domenica 15 giugno 2008

Senegal 7-10 giugno 2008

Missione Senegal - 2008 - Gruppo 1

Sabato 7 Giugno

Seconda parte.
Ovvero la serata più romantica della nostra vita cioè quando per fortuna in Senegal il tempo si è fermato e anzi è tornato indietro di qualche manciata di decine di anni.
Era la prima sera che passavamo con i ragazzi e devo dire che vivere a stretto contatto con loro, mangiare con loro dormire nella stanzetta a fianco a loro è senza dubbio un plus di questa missione.
Ma il destino vuole che manchi la luce. D’altra parte qui sembra che luce e acqua manchino quasi in perfetta alternanza.
E allora che si fa ?
Perbacco si canta e si racconta mentre la luce del giorno piano paino scivola via.
Un racconto senza capo né coda di Gustavo, il castoro di Geppetto, un alto racconto su un gobbo e le fate, sempre con Geppetto e poi una storia incredibile di Albatross…

Domenica 8 Giugno

Questa mattina il risveglio è energico: non nel senso di energetico, ma nel senso di traumatico, in quanto di botto il letto di Furia è caduto (tombè) sul letto di Geppetto(i letti sono a castello), ovviamente con Furia e Geppetto al loro interno. Geppetto è stato miracolato nel tonfo dalla protettrice santa Ronfè (da Malika), ed è uscito illeso.
Girandolina è stata colta da stress improvviso per paura che anche il letto di Albatros possa caderle sulla testa e ciò l’ha portata ad andare di corpo (alleluia fratelli, altro miracolo di santa Ronfè).
Dopo la consueta colazione composta da una mezza baguette con nutella senegalese e caffè, ci vestiamo e ci organizziamo per andare a fare il laboratorio di palline da giocoleria in spiaggia alla casa di Malika.
Aspettiamo che i bimbi facciano i compiti e ne frattempo aggiungiamo gag, magia e acrobazie al nostro spettacolo che il giorno prima è piaciuto molto.
Una volta composte le palline con i ragazzi procediamo con l’insegnamento, mentre qualcuno prova i diablo e le clave. Viene poi l’ora di fare un bel bagno in mare con i bambini e ci hanno raggiunto altre persone anche adulte, per stare insieme, anche loro hanno voluto imparare le tecniche di giocoleria.
Finito il bagno andiamo alla casa per fare le docce. Le docce le abbiamo fatte alla casa con le caraffe e i secchi poiché nella casa dove dormiamo non c’era l’acqua. E’ stato un momento memorabile poiché sono stati proprio i bambini a lavarci e a prendersi cura di noi!! A pranzo abbiamo mangiato una parte degli spaghetti che abbiamo portato, con un sugo d tonno e cipolla. Vi abbiamo spiegato come si mangia qui? Noooo???
Bhè sappiate che si sta tutti nel tappeto da pranzo seduti per terra: siamo in 18 o 20 a mangiare qui di solito, e si fanno tre gruppi in genere. Ogni gruppo attinge il cibo in un unico grande piattone tipo vassoio (teglia della farinata) rotondo, e ognuno con la sua posata mangia finchè è sazio…oggi gli spaghetti erano ovunque!!!!
Dopo pranzo ( qui si mangia alle tre del pomeriggio ora senegalese che sarebbero le 17 ora italiana) una piccola siesta e poi il laboratorio di marionette. Abbiamo fatto costruire delle marionette da mano ai bambini, utilizzando dei calzini a cui abbiamo incollato gli occhi (paline da ping pong), capelli (con la lana) e bocca (con il panno colorato).
I bambini hanno apprezzato molto le marionette a cui hanno dato n nome e una voce (diversa dalla loro). Ogni bambino ha presentato la propria marionetta e dopo lo spettacolo fatto da Albatros, Geppetto e Furia, anche loro hanno fatto uno spettacolino utilizzando le proprie marionette, bellissimo!!!
Dopo questi momenti davvero esilaranti, ci siamo messi in cerchio ed abbiamo fatto alcuni giochi di conoscenza ed il clima che si è creato è stato bello e allegro, clima che si è fatto molto più caldo durante la successiva partita di calcio.

