicola trasparente e palloncini. Un successone! Tutti iniziano a produrre palline in velocità, palline perfette, tonde, gialle, blu e rosse. Il modulo di giocoleria con una, due e tre palline va alla grande. Tutti si mettono in gioco, sperimentano cosa si può fare con una palline, come lanciare sotto una gamba e così via, ma soprattutto come divertirsi. Il resto del modulo di giocoleria prosegue con altri due docenti specializzati, Mr Cheese per le clave e Peperone per i kiwido. Le due ore volano, anzi diventano due ore e mezza così dobbiamo fermarci per la pausa. Al ritorno ecco che scaldiamo l’atmosfera con un simpaticissimo gioco, gli omini duracell. Le risate proseguono attraverso una serie di esercizi dove oltre a mettersi totalmente in gioco, sperimentano, si divertono, iniziano a conoscersi fra loro e improvvisano con delle scenette da noi pre-preparate.
Iniziano a improvvisare in sordina e alla fine del laboratorio si rivelano dei grandi.

Ci ritroviamo a cena tutti assieme ancora una volta, si scherza, si ride, anche troppo respirando una bellissima atmosfera diversissima da quella del pranzo, rilassata, amichevole, libera dai giudizi.

Ritornati in camera per la condivisione, dopo una mezzora di giocoleria focosa, facciamo il punto sul primo giorno di laboratorio. Faccio subito i complimenti a tutti per come hanno condotto i loro esercizi e spiego che è stato un pochino difficile dato che abbiamo trasmesso il tutto attraverso Ramona e Funiculà che, a differenza della seconda, deve ancora imparare a conoscerci, non riesci ancora per poco a trasmettere al meglio i contenuti dei nostri esercizi che comunque sia vengono benissimo.

Si va a nanna… secondo voi tardi?? Certo che si!
Un abbraccione da tutti noi!
Smilzo

martedì 16 settembre 2008

Lettera dal gruppo VIP Santa Fe (Argentina)

VIP Santa Fe Blog


VIP Santa Fe alla scuola di Circo

Cari amici,
queste immagini raccontano come i giovani di VIP Santa Fe stanno realizzando la loro nuova attività circense, attraverso la scuola Integrale di Circo (situata in via Francia, 2165 della nostra città).

La nuova attività consiste nel formare il nostro gruppo nelle varie discipline di circo per unirle al nostro spettacolo.
Le attività che impariamo nella scuola sono:
Ginnastica per rivitalizzare il corpo per tutte le discipline circensi, acrobazia, giocoleria, swing con bandiere, swing con cinture, trampoli, ruota, trapezio, espressione corporale con tessuti e clown.

Tutte queste attività sono ben insegnate dai professori: Ariel, Elena, Gonzalo, Florencia, Mauricio, Luzmila, Florencia (la loca) y Cruz.
Questi professori sono “geniali”, gentili e responsabili e molto attenti con tutti gli allievi.

Vogliamo anche parlarvi del meraviglioso lavoro che stanno realizzando gli adolescenti del Laboratorio di Fotografia della “Casita de los Chicos” (condotto dal gruppo VCM durante la missione Argentina di agosto, guidato da Pally di VIP Roma).Vi comunichiamo che gli adolescenti fotografi stanno accompagnando VIP Santa Fe in tutte le sue attività di formazione e molto presto ci accompagneranno negli spettacoli.
Anche a loro siamo molto grati per l’eccellente lavoro che fanno di fotografare tutto ciò che fa VIP Santa Fe. La nuova pagina è stata realizzata con tutte le foto che loro hanno preso con le loro macchine fotografiche. Sono foto molto belle e sono molto in gamba come compagni e fotografi.
Tutte le attività che si realizzano insieme a VIP Italia, Scuola di Circo, Laboratorio di Fotografia e Clownterapia hanno un solo obiettivo, nutrire l’Associazione VIP Santa Fe con nuovi strumenti per poter portare il sorriso e l’allegria a tutti coloro che non sorridono più.
Siamo molto contenti e grati a VIP Italia e alla Scuola Integrale di Circo per averci permesso di partecipare a questa attività e ai ragazzi del laboratorio di Fotografia che possono riprendere tutte le attività con la macchina fotografica.
Vip Italia, VIP Santa Fe, Scuola Integrale di Circo e laboratorio di Fotografia, uniti per crescere insieme.
.

Da: Clowterapia VIP Santa Fe [mailto:vip_santafe@hotmail.com] Inviato: martedì 16 settembre 2008 3.22A: aureola@clownterapia.itOggetto: [Clownterapia VIP Santa Fe] 9/15/2008 03:00:00 PM

El VIP Santa fe en la Escuela Integral de Circo
Queridos amigos:

Este video nos cuenta cómo los jóvenes de VIP Santa Fe están realizando su nueva actividad circense, a través de la Escuela Integral de Circo (ubicada en calle Francia 2165, de nuestra ciudad).
La nueva actividad consiste en formar a nuestra agrupación en varias disciplinas de circo para incorporarla a nuestros espectáculo.

Las actividades que realizamos en la escuela son:
Gimnasia para revitalizar el cuerpo para todas las disciplinas circense; acrobacia, malabarismo, wing con banderas, swin con cintas, jampers, sancos, rueda, trapecio, expresión corporal en tela y clown.
Todas estas actividades con bien instruidas por los profesores Ariel, Elena, Gonzalo, Florencia, Mauricio, Luzmila, Florencia (la loca) y Cruz. Estos profesores son geniales, amables, responsables y muy atentos para con todos los alumnos.
Tambien queremos destacar el maravilloso trabajo que están realizando los adolescentes del taller de fotografía de la Casita de los Chicos. Comentamos que los adolescentes fotógrafos están acompañando al VIP Santa Fe en todas sus actividades de formación y muy pronto nos acompañaran a los espectáculo.
A ellos también les estamos muy agradecidos por su excelente trabajo de fotografiar todo lo que hace el VIP. Esta nueva página y fue realizada con todas las fotos que ellos sacaron con sus propias cámaras. Son muy buenas fotos y muy buenos como compañeros y fotógrafos.
Todas las actividades que se realizan junto al VIP Italia, Escuela de Circo, taller de fotografía y clowntrapia tiene un solo objetivo, nutrir al VIP santa Fe con nuevas herramientas para poder alcanzar la sonrisa y alegría a todos aquellos que ya no sonríen.
Estamos muy contentos y agradecidos con VIP Italia y la Escuela Integral de Circo por permitir la nueva actividad de VIP Santa Fe, como así también al taller de fotografía que capturan todas las actividades a través de sus cámaras fotográficas.
VIP Italia, VIP Santa Fe, Escuela Integral de Circo y Taller de Fotografía, unidos para crecer juntos.
--Publicado por Clowterapia VIP Santa Fe para Clownterapia VIP Santa Fe el 9/15/2008 03:00:00 PM

giovedì 4 settembre 2008

MISSIONE URUGUAY 2008 - 4

17 agosto

Come la settimana scorsa ci si alza con calma e si fa colazione alle 9.
Alle 10 messa con un altro prete, un po' più sbrigativo rispetto a quello
precedente (sono entrambi sostituti del prete solito, don Matteo, che
è a montevideo perché coordina un progetto con i giovani).
Terminata la messa ci ritroviamo con i giovani/adolescenti per la seconda
puntata del nostro mini-corso. Oggi insegniamo a costruire le palline
da giocoleria, giocoliamo e facciamo un po' di acrobatica. Sono
un po' casinisti, ma imparano facilmente ed alcuni si appassionano
davvero a ciò che insegniamo loro. Pranziamo rapidamente perché
alle 15 ci attendono alla Brigada, per l'ennesima festa del bambino.
Lo spettacolo è forse uno dei più problematici, dal momento che non
c'è nessuno che controlli i bambini, per cui veniamo accerchiati ed in breve
il palco scompare. Il finale risputa un po' approssimativo, ma l'entusiasmo
è comunque buono. Molto bello il rientro a casa a piedi con i "nostri"
bambini che ci accompagnano e ci aiutano con il materiale.


18 agosto

Stamane abbiamo uno spettacolo nella scuola 129, al Cerro del Marco,
altro quartiere un po' dimenticato. Prima di iniziare, partecipiamo alla
ricreazione, bevendo anche un buon mate. I bambini non sono tantissimi, ma
facendo lo spettacolo in un salone piuttosto piccolo, l'atmosfera è
di quelle molto appassionate. Si nota che anche le maestre sono molto
attente e partecipano coinvolgendo i bambini. Al termine ci ringraziano assai,
ricordandoci che quei bambini non hanno mai avuto la possibilità di vedere

qualcosa di simile e che lo ricorderanno per parecchio.
Al pomeriggio abbiam appuntamento al cerro del Estado, altro quartiere
tipo il precedente. O meglio, noi siam convinti di avere appuntamento. In
relatà quando giungiamo al posto stabilito scopriamo che nessuno ci
aspettava. Probabilmente qualche disguido tra le suore, il responsabile
della struttura ed i maestri. Insomma, dopo qualche telefonata per
capire che non ci attendevano da un'altra parte, iniziamo un mini spettacolo
per i bambini piccolini e per un paio di bulletti di quartiere che seguono
con attenzione e ci danno poi anche una mano a gonfiare i palloncini.
Ci incamminiamo a piedi, ché Barboza ancora non c'è, e facciam una bella
passeggiata.
Alle 18 iniziamo il corso claun per educatori. Sono una ventina e, dopo l'imbarazzo iniziale
ci si ritrova a ridere e scherzare come ad un allenamento solito. La soddisfazione è grande...


19 agosto

Dopo una lunga notte insonne le pagliacce sono riuscite ad escogitare alcuni simpatici acherzetti, realizzati poi durante lo spettacolo alla scuola 96. Il povero Gibbone-donnina di campagna mentre sfoglia la rivista si trova la celebre scritta "ho lettos los cartellos" e, durante il numero di magia della banana, l'assistente dell'ignaro Blurp sostituisce la fascia da samurai con un'altra riportante la scritta "Yo soy burro" (sono un asino), provocando grande ilarità tra bimbi e maestre. Al mattino recitiamo al chiuso, per la pioggia, mentre al pomeriggio nel campo da basket, e nell'intervallo tra i due spettacoli condividiamo con i bimbi un piatto di pasta ed il dulce de leche e pure i loro giochi e passatempi.
Al termine del secondo spettacolo, di corsa all'ospedale per il tanto atteso servizio in pediatria. All'entrata nel grande camerone da 6 letti l'atmosfera è un po' particolare. Tantissima gente tra parenti, infermieri e studenti di infermeria. Per cui il servizio è sicuramente diverso dal solito. Ma dopo un primo momento di difficoltà ci sciogliamo parecchio e le emozioni sgorgano quando riusciamo a far sorridere bimbi intubati e fino a poco prima piangenti.

Raccogliamo il materiale e torniamo a Mandubì, dove alle 18 c'è il secondo incontro del corso per educatori. La pioggia impedisce ad alcuni di venire, ma nonostante ciò l'atmosfera è calda come ieri. Programma: palloncini, camminate e giocoleria.
La giornata si conclude in compagnia, con l'invito a cena a casa di Marco, psicologo facente parte del gruppo di teatro indipendente, con cui abbiamo avuto l'opportunità di scoprire qualcosa in più dell'uruguay, della problematica dei suicidii infantili, ma anche di vedere alcune foto sulla loro attività con i pazienti psichiatrici.


20 agosto

È stata una bella sorpresa scoprire che la scuola 44, dove prestiamo servizio oggi, si chiama "repubblica d'italia". Gli alunni delle classi dove si studia italiano, al termine del primo spettacolo ci deliziano con una canzoncina ed una poesiola, facendoci sentire a casa.
Si pranza a scuola e si presenta lo spettacolo al secondo turno. Al termine si parte con il fidato Barbosa per un paio di commissioni in centro che in realtà si protraggono come al solito fino alle 6 del pomeriggio, giusto in tempo per l'ultimo incontro del corso per educatori. Tra giochi di gruppo e gags si conclude il percorso, tra i ringraziamenti dei partecipanti per aver loro trasmesso energia ed entusiasmo ed aver "regalato" nuove tecniche ed idee da utilizzare nel lavoro quotidiano.
Se uno degli obiettivi era "seminare pagliacci", qualche semino l'abbiamo gettato...


21 agosto

Ci si alza presto, ché alle 9 ci attendono alla scuola 105 (quella dei sordo-muti, in cui eravamo già stati). Accoglienza calorosa, poi assistiamo ad un loro spettacolo, allestito grazie all'aiuto del pagliaccio Tomatito. Si fa merenda insieme a loro, imparando alcune parole del loro linguaggio e riuscendo comunque a comunicare parecchio. Poi un mini laboratorio di giocoleria e di trucco ed infine assistiamo nuovamente ad un ballo ed una canzone cantata con i gesti. Qui l'emozione è forte, e sono copiose le lacrime che scorrono su guance di pagliacci e di maestre. Ci si saluta, anche se non si vorrebbe più andare via. Ma Barboza ci attende (per una volta è giunto puntuale...) per portarci a mangiare a casa. Dopo pranzo ci attendono al collegio San Catelin, una scuola per benestanti. Qui è stato organizzato uno spettacolo per raccogliere fondi per la Obra social di Mandubì. All'inizio paiono un po' freddini, ma col passare dei minuti cresce l'entusiasmo, ed alla fine c'è uno scroscio di applausi (e circa 2000 pesos per le suorine).

Si torna a casa per una lunga condivisione e poi alle 18.30 ci ritroviamo con gli adolescenti per l'ultima parte del mini corso claun. Riusciamo a coinvolgerli molto e notiamo una certa differenza rispetto all'anno scorso, sicuramente merito dell'ottimo lavoro che sta portando avanti suor Sara (suora boliviana giovane che ha molta presa sugli adolescenti) . Cerchiamo anche di mettere insieme uno spettacolino, che presenteranno domenica pomeriggio.


22 agosto

Giornata dedicata ai bimbini del quartiere in occasione della festa del niño (tanto per cambiare...) . Mentre Neva, Irbas, Etoile e Nano sono impegnati con i preparativi della festa e poi con i giochi, Gibbone, Blurp e Pel vanno in giro per commissioni con suor Angela e Barbosa (praticamente un'Odissea). Tra una compera di Angela ed un'altra, i nostri fanno tappa alla scuola "repubblica d'italia" per lasciare, a nome di tutta l'associazione il libro di favole scritto dai carcerati di asti.
Dopo pranzo si continuano i festeggiamenti coi bimbi più grandi che assistono allo spettacolino, in compagnia anche di suor Isabel, che si lascia andare a grasse e sonore risate.
Al termine ci prepariamo per andare a cena con i nostri amici attori (un'ennesima fagiolata... ).
Primo intoppo: si doveva giungere verso le otto ma, giusto mentre si sta per uscire ci si accorge che il prete, che sta dicendo messa nella "nostra" chiesa, ha parcheggiato davanti all'uscita del garage (notare che in tutta la via non c'era una macchina parcehggiata a parte quella...). Attendiam che termmini la messa e giungiamo all'appuntamento con un'ora buona di ritardo ma... siamo i primi!!
Dopo una mezz'ora giungono gli altri e si comincia. Peccato che scopriamo che gli attori avrebbero dovuto portare i piatti anche per noi, ma qualcuno si è scordato...
quindi si mangia a turni. Nonostante ciò e la stanchezza, la serata termina molto bene, con un gran cerchio e, con la guida del maestro Michel, ognuno di noi regala al gruppo una parola che racchiuda il tempo passato insieme.




23 agosto

Oggi mattinata libera. Ne approfittiamo per stare un po' con i nostri bambini, mentre Gibbone
e Neva vanno in centro per compere con suor Angela. Come sempre si sa quando partono, ma non si ha idea di quando riusciranno a rientrare... Si pranza veloce perché alle 13.30 ci attendono in una scuoletta di campagna ad una decina di chilometri da rivera. L'atmosfera è un po' seriosa, ed i bambini ci mettono un pochetto a sciogliersi. Si nota la differenza rispetto ai bambini più vivaci a cui siamo abituati. Al termine assistiamo anche allo spettacolo di Tomatito e poi regaliamo alla scuola il camice dipinto dai bambini di una scuola astigiana. Dovrebbe essere l'inizio di un gemellaggio. Si torna in centro e si va ad una festa del bambino (l'ennesima) in un teatro. Purtroppo siam solo in 6, essendo che Birbas ci abbandona per problemi intestini... Viene però sostituita da Cinthia, un'adolescente del gruppo di Mandubì che interpreta addirittura la parte centrale dell'omino triste.


24 agosto

È arrivato l'ultimo giorno a Mandubì. Sembrava così lontano, ed ora... eccolo!
Dopo colazione, tutti a messa, dove riceviamo il saluto ufficiale da parte della
comunità di Mandubì. Poi fino alle 13 restiamo a giocare con i nostri amici più giovani,
facendo palloncini e partecipando ad un'appassionante partita di pallone.
A pranzo c'è gran festa per festeggiare il compleanno del nostro "chofer oficial"
Barboza (autista ufficiale) e di sua figlia Cristina.Mangiamo tutti insieme un
ricchissimo e gustoso "asado" preparato da Barbosa stesso e Bartolo. Sembra di stare
ad un'antica festa di paese nel sud d'italia!
Alle 15.30 ci ritroviamo con i ragazzi del gruppo adolescenti che hanno seguito il corso di clownerie, per mettere in scena la loro versione del nostro spettacolo. Si divertono, forse più loro del pubblico, ma il finale è un successone. Il resto del pomeriggio è dedicato ai saluti. Salutiamo anche Tomatito, l'amico payaso con cui scambiamo preziose esperienze.

Valige, docce, cena, ancora saluti ai ragazzi più grandi ed alle carissime, generose, preziose
e sempre disponibili Hermanas. Alle 24 si parte per l'ultimo viaggio con Barboza, alla volta
della stazione bus. Ultimo tentativo di rapimento di Neva da parte di Mirta e suor Sara. E si parte.


25 agosto

Si giunge a Montevideo alle 6.30 di mattina, piuttosto addormentati. Si va dalle suore e ci si riposa un paio d'ore. Poi colazione e si va a fare un giretto in centro (a parte Pel ed Eto, che non sono troppo in forma e si fermano a casa). Facciam i turisti ed andiamo a vedere l'oceano (parecchio sporchino, almeno nel tratto che abbiam visto noi).
Al pomeriggio visita alle bambine di una casa famiglia gestita da una suora amica delle "nostre" e poi cena con suor Isabel che dorme a montevideo per partire l'indomani per la bolivia. Qualche lacrima scappa di nuovo...


26 agosto

Ultimo giorno in uruguay. Spettacolo nella scuola gestita dalle suore, poi visita alle suore anziane che sono ricoverate qui. Nel pomeriggio ancora uno spettacolo nella scuola e quindi in un centro diurno che accoglie bambini con problemi, per cercare di toglierli dalla strada.
Qualche problema con il vento forte, ma lo spettacolo viene comunque bene. E alla fine si gioca un po' con loro.
E poi tutti a casa a lavarsi e a preparare le valigie. Domani si parte presto.

mercoledì 3 settembre 2008

Lezioni di circo - Samta Fe - Argentina (tradotta)

Prima lezione alla scuola di Circo dei ragazzi di VIP Santa Fe (Argentina)

Siamo molto contenti perché sabato scorso abbiamo iniziato i laboratori di circo. I professori sono ottimi, subito hanno fatto amicizia con VIP Santa Fe e abbiamo sorriso e condiviso bei momenti da amici. Il bello è che la maggior parte dei professori erano della nostra età , ( de 22 a 27 años) jovencitos.Abbiamo 6 professori: Ariel coordinatore generale della scuola di circo, Mauricio incaricato di giocoleria, Florencia, bandiere e pois per swing, Ana y sergio per l'acrobazia.

Per il momento abbiamo iniziato in 10 le lezioni di circo, però il prossimo sabato saremo 12.Abbiamo fatto lezione dalle 11 a 13 hs e a partire da sabato prossimo sarà de 10 a 13 hs. perché i professori hanno molte cose da insegnarci.
Come dicevo, la prima cosa che abbiato fatto è stato correre per dieci volte intorno al campo della scuola, poi abbiamo fatto delle flessioni sulle braccia, molte, estiramientos de piernas y vastante ejercicios fisico. E' un'attività che faremo in tutte le lezioni perché ci dicevano i profe que per imparare le diverse discipline circensi bisogna raggiungere una buona condizione fisica e mantenere il corpo in salute. Cosa che a molti di noi mancava perché non avevamo mai fatto tanti esercizi fisici tutti assieme.
Poi ci siamo divisi in tre gruppi affinché ognuno potesse imparare swing, giocoleria e acrobazia. Però dopo los 45 minutos abbiamo cambiato.
Il gruppo che faceva giocleria è passato ad acrobazia, quello che faceva acrobazia è passato a swing e quello che faceva swing è passato a giocoleria.
Queste rotazioni sono state fatte perché tutti possano apprendere le tre discipline.Avresti dovuto vedere la mia espressione di gioia quando sono riuscito a giocolare con due palline, saltavo di gioia quando sono riuscito a fare qualche cosa anche con tre palline.
Quando il profe ci insegnava eravamo sorpresi di tutte le cose che si possono fare con le palline, le bandiere e con l'acrobatica.
Il cuore di ciascuno dei ragazzi di VIP era pieno di gioia per tutte le cose che stava imparando e le cose favolose che avrebbe imparato, e pensare che siamo solo all'inizio.Quando è giunto il momento di terminare eravamo tutti indolenziti perché non avevamo mai fatto tanti esercisi tutti assieme.
Ma nonostante questo ho notato che tutti avavano voglia di lavorare con attenzione e molta gioia perché nonostante il dolore fisico per la ginnastica ci restavano forze per proseguire la lezione.E' stata una bella lezione, alla quale ci ha accompagnati il laboratorio di fotografia (Amanda, Soledad y Mikaela) hanno fatto tutte le foto necessarie della prima lezione di circo, quando le svilupperanno te le manderemo perché tu posa vederle.
Vi informo che a partire da questo sabato abbiamo deciso con VIP santa Fe y Soledad che i ragazzi del gruppo di fotografia accompagnino con le loro macchine tutte le attività di VIP, abbiamo deciso di lavorare insieme e che ci accompagnino sempre in tutto.
E' stata una bella lezione, è stato molto bello vedere l'espressione di gioia di Obelisco, Melocotón, Tavito, Nikasio, Bichi, Rayito, Risueños, Mate DJ, Pikito y yo. Occhi brillanti e sorrisi da orecchia ad orecchia.
Grazie perché queste attività di circo, gli spettacoli e i servizi in ospedale che abbiamo condiviso dimostrano che VIP Santa Fe y VIP Italia sono uniti per crescere insieme.
Vi manderemo presto molte immagini del circo. I
l mio cuore è pieno di gioia e amo sempre più VIP Italia y VIP Santa Fe.

lettera da Santa Fe Argentina (tradotta)

Cara Krauta

Grazie per la mail che ci hai mandato, è molto emozionante per noi tutti perché ci spinge a continuare a colmare di gioia da un barrio tanto povero ma a sua volta pieno di buona gente che vuole continuare a lottare. Nel centro e in altre città di classe media e alta pensano che Santa Rosa de Lima è un barrio molto povero senza capacità né strumenti come quelli che hanno loro. Però nonostante tutto, tra gli obiettivi e le mete che ha VIP Santa Fe ha, uno è il più grande di tutti. VIP Santa Fe dimostrerà attraverso la gioia e il clown che a santa Rosa de Lima ci sono giovani e gruppi che possono sollevare il barrio molto in alto perché Santa Rosa de lima ne ha le possibilità. Perché ci sono giovani che lottano per cambiare, perché ci sono giovani e adulti che si preoccupano per coloro che hanno più bisogno, per i più poveri tra loro, perché ci sono bambini che godono di tutte le attività che diverse istituzioni offrono loro. Santa Rosa de Lima non è povera, perché santa Rosa de Lima ha possibilità e valori che forse nel centro o in altre città di classe media o alta non ci sono.
Questi valori sono Amore verso i più bisognosi, Solidarietà verso il bimbi che soffre, Carità nel tendere una mano all'anziano solo, Coscienza nel voler aiutare i giovani e gli adulti che si drogano o sono alcolizzati. Santa Rosa de Lima è un barrio molto ricco in dignità e valori a partire dall'amore più profondo.
E VIP Santa Fe ha come principale obiettivo portare ovunque con il clown questa ricchezza.

Clown Kalabaza.

venerdì 22 agosto 2008

MISSIONE ARGENTINA 2008 - 4

18 agosto

Oggi il gruppo si divide: il programma prevede servizio in ospedale sia al mattino che al pomeriggio, ma tosse, raffreddore e febbre ci hanno decimati….
Al mattino riescono a far servizio solo Palla e Pau, al pomeriggio si aggiungono Pally, Barney e Acchiappasogni.
I “casalinghi” ne approfittano per fare un po’ di lavoretti che altrimenti ci troveremo a fare all’ultimo momento: masterizzare i CD delle foto, dividere le foto dei ragazzi, ecc…
Il pomeriggio regala a Krauta un momento di condivisione con Sandra, che spiega il “rito” del mate e la simbologia legata a questa abitudine argentina… E’ ben più che una bevanda, un momento di condivisione, un attimo di pausa e tranquillità che si regala a se stessi e alle altre persone.
Il servizio in ospedale al mattino scorre bene, anche se in corsia ci sono solo Pau, Palla e Kalabaza supportati da Tomate (claun di VIP SANTA FE che però deve iniziare la formazione per l’ospedale) e Lunita, una ragazza che studia medicina e che all’incontro alla Pastoral aveva chiesto di poterci seguire in corsia.
Arriviamo in ospedale e ci attende la televisione, l’intervista a Pau che si lancia in un castigliano davvero pregiato e poi via, ci si tuffa nei due reparti di oncologia: pediatrica e adulta.

Il servizio scorre veramente bene, grande ascolto, grande fiducia e complicità.
Rimarrà memorabile la “catena del bu”: i pagliacci tutti uniti per mano che si passavano un “bu spaventoso” che ogni volta che arrivava al paziente allettato faceva scoppiare dal ridere chiunque.
Il servizio al pomeriggio invece regala qualche momento di tensione e confusione legata alla presenza, di alcuni claun che gia prestano servizio all’ospedale Iturraspe.
Abbiamo conosciuto questi claun l’anno scorso, quando il loro era ancora un progetto, ma sono tante le differenze tra noi e loro: noi siamo volontari, loro no, noi abbiamo i camici, loro no, il nostro linguaggio è genuino, il loro un po’ meno, noi vogliamo stare con i pazienti, per loro conta molto la performance.
Sono tanti anche i claun di VIP SANTA FE con i quali i servizi in ospedale diventano sempre più divertenti, sempre più belli, alcuni momenti sono commoventi, altri quasi miracolosi.
Torniamo a casa con un pò di amaro in bocca per quella confusione e quel modo di agire in corsia che lascia un po’ basiti.
Avremo modo per fortuna per parlare con Kalabaza, ed è bello vedere come anche lui abbia il nostro punto di vista: la sensibilità e la volontà di questo ragazzo sono davvero eccezionali.

19 agosto
La mattinata è dedicata in parte alle foto da fare ai bambini sostenuti da VIP Torino: passiamo prima alla Casita, poi direttamente a casa dei bambini. Il tempo lascia a desiderare e quando fa più freddo la gente non esce di casa.
Poi Ramon-Kalabazzi ci accompagna a visitare la scuola di circo presso la quale, a partire da fine agosto, si formeranno per due mesi i ragazzi di VIP Santa Fe.
La Scuola Integrale di Circo è ospitata da una palestra in un centro ebraico: ogni volta per le acrobazie (tessuti e trapezio) sono costretti ad arrampicarsi per appendere il materiale necessario: non hanno a disposizione unno spazio tutto loro, almeno per il momento. Chi si occupa di circo e clownerie non riceve, al momento, molto appoggio da parte del governo.
La scuola svolge corsi due giorni alla settimana. Il venerdì, il giorno più gettonato, vede la presenza di 30 ragazzi di età variabile, che si cimentano in tutte le attività: dalla giocoleria all’acrobatica, tutti provano tutto quanto, poi si specializzano nel proprio campo, ma almeno hanno un’infarinatura di tutto.

I più grandi hanno poi il compito di aiutare gli istruttori nel formare i ragazzi più piccoli: è la formula vincente della peer education.
Nel pomeriggio siamo al Sardina (scuola materna) di Perla, che si trova in un altro Barrio. Sono con noi Kalabazzi e Tabito. Lo spettacolo scivola via fra risate e divertimento, come sempre. La direttrice e le maestre ci ringraziano regalandoci due torte: ne portiamo una a casa e l’altra la diamo ai ragazzi di VIP S. Fe perché la condividano con gli altri stasera durante la loro riunione.
Belle le parole con cui Perla commenta ai genitori il nostro spettacolo: i bambini in questo paese spesso non hanno la possibilità di essere davvero bambini….

Il taller di foto è una grande emozione. Prima di far entrare i ragazzi prepariamo il salon VIP sistemando a terra tutte le loro foto sparse, e appendiamo alle pareti tulle di diversi colori.
Ecco, il salone è pronto. I ragazzi entrano ad uno ad uno, sorpresi, “Salento” di René Aubry accompagna il loro ingresso. Camminano per il salone guardando le foto, dapprima in un gruppo compatto, poi man mano dividendosi e prendendo ognuno il suo spazio. Camminano, osservano, ogni tanto cercano un compagno per condividere un commento…. Lasciamo loro tutto il tempo di cui hanno bisogno per assorbire le emozioni che queste foto rappresentano… Tenendoci in disparte per non invadere questo momento, che è tutto per loro.

Pian piano ognuno sceglie una foto, quella che lo colpisce di più, senza pensare chi l’abbia scattata, se loro o un compagno. Ci sediamo a terra per commentare le foto scelte. Lo scatto di un bacio attira l’attenzione di Javier, e raccontiamo loro della foto di Doisneau, che tutti conoscono, del bacio di fronte all’Hotel de Ville a Parigi: non importa se i due innamorati ritratti sono due passanti ignari o due modelli, ciò che conta è l’emozione che ci trasmette la foto. Invitiamo tutti a chiudere gli occhi e a pensare all’immagine scelta per far affiorare una parole, una frase, un colore, che possa esprimere l’emozione che trasmette.
Poi ci alziamo, e si passeggia per il salone soffermandoci davanti ai tulle colorati, ascoltando le emozioni e le reazioni “di pancia” che suscita in noi ogni colore. I ragazzi si soffermano davanti al colore che gli “parla” di più, li avvolgiamo nel colore, e li invitiamo nuovamente a condividere le sensazioni che sorgono da ogni colore. Poi ognuno mostra agli altri la foto scelta e di nuvo condividiamo sensazioni, pensieri ed emozioni.
Alla fine del laboratorio tutti si fermano ad aiutare a mettere a posto o a parlare con noi. E’ davvero emozionante per noi renderci conto che quello che prima era una casuale insieme di persone, ognuna per conto suo, ora è un gruppo. Non ci stanchiamo di commentare i grandissimi passi avanti che hanno fatto. Certo, è normale che quando si parla di emozioni scappi qualche commento e qualche risatina per spezzare la tensione, ma c’è attenzione, ascolto e rispetto. Obiettivo raggiunto, anche al di là delle nostre aspettative.

20 agosto
Oggi abbiamo in programma due spettacoli alla scuola Santa Lucia, uno al mattino e uno al pomeriggio.
Al mattino lo spettacolo è davvero uno “spettacolo”, decidiamo di fare quello dei ragazzi di VIP SANTA FE “ Una sonrisa abajo la narice roja” arricchita da alcune gag del nostro spettacolo.
Il tutto si può racchiudere nel commento di Suor Rossana che con un sorriso splendido come quello dei bimbi che ci circondano ci dice: “ma questi ragazza di VIP SANTA FE’ ogni volta sono sempre più bravi”.
Grande Gioia e soddisfazione per tutti, è bello poter condividere praticamente tutto con questi ragazzi.
Nel pomeriggio si torna alla scuola.
Questa volta lo spettacolo è il nostro, “Debujando un sueno” e anche questa volta tutto va davvero come deve andare (a parte esserci dimenticati i tulle per i colori del pittore prontamente recuperati).
E’ bello condividere con i claun santafesini ogni singolo minuto, dal trucco a casa delle suore, alla strada verso la scuola, all’attesa di andare in scena, al “m…a, m…a, m…a” di buon augurio….
Torniamo a casa per prendere il necessario per il laboratorio fotografico e lungo la strada incontriamo Kevin, soprannominato “gomma” per la sua morbidezza e per come si butta tipo lottatore di sumo sui claun… Lo abbiamo conosciuto alla scuola Mons. Zaspe, ma oggi non è il bambino della scorsa settimana. Sembra triste, ci accompagna a casa, poi si siede per terra davanti a casa delle suore con il suo faccino triste, dicendo “io mi fermo qui….”.
Non è proprio facile andare alla Casita lasciandolo lì… Lo accompagniamo all’angolo in cui l’abbiamo incontrato, dove si trova la casa della nonna e ci allontaniamo continuando a girarci per vederlo arrampicarsi sulla staccionata e continuare a salutarci…

Stasera i ragazzi del taller fotografico preparano i propri manifesti per la mostra fotografica. Diamo a ciascuno le foto scattate e li invitiamo a sceglierne dieci, da attaccare sul cartellone. Per ogni foto va scelto un titolo: una frase, un commento, qualsiasi cosa. Poi si conclude con il titolo del manifesto.
Anche questa sera grandi emozioni per noi che li osserviamo lavorare: qualcuno si fa aiutare dagli amici, confrontandosi nelle proprie scelta, altri scelgono di isolarsi e far tutto da soli. Qualcuno lavora senza interrompersi e senza difficoltà, altri hanno bisogno del nostro aiuto per tirare fuori i titoli… Si aiutano a vicenda, collaborano, nessuno prende in giro gli altri….
Si raccontano, raccontano la loro vita e il loro barrio affidandosi alle immagini, ai colori, a singole parole….


Dopo cena viene a trovarci il direttivo di VIP Santa Fe per chiederci consiglio e comunicarci le decisioni circa l’associazione: nelle prossime settimane iscriveranno VIP Santa Fe come associazione e ci sono alcuni particolari da definire. Spieghiamo loro come sono organizzate le associazioni VIP in Italia, in base alla legge del nostro Paese, e qual è l’organigramma di VIP Italia. Chiacchierino, prima o poi dovrai venire ad incontrare i claun santafesini: già ti rispettano e ti temono, e si alzano in piedi quando sentono il tuo nome…!!!!!!!

21 agosto
Ultimi due spettacoli della missione. Oggi siamo allo Sprai, il centro diurno per ragazzi diversamente abili in cui lavora Nani, una delle claun di VIP Santa Fe. I claun santafesini stanno facendo attività in questo centro due volte al mese nell’ambito del progetto “Un claun senza condizioni”, a conclusione del quale i ragazzi dello Sprai faranno spettacoli e servizi con VIP Santa Fe.
Dopo lo spettacolo della mattina ci fermiamo a mangiare la pizza preparata dalla panaderia interna al centro e aspettiamo il pomeriggio per il secondo spettacolo.
Tutto scorre con naturalezza e tranquillità fra chiacchiere, scherzi, balli e giocoleria.

Alle 17 siamo alla Casita e oggi abbiamo con noi anche alcuni ragazzi di VIP Santa Fe per la conclusione del taller.
Quando i ragazzi entrano i loro manifesti sono già appesi alla parete: anche oggi lasciamo loro il tempo di guardarli, di osservare quelle dei compagni…
Abbiamo programmato solo un paio di giochi per introdurre la serata: il cerchio seduti e la bambola. Quasi tutti i ragazzi partecipano… Poi il cerchio abbracciati per la vita per la condivisione finale.
Concludiamo con la consegna dei diplomi, delle foto e delle macchine fotografiche: abbiamo ricevuto moltissimo materiale da molte persone. GRAZIE per la vostra generosità! Senza di voi questo laboratorio non sarebbe stato possibile!
E poi via alle danze…..


Un forte abbraccio dai claunargentini
Barney, Krauta, Paciugo, Palla, Pally, Pau, Pozzanghera

Abuelo Barnì
Ola payasos ( volevo ricordarvi che ola si scrive con la H iniziale … Hola !!! non come ho sempre scritto … meglio tardi che mai )
Siamo arrivati alla chiusura delle valigie, molte cose anche materiali materiali (nasi ,palloncini, magliette ecc ) rimarranno ai ragazzi del Barrio ma stranamente le valigie non si chiudono …. non ho cercato di metterci qualche cucciolo d’uomo anche se avrei voluto, ma non si chiudono sono piene, uno sforzo ancora ed ecco fatto,
che cosa ho messo nelle valige?! i facciotti dei bambini polipo con iloro moccoli, i sorrisi della gente, i loro saluti i loro odori, il tramonto sull’argine, le urla “barnììì “ dei ragazzini, la mia batteria invisibile, il nostro super spettacolo, gli abbracci di Soledad Amanda, Micaela, Javier, Jimena e tutti gli altri, i balli scatenati e tantissime altre emozioni che rimarranno dentro di me per sempre.
Sarà una valigia molto impegnativa da riaprire e da riordinare ….. tieni botta Barney !!
Un abraso mui fuerte ….
Barnì ….. abuelo


PALLA
Ci siamo, le 3 settimane sono volate, mi porto a casa tantissimo, tanti ricordi e tante emozioni, in questo momento non mi vengono le parole più adeguate per descrivere queste 3 settimane, i laboratori, gli spettacoli, i momenti passati con i ragazzi di VIP Santa Fè, tutto è passato veramente veloce e veramente in maniera stupenda,c he altro dire…
Grazie semplicemente grazie a tutti!!
A presto!!
Palla!!


PALLY

Ospedale- Maternità- Reparto Oncologico- Reparto Ginecologico

La gioia di vedere allattare la piccola Florence che è venuta al mondo solo 2 giorni fa tra le braccia della sua mamma, sempre troppo bambina è una qualcosa di meraviglioso… circondata da tre nasi rossi che colorano la stanza… dolce la nostra ninna nanna…e la forza di Dario che non vuole assolutamente abbandonare il dito della mamma…mentre la dolce Anita vuole proprio essere coccolata …per lei tantecanzoncine e mille bolle di sapone…

Si apre un altro reparto : ONCOLOGIA….si ferma un po’ il cuore…a volte lo sento battere con ritmi diversi…rimbomba…anche qui tanti bambini incubati…a volte ci avvolgono tante domande…ovviamente pochissime sono le risposte…e di queste risposte a volte non esiste nessuna parola adatta a quello che si vede…ma anche questi viaggi ti regalano nuovi occhi e un nuovo cuore ..ma l’energia e’ tutta nei pazienti che urlano di gioia, si emozionano, ridono e che anche se salutano da lontano con una mano sentono la forza del naso rosso che arriva anche li dove non si puo’entrare.. in quelle stanze dove il tempo si è fermato…dove il sole sembra essere tramontato da anni …anche li si attraversano i confini, si superano le barriere ..si lascia una piccola fiamma… …e il naso rosso è l’uragano…che travolge e regala una grande speranza…

Dolcissimo anche l’incontro con le nonne nel reparto di Ginecologia…e la magia riesce a trasformare un viso triste in un grande sorriso…che cosa può regalare VOLARE VOLARE anche in un altro continente.

Laboratorio fotografico

Un tappeto di fotografie sparse per la stanza….un tappeto di grandi emozioni…luci e ombre e grandissime sfumature: questi sono i confini tra realtà cruda e dura e immaginazione.. Avrei venduto l’anima per essere anche solo per un attimo il Pavimento del Salone VIP…I loro sguardi meravigliati, entusiasti, incuriositi… alcuni alla ricerca di verità, altri alla ricerca di sicurezza o di riscatto..
Cosi si muovono i ragazzi del Barrio sconfinando tra i metri quadrati …la loro realtà cammina, respira, ha un’anima..
Le foto parlano…il loro linguaggio ha un codice speciale e solo i colori della mente sono in grado di sentire tutto quel mondo che si rivela…
SILENZIO! Chiudo gli occhi .. Riesco ad ascoltare ogni loro battito, ogni respiro, ogni pianto, ogni nostalgia, ogni sorriso…. Anche se solo per un attimo sono entrata a punta di piedi nel loro mondo.. in quella parte nascosta che non parla ma bussa , c’è…si sente….urla….Parla!
Stravolgente è la scelta delle foto (non tutti hanno scelto la propria) e la loro associazione ad un colore che posso definirne la luminosità…Cosi l’ambiente si colora di verde, rosso,blu,bianco e rosa… ogni colore una sensazione unica…E l’energia si diffonde quando i ragazzi, dopo aver scelto 10 foto ciascuno, preparano ciascuno il proprio cartellone per la mostra fotografica…Ad ogni foto è associata una sensazione…e cosi che il bianco si tinteggia di parole come :speranza, Famiglia, Innocenza…Ogni parola porta dentro un piccolo grande mondo….

Pally

giovedì 21 agosto 2008

MISSIONE URUGUAY 2008 - 3

11 agosto

Oggi ci attende la scuola principale di Rivera, la Escuela 1, dove presentiamo uno spettacolo al mattino ed uno al pomeriggio (ogni scuola fa due turni, per cui i ragazzi del turno mattutino sono distinti da quelli del pomeriggio). Come ci aspettavamo essendoci andati già lo scorso anno, c'è una moltitudine di bambini che si schierano nell'anfiteatro del cortile e ci acclamano. L'atmosfera è di quelle esaltanti, ed al termine veniamo letteralmente assaliti, con richieste di autografi dappertutto (su foglietti, su quaderni, sui grembiuli, sulle braccia ecc ecc). Al pomeriggio sono ancora di più. Un delirio. E si ricordano quasi tutti dello spettacolo che facemmo lo scorso anno.
Al termine si va alla volta dell'INAU, una specie di casa-famiglia per bambini e ragazzi. Iniziamo lo spettacolo all'aperto all'imbrunire, e purtroppo la luce non è delle migliori. Comunque lo spettacolo ha avuto successo. Purtroppo al termine, dopo aver distribuito alcuni nasi rossi e palloncini in regalo, ce ne andiamo con un po' di amaro in bocca per l'impressione che i bambini non vivevano in una condizione particolarmente felice. Appena il tempo di mangiare un panino e si va all'Apenjur, dove ci attende il gruppo di teatro per un allenamento sull'espressione corporale tenuto da noi. Nonostante la stanchezza, l'atmosfera familiare ci ricarica, e pare di fare un allenamento a "casa nostra".

12 agosto

Sveglia presto, ché alle ore 9 abbiamo un primo spettacolo in una scuola per sordo muti. Prima di attuare, facciamo un giro nelle due classi, trovando un'atmosfera molto accogliente e simpatica. Anche lo spettacolo va benissimo, e al termine nessuno vorrebbe andarsene. Purtroppo però dobbiamo scappare perché ci attendono in un asilo (Mi Salita) di Mandubì. Prima di andarcene ci accordiamo con il maestro Pablo per una mattinata di laboratori con i ragazzi.
Al Mi Salita veniamo accolti con qualche pianto e sguardi impauriti (erano molto piccolini), ma dopo qualche bolla di sapone, mimo, giocoleria e magia, siam riusciti a conquistarci i bambini e pure le maestre, che ci hanno promesso una torta al cioccolato per il pomeriggio. Solo per questo torniamo dopo il pranzo dalle suore... I nuovi bambini sono più scalmanati. Li intratteniamo con il teatrino e le marionette costruite da Pel, con bolle di sapone grandi e piccine e con molto colore ed allegria.


13 agosto

Al mattino ci attende una folla di bambini in un campo di basket nel quartiere "Il sacrificio de Sonia", uno dei più poveri di Rivera. Ci sono bambini di varie scuole e di varie età. Lo spettacolo risulta alquanto complicato per l'euforia del pubblico che ad un certo punto inizia ad avvicinarsi sempre più e, nonostante i continui inviti a lasciare un po' di spazio per la nostra attuazione, alla fine entra a far parte della scena. Purtroppo i maestri non sembrano molto attenti a ciò che combinano gli alunni ed anche per questo si fa fatica a terminare. Comunque il messaggio passa ed alla fine veniamo invitati a mangiare lì con i ragazzi e bambini di una sorta di dopo scuola (che per alcuni è addirittura un sostituto della scuola) dove imparano qualche lavoretto e a vivere con un po' di regole. Ci mischiamo a loro e per questo alla fine siamo tutti soddisfatti dal punto di vista relazionale, un po' meno da quello culinario... ma sicuramente questo è un fatto secondario.
Al pomeriggio ci attendono alle 3 alla Arenera, una sorta di oratorio qui vicino a Mandubì. Altro spettacolo e poi giochi (un po' disordinati) con gli ospiti. Anche qua colpisce il comportamento degli educatori con i ragazzini, che risultano piuttosto abbandonati a se stessi.
Serata "mondana", con cena fuori insieme al gruppo di teatro di Michel. Sono molto accoglienti e divertenti e parecchio interessati alla nostra attività. Una bella serata in compagnia.


14 agosto

Oggi ci attendono al Celer, un centro di aiuto allo studio per i ragazzi con problemi di lettura e di relazione, centro che quest'anno festeggia il cinquantesimo compleanno. Si nota subito l'atmosfera festosa e l'attesa di tutti, maestri in primis. Ci sono palloncini appesi, disegni di pagliacci, scritte di benvenuto. Sono tutti molto partecipi alla rappresentazione (cominciamo a ruotare i ruoli, per cui anche noi siamo più pimpanti rispetto alle ultime uscite) ed alla fine restiamo con loro a "tomar leche" ovvero facciamo colazione. Si va a casa a mangiare e alle 3 siamo di nuovo lì. Stesso successo della mattina e poi alcuni assistono anche ad una canzoncina dei più piccolini accompagnati al piano dal maestro di musica (che tra l'altro aveva gli stessi occhiali di Neva quando fa l'assistente cecato del mago). Alla sera tutto bene, a parte il ko tecnico di Blurp e Pel (problemi di stomaco e pancia).

15 agosto

Giornata piena, con due spattacoli al mattino e due al pomeriggio, prima al Tren de Chocolate (un altro dopo scuola o prima di scuola, a seconda dei turni) e poi alla scuola 128, la "nostra" scuola (dove va la maggior parte dei bambini della Obra social). Due emozioni diverse, ma entrambe molto belle. Al Tren c'è un'atmosfera intima ed accogliente, i maestri partecipano attivamente ed alla fine facciamo colazione con loro (c'era torta di cioccolato, preparata appositamente dalla cuoca per Bretella, la muñeca golosa dell'anno scorso). C'è anche un bel discorso di ringraziamento del professore di ginnastica che commuove un po' tutti.
Alla scuola veniamo accolti con grande entusiasmo, soprattutto dai "nostri", che ci chiamano orgogliosi coi nostri nomi. E partecipano allo spettacolo con grande attenzione, anche se lo hanno già visto altre volte. Alla fine come sempre facciamo le star e firmiamo decine di autografi, dopodiché veniamo accompagnati a casa dai nostri amichetti che fanno a gara per portare il materiale.



Scene di vita vissuta

Verso la fine dello spettacolo c'è una gag in cui Pel entra giocando con un aereoplanino di carta, poi solitamente Blurp giunge dopo, glielo strappa di mano, lo butta a terra e, una volta uscita Pel di scena, ci giuoca lui, passando anche vicino ai bambini. Rientra poi Pel con un aereoplanone di carta e lo insegue; escono entrambi di scena. Bene. Alla scuola 1, con un pubblico di circa 400 bambini festosi, il posto di Blurp viene preso da Gibbone. Entra Pel, e tutto bene. Poi entra Gibbone, strappa l'aereino di mano, comincia a correre contento, ma subito uno sciame di bambini urlanti si alza e comincia ad inseguire il povero Gibbone. Pel gli consiglia di ingoiare l'aereo, ma lui non sente e si rifugia dietro le quinte. Una volta che la folla è scemata, Gibbone esausto si rivolge ai compari con un "ho sbagliato qualchecosa??!".

Nano è ormai diventato Nanonino, grazie all'intercessione di suor Sara.

Irbas fa la mosca in uno degli ultimi spettacoli. All'ultimo momento si ricorda di prendere il kazoo, ma non sa come si usa. Durante una lezione rapida dell'esperta trombettista Neva, Irbas riesce a produrre un flebile rumore e ringrazia "a, grazie, ora ho capito!". Entra in scena e... "... fff ...." nonostante gli sforzi ripetuti, non profferisce suono zanzaroso. Scoppia a ridere, rischiando di ingoiare lo strumento.

martedì 19 agosto 2008

MISSIONE ARGENTINA 2008 - 3

13 agosto

Un altro mercoledì da leoni… Usciamo di casa alle 8.30 e praticamente non vi rientriamo fino a mezzanotte… Ma la parola d’ordine di oggi è ENTUSIASMO ed è questo che ci ispira e ci fa andare avanti nonostante solo uno di noi possa sia davvero in forma: Palla. Tutti gli altri, chi più e chi meno, sono tossicchiosi o febbricitanti…. Il clima argentino…

Al mattino laboratorio alla Scuola Mons. Zaspe con i bimbi che ieri hanno visto il nostro spettacolo. Ci dividiamo in due gruppi e il laboratorio inizia: pian piano da fogli di giornale e buste di plastica nascono cappelli, cravattini, gilet, che i bambini e le mamme presenti abbelliscono con la loro fantasia e creatività.
Tornando a casa delle suore per il pranzo Matilde ci fa passare per le vie più misere del barrio: molte abitazioni – non si possono proprio chiamare case…- sono state costruite dopo l’alluvione del 2003.
Credo non ci siano parole per descrivere la miseria di questi posti, ma anche qui c’è la voglia di sorridere e condividere qualche minuto con i pagliacci venuti dall’Italia. Una signora ci invita ad entrare nella sua casa per scattare una foto con noi, ci ringrazia dicendo che la sua casa è umile ma ha voluto ospitarci con il cuore.

Entriamo anche a casa di Silvana, una ragazza di 26 anni con 6 figli. Prima di pranzo Matilde ci riunisce nel cortile di casa per raccontarci la sua storia: lei e suo marito sono poverissimi, non hanno lavoro e non possono mantenere se stessi e i propri figli. Per questo Silvana è stata costretta a prostituirsi…. Le suore, grazie al sostegno a distanza, hanno potuto dare alla figlia più grande l’opportunità di andare a scuola e di costruirsi un futuro, ma i genitori sono davvero in condizioni disperate. Circa un mese fa Silvana ha chiesto aiuto a Matilde: non hanno più soldi e lei sarà costretta nuovamente a prostituirsi… Ma non vuole, non ce la fa più… E’ l’unica soluzione che hanno per guadagnare abbastanza per comprare un cavallo che servirà per andare in giro per la città e raccogliere rifiuti da vendere (il mestiere di cartonero…). Le suore decidono di dare a Silvana e a suo marito i soldi messi da parte con il sostegno a distanza perché possano comprare un cavallo e prendere in prestito un carretto… Ecco, questa è la storia di Silvana: non sappiamo se abbiamo fatto bene, ci ha detto Matilde, ma io credo di sì: ora Silvana va due volte alla settimana a pulire la chiesa per guadagnare qualcosa. Non possono darle molto ma è un mezzo per darle una possibilità.
Mati ha voluto raccontarci questa storia per farci capire quanto è importante anche ciò che facciamo nel nostro piccolo in Italia. Anche un piccolo gesto può dare una speranza a chi ha molto meno di noi.
Sono piccoli gesti che si fanno in silenzio: l’albero, ci spiega, fa rumore solo quando cade. Mentre cresce, cresce in silenzio….

Nel pomeriggio torniamo alla scuola per lavorare con altri bambini e creare i loro abiti clown.
La direttrice della scuola è una forza della natura, una persona molto in gamba che fa un po’ il clown, fa uscire nasi rossi da una pentola magica e tiene molto ai bimbi del suo jardin, che abitano nella parte più povera del Barrio, e che quindi più che mai hanno bisogno di momenti di allegria e sorrisi.
Subito dopo eccoci pronti per uno spettacolo al comedor per gli adulti che frequentano la scuola di alfabetizzazione.
Poi di corsa alla Casita dove i ragazzi ci aspettano per il laboratorio di fotografia.

L’ENTUSIASMO è davvero la nostra forza vincente perché fra tutti siamo un po’ da rottamare: chi ha la tosse, chi la febbre, chi è raffreddato o ha male al ginocchio… La nostra casa è praticamente un lazzaretto…. Ma la giornata non è ancora finita: alle 20 siamo alla Pastoral de Infancia per un laboratorio con le persone che si occupano di bambini di strada.
C’è stata un po’ di confusione nell’organizzare l’incontro, nel senso che tra Anabela (la referente della Pastoral), Suor Rosana e Ramon non si sono capiti bene su che cosa si aspettano da noi: giochi di fiducia o clownerie/giocoleria?

Sei un claun?... SORRIDI! Quindi ci buttiamo comunque con ENTUSIASMO in quest’altra missione-attività: un paio di giochi per conoscerci e aumentare il livello di energia e concentrazione, poi spieghiamo che cosa è il circo sociale e perché riteniamo utile l’arte circense per lavorare con i bimbi di strada. Segue dimostrazione e prove di acrobalance poi raccontiamo del progetto Circostanza. Alcune persone ci fanno domande e noi raccontiamo che cosa abbiamo fatto. Spieghiamo che non siamo professionisti ma volontari, e che quindi stiamo trasmettendo loro la nostra esperienza, come clown e come missionari della gioia.

14 agosto
Oggi il programma prevede lo spettacolo dei bimbi della scuola Mons. Zaspe: prima assistiamo allo spettacolo di un’organizzazione che svolge attività teatrale con ragazzi di strada.
Tocca ai nostri piccoli, finalmente! Con l’aiuto delle maestre li vestiamo e trucchiamo… Sono uno spettacolo!!!
I tavoli vengono sistemati per formare una passerella ed ecco la sfilata dei nostri piccoli clown: sono una meraviglia, alcuni sfilano più volte, una bimba bellissima balla, alcuni sono più timidi ma si lasciano accompagnare dai claun o dalle maestre.
L’emozione più grande è vedere quanto sia importante per alcune mamme vedere i propri bimbi travestiti da clown (con materiale di riciclo) e fare la propria sfilata… Basta davvero poco per far sorridere qualcuno….

Anche i bimbi del pomeriggio sfilano nei loro abiti clown, e di nuovo è una festa di colori, risate, urla di bimbi, tante, tantissime caccoline e alcuni grossi lacrimoni…

Alle 17 siamo alla Casita per il laboratorio fotografico: dopo i primi giochi per salutarsi e creare un po’ il gruppo, proponiamo la corsa a occhi chiusi: tutti i ragazzi partecipano, alcuni anche più volte. Poi mimo-danza e lo specchio…
Ogni volta abbiamo una scaletta ma la rivoluzioniamo a seconda di come i ragazzi rispondono alle nostre proposte, in modo da seguire la loro predisposizione e la loro disponibilità a lasciarsi coinvolgere. Oggi vediamo che si può davvero “osare”!
Dal primo incontro sono cresciuti tanto e li guardiamo commossi ed emozionati mentre si mettono in gioco con coraggio. La prima sera le risatine e l’imbarazzo erano all’ordine del giorno, i ragazzini erano molto più difficili da contenere e le ragazze tendevano a tenersi più in disparte.
Ora tutti si lasciano coinvolgere, qualcuno con maggiore difficoltà, ma alla fine tutti lavorano con serietà.
Ci commuove quando alla fine di ogni incontro anche i più bulli vengono a chiederci se il giorno dopo ci sarà il laboratorio, si informano sulle macchine fotografiche, ci salutano con affetto…

Quando alla fine ci abbracciamo nel cerchio meraviglioso le parole dei ragazzi sono “pace”, “emozione”, “fiducia”….

Alla sera ci aspettano al Comedor per una cena con le persone che si occupano del catechismo. Ci accolgono con una sorpresa: i bambini sono vestiti e truccati con abiti clown e ci coinvolgono in alcuni bans castellani.
Poi si “compartisce” una pizza tutti assieme: una cosa in famiglia, come ci spiega Rosana, ed è proprio questo il bello di questa missione. Sentirsi a casa, in famiglia, anche con le persone che si vedono per la prima volta.

15 agosto
BUON FERRAGOSTO A TUTTI!!!!
Colazione super energetica per tutti… anche oggi spettacoli, accompagnati da vip santafe che ormai è parte integrante del nostro “Dibujando un sueño”.
Oggi ci rechiamo allo stadio. La scuola dove ci recheremo è infatti legata allo stadio dell’Union (una delle due squadre di calcio di santa fe) e qui i bambini studiano l’italiano, quindi cercheremo di interagire con loro anche nella nostra lingua madre…. Ma la cosa più spettacolare, è che come ringraziamento per i nostri spettacoli, i bambini della scuola (sotto la supervisione della direttora) hanno fatto un banco alimentare… ossia ognuno ha portato delle cibarie che sono state donate alle suorine e che verranno donate al comedor. E’ importante questo tipo di sensibilizzazione… è importante tendere la mano a chi ha più bisogno ed è estremamente importante educare i bambini a condividere ciò che hanno con chi ha meno… così da grandi riusciranno a mantenere generoso il loro cuore e soprattutto riusciranno a compartire ciò che la vita gli porterà in dono.

Gli spettacoli riescono proprio bene, con i ragazzi di vip santa fe ormai l’interazione e la sintonia sono buone… siamo 18 claun e l’energia che ci anima riusciamo a trasmetterla anche al nostro pubblico, che partecipa alla grande… e sono risate a crepapelle, battiti di mani e … OTRA, OTRA….
Verso sera ci prendiamo un po’ di tempo per noi, e andiamo in centro… ed è una sensazione strana… si respira la solita confusione delle città… e ci manca il barrio…. Approfittiamo per fare qualche spesuccia... ma ci sentiamo molto meglio, quando arriviamo a cena da Dani e la sua bella famiglia.
Evvai ancora di hamburghesa e sane risate, i balletti regalati dalle bimbe, le “magie” con i bimbi e concludiamo con la colonna sonora della serata….
Notti magiche, inseguendo un gol, sotto un cielo di un’estate italianaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!

16 agosto
Ei! Ma lo sapete cosa si fa oggi?
Qui a Santa Fe si festeggia la GNR!!!!
Ebbene si, ci troviamo con i ragazzi dalle suorine, ci pintiamo (trucchiamo) e vestiamo..facciamo i soliti 3-4 giri con le macchine (in 20 in una macchina non ci si sta… e nemmeno in due macchine)

Giunti in piazza il solito via vai di claun che sistemano casse per la musica, appendono scenografie per lo spettacolo, giocolano con palline e kiwido…
Per terra sono dipinti i fazzoletti bianchi, simboli della protesta silenziosa delle Madres de Plaza de Mayo, che per tanti anni hanno sfilato per chiedere notizie dei loro figli scomparsi.

Ed eccoci pronti: la gente che si ferma è poca, giriamo per la piazza cercando di coinvolgerla, ma la maggior parte passa, ci guarda e se ne va: c’è diffidenza verso gli spettacoli di strada, la gente teme che si chiedano soldi o addirittura hanno paura di essere derubati.
The show must go on, non ci lasciamo scoraggiare, così parte lo spettacolo di VIP Santa Fe e poi quello dei volontari italiani… Noi partecipiamo alle loro gag e loro alle nostre.
La musica si ferma proprio nel momento del bisogno, la scarsità di pubblico non aiuta… Ma la cosa bella è condividere il momento con i claun santafesini!

Pranziamo in fretta per correre al terminal dei bus perché oggi la giornata ci riserva un bellissimo regalo: arriva Acchiappasogni!!!!!!!

Nel pomeriggio si festeggia la Jornada por la vida, dedicata agli anziani e alle donne incinte. Prima del nostro spettacolo ci sono balli folkloristici e tango. Trascorriamo piacevolmente l’attesa tra scherzi, chiacchiere, risate e coccole con i claun santafesini.
Dopo lo spettacolo ci fermiamo con loro per una condivisione sui servizi in ospedale e per ricordare insieme le regole igieniche e per facilitare la collaborazione di gruppo in servizio.

17 agosto
Gita a Parana!
Partiamo il mattino dalla casa delle suore su un colectivo che ci porta al terminal dei bus. Lì compriamo i biglietti per tutti (siamo 36 persone) e partiamo: sembra di tornare alle superiori, i più casinisti in fondo al pullman, si ride, si scherza, si chiacchiera…
Una breve passeggiata e siamo al Parque Urquize. Ci fermiamo in un anfiteatro per condividere il mate, poi il gruppo si sposta verso la spiaggia mentre alcuni vanno a prendere da mangiare per tutti.
La giornata è un fluire tranquillo tra riposo, chiacchiere, massaggi, partite a calcio, foto, condivisioni… C’è una strana magia che ci permette di essere nel posto giusto al momento giusto… Senza forzare nulla, semplicemente lasciandoci trasportare dall’ispirazione del momento…

Una lunga camminata per andare al terminal e si torna a casa...

Un abrazo muy fuerte,

Barney, Krauta, Paciugo, Palla, Pally, Pau, Pozzanghera



Barney ( per i bambini sono Barnì )

Salute
Innanzi tutto anche io come Palla vorrei rassicurare tutti sul mio stato di salute fisico , la voce è tornata e a parte raffreddore , mal di gola tosse ed un ginocchio gonfio tutto ok

Cuccioli d’uomo

Qui i giorni anche se molto impegnativi sia fisicamente che emotivamente volano ,gli spazi vuoti sono praticamente inesistenti ma le emozioni che si vivono ti danno la forza per non mollare .
Lunedì si fa servizio all’ Hospital de ninos , siamo gli angeli dei ragazzi di VIP Santa Fe .
Non avevo mai fatto servizio con tanti bambini e la cosa mi ha toccato veramente tanto ; un cucciolo d’uomo di appena 40 cm con collegati una marea di tubini, che ti guarda e muove la manina ,quasi come una marionetta capisco che questo possa capitare in qualsiasi reparto dove ogni fine settimana andiamo ma, vissuto qui , credetemi è diverso .
Il servizio è stato molto bello , anche l’ostacolo della lingua non ha creato problemi ne con i ragazzi di Vip S. Fe ne tanto meno con i piccoli pazienti e parenti ; che dire alla grande !!

Fuori dal mondo
Ieri durante un trasferimento siamo letteralmente usciti dal mondo per entrare in una dimensione da 4 mondo , descriverlo è quasi impossibile , solo le immagini possono dare una vaga idea di dove e come vivano le persone in questo “mondo” e nonostante tutto,quando passi esce dalle baracche , ti saluta e ti invita ad entrare e bambini ti seguono , ti salutano e riescono anche a sorridere .

Queste situazioni ti entrano ma poi ti danno una carica fortissima per continuare perché un po’ di colore riusciamo a portarlo e credetemi funziona !!
Anche domani ci sarà il sole

Gita a Paranà
E’ stata una giornata molto bella trascorsa stile gita scolastica ed oggi , più di ogni altro giorno , mi sono reso conto che la missione è molto pericolosa , crea dipendenza !!!! E’ fantastico !!!!
Un grazie immenso a tutti ed uno in particolare a Soledad

Un abbraccio da Abuelo Barnì







PAU*

Occhi, tanti occhi, ne ho incrociati mille, di bambini, di ragazzi, di donne, di uomini…non tutti sorridevano, ma tutti, a loro modo parlavano.
Dicevano tante cose, alcuni ci ringraziavano, altri ci raccontavano le loro storie, altri ancora ci domandavano “perché tutto questo?”, altri invece ci guardavano e basta.
E i miei occhi, in silenzio, ascoltavano, guardavano e si incrociavano con gli sguardi che uno dopo l’altro, girando la testa, attraversavano il mio orizzonte.
Si, sono sincero, qualche lacrima e scesa, erano così pesanti che non potevano non cadere giù, non potevano restare li appese ad un niente.
Ora, qui davanti a questo schermo mi ritrovo a ripensare a tutto questo, non ho risposte da dare, non ho molto da dire, ho solo il Naso Rosso appeso al collo ed una grande voglia di sorridere, di abbracciare la gente, di cantare.
Questa è la nostra Missione di Gioia, fuori e dentro di noi, e il sorriso, in Italia come in Argentina, in un casa calda e accogliente oppure in una fatta da quattro muri e sommersa da spazzatura, alla fine, è uguale per tutti.


