VIP Italia
Missione Kenia 2011
1 giorno - 1/8/2011
Il viaggio per il Kenya è lungo, 2 ore per arrivare a Brussels, 8 di viaggio per Nairobi, 1 ora di scalo a Kigali, una notte dalle suore per dormire poche ore e riprendere il viaggio per Nchiru, una frazione di Meru! Da due notti dormiamo solo 3 ore. Inutile dire che arriviamo già stanchi ma abbiamo tanta curiosità e voglia di iniziare. Oggi è sabato e il nostro partner ci ha consigliato di rimanere nella zona dei dormitori, siamo solo passati dal villaggio per recuperare Giancarlo che ci attendeva. Giancarlo è il nostro riferimento!
Siamo stanchi tra il sistemarci , prendere possesso delle stanze e lavarci si è fatta quasi l’ora di cena.
Dopo cena facciamo un giro per Meru, 30 minuti da dove ci troviamo noi , il partner ci carica nel cassone Aperto del camion con i posti a sedere dietro e partiamo. Fa freddo, l’escursione termica è notevole (26 gradi di giorno anche 13 di notte) . A meru ci sono solo baraccopoli e incontriamo parecchi ragazzi di strada attaccati alle loro bottigliette di colla. Appena ci vedono sul camion si attaccano come mosche ai lati del mezzo e non ci lasciano, percorrono con noi km , attaccati. Inutile i nostri tentativi di raccomandargli di scendere perché era pericoloso. Il partner dopo ci spiega che i ragazzi lo conoscono, sono stati al villaggio ma poi parecchi di loro scappano per tornare in strada. Rimaniamo un po’ perplessi all’inizio, un po’ preoccupati perché nessuno ci aveva spiegato chi fossero e vedere tutti quei ragazzi aggrapparsi cosi al camion, di notte in una strada completamente buia fa un certo effetto, alcuni di noi erano un po’ preoccupati. Lungo le strade polverose ci sono delle incalanature, parecchi ragazzi dormono li’, nei fossi per ripararsi dal freddo.
Dove siamo noi , qualche giorno prima del nostro arrivo, ci sono stati degli attacchi tra bande di somali e kenioti, , hanno ucciso 8 donne di cui 2 del nostro villaggio, la cosa ci ha presi un po’ alla sprovvista ma il partner ci ha rassicurati ! Effettivamente ci rendiamo conto che possiamo stare tranquilli se rispettiamo le regole dateci da lui. il Kenya è una terra fantastica, il contrasto del verde della foresta con la terra rossa è bellissimo, tornando a casa ci ritroviamo addosso terra dappertutto, nelle scarpe, dentro i calzini, nelle magliette sotto le felpe. Il villaggio si trova in mezzo alla foresta, attraversato da una strada asfaltata come puo’ esserlo da queste parti, infatti la sera tornando a casa ci è capitato di vedere degli elefanti che col calar del sole si avvicinano alla strada per trovare da bere.
Stasera siamo davvero troppo stanchi e provati, è meglio andare a dormire, la condivisione la rimandiamo a domani , il gruppo adesso ha bisogno di riposare, una condivisione in questo momento, non produrrebbe frutti.
Arancina
2 Giorno - 2/8/2011
Secondo giorno, è dura alzarsi stamattina, dormiamo tutti e 8 nella stessa stanza, non è semplice qualcuno non riesce a dormire bene per la stanchezza, qualcuno russa, qualcun altro si è raffreddato, niente cagotti ancora, meno male . Siamo tutti pronti in orario per farci portare al villaggio,(dormiamo a circa 15 minuti dai ragazzi) oggi è domenica e alle 11 c’è la messa e partecipiamo. La chiesetta si trova nel piccolo villaggio dell’orfanotrofio, a pochi metri dal villaggio, siamo colpiti dall’accoglienza, tutti ci salutano, ci guardano. I bambini sono un po’ diffidenti all’inizio ma riusciamo a coinvolgerli con dei bans. Inizia la messa che dura 2 ore ma non ci stanchiamo per niente. In chiesa gli abitanti del villaggio si dispongono da una parte tutti gli uomini e da una parte le donne, ma quello che ci colpisce e ci emoziona è che ci permettono di mischiarci con loro maschi e femmine. Diventiamo un tutt’uno tanto da essere citati dal prete che ci dà il benvenuto . la loro messa dura cosi tanto perché è caratterizzata dai loro singolari canti, alla fine della messa il gruppo del coro si mette a ballare, cosi qualcuno di loro invita Arancina a mischiarsi perchè lei nel frattempo aveva cominciato a ballare sul posto. Lei chiede se davvero puo’ e ricevuta risposta positiva da parecchi di loro si butta a ballare, la chiesa si riempie il doppio, la gente si alza in piedi, c’è un bianco che balla con loro … e alla fine della canzone scatta l’applauso. Ci spiegano poi che sono cosi entusiasti perché nessun bianco balla con loro mai. Questa accoglienza ci rende felici e ci dà la carica giusta! Le emozioni sono tantissime e diverse e naturalmente vengono fuori nella condivisione della sera.