Le due squadre si sono formate quasi immediatamente ed il mach ha visto la partecipazione dei nostri valorosi Albatros, con pollicione gonfio alla fine della gara, (la partita si è giocata a piedi scalzi su un terreno di sabbia e pietre) e Geppetto, stoico libero, che si ispirava alla mitica coppia Annoni\Bruno per evitare il goal. Nel mentre Furia, Svampita e Girandolina, cantavano e danzavano con un gruppetto di bimbi senza sapere di essere all’interno del campo da gioco. Solo dopo aver rischiato di essere abbattuti da un calcio d’angolo, i tre danzatori si spostavano a lato del campo dove venivano raggiunti da molti altri bimbi…una vera festa J
La partita finiva, e i nostri 2 eroi rientravano sudati marci ma soddisfatti della prestazione ottenuta. I tre danza-animatori erano più marci dei calciatori e molto felici di aver rallegrato tanti bimbi durante un caldo pomeriggio senegalese…
Uno splendido tramonto di accompagnava alla cena, che veniva consumata abbastanza velocemente per mettere ai bambini di andare a letto presto, domani c’è scuola e la sveglia è alle 6.30
Un'altra grande giornata…viva il Senegal

Albatros, Furia, Girandolina, Svampita e il buon vecchio Geppetto (che la salsedine ce lo conservi)

Lunedì 9 Giugno


Che il Lunedì fosse un giorno speciale non ne avevamo dubbi, ma che fosse così speciale nessuno dell’equipe Senegal se lo immaginava, tantomeno dopo essere diventati la favolosa "Compagnie du Bujardin".
Dopo aver visto i nostri, “nostri” (nel senso che loro oramai ci considerano i “loro” clown e quindi per usucapione anche loro sono diventati nostri) partire per la scuola anche noi abbiamo iniziato la lunga marcia della giornata sulla solita strada che inanella ai suoi fianchi ruderi di case vecchie, nuove e vecchie- nuove in costruzione, rifiuti vari abbandonati, capre, bambini dal moccio insistente e uomini al lavoro sotto un sole già alla temperatura di fusione dell’acciaio.
La prima destinazione a sorpresa per loro è per noi, è stata proprio la scuola dei piccoli che ci ospitano.
Siamo spuntati ovunque dalle porte finestre che intersecano i muri dell’edificio. Bello è stato scoprire che uno dei ragazzi della Casa è il primo della scuola, media 9,33….. Un mostro…. Ora comprendiamo perché da quando siamo arrivati il ragazzo indossa ininterrottamente una t-shirt con la scritta “Qui dentro c’è un fenomeno”.

Il secondo obiettivo della “pattuglia Vip nel deserto è stata la scuola coranica che avevamo già incontrato nei giorni precedenti. Dopo il solito passaggio sui variopinti furgoni del consorzio trasporti dakariani, eccoci inoltrarci nel solito giardino. Dopo alcune disquisizioni politico socio filosofico sul futuro del pianeta , le fonti energetiche alternative e non e il ginocchio oramai Hollywoodiano di Svampita siamo accolti da monsieur le directeur il quale ci illustra il mirabile sistema educativo della scuola.
Ora, che le belle parole sul ruolo dell’educatore corrispondano pari pari a ciò che poi è la realtà nelle classi, è tutto da dimostrare, ma se gli occhi non mentono monsieur le directeur dice la verità e comunque sembra amare ( ed è la parola che lui ha usato per definire la caratteristica principale che deve possedere un insegnante secondo la sua visione) profondamente il suo lavoro.

Ma poi arriva l’orda… Non appena, battendosu un cerchione di una ruota, viene annunciato l’intervallo, si scatenano come un attacco frontale i bambini di ogni ordine e grado non verso la zona dello spettacolo ma verso Albatros semi nascosto dalle piante.
Al volo dobbiamo variare qualcosa.
Allora Giocoleria, qualcosa di acrobatica, e Magia.
Ma poi veniamo accerchiati. Il cerchio si chiude sempre più e abbiamo difficoltà persino a respirare.
Furia e Geppetto sembrano il generale Custer e il suo sergente accerchiate dagli apaches mentre il tenente Albatros e le furiere Svampita e Girandolina difendono le vettovaglie.
Alla fine gli occhi stupiti restano ma Svampita si difende a stento da pizzicotti e mani addosso.

Sudati marci e sotto una calura da ore 13.00 africane torniamo a casa….

Mangiamo con ancora il cuore che batte forte oltre che per l’affetto e gli abbracci dei nostri che in parte ci consolano dello scampato “pericolo”, in pratica ci confermano che vogliono imporci giustamente il loro “imprinting”.

Ma è quasi subito ora di partire e il viaggio dura più di un’ora fra i soliti pulmini blade runner e un taxi proveniente direttamente da interceptor.
Per la delusione delle due girl, alla guida non c’è Mel Gibson, ma un omone che occupa una piazza e mezza...
Dopo un litigio, che si protrarrà con energia e risoluzione positiva anche al ritorno, (coriacee ‘ste ragazze!), arriviamo in uno dei quartieri più poveri di Dakar. Dopo aver attraversato un mercato dagli incredibili colori ed odori e una piazza assolata, eccoci giunti ad una sorta di centro d’incontro.
Un uomo ci accoglie, la sua calma e serenità ricorda uno di quei parroci delle nostre periferie dilaniate. Ci propone , anche per raccogliere il pubblico dei ragazzini, un giