domenica 28 settembre 2008

Ricordi della missione in Senegal

“Ciao a tutti, scrivo per condividere un po' con voi la mia missione in Senegal. Ormai è passato un po' di tempo (un paio di mesi) come vi ho già detto sono stato in Senegal, a Malika a circa 30 km dalla capitale Dakar...(che in auto ci si mette tra le 2 ore 2 ore e mezzo negli orari di punta), presso la Casa di Ibraima: è un'associazione italiana che accoglie bambini (li segue nella crescita, finché le loro famiglie non sono in grado di accoglierli di nuovo con loro).

La presenza dei clown è stata di un mese, 2 gruppi da 5 persone che si sono alternati dal 5 giugno al 5 luglio.
Abbiamo fatto laboratori con loro, giochi di fiducia, giocoleria, abbiamo portato il nostro cuore e loro riescono a prendersi tutto con la massima energia e gioia.

E' vero sicuramente noi, mentre giravamo per il paese, eravamo riconosciuti per il solo essere bianchi: il naso rosso era un optional...

Ogni volta che penso al Senegal, quello che mi viene in mente è la loro carica, la loro energia e dignità, anche se non hanno nulla, riescono a trasmettere gioia e carica: con i loro vestiti così accesi, i sorrisi. E' vero, 15 giorni non riescono a farti capire bene la cultura, un po' parlando con le persone sicuramente ci sono tante contraddizioni, ma dove non ci sono? E allora pensi come sia strano, qua da noi sembra che abbiamo tutto, ma cerchiamo sempre altro, il vivere il momento, senza pensieri o semplicemente trovando un ritmo più lento che ci faccia apprezzare la vita e le persone: loro, vivono in questo modo....ma poi vogliono venire in occidente che viene visto come l'oasi la salvezza di una vita migliore. Mi chiedo ma chi sta meglio?

In particolare ricordo:
I bambini: occhi grandi che parlano assieme ad un sorriso splendido, che basta che fanno due passi e già sono indipendenti, giocano con te, ti rispettano, ed hanno una sensibilità che a volte strappa il cuore;

Il sorriso delle persone che incontravamo in strada, nella discarica (dove in una lotta che mi hanno fatto fare, tutti si erano fermati per fare il tifo...), e in ogni posto visitato;
La musica, djambè: le loro percussioni, fare lo spettacolo con loro che ci accompagnano con la musica è qualcosa di fantastico, vederli ballare è come sentire energia, terra, cuore, AFRICA fondersi insieme, ti arriva dentro...

I colori: rosso della sabbia...azzurro dell'oceano, giallo del sole e i mille colori dei loro vestiti che colorano la loro pelle nera...

Le notti stellate...dove si sentiva la voce dell'oceano vicino....

E poi ci eravamo noi 5 claun... che ridevano, scherzava, piangevano, condividevano è bastato entrare all'aeroporto di Torino abbracciarsi e poi già piano piano si è creata una sintonia che sembra magia con quale velocità si sviluppa.

- Le battute di Chiappo, che riusciva a sdrammatizzare qualsiasi situazione;
- Il grande Stropicciato, rivelatosi un mercante nato, che con il suo giocare con .... degli altri riusciva sempre a trovare comunque una soluzione...
- La sensibilità e cura di Ruzzolo, che ci ha dato la possibilità di condividere momenti da lei vissuti perché donna con la loro cultura che altrimenti non saremmo riusciti a vivere;
- L'attenzione e l'equilibrio di Donji, il nostro capomissione sempre attento a tenere un buon equilibrio ma nello stesso momento artefice di tanti situazioni divertenti;
…E poi i continui abbracci dei bimbi, che hanno un calore unico, le risa al buio prima di addormentarsi, il cibo mangiato tutti insieme nello stesso piattone con le mani, e penso ogni momento è stato particolare.

Ed infine si ritorna, stanchi ma felici, con il cuore pieno di tutto ciò che ti spinge a vivere questa cosa bellissima che è la vita, e sempre ancora più forte e consapevole della magia che c'è dietro a questo piccolo naso rosso: riesce ad unire, ad andare oltre, a vivere l'ORA, ad abbattere ogni cosa e parlare direttamente con il cuore.
Grazie a tutti coloro che condividono con me la mia vita.

A questo posso solo magari aggiungere delle considerazioni magari più oggettive riguardo la missione.

Essendo una premissione ci siamo dovuti tenere con i tempi elastici, che forse per noi sembravano un po’ “sprecati” perché essendo lì per loro, credevamo che ci sfruttassero in ogni momento, invece abbiamo capito solo dopo che dovevamo essere noi forse un po’ più determinati nel prendere decisioni: significa che doveva andare così.
La cosa che ho apprezzato moltissimo è stato vivere con loro, con i loro modi, il che ha dato, secondo me, alla missione qualcosa di diverso, perché cmq ci ha integrato al 100% subito nel loro modo di vivere ed è stato bellissimo: sicuramente c’è bisogno di molto adattamento, pero’ non credo sia diverso da altre missioni.

Non so se ha molto senso continuare il progetto con loro, proprio perché per quello ke vogliamo trasmettere noi, forse ci sono altri luoghi in cui si potrebbe lavorare: per esempio capire se i ragazzi a cui abbiamo fatto il corso claun hanno continuato, e quindi lavorare con loro proprio sull’attività del claun; oppure nel centro della discarica dove ci sono adolescenti, li si potrebbe pensare di riuscire a fare qualcosa sempre lavorando sulla fiducia proprio per trasmettere a loro questi valori; oppure al centro di disabili, anche se li servirebbe più un impegno economico, e cmq si potrebbero fare anche laboratori di informatica.

Come gruppo mi sono trovato in modo magnifico, nessun momento di tensione, sempre pronti a scherzare e a prenderci in giro con ironia, sempre pronti ad aiutarci.
Forse durante il vcm ci dovrebbero essere più momenti per i singoli gruppi, o cmq attività che mirino all’iterazione tra i vari componenti del gruppo. Personalmente non ho avuto problemi, è solo una mia opinione.

Altre cose non ho da dire, se non che è stata sicuramente un’esperienza bellissima e comunque la nostra missione è stata compiuta, e lo si è letto anche nell’ultima mail arrivata dalla volontaria francese

“…I clown sono stati uno dei momenti più importanti nella mia permanenza presso la casa, spero che ci siamo altri momenti con voi, sarete sempre i benvenuti con i vostri sorrisi, il vostro sentire positivo. Devo dire che questa vostra presenza qui ci ha veramente lasciato un segno….”


Grazie di tutto
Un abbraccioneStefano - Sbrodolo

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