domenica 4 gennaio 2009

Missione Zambia dal 29 dicembre 2008 al 3 gennaio 2009

MISSIONE ZAMBIA
Organizzazione. VIP APS
Capogruppo: Conticino
Volontari VIP: Garzetta, Giambo, Conticino, Sbirgola, Pallola, Gelinda, Ora, Ciappet, Putipù, Ciriola
Volontaria Amani: Silvia

DIARIO DI MISSIONE

kasupe, 29 dicembre 2008

ciao a tutti!
siamo in Zambia e siamo felici!!!!!
eccoci qui a scrivere la prima condivisione.
siamo partiti sabato sera da Roma all'una di notte circa e dopo aver fatto scalo in Etiopia e in Malawi siamo arrivati a Lusaka, la capitale dello Zambia, alle 14,30 circa. Già in aereo sono iniziate le prime avventure: Pallola ha perso una scarpa, che poi ha trovato sotto qualche sedile più indietro....e poi un egiziano voleva a tutti i costi sposare Ciappet, ma non c'e stato verso di combinare il matrimonio....
Ci immaginavamo un aereoporto piccolino, invece è molto più grande di quello che pensavamo e ad accoglierci calorosamente c'era Josef, l'educatore del Mthunzi Centre, il centro di Kasupe che ospita circa 60 ragazzi di strada (ora ce ne sono circa 15 perche, chi ha ancora una famiglia è potuto tornare a casa per le vacanze di Natale) e che ci accoglie in questa nostra missione. Abbiamo caricato tutto il nostro voluminoso bagaglio e con un pseudo pulmino e una macchina abbiamo iniziato il nostro cammino verso Kasupe (15 km dalla capitale). La città di Lusaka è molto occidentale, non sembra molto diversa dalle nostre come struttura, la cosa che ci ha più, colpito però era vedere tantissima gente a piedi. Quando siamo entrati nella periferia si è aperto un nuovo mondo: grandi spazi di un verde intenso, il cielo blu e poi si cominciavano a vedere le prime strade rosse, alcune con grosse pozze d'acqua. Che grandi emozioni vedere questi colori e sentire questa aria calda che ci ha coccolato appena siamo scesi dall'aereo!
Un'altra cosa che ci ha colpito tantissimo è stato vedere come lungo la strada c'erano tantissime persone, anche molti bambini piccoli che sminuzzavano grosse pietre e le mettevano in sacchi per poi venderle. Ci hanno spiegato che qui il terreno è molto ricco di pietre e anche i bambini le rompono perché poi arrivano dei grandi camion e le vengono a comprare.
Man mano che procedevamo vedevamo sempre più case meno strutturate e persone scalze e quello che ci ha colpito tanto è stata la serenità e la tranquillità che emanavano i volti di queste persone...sembra di stare in un luogo senza tempo, in cui tutto procede tranquillamente e le persone sono felici per quello che hanno, tanto o poco che sia.
Siamo scesi a fare la spesa e anche qui non avevamo la concezione del tempo perché una spesa che in Italia faresti in 20 minuti, qui è sembrata durare tantissimo; ma è stato bello perché qui tutto funziona così fare le cose con calma, senza fretta.
E infine siamo entrati nella strada rossa diretta al Mthunzi, alle 18. sembrava di essere sul Tagadà! e poi eccoci al Mthunzi dove qualsiasi persona incontravamo ci veniva a salutare con un grande sorriso e con una meravigliosa accoglienza. Eravamo un po' stanchi, ma il calore che abbiamo trovato è stato qualcosa di grande. Come è emerso nella condivisione alla sera, abbiamo provato una sensazione strana: ancora ci sembra strano di essere qui, ma dall'altro ti sembra quasi di essere tornati a casa perché è stato come se queste persone le avessimo già conosciute e aspettassero il nostro ritorno.
Poi c'è stato un po' un momento difficile con le zanzariere. Fa un caldo pazzesco qui, la stanchezza del viaggio si faceva sentire e non è stato semplicissimo montare tutte le zanzariere perché all'inizio mancava la luce e poi dovevamo fare abbastanza in fretta perché stavano per arrivare le terribili zanzare, in più Giambo si è accorto che le mega bolle che aveva portato, erano in parte uscite nella sua valigia, formando un piccolo laghetto, e a Ciappet si è aperta la scatola di brillantini per il truccabimbi, avendo così tutto brillantinato… però alla fine ce l'abbiamo fatta e abbiamo dormito splendidamente.
Alla sera ci siamo mangiati un bel piatto di pasta e abbiamo assaggiato la nshim, che è la polenta tipica dello Zambia. Non era molto buona perché non aveva sale, però eravamo tanto stanchi e forse oggi la troveremo sicuramente più buona.
‘Sta mattina ci siamo alzati e ora, Conticino, Silvia, Pallola e Ciriola sono andati in città per fare la spesa e per accordarci con l'ospedale di Lusaka dove andremo tra qualche giorno, mentre gli altri stanno facendo l'inventario di tutto il materiale che abbiamo portato con l'aiuto di alcuni ragazzi del posto e domani andremo a Cicondano. È bello perché ogni persona che passa e ci vede ci viene a salutare davvero con una accoglienza splendida: si vede davvero una bella luce negli occhi di queste persone e nelle loro strette di mano.
siamo felici e vi mandiamo un fortissimo abbraccio africano con tutto il nostro cuore e il nostro affetto.
Ciappet, Ciriola, Conticino, Garzetta, Gelinda, Giambo, Ora, Pallola, Putipù, Sbirgola, Silvia