Al villaggio finalmente, per l’ora di pranzo arriviamo. I ragazzi non vedevano l’ora, eravamo già stati annunciati e con curiosità ci vengono addosso, un fiume di ragazzi di ogni età! Ci presentiamo con un paio di bans ed è subito festa. Non sapevamo come ci avrebbero accolti e percio’ ci eravamo preparati dei piani A e B ma siamo rimasti al piano A (bans e giochi) , e con nostra meraviglia alcuni di quei bans li conoscevano già. Ma cosa piu’ importante che quando hanno capito che avremmo cantato con loro, uno dei ragazzi (capiamo subito che è il capetto che comanda ) Martin, ci coinvolge in Jambo Bwana e noi naturalmente lo seguiamo, abbiamo imparato prima di partire le parole apposta. Questa canzone qui è molto sentita tra grandi e piccini, la cantano in continuazione ed è bello sentirsi salutare “Jambo” , quando passiamo per le strade .
Nel pomeriggio torniamo a casa, abbiamo bisogno di un po’ di tempo per organizzare il tutto e definire le ultime cose per lo spettacolo finale, cosi ci congediamo , risaliamo sul camion e via, abbiamo il sorriso stampato in faccia come una paresi, la gioia e le emozioni che stiamo vivendo già in questi primi due giorni sono fortissimi, i ragazzi ci salutano correndoci dietro mentre lasciamo il villaggio , per tutto il tratto della strada che ci porta fuori dal villaggio. E noi li guardiamo estasiati perché pensiamo di essere li’ per loro ma sono loro ad essere li’ per noi.
Stasera la condivisione è lunga, piu’ del solito. Il capo missione aveva parecchie cose da raccontare e da raccomandare, non è facile mettersi d’accordo su alcune cose ma questo fa parte del gioco, ognuno dice la sua ma alla fine si trova l’accordo. Andiamo a letto tardi per via della condivisione durata cosi tanto ma era necessario confrontarsi e mettere in chiaro alcune cose per cominciare a definire il gruppo .
Un altro giorno è passato e chissà cosa ci aspetta domani …
Bacioc
3 giorno - 3/8/2011
Tempi africani…ce ne avevano parlato...
Siamo pronti dalle 8 ma, il camion è rotto e facciamo la spola, arriviamo al villaggio alle 10:30.
Recuperiamo un po’ di materiale e facciamo un po’ di prove di gag.
Dopo pranzo finalmente s’inizia. L’attesa dei ragazzi è strabordante e anche la nostra.
Ci richiedono Ciapa la galena (sentito ieri). Non aspettavamo altro! Uno, due tre bans. Il ritmo gli entra nelle orecchie. Per tutto il pomeriggio tra un gioco l’altro li sentiamo canticchiare. Cantiamo anche il loro mitico Jambo Bwana.
Ci dividiamo in due squadre. Si gioca a bandiera, al tiro alla fune, alla corsa del Colosseo. Si salta la corda, si gioca a palla avvelenata. Non è semplice farsi capire, ne spiegare dei giochi che non hanno mai visto. Sono tutti maschi. E’ d’obbligo una partita a calcio. E’ impressionante vedere come i ragazzi rincorrono la palla. Sembrano uno sciame d’api festanti intorno al polline.
Salutati i più piccoli raggiungiamo i più grandi. Giochiamo a pallavolo, Italia vs Kenya, ma dopo poco le squadre si mischiano.
Dopo pranzo facciamo mezz’oretta di pausa e giriamo per il villaggio, parecchi bambini giocano con i loro giocattoli improvvisati, ma un gruppetto in particolare ci incuriosisce, in un fosso vediamo pezzi di carbone accesi, mescolati a scope rotte, scarpe, plastica e cartacce, in un angolino scopriamo che stanno cucinando delle pannocchie di mais per mangiarseli, le loro facce sono soddisfatte. Quando ci avviciniamo in un primo momento si bloccano e ci guardano ma poi capiscono che non siamo li’ per sgridarli e continuano nella loro opera.