Un grande abbraccio

PAU*


PALLA
Ci sono tante cose che ti colpiscono quando sei qui,quando sei come noi in prima fila,quando tocchi con mano la povertà di questo posto,ma anche la ricchezza umana che hanno dentro le persone,alle quali basta un niente per sorridere,ai bimbi che ti zompettano addosso solo per il gusto di essere presi in braccio e coccolati un qualche secondo,li vedi fare a gara per saltarti addosso,alle cene in gruppo dove ti ritrovi in una super tavolata con tovaglia e tovaglioli di carta e una semplice pizza che comunque ti fa sentire a casa,vedere che con un semplice naso rosso tutte le barriere linguistiche vengono abbattute,vedere il pieno agli spettacoli e sentire che i bambini si divertono davvero,che non battono ciglio per non perdersi un istante dello spettacolo,per poi correre ad abbracciarti di nuovo,o addirittura a chiederti l’autografo…
Tutto questo credo che sia veramente grandioso.
Sono molto felice di essere qui con questo gruppo e di vedere alcuni frutti del lavoro svolto gli anni passati,i ragazzi di vip santa fe sono veramente fantastici,e quello che mi ha colpito di più è la loro voglia di stare insieme e di divertirsi,emanano gioia in maniera incredibile e di conseguenza con loro si è creato un gran bel gruppo del quale non si può fare a meno che essere orgogliosi e speranzosi per il loro lavoro futuro.
Per finire il servizio in ospedale,ospedale pediatrico,pieno di bambini e bambini pieni di tubicini,genitori che ti cercano,due modi di comunicare diversi,ma anche in questo caso il naso rosso abbatte tutto,non esistono barriere,anche con i ragazzi di santa fe,in alcuni casi basta veramente solo uno sguardo e scatta l’intesa,tutto veramente incredibile oltre che bellissimo.


Un abbraccio Palla ( Oppure Pala come dicono qui…)
(un saluto a tutti i modenesi)





PALLY

Ogni volta penso: “ Ogni viaggio regala nuovi occhi per guardare “…ma stavolta sono gli occhi del cuore che si illuminano…quelli che a volte teniamo nascosti per troppo tempo…ma che in fondo anche loro guardano , si esprimono,vivono…battono allo stesso ritmo..
E’ cosi piena di gioia ho affrontato le lunghissime camerate per raggiungere il reparto di pediatria dell’ospedale dei Ninos.. Io, Paciugo, Pozzanghera, Pau, Palla, Barney, Krauta e i piccoli cuccioli di Santa Fe ci siamo armati di sorriso e di speranza riuscendo a cogliere ogni attimo di quegli istanti tra familiari e pazienti… Ho negli occhi il viso di Fatima e della sua mamma che la stringeva a se...che piangeva ...che ci allontanava. ...ma cosa puo' fare una piccola coccinella tutta rossa con i sette puntini neri?...Guarda il cielo, dolce coccinella, è pieno di nuvole ,ma dietro alle nuvole c'e' sempre il sereno....o gli occhi di Vladimiro che dopo una crisi epilettica non voleva incrociare i nostri sguardi....ma il naso rosso e' una magia...riscalda diffonde.... risuana e vibra come le corde del cuore che cantano tutti insieme......o le due ballerine di can can cosa possono fare di fronte a Elsa che sul letto e' tutta intubata ma sogna con noi di fare un giro sul palco...muove le braccia si sente una vera ballerina!.

..ma la magia piu' vera e' stato il pianto di Facundo (questo nome e' molto usato qui)che ininterrotto continuava a inondare la camera...Siamo nel reparto oncologico.. .il bambino ha due profondi tagli alla testa..non vede piu'...ma cosa puo' fare la canzone I SOGNI SONO DESIDERI cantata come una ninna nanna....dolce, protegge, unisce i nostri cuori...il pianto svanisce...i suoi occhi sono nel vuoto ma io e Palla siamo li vicino a lui ,siamo i suoi angeli continuiamo a cantare le ninnananne.. il pianto diventa sorriso...SMILE diventa una risata...il leggero filo dell'amore.. .unisce ......trasmette energia .... cresce. Dolcissimi gli occhi di Massimo che pur non potendosi muovere perché paralizzato, continuava a soffiare per fare in modo che le bolle volassero sempre piu’ in alto…perche’ prenderle…facciamole volare…costruiamoli delle ali per sollevarsi sempre di piu’ e spiccare il volo…perche’ tutti hanno un paio di ali,ma solo chi sogna incomincia a volare…
Frenetici sono gli occhi di Mattias (affetto da sindrome Down) che continua a chiamarci a circondarci di affetto... e’ pronto a fare il gladiatore nell’arena ,senza paura ,con tanto coraggio,con una determinazione incredibile…..
Lontani gli occhi del bambino che purtroppo e’ affetto da una malformazione ed e’ chiuso all’interno di una barriera di vetro.. Ci poggiamo con i nostri nasi,non ci puo’ vedere ,ma sa come ascoltarci,sa come vivere le nostre emozioni e i nostri cuori Clown risuonano con un solo battito..
Non esiste piu’ VIP Santa Fe,VIP Torino,Vip Venezia,Vip Modena,Vip Roma siamo tutti insieme una grande ed immensa famiglia VIP.... Lasciamo un cagnolino ed un fiore sulla porta...il colore della speranza non potra’ mai essere cancellato!
Continuiamo il nostro viaggio al reparto di pediatria dove anche Kevin che non voleva in nessun modo interagire con noi si trasforma in un grande mago... alla vista delle mie palline magiche. ...e poi bacchetta magica e Abracadabra. ...e la meraviglia nei suoi occhi oceanici...e poi Milena che continua a cantare con noi l’ormai onnipresente canzone di VIP ROMA.....e la dolce Leila diventa una vera principessa di un castello incantato... Meravigliosi sono i tre ninos che dividono la camerata e che con noi cercano il Bruco ovunque....E la piccola Jessy che continua a piangere in braccio alla mamma...vuole farsi proprio coccolare dal nostro affetto e dalle nostra ninna nanna. Ecco che arrivano mamma Pally e mamma Paciugo in soccorso e buonanotte fiorellino trasforma il pianto in un dolce sorriso...Ma la magia piu’ bella e’ quella che i pazienti ci hanno regalato lanciando i loro baci nel mio sacchetto magico....raccolti tutti i baci e dopo aver detto la palabra magica la stanza si illumina di immenso...volano verso l’alto tutti questi Besos che anche se per un attimo colorano la stanza di un’energia immensa....Li dove trionfa la solitudine e il dolore...ora c’e’ un piccolo arcobaleno.. .Anche se solo per un istante...abbiamo lanciato una piccola goccia in mezzo a questo oceano...
IL BARRIO

...Cos’e’ il Barrio? In due parole non si riuscirebbe sicuramente a definire...
BARRIO: quartiere alla periferia di Santa Fe, dove la droga, la prostituzione e la violenza sono all’ordine del giorno.. Dove puoi essere spettatore di uccisioni e violenze anche nelle ore piu’ calde della giornata...qui l’inverno sembra essersi fermato...credo che anche Dio non sia mai entrato tra le mille baracche ,tra le lamiere che inondano la strada e ti trafiggono il cuore .I kg di pattumiera (basura) condivisa da tutte le famiglie del Barrio credo che possa lasciare solo basiti tutti....e nel silenzio di una citta’ quasi fantasma ci siamo trovati a scendere negli inferi ...mille pensieri ci hanno accompagnato quando ci siamo trovati ad entrare in una casa dove mosche,fango e pattumiera circondavano la capanna di lamiera ..
I bambini,i loro occhi ...purtroppo non da bambini...perche’ qui essere bambini e’ un privilegio e non un diritto...continuano a giocare nel fango...mille moscerini intorno...i cani giocano nella pattumiera e il padre tra le mille buste aperte urla : Finalmente c’e’ qualcosa da mangiare...
...Scene di ordinaria follia...Scene che a volte nemmeno i film sono in grado di descrivere cosi bene..il cuore si ferma,cadiamo in un’apnea profonda.... il grigio circonda i nostri sguardi.. ognuno e’ in disparte ...vive le proprie emozioni.. Ascoltiamo il nostro silenzio che urla dentro di noi.

Un urlo si interrompe tra di noi… i ragazzi urlano i nostri nomi e ci incitano a giocare con loro al calcio balilla...come un minimo gesto puo’ attraversare i nostri mille corridoi di pensieri e trovare la luce...e il naso rosso si e’ illuminato di loro... in fondo e’ questa la magia...non il pietismo quello non serve...anzi ad un certo punto proprio la canzone di Vip Roma ha di nuovo preso il sopravvento e incomincia a riscaldare anche le lamiere,la poverta’,il grigio dei nostri pensieri,la voglia di vivere che comunque deve continuare a battere ..
...Ora da Lontano anche la BASURA acquista i colori diversi...i colori caldi della gente che comunque continua a lottare per se e per i suoi figli...la speranza per un giorno migliore bussa sempre alla porta...bisogna solo lasciarla aprire....
Bambini del barrio...anche se i vostri cuori hanno gia’ visto realta’ cosi dure...in fondo al cuore rimangono sempre dei bambini e basta dire un Abracadabra. ..anche se almeno per un istante la magia di un sorriso si diffonde a macchia d’olio....

Si respira una nuova vita.

pally