Garzetta:
Qui fa un caldo incredibile ed è più umido di Padova...ma ve lo aspettavate???? Io proprio no! Conticino ci ha fatto portare pile e calzettoni di lana per la notte, ma qui si schiatta di caldo...evviva! ...e forse questo sarà il problemino, visto che la mattina ci alziamo presto e la sera si va a letto tardi... ma pensiamo ad adesso.
Stamani c'era il sole e poco fa ha fatto un bell'acquazione...e qui si fanno delle buche piene d'acqua dove devono passare le macchine che per noi sono crateri, loro invece sereni e tranquilli, sorridono e vanno avanti.

Stanotte eccetto un po' di caldo abbiamo dormito bene, sarà stata forse la stanchezza incredibile che abbiamo avuto?
Conticino, Silvia, Pallola e Ciriola sono usciti questa mattina alle 10:30 per andare a far la spesa e passare in ospedale, perché il dottore voleva capire cosa andremo a fare la mattina del 1 gennaio nelle loro corsie ;o))))) Sono andati con Jophes , 2 bambini ed un altro educatore e sarebbero dovuti tornare per pranzo, ma ancora non si vedono… i tempi africani, non sono i tempi italiani!
Oggi noi 8 che siamo rimasti abbiamo mangiato con gli uomini che lavorano per il centro Noel l'educatore rimasto qui, con il contadino Wathzon, il contadino che si occupa dei polli, Emmanuel, quelli che si occupano delle verdure, con quello che guida il trattore ed infine Raffael con il quale ho passato la mattinata e un po' del pomeriggio per fare l'inventario io e gli altri claun rimasti qui, c'erano tonnellate di cose.
Ora un po' di pausa e così visto che abbiamo un po' di pausa ho deciso di scrivervi.
Qui la cosa che più disarma è la semplicità e la serenità di queste persone, loro hanno degli occhi grandi e sereni e ti fanno sentire a casa da subito.
Hanno una dignità incredibile e sono sempre solari almeno finora.
Domani andremo a Cicondano e lì inizieremo con gli spettacolini, gag, canzoncine che hanno preparato alcuni di noi mentre gli altri finivano l'archiviazione dei materiali.
Siamo quasi tutti sudati, in 2 o tre si sono fatti la doccia ma l'acqua è fredda perché se manca la corrente quello che penso sia lo scaldabagno non funziona.
Ieri ci hanno impressionato molte cose tra cui un meraviglioso arcobaleno con dei colori così vivi che sembravano fluorescenti.
È tutto molto verde e il centro è più piccolo da come sembra nelle foto, ma al tempo stesso è messo molto meglio.
Ora vi saluto con un abbraccio appiccicoso, ma anche caloroso.
Vi voglio bene,
Garzy