Ci accorgiamo che non serve molto, basta una palla ed essere li, assieme a loro, con la terra rossa che c’impregna e che ci rende un po’ più simili. Domani speriamo di ritrovarne molti.
Torniamo a casa a mangiare, ma non è ancora finita la nostra giornata perché coinvolgiamo anche gli altri volontari dell’Associazione partner (che si trovano qui per finire di costruire una struttura sanitaria che curerà bambini sieropositivi), finito di mangiare ci esibiamo in una nostra performance per poi coinvolgerli e far fare a loro la gag del “se non fossi stato un clown , sarei…”
Il gruppo si amalgama e si crea una bellissima atmosfera.
La nostra condivisione finale di oggi è “entusiasmo” ! siamo carichi, felici e nella condivisione viene fuori tutta la nostra gioia. Siamo solo al 3 giorno, siamo carichi e abbiamo tanta voglia di fare ma con la consapevolezza che bisogna dosarsi perché non siamo “supereroi”.
Bacioc
02 Agosto 2011 3° giorno
La terra rossa è gia parte di noi , i tempi africani ci aspettano , ancora poco e anche noi ci adatteremo alle attese e a questi ritmi di vita che ci accompagneranno nei prossimi giorni ;e proprio questa mattina , dopo una lunga attesa , cerchiamo di raggiungere la missione dove ci aspetta un altro giorno nuovo, con il permesso di Giancarlo , responsabile della missione , cerchiamo di incastrarci nella Papamobile, un pic up utilizzato dall’associazione, per raggiungere la ns destinazione .
Il cortile è grande come tante sono le persone che ci aspettano , la maggior parte sono piccoli ; dai che si va ad iniziare alcuni bans per riscaldare e svegliare gli animi, la galeina non sbaglia mai , e l’atmosfera è “giusta”anche se due di noi sono un po’ acciaccati e di poco aiuto al gruppo , dividiamo i ragazzini in due gruppi e si inizia a giocare , la mattina passa veloce come le piccole nuvole sopra di noi , non è un appunto poetico ma il vento forte fa veramente correre le nuvole .
Oggi Laboratoriamo, saranno i colori a farci vedere quanti piccoli artisti giocano con noi la mattina , con pennelli , bastoncini , mani e dita ,ogni attrezzo andava bene per dipingere sassi , legnetti e pannocchie e vi garantisco che alcune “opere” erano veramente belle e anche le macchie di colore su magliette e pantaloni non sono mancate ; che dire , un po di caos , forse troppi bambini ma comunque si sono divertiti tutti quindi dai che andiamo .
Pranzo veloce con i ragazzi venuti dall’Italia per costruire e manutenzionare, qualche chiacchiera e
Questa sera ci sarà all’interno della missione una piccola feste in onore di Giancarlo , pensiamo di animare la serata con alcune scenette e dedichiamo un po’ di tempo alla preparazione del tutto ; nel frattempo l’incontro con l’insegnante di riferimento fa si che si possa iniziare a giocare con una classe di ragazzi , presentazioni , suoni , rumori , zatteriamo un po , specchi e un po’ di fiducia ci portano ad una bella armonia , i ragazzi hanno partecipato, anche se con un po di dubbi iniziali, attivamente e si sono divertiti e quindi dai che andiamo .
Prevedendo che la serata sarà lunga , ci ritagliamo un po di tempo prima della cena e iniziamo la condivisione , e che condivisine , affiorano un po’ di stanchezza , qualche incomprensione , vari punti di vista , alcune lacrimucce ma una Condivisione con la C maiuscola , si perché nulla accade per caso come dice una mia carissima Amica , infatti la sera e stata a dir poco fantastica , abbiamo coinvolto alcuni dei ragazzi che condividono con noi colazione ,pranzo e cena , scenette improvvisate , cadute reali , canti e balli e il tutto ha fatto si che i piccoli malumori emersi in precedenza sono veramente volati via tutti .
Riusciamo a staccare la spina della cassa, saluti e baci dai che si va a nanna
03 agosto 2011 4° giorno
Oggi il sole che finora ci aveva fatto dubitare di essere veramente in Kenya, ha deciso di uscire in modo meno timido. E’ una bellissima giornata! I meccanismi e i tempi per prepararsi, organizzarsi e iniziare la giornata cominciano ormai a essere rodati… sui tempi africani!
Sì, ok… abbiamo tutti un po’ gli occhietti a fessura, ma solo perché la festa di ieri sera è stata davvero un tripudio di gioia, allegria, colore e risate. Il programma prevede questa mattina di riproporre il laboratorio di pittura, rivolto sempre ai bambini un po’ più piccini. Rispetto a ieri decidiamo di proporre il laboratorio all’interno delle classi, con l’aiuto e la supervisione della maestra. Nella prima parte i bambini scelgono e si procurano i loro oggetti da personalizzare: sassi, bastoni, pezzi di cartone da disegnare, ma anche suole di scarpe rotte che giacciono in mezzo al cortile, barattoli, pannocchie, parti di travi di metallo. Cominciano a colorare e disegnare, e credeteci, riescono sempre a stupirci nel modo più sbalorditivo possibile!!! Nascono pupazzi con testa di piccoli meloncini e le zampe fatte con bastoncini, disegni di rinoceronti, maiali e elefanti bellissimi. Il livello di creatività e di improvvisazione aumenta sempre di più, ci confrontiamo un attimo con la maestra e…. si inizia a disegnare sulle nostre scarpe, sulle magliette e poi direttamente sulle faccette e le manine dei bimbi che ricambiano dipingendoci sulle nostre… e poi anche sui muri. Noi alla maestra “ma non è un problema scrivere sui muri?” la maestra a noi “perché? Rimane lì poi col tempo e un po’ d’acqua andrà via”. Comunque risultato della mattinata: bambini colorati e contentissimi, claun colorati e contentissimi. Quindi 2-2 e palla al centro. Gestire i laboratori direttamente nelle classi si è mostrata una mossa vincente, si riesce a seguire molto meglio i ragazzi, e la presenza dell’insegnante aiuta a tenerli più calmi.
Al pomeriggio abbiamo dato appuntamento ai ragazzi più grandi per proseguire con i laboratori e i giochi di fiducia. Ritroviamo i ragazzi che abbiamo seguito il giorno prima e partiamo con i giochi! Altro giro di presentazioni dei nomi, varianti sul gioco della zattera con velocità e camminate diverse, mondo tondo e mondo quadrato, gioco della “macchinina col clacson”. L’ultima parte è più musicale e leggera, disposti a cerchio, si improvvisa passi di danza, balli e ritmi, solo col battito delle mani. I ragazzi si divertono. Alla fine degli esercizi due parole per dire chi siamo, per chiedergli come trovano gli esercizi, sapere se conoscono quello che facciamo ed eventualmente cosa piacerebbe a loro fare con noi. Il finale del pomeriggio, prima della preghiera delle 6.00 è dedicato ai bambini. Girotondo per cominciare, gioco della staffetta a cerchio… alla fine ci improvvisiamo a fare “rincorri la palla immaginaria” dove i bambini si scatenano a correre da un clown a un altro per tutto i cortile.
La giornata anche oggi è stata molto positiva e i giochi, i laboratori e l’intesa con i ragazzi diventano più rodati. Ci sono dei momenti che possono rimanere vuoti, un po’ per i tempi africani, un po’ perché qui i programmi cambiano sempre e siamo noi a dover trovare il modo giusto per seguire i loro tempi.
La sera ci regala un tramonto immenso e una trapunta di stelle meravigliosa. Come si fa a non essere in armonia con la natura?
5° giorno
Ore 6:40, la sveglia suona…ed ecco che comincia una nuova giornata made in Kenja. Bacioc e Perotto capitanati da Anemone vanno a fare yoga mentre il resto del gruppo si prepara per il risveglio e la colazione.
Ore 8:15 tutti pronti per provare in cortile il nostro spettacolino…oggi pomeriggio sarà messo in scena!
Ed ecco che arriva il Matato per portarci al nostro villaggio…i bimbi ci aspettano! Arrivare nel piazzale del villaggio è sempre una grande esplosione di un mix di tutto…Ci si prepara per il laboratorio: finalmente siamo riusciti ad organizzarci coinvolgendo anche i maestri, così al mattino facciamo i nostri laboratori con i bimbi! Oggi è il giorno della costruzione degli strumenti musicali…è la prima volta che proponiamo questo laboratorio e….il gruppo claun cerca di organizzarsi al meglio per la riuscita!
Arriviamo in classe e dopo i soliti tempi africani per riunire circa 30 bimbi in classe, ci dividiamo i bimbi per creare gli strumenti! Ognuno di noi segue un gruppo di bimbi ed ecco che Maracas, tamburi a percussione,tamburi a pizzico, bastoni della pioggia e sassofoni prendono vita grazie a pietre, bastoncini di legno, nastro isolante, chiodini e palloncini! E’ sbalorditivo come si riesce a creare dando sfogo alla fantasia e al materiale presente nel villaggio: pietre, alberi e pochissimo altro! Gli strumenti prendono vita, su su bisogna anche creare un motivetto e preparare la prima vera grande orchestra del Saint Francis village!
Tutto il gruppo è al lavoro: Arancina e Scarpetta con il gruppo dei bastoni della pioggia, Turbinella con le Maracas, Anemone ai tamburi a percussione, Bacioc al Sassofono, Plit con i tamburi al pizzico e Barney al coordinamento dei bimbi e Perotto alla creazione del ritmo musicale e la disposizione dei piccoli!
Su su si va in scena! Ecco i bimbi che in men che nn si dica, orgogliosissimi delle loro creazioni, suonano festosi volteggiando tra i loro amici che li guardano sbalorditi! E’ nata la prima orchestra e sono stati loro a costruirla! Che emozione!
Pranzo veloce ed ecco che il gruppo dei grandicelli ci aspetta! Oggi abbiamo poco tempo da dedicar loro perché alle 17 il nostro spettacolo andrà in scena! Arrivano i grandi e si inizia con giochi e gag..il tempo vola e al momento dei saluti…loro vogliono continuare a star con noi! Pazzesca la loro voglia di imparare e giocare staccando la mente e liberando la fantasia! Ma lo spettacolo Claun deve iniziare!
C’è il telo da attaccare, i palloncini da gonfiare…ci trucchiamo a vicenda e dopo un bel grido corale per incitarci a vicenda ecco che la musica parte e noi siamo in scena! Lo spettacolo scorre e i bimbi ci guardano, partecipano e ridono. Alla fine noi 8 ci soffermiamo a chiederci: il vero senso del nostro spettacolo sarà stato colto? Questo è il dubbio che ci ha subito assaliti…proporre il risparmio dell’acqua è ambizioso e…al temine i dubbi ci sono! Per fortuna abbiamo ancora tanti giorni per assimilare il tutto,metabolizzarlo e….elaborarlo insieme!
Si ritorna tutti insieme al nostro villaggio e la sera ha inizio! Preparativi per la cena, chiacchiere e…buonanotte kenja!
06/08/2011 – 6° giorno
JAMBO!!!!!!!
..oggi anche la nostra presenza è risultata utile al proseguo del St.Francis Village..
Questa mattina, dopo una lunga riflessione notturna con il gruppo, ci siamo incamminati verso una landa desolata di Meru, classico capoluogo di provincia.
A destinazione, ci stavano aspettando tutte le autorità ecclesiastiche, civili ed oltre del Kenya…questo perché la nostra reputazione si è allargata a macchia d’olio in pochi giorni.
Il supremo Primo Ministro e il mistico e confuico Arcivescovo di Costantinopoli, ci avevano invitato a prendere parte all’annuale manifestazione di raccolta fondi..per dar risalto all’attività svolte al St. Francis Village.
Dopo appena 5 ore di messa cantata in Swali...il nostro entusiasmo era alle stelle....non sapevamo come trattenerci...Padre St.Francis Village, ci ritaglia 5 minuti per dimostrare a tutti quello che facciamo...e noi, carichi come non mai...buttiamo giù i nostri cavalli di battaglia...
Con il nostro gruppo, erano venuti anche alcuni ragazzi del St. Francis Village...i quali avevano preparato una piccola dimostrazione di Karate.
Dopo un briething con i missionari...decidiamo di lasciare i nostri IMPORTANTISSIMI 5 minuti ai ragazzi, con grande approvazione di tutta la platea.
Quando arriva il momento di andar via, il nostro autista, aveva pensato bene di andar a salutare la zia...niente in contrario..se non stesse a Forlì!!!!
Scherzi a parte, nell’attesa del suo rientro...decidiamo di fare un giro al di fuori delle mura dove avevamo passato la giornata....e qua ci rendiamo realmente conto che la vera Africa è fuori..
Case in lamiera, interminabili camminate sulla terra rossa...strade cosparse di buche e di dossi...bimbi scalzi che per divertirsi inseguono una farfalla colorata… pensando che fosse il gioco più bello del mondo.
Il rientro è pieno di pensieri...si, grazie anche alla nostra presenza, il St.Francis Village, avrà garantita la prosecuzione dei suoi progetti....ma si riflette sulle tante contraddizioni che questa terra ci ha mostrato oggi.
Nonostante i nostri impegni “istituzionali”...non siamo venuti meno alla nostra missione...portare sorrisi a tutti..anche a chi, come qua, viene emarginato.
la voce in Kenya è arrivata già al primo ministro
11° giorno
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