venerdì 9 gennaio 2009

MIssione Zambia 7-8 gennaio 2009

7-1-2009
Pallola

Oggi giornata relativamente tranquilla... ma se si intende tranquilla da animazioni claun (dopo i tre giorni intensi appena passati!) nulla ha tolto allo spirito Zambese!
La giornata è iniziata con il bucato e si è conclusa con il bucato!
Adesso vi racconto.
La sveglia è stata tranquilla ... finalmente alle otto e senza la tensione della “partenza per qualcosa”. Dopo la colazione quasi tutti si sono organizzati per il bucato, che per alcuni galleggiava arenato nei catini da due giorni, e per altri era stipato nelle borse.
Il bucato è stato lavato a mano alla fontana del cortile ed è stato comunque occasione di chiacchiere ed incontro (naturalmente essendo un centro di ragazzi il nostro "bucatino intimo" femminile ce lo facciamo dentro dove anche lo stendiamo nei corridoi per beneplacito esclusivo dei nostri " maschioni" Italiani). Prima è giunto qualche ragazzo, poi una ragazzina della casetta non distante dal centro che si è messa a fare bucato con alcune di noi suggerendoci perfino la quantità di acqua da utilizzare per non diluire troppo il sapone.. Non bastando i suggerimenti della undicenne, poi è arrivato anche Riky il quale pure si è messo a lavare i panni.. nostri! E' lo stesso che aveva recitato nei panni della donna nella rappresentazione teatrale con tema Aids, ed ora lavava le nostre calzine e i nostri pantaloni e anche lui ci suggeriva la sua tecnica.
Per fortuna altri di noi, come Ora e Gelinda, invece si erano fatte serie e si erano messe ad insegnare la costruzione delle palline di giocoleria: all'ombra di un bell'albero africano e con la "bella terra rossa" su cui marciano quasi tutti i piedi nudi.
Finito il bucato mentre altri preparavano il pranzo io e Ciappet ci siamo messe a giocare con alcune bambine fuori dal centro con cui avevamo fatto amicizia, e naturalmente per stare in tema abbiamo fatto la canzoncina "la bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti della città.. fai un salto.." ripetendone le sequenze secondo diverse modalità mimiche: lenta, veloce, con pianto e con risata.. Sembra sia stata apprezzata molto.
Dopo pranzo la partenza "Gita tamburi", infatti noi come missione abbiamo deciso invece di regalare un altro tamburo ai ragazzi, di pagare l'aggiustamento di quelli rotti, e magari di acquistarne alcuni per noi.
Naturalmente se si era detto alle due, è in orario zambese, per cui si è partiti quasi alle tre: nove claun (Conticino e Silvia restavano al centro) tre ragazzi, Joseph, l'autista e .. sei tamburi!
Avevamo con noi anche la lista della spesa delle cose da comprare: soprattutto urgente ed importante era l'acquisto di bobine di cotone per la macchina da cucire di cerniere e bottoni che Cicuma doveva avere per poterci cucire le borse che le abbiamo chiesto per portare in Italia. E "naturalmente", da stile zambese, siamo arrivati all'acquisto alla fine del pomeriggio, in extremis e solo del cotone alle sette e mezza!
Come è possibile che ciò sia successo? Me lo sto chiedendo dopo un giorno.
Vagamente ricordo i vari stop e le attese sul pulmino: per l'acquisto del cibo da portare in ospedale ad un ragazzo del centro, per la ricerca dei dvd su cui salvare le nostre foto, per l'acquisto di pile da portare allo stesso ricoverato affinché possa ascoltare la musica, il cambio dei dollari in kwacha, il posto di blocco e l'attesa fuori dell'ospedale con la "sfilata di moda" dei vari visitatori..
Beh, tra le pile e l'ospedale però c'e' stata la vera ragione della nostra "gita fuori porta": i tamburi!
Questa sarebbe stata davvero curiosa ed interessante… peccato che alcuni erano esauriti dall'afa e dalle attese!
Personalmente ho apprezzato questa strada lunga e in mezzo al verde da cui ogni tanto si intravvedevano villaggetti di capanne, e poi essere sballottata coi tamburi su cui potevo distendere le gambe era molto più piacevole e divertente del solito quando sbatto testa ginocchia e spalle.
Ad un certo punto sul ciglio della strada vediamo che ci sono appoggiati tre tamburi. Ci fermiamo. Una pseudo tettoia di rami è il negozio delle riparazioni! Li vende anche... ma poco più in là svettano due grandi giraffe di legno, quasi quasi a misura naturale. Uno dei boys del centro, Richard, mi accompagna mentre il resto del gruppo ci segue. Le giraffe sono stupende! Me le immagino già a fare da guardia alla finestra del mio terrazzo... ma come trasportarle? Poco sotto però mi sembra sorridermi un buffo elefantino intagliato nel legno: decido che è Dodo e deve venire con me! In quella tettoia molti di noi abbiamo comprato qualcosa, contrattando o di persona o attraverso i nostri boys. Non erano che pochi minuti che eravamo lì che dalla staccionata sono comparsi tre ragazzini, cenciosi, odorosi, e un po' timidi, ma dal sorriso a trecentosessanta gradi!
Jambo, il mitico Jambo, non ha perso tempo e siè messo all'opera a fare il claun.. Ben presto i ragazzini erano una decina ed se la ridevano di gusto.
Quando abbiamo ripreso la strada del rientro stava già scendendo la sera e qui il buio è proprio buio! Usciti i boys dalle visita all'ospedale erano passate le sette, chiusi i negozi dalle cinque, e ancora tutte le spese da fare! Gli stessi locali non vogliono essere in giro, ma in questo caso è stato opportuno l'intervento consumistico occidentale: il centro commerciale! Lo stesso luogo che mi aveva così deluso lunedì scorso ora risultava molto utile: siamo sbarcati (e l'idea era decisamente di altro pianeta!) divisi in tre gruppetti: uno agli alimentari (coi pelati che nel solito negozietto non si trovano), uno alle cose di informatica, uno al cucito. In venti minuti la spesa era fatta! Ma ahimé, la tentazione era sotto il naso.... le diavolerie del nostro mondo ci provocavano dallo scaffale: quattro nasi rossi appiccicati allo scaffale degli snikers! Il peccato ha colpito quasi tutto il resto del gruppo che ha deciso di farne un acquisto (al costo "esoso" di solo 0.50 cent di euri al pezzo) per ciascuno dei passeggeri del pulmino.. Che lusso ragazzi! Però anche l'umore di quelli più stanchi si è alzato di molto.
Anche rientrare al centro al buio, attraversando la campagna su strade in terra battuta è stato una bella avventura per concludere la nostra giornata. Peccato solo che Conticino e Silvia si erano preoccupati molto per il nostro apparente ingiustificabile, ritardo!
Ma alla fine tutti a tavola insieme, più o meno stanchi, ma sorridenti quasi come sempre!
Ma il bucato della sera?
Non me lo sono dimenticato… mentre stavamo preparandoci per il sonno, in cortile Peter uno dei boys stava facendo il suo bucato pestando i piedi in un catino a stile "pigiamento uva"...
Ecco qui in Zambia il bucato non è vero che è sempre fatto a mano, ma anche a piedi!
Un salutone con super abbraccio dallo Zambia, in attesa di potervelo scambiare di persona presto (anche se voglia di rientro... umh)
Pallola e gli altri