POMERIGGIO DEL 29.12.2008
Intanto Hello to everybody!
ieri in mattinata ci siamo divisi in due gruppi: il primo è andato in città a fare la spesa per la prima settimana e per altre commissioni (tra cui presentarsi e parlare con il personale medico dell'ospedale di Lusaka in cui andremo il 1 gennaio!); il secondo è rimasto qui al centro per fare l'inventario del materiale che abbiamo raccolto, anche grazie a tutti voi!
Abbiamo tantissimi vestiti da bambini e per adulti, molto materiale scolastico ed altrettanti medicinali, il tutto verrà distribuito nei villaggi vicini ed in parte tenuto dai ragazzi qui al centro.
Nel pomeriggio abbiamo iniziato a fare giocoleria con alcuni ragazzi e siamo rimasti davvero stupiti dalle loro abilità, imparano tutto velocemente e con grande leggerezza, prima 3 poi 4 palline, hanno tempi molto più veloci dei nostri :)
Waupe è un ragazzo sordomuto che solo guardando Conticino giocolare è riuscito a ripetere il movimento perfettamente, Lavmo è un ragazzino di 13 anni che già ieri ha imparato a fare 4 palline. Siamo stupiti e felici di stare con loro!
Nel pomeriggio tardo finalmente (abbiamo fatto in fretta a prender su i tempi afro) sono tornati a casa i nostri compagni che erano in città, con tanto cibo e la buona notizia della nostra futura visita all'ospedale...
E verso le 6 e mezza inizia la preparazione della cena, ieri sera hanno mangiato con noi anche Lavmo e Waupe, Josef (che è uno degli educatori responsabili del centro) ci ha insegnato un po' il linguaggio dei segni, Waupe infatti ha imparato da poco e già anche gli altri ragazzi parlano con lui in questo modo. Mi e ci ha stupito tanto questo interesse delle persone del centro a coinvolgere Waupe, anche gli altri ragazzi parlano con lui senza problema e vorrei lasciare una frase di Josef: "Non è difficile imparare se hai un obiettivo, io imparo la lingua dei segni perché è importante per lui."
È davvero bello, in una situazione cosi delicata e difficile vedere e sentire tanta umanità e bellezza...

Questa mattina siamo andati a Chicondano, è un villaggio a una mezzora di cammino da qui, siamo in campagna e i paesaggio mentre camminiamo è bellissimo, pieno di verde e di campi dove tante donne lavorano la terra, qualcuna con un piccolino sulla schiena, salutano e sorridono. Al nostro arrivo al villaggio i bambini cominciano a sbucare da ogni cespuglio, sono tanti e qualcuno già vuole sapere i nostri nomi e darci la mano, altri invece sono intimoriti ma col tempo si lasceranno andare.
Credo sia importante considerare che qui la figura del clown non esiste, ieri parlando con una famiglia vicina al Muthunzi, le ragazze erano divertite ma perplesse di sapere che esiste qualcuno che col naso rosso, cambia nome e va in ospedale..

Comunque ritornando alla nostra mattinata, abbiamo fatto lo spettacolo della bambola triste, sinceramente con qualche perplessità vedendoli sempre cosi allegri. Alla fine non penso sia andata male, i ragazzi del Muthunzi ci hanno aiutato moltissimo a tenere i piccoli (circa 150) e a spiegare i giochi, semplici ma che li hanno divertiti. Li guidavano molto anche durante lo spettacolo, spiegando ma anche dicendo quando applaudire. I piccoli rimanevano fissi sui giochi di magia di Giambo ed era bellissimo anche starli a guardare.
Dopo abbiamo giocato con loro, adorano le bolle, e anche se vivono chiaramente in condizione di grande disagio io personalmente li ho visti solari e dignitosi, non ho mai provato pena per loro ma voglia di starci e giocare.
Concludendo abbiamo distribuito i palloncini (!!!!!!) e pur di averne un altro se lo nascondevano anche in bocca :)
È stata una mattinata intensa e bella, in cui a volte mi sembrava normalissimo stare li, in mezzo a queste immagini da documentario ed altre era un po' assurdo… non capisco bene come sta passando il tempo, è tutto un po' diverso qui :)

Ciao Nasi Rossi!!!!
Come state? ...ma ci sono solo le particelle di sodio in lista? hihihihihi
Allora eccomi anch-io dal sodio Zambese.
Come avete potuto leggere dalla condivisione di Gelinda, stamani siamo andate a Cicondano...ovvero il centro dove c'è un alta prevalenza di prostitute. Per arrivarci abbiamo fatto 40 minuti di cammino in strade sterrate, campi, fango buche ricoperte d'acqua, lunga la strada campi coltivati da povera gente che con la zappa o i buoi e l'aratro coltivano un esile campo. Diversi i bambini nei campi a zappare con una zappa talvolta più alta di loro; tantissime le donne, pochissimi gli uomini.
Per arrivare a Cicondano siamo passati davanti ad un altro piccolo centro fatto di qualche casa e dappertutto sbucavano bambini e qualcuno ci seguiva. Tutti salutavano sorridevano e ci chiedevano come stavamo.
Per ciò che mi riguarda in questi panorami mi sembra di rivedere un po’ la casa di mio nonno quand'ero piccola, molti bagni esterni spesso fatti di fogliame, talvolta in muratura e la cosa che mi ha lasciato un po' senza parole che alcuni orti hanno il filo con l'elettricità come usava mio nonno per tenere le mucche nel campo, ma voi dite “che le verdure scappano?” ...oppure che altrimenti entrano e se le prendono.
Una volta arrivati a Cicondano, i bambini sbucavano davvero in ogni dove e ce ne erano di piccolissimi, molti attaccati dietro le spalle di madri, ma molto più spesso sorelle e fratelli, vedrete nelle foto bimbi di 4 anni avere sulle spalle bambini di 2. Qui fa un caldo incredibile ma molti piccoli erano attaccati alle madri attraverso coperte di lana ed altri avevano tutine felpate, una bambina sui 4 anni aveva un pellicciotto sintetico corto. Incredibile stamani non c'era il sole, anzi prima piovigginava, poi ha piovuto ma di certo non faceva freddo, ma più di qualcuno aveva le maniche lunghe, altri un vestitino quasi trasparente. Mah! Qui le contraddizioni non mancano.
Conticino ci ha detto che molte ragazze si prostituiscono li, ma nulla faceva intendere qualcosa di particolare se non che fossero piene di bambini, diversi ragazzi e gli uomini non arrivavano a 10, su 150 persone presenti.
Non è sempre facile per me capire cosa si sta svolgendo sotto i miei occhi, per ora accolgo, poi elaborerò con calma.
Garzy

31 dicembre 2008
Ci siamo divisi in 2 gruppi: uno è rimasto al centro a preparare e dividere i materiali da regalare ai vari centri che visiteremo nei prossimi giorni; l'altro è andato in centro a Lusaka per fare la spesa per il cenone del 31 e la festa del primo.
Pronti, si parte...come al solito all'alba, come al solito in ritardo, ma qui i tempi sono sempre dilatati. Tralasciando gli innumerevoli negozi visitati per acquistare ciò che ci serviva (1 negozio per i tovaglioli, 1 negozio per il detersivo, 1 negozio per la frutta, un negozio per la verdura...) ciò che ci ha colpito maggiormente è stata la visita al mercato del quartiere di Chumapepe, dove siamo andati per acquistare la carne e le mele.
Il quartiere era povero e degradato, invaso dal fango - tanto che il pullmino a volte sembrava che si bloccasse e che ci toccasse dover scendere per spingerlo - e pervaso da un forte odore di fogna.
Siamo scesi al lato di un pantano e siamo andati in una macelleria per i nostri acquisti: carne per noi, un fusto per Garzetta con cui presto potrebbe convolare a nozze (ok, lei non è tanto d'accordo...e in effetti il tipo proprio fusto non era…).
L'acquisto è avvenuto come sempre qui: i nostri accompagnatori Malama e Joseph hanno contrattato per noi il tipo di carne e soprattutto la qualità e il prezzo.
Uscendo abbiamo inavvertitamente fotografato delle persone (noi eravamo all'interno del furgone) che si sono rivoltate contro di noi: l'intervento di Joseph ha fatto calmare le acque. Insomma, forse senza di loro saremmo pure riusciti ad entrare nel quartiere, ma di sicuro senza di loro non saremmo usciti! :-)
La visita al mercato ci ha messi di fronte ad una realtà drammatica e difficilmente descrivibile. La povertà estrema, la miseria, la sporcizia, l'odore con cui siamo entrati in contatto ancora lo ricordiamo e parlandone tra di noi ci siamo resi conto che forse lo ricorderemo per un bel po'. La stessa accoglienza che caratterizza il popolo zambese, lì non l'abbiamo percepita, anche se ancora non ci è chiaro se questa sensazione sia
reale o solo dettata dalla paura che avevamo nel girare nel mercato.
Passato un quarto d'ora in cui abbiamo smarrito Giambo (ci eravamo divisi perché lui era andato a caricare la scheda del telefonino, tra l'altro senza successo), siamo ripartiti sperando di arrivare in tempo per il pranzo ma siamo venuti a contatto con il vero problema di Lusaka: il traffico! :-) Più di 2 ore per fare 3 chilometri, semafori assolutamente non rispettati (si, Putipù diceva che era normale passare col rosso per lui.. ma agli altri non sembrava poi tanto!!) solo l'intervento di un camionista improvvisatosi vigile è riuscito a dirimere un ingorgo ad un incrocio!
Arriviamo alle 16.00 al centro affamati e dopo una breve sosta cominciamo i preparativi per il cenone di capodanno.
Primo compito: addobbare la sala con palloncini e festoni fatti da noi, preparare la musica; il salone comincia a prendere un aspetto davvero festoso e colorato!
Secondo compito: cena per 50 persone: cuoca per eccellenza Pallola che preparerà antipasti con tartine, pomodori ripieni di tonno e risotto allo zafferano, che saranno uniti alla polenta e ai crauti preparati da Idina (la cuoca del centro) e ai gelati, biscotti e torrone per una cena succulenta! (certo, qui sembrerebbe squisita pure una pasta in bianco fatta da Sbirgola, però Pallola è brava davvero!)
Alle 20 comincia la cena, con un alleluja cantato da noi.
Dopo la cena comincia la festa!
Ci ha colpiti la preghiera fatta prima del party: i ragazzi hanno ringraziato anche per la festa e per le gioie che stavano per ricevere!
I ragazzi del centro cominciano ad intonare una serie di canti, accompagnati dai loro tamburi che ci hanno fatti ballare fino a mezzanotte. L'atmosfera era incredibile, surreale: guardandoci tutti sorridevamo e ognuno di noi commentava che un capodanno così se lo sarebbe ricordato per sempre. Hit della festa: Ciccia Salciccia, una canzone in zambese che significa più o meno "fallo o non farlo" e che noi abbiamo ribattezzato con parole italiane che ci ricordavano il suono di quelle zambesi. Ancora oggi siamo qui a cantare tutti assieme Ciccia Salciccia! Altre canzoni sono state emozionanti, dei veri e propri gospel (il centro qui ha una scuola di canto): i ragazzi ci hanno anche detto che hanno in passato inciso un cd con le loro musiche e che se vogliamo possiamo acquistarlo.
Poco prima della mezzanotte c'è stata la consegna dei regali ai ragazzi del centro. Avevamo concordato con gli educatori di consegnare un set di divise sportive completo e l'impressione è che abbiano gradito davvero: il giorno dopo molti di loro ancora le indossavano! Dopo, una nostra piccola gag...e poi...botti di fine anno! (i ragazzi se li lanciavano addosso...senza alcuna paura).
Finiti i botti ancora danze, ma noi verso le 2 siamo andati a letto perché il giorno dopo ci
sarebbe toccato il nostro servizio in ospedale a Lusaka!
Per concludere: crediamo che tutti, nonostante la stanchezza e le difficoltà fisiche ed emotive della giornata, non possiamo non pensare a quanto sia stato pieno questo capodanno 2008: ognuno di noi ha cominciato il 2009 con un bagaglio colmo di gioie, speranze, dolori, emozioni che porterà sempre con sé come un tesoro da conservare per il maggior tempo possibile.
Grazie Zambia!
Sbirgola, Putipù, Giambo, Conticino, Pallola, Ora, Ciappet, Ciriola, Silvia, Gelinda, Garzetta

3-1-2009

BUANGI
Ieri e stata una giornata intensa in mattinata siamo andati in un centro, Lonjesani, che accoglie una ventina di bambine di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. Ad accoglierci si erano aggiunti molti altri bambini, e stato veramente notevole. I doni che abbiamo portato saranno sicuramente di grande utilità: quaderni, indumenti, scarpe e le bambole.
Abbiamo proposto alcuni giochi e ne abbiamo imparati altri proposti da loro e devo dire decisamente divertenti. Io penso che sappiano giocare molto meglio dei bambini italiani. L'incontro si e concluso con la distribuzione di succo di frutta concentrato che viene servito dopo essere stato diluito e biscotti e infine truccabimbi.
La temperatura e molto elevata e manca l'aria, chi non ha usato una protezione solare si e ustionato.
Durante il pomeriggio si e scatenato un temporale tale che la pioggia ha cominciato ad entrare nelle stanze del Mthunzi. Il tetto e fatto con lamiere ondulate di eternit e quando piove tanto l'acqua entra lungo le pareti.
Nel pomeriggio consegna del materiale sanitario raccolto in Italia al dispensario. E stato analizzato tutto con grande attenzione dal medico e da una infermiera. Tutto avviene con calma, serenità e gratitudine.
Ancora qualcosa di interessante per questa giornata: la Messa.
Ebbene si! Rientrati dal dispensario abbiamo trovato la stanza che normalmente viene usata per i pasti organizzata per la celebrazione della Messa e padre Kizito pronto a farlo. Il suono dei tamburi e i canti dei ragazzi creano un'atmosfera veramente speciale.

3-1-2009
Oggi, terzo giorno dell'anno nuovo...eh già non mi sembra vero ma l'anno nuovo e arrivato anche col caldo e al suono dei tamburi.
Oggi è una giornata veramente calda non so dire che temperatura segni il termometro ma fisicamente la sensazione e pesante.
Stamattina siamo andati a piedi a visitare il centro scolastico di Tubalange.
Lungo il percorso si incontrano le donne che assieme alle bambine lavorano la terra, spesso con il bebè in schiena. Ci salutano sempre con grande serenità.
Tubalange ospita una popolazione scolastica di 1600 ragazzi che frequentano la scuola in doppio turno per mancanza di spazio. Gli insegnanti in organico sono una trentina appena e sono in corso di costruzione alcuni alloggi per alcuni insegnanti in quanto molti arrivano alla sede scolastica dopo un lungo viaggio e sono già stanchi prima di cominciare a lavorare.
L'anno scolastico è organizzato in trimestri: tre mesi di scuola e uno di vacanza , tre di scuola e uno di vacanza e cosi via.
L'inizio dell'anno scolastico è proprio in gennaio (alla seconda settimana).
Ad aspettarci c'era il preside e una impiegata e hanno manifestato il loro apprezzamento riguardo al materiale che abbiamo consegnato, certamente poca cosa rispetto alle necessita.
Alcuni bambini piccoli ci hanno seguiti lungo tutta la visita, si ha l'impressione che nessuno si occupi di loro o comunque non si avverte un controllo sui piccoli.
Nel pomeriggio pallavolo: claun contro ragazzi del centro. Grande vittoria dei clauni!
I ragazzi del centro stanno lavorando una pietra friabile, bianca per scolpire delle statuette a forma di animaletti o figure umane. Sono molto graziose e ne compreremo parecchie.
Concludo con un grande abbraccio a tutti quelli che leggeranno.
Conticino, Ciappet, Ciriola, Garzetta, Giambo, Gelinda, Ora, Pallola, Putipù, Sbirgola, Silvia.

Buona sera Nasi Rossi di tutta Italia,
eccomi a scrivervi per recuperare una delle condivisioni perdute.
Mentre Ora ha quasi finito di scrivere degli ultimi due giorni io voglio parlarvi ripartendo dalla fine dell'anno e del primo dell'anno.
Scusate gli errori di battitura, qui hanno le tastiere diverse :o(
Come vi hanno scritto Putipù e Sbirgola la notte del 31 è stata meravigliosa. Prima della cena c'è stata la preghiera per ringraziare per il cibo e per benedire le nostre famiglie e i nostri amici. Finita la cena fatta di riso con lo zafferano, pomodori ripieni di tonno e pane vecchio, della verza e alla fine torrone, ci hanno letto il programma...eh si qui hanno un programma per ogni cosa..e prima d'iniziare si deve sapere bene cosa andremo a fare...anche s e poi il programma non verrà rispettato ;o) ..ma va sempre fatto e letto...(hihihihi!)...così ci hanno annunciato che saremo andati nel salone e che il programma, ovviamente scritto su un foglio di carta e letto in religioso silenzio, prevedeva canzoni e balli, e che a mezzanotte avremmo visto i fuochi d'artificio, ed avremmo brindato con il succo di frutta e a seguire gelato con i biscotti... siamo passati nel salone ovvero un magazzino di cemento che era stato imbandito apposta per l'occasione con festoni e palloncini...appena entrati uno dei ragazzi ha pregato per tutti noi e ringraziato per il momento di festa. Questa è una delle cose che ci ha colpito molto...in Zambia non hanno quasi nulla, ma ringraziano per ogni cosa...e a noi ci interroga il fatto che abbiamo tutto e che facciamo fatica a ringraziare. Dopo la preghiera i ragazzi hanno iniziato a cantare i canti gospel tra cui il canto sacro Santo...beh credetemi alcune canzoni ti entravano nell'anima e ti facevano cantare e ballare in un modo difficilissimo da spiegare...eravamo liberi... sentivamo che le nostre parole e le nostre preghiere erano vere, erano profonde e liberavano energie, gioie, emozioni che sembravano fossero bloccate dentro...ma loro con le loro splendide voci ci scioglievamo come un balsamo, come una carezza al cuore. Ci hanno dato il loro cd e forse farvelo ascoltare vi farà capire un po' cosa voglio dire, ma vi assicuro che è stato qualcosa di veramente forte.
Prima dei fuochi Giambo con Putipù e poi con Pallola e Ora hanno fatto dei giochi di magia, dovevate vedere la faccia dei ragazzi...erano completamente rapiti, assorti a cercare di capire...In Africa chi fa magie, è una persona straordinaria, sei un po' uno stregone, loro vengono rapiti, e i più piccoli talvolta hanno paura dei maghi perché pensano che possano fare loro dei malefici.
Lo spettacolo di magia è stato bellino, e durato solo una decina di minuti ma quando i nostri claun hanno messo in scena la finta magia, tipo far sparire Pallola ed Ora che invece non sparivano o quella in cui si scambiavano di posto facendo finta di essere entrate l'una nel corpo dell'altra i ragazzi non ridevano e li abbiamo iniziato a preoccuparci un pochino, già, come faremo a fare i claun se la comicità è diversa?
Poco dopo i fuochi d'artificio e gli auguri, il succo e il gelato con 3 biscotti al posto dei cucchiaini siamo andati a letto perché l'indomani a noi claun riservava il servizio in ospedale, per la prima volta i claun oltrepassavano le soglie dell'ospedale di Lusaka.
Cosi siamo andati a letto all’una e trenta e la sveglia era alle 7, ma prima delle 6 i ragazzi del Mhtunzi erano già in piedi con la musica a palla perche dovevano preparare il salone per il pranzo del primo che noi Italiani offrivamo alla comunità di Koinonia e ad alcuni bambini di Cicondano, persone previste circa 70.
Così tra la gioia di sentire le loro voci come sveglia mattutina e la voglia di dormire ancora un po' siamo rimasti in dormiveglia per un po', ma poi via a prepararci per la colazione e l'ospedale.
Dopo l'attesa del pulmino taxi che era arrivato alle 7:30 invece che alle 8:30 e che se ne era andato per fare altro, alla fine alle 9:10 riusciamo a partire, i tempi e le unita di misura Zambesi sono così, non proprio scontate o prevedibili...le cose quando accadono allora è l'ora in cui sai che accadano...capito no?
Arriviamo all'ospedale di Lusaka ad accoglierci è un responsabile e ci dice che all'interno ci sono ben 350 bambini malati ma noi faremo solo alcuni reparti così entriamo e ci dividiamo in 2 gruppi da 5. L'ospedale è accogliente e qua e là colori e disegni per bambini alle pareti, su alcune tende e sulle porte. Le stanze non sono come le nostre sono molto più povere più grandi e ci sono dentro molti bambini e le loro mamme. Non riusciamo capire bene la divisione ma sappiamo per certo che l'ultimo reparto visitato è quello della diarrea (le fotografie ve lo testimonieranno).
Ma torniamo al servizio...Ognuno di noi reagisce a questa esperienza in modo diverso ma siamo tutti d'accordo che il servizio in ospedale sia andato veramente bene, soprattutto viste le premesse della comicità differente e il problema della lingua. Ci aspettavamo di essere trattati con indifferenza, con la faccia di chi non comprende perché dei bianchi vadano in ospedale vestiti e truccati da claun, invece superando la difficoltà della lingua, attraverso l'inglese ci addentriamo di stanza in stanza con piccole e grandi magie, bolle, palloncini e un po' d’improvvisazione che fanno stupire e sorridere i bambini, ma soprattutto le mamme poiché spesso i bambini sono piccolissimi.
Qualcuno di noi all'inizio del servizio ha qualche difficoltà alla vista di bambini che stanno davvero male, ma dopo qualche profondo respiro e il sostegno del gruppo supera l'impatto e si procede all'insegna dei colori e dei sorrisi.
Condivideremo poi che il servizio è stato più semplice del previsto e che le risposte che abbiamo avuto ci hanno allargato il cuore. Anche questa volta possiamo dire: "Missione Riuscita" anche nell'ospedale di Lusaka le stanze dei piccoli pazienti hanno cambiato colore al passaggio dei claun.
Alla fine del servizio nelle stanze siamo tornati nell'ufficio del responsabile per dare lui le caramelle e i nasi rossi che avevamo portato con noi poiché ci aveva chiesto di non darli noi non potendoli dare a tutti i bambini li avrebbe dati lui a chi sapeva averne bisogno.
Oltre a queste cose abbiamo consegnato lui una busta con l'equivalente di 100 euro, non immaginate quanto ci abbia ringraziato. In Zambia ringraziano davvero sempre con umiltà ma anche con grande dignità e questo ci commuove sempre. Anche quando per strada incontriamo bambini e gli diamo caramelle o qualche biscotto, loro ci frugano nelle tasche ma quando comprendono che vogliamo dar loro qualcosa da mangiare pongono le manine e appena le riempiamo fanno un piccolo inchino o un gesto di ringraziamento e sempre con grande dignità e grandi sorrisi.
Un ultima cosa prima di salutarvi, vorrei condividere con voi le nostre riflessioni sui ragazzi del Mhtunzi che ci hanno accompagnato in ospedale… eh si perche ogni volta che si esce abbiamo sempre la scorta :o))))) nel senso che con noi ci sono sempre 2 o 3 di loro che vengono per aiutarci e sostenerci sia per la lingua sia per ogni evenienza. Beh, le loro facce si sono come illuminate, finalmente iniziavano a capire cosa significa fare il claun di corsia, fino ad allora non gli era per nulla chiaro.
Anche Josef l'educatore è venuto con noi ed è stato davvero contento per tutto quanto ci ha visto fare.
Ora vi saluto e non riesco a rileggere perche la cena è pronta e devo scappare...

MACIOMA BUANGI
Buona sera in Njangia
eccoci di nuovo per aggiungere qualche riga (lo prometto solo qualche riga) riguardo al ritorno dall'ospedale.
Al nostro arrivo il salone della notte prima era completamente cambiato, avevano riciclato i palloncini, cambiato l'assetto dei festoni e aggiunto tavoli con al centro un grande bicchiere pieno di foglie, piccoli rametti e un fiore e poi un palloncino a forma di cuore tra un tavolino e l'altro.
Nel primo tavolo ad attenderci c'erano enormi pentoloni pieni di pollo, carne alla brace, riso, la 'shima (la loro tipica polenta che hanno a tavola ogni qualvolta mangiano), la pasta fatta da noi con un semplice sugo di pomodori e basilico, uova maionese e patate, patate arrosto fatte da loro. Ai bordi della sala tanti bambini che non osavano avvicinarsi, tutti vestiti bene, o per meglio dire con la cosa più bella che avevano: immaginatevi che una bambina è stata tutto il tempo con un dolcevita di lana bianco e noi sudati con la maglia a mezzemaniche. Anche i ragazzi del Mhtunzi che erano stati in ospedale con noi prima di venire a tavola sono andati a cambiarsi e si sono messi il vestito migliore, alcuni con tanto di completi pantaloni, giacca e cravatta. Riflettendo poi condividevamo come loro vivono il momento del pasto sempre con molto rispetto e responsabilità.
Dopo poco comprendiamo che nessuno aveva cominciato a mangiare non solo perché si mangia tutti insieme ma anche perché eravamo noi che in quel giorno dovevamo aprire la tavolata e quindi in coda uno di seguito all’altro come ad una tavola calda siamo passati a farci i piatti e a sederci, dopo di noi è stata la volta dei bambini di Cicondano, alcuni di 2 anni che venivano serviti da Idina, la mitica cuoca del centro, da Cimugna la moglie di Josef e dalla moglie di Malama che sono due degli educatori del centro. Dovevate vederli in religioso silenzio, educati, tranquilli. Più tardi commenteremo tra noi di come nessuno qui mangia con avidità anche se non mangia regolarmente quando gli si da del cibo lo mangia con tranquillità e dignità. A seguire i ragazzi del Mhutunzi e solo alla fine gli educatori... neanche quel giorno le donne hanno mangiato con noi. (ndr qui uomini e donne fanno vite separate, nel senso che sembrano appartenere a mondi diversi anche se sono sposati. Figuratevi che Padre Kizito mi raccontava che a lui è capitato di scoprire dopo anni che alcuni africani che andavano a messa erano sposati perche arrivavano a messa in tempi diversi e a volte da strade diverse).
Nelle nostra condivisione serali riflettevamo di come non ci fossero molti adulti, noi ci aspettavamo le 11 famiglie della Koinonia al completo con figli al seguito, invece c'erano solo i 2 educatori. Conticino ci ha poi spiegato che per loro quel pranzo era qualcosa di prezioso e speciale per la comunità di Koinonia poiché hanno pochi momenti di aggregazione festosa e che le altre famiglie non erano venute per lasciare il posto (ma soprattutto il cibo) ai bambini di Cicondano che non mangiano spesso.
Dopo il pranzo...indovinate un po'? C'è stata ovviamente :o) la lettura del programma a seguire, ovvero danze e canzoni per tutti, non immaginate che pomeriggio di festa, si è cantato e ballato tutti insieme... Piccoli gruppi di bambine e bambine o ragazzi si esibivano facendo dei balli incredibili, muovevano il bacino con la stessa facilità con cui noi muoviamo la mano, ci hanno lasciato davvero senza parole.
Poi abbiamo servito a tutti gelato e biscotti e alle 17:30 sono tornati tutti a casa.
Ora vi lascio Malama mi sta dicendo che deve chiudere la sala computer.
MACIOMA BUANGI
Buona sera in Njangia
da Garzetta, Giambo, Conticino, Sbirgola, Pallola, Gelinda, Ora, Ciappet, Putipù, Ciriola e Silvia

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