8-1-2009
Ciriola


Anche oggi Garzetta mi ha incastrato...
Ci alziamo relativamente presto, colazione e poi alle 8:30 partenza per Chikondano. È la seconda volta che andiamo lì, abbiamo deciso di ritornare perché ci faceva piacere rivedere le bambine del posto (tenerissime).
I nostri bodygards sono altri 3 ragazzi più Joseph. Quando usciamo ogni giorno abbiamo 3 ragazzi diversi che ci proteggono più Joseph sempre presente. Quindi passeggiatina di mezzora (sembrava anche di più vista l'afa) sotto al sole cocente e via...
I bambini ci aspettavano sempre sorridenti. Una in particolare mi piace molto ed è Ellen. Mi sembra la capetta del gruppo, dirige tutti i giochi ed è anche molto carina ed inoltre è una bravissima insegnante di danza del bacino (perette). Lei sostiene di avere 12 anni ma in realtà sembra molto più piccola, forse 8 anni circa.
Credo che un po' tutti siamo arrivati al capolinea, forse per il troppo caldo, poiché siamo tornati veramente stanchi. Mattinata comunque splendida.
Tornati a casa ci chiedevamo: quanti saremo a pranzo? O mio Dio, una ventina. Anche se erano di turno Sbirgola e Giambo, un po' tutti abbiamo dato una mano per finire prima.
Qualcuno dopo è riuscito a fare 10 minuti di pennica, altri la doccia, poiché eravamo proprio puzzolenti.
Alle 15:00 incontro con il gruppo delle donne del villaggio chiamato Mother without board. Nello specifico 40 donne. Quindi prepariamo il tea con i biscotti e dopo una breve presentazione partiamo con le domande. È stato un incontro molto interessante: abbiamo chiesto loro di raccontarci la tipica giornata di una donna in Zambia. Praticamente sveglia alle 6:00 dopo essersi lavata la faccia e i denti inizia a cucinare e a pulire e preparare i bambini che devono andare a scuola, poi va nei campi, quindi ritorna a casa e cucina di nuovo e poi a letto al massimo alle 22:00. Allora noi abbiamo chiesto come mai non vediamo mai gli uomini a lavorare nei campi. Come mai si vedono sempre donne e bambini a lavorare e fare tutto. Sono state molto diplomatiche, hanno detto che quelle sono donne vedove. Ma sappiamo che non è per tutte così. Poi abbiamo chiesto come mai non vediamo marito e moglie camminare a braccetto per il paese, anzi in chiesa addirittura stanno uno a sinistra e l'altra a destra. Queste rispondono che è una questione di rispetto, è come se il marito fosse un padre, quindi bisogna portargli lo stesso rispetto ed in alcune famiglie quando si pranza o si cena le donne mangiano da un lato e gli uomini dall'altro. Se ad un uomo piace una donna che magari è sua vicina di casa, va dal padre a chiederla in moglie e a questo punto la donna, anche se non lo conosce, deciderà sicuramente per il si.
Ma, credo proprio che siamo fortunati!
Poi le donne hanno chiesto a noi come ci incontriamo e decidiamo di sposarci ed hanno riso tantissimo. Una delle donne più giovani ha detto che le piacerebbe andare in giro abbracciata al marito ma forse lui ha paura. Forse con il tempo le cose cambieranno anche qui. Ecco allora che iniziamo ad offrire il tea, poi distribuzione di un po' di abiti portati dall'Italia per i loro figli e quindi saluti e baci. Dimenticavo, queste madri sono alcune delle madri dei ragazzi che si trovano al Mthunzi ed altre invece hanno i figli a casa ed il Mthunzi le aiuta per dare un'istruzione.
Interesting day!

p.s. Approfitto di questa giornata di condivisione per fare un breve commento sulla festa del 5 gennaio organizzata dai ragazzi per la partenza di Padre Kizito. Un commento abbastanza frivolo, se me lo concedete.
Danza bellissima chiamata “perette”. In sostanza i ragazzi iniziano a danzare agitando il bacino in un modo incredibile, scendono in platea ti si avvicinano sempre agitando questo bacino. Vi confesso che per noi donne è stata proprio dura, non so se si sudava per il caldo o per i troppi ormoni che volavano nella sala. È stata veramente dura!!! Credo che anche per gli uomini è stata dura invece la giornata del 1 gennaio, in cui c'è stata proprio una gara di bacino con le donne. Wow!!!!
Tornando al 6, i ragazzi per finire hanno interpretato la storia del contagio dell' HIV in Zambia (anche quello sempre agitando il bacino). Insomma sono proprio bravi ed incredibili. Spettacolo interessante.

Adesso vi lascio, sono proprio a pezzi. Vado a darmi una spruzzata di autan per tutto il corpo e lascio così tranquillo il piccolo scarafaggio che mi cammina sulla tastiera.

Notte a tutti e come sempre " Ciccia salsiccia, ciccia salsiccia, Ciccia"

Vostra Ciriola e Ora, Pallola, Garzetta, Sbirgola, Gelinda, Putipù, Giambo, Conticino e Silvia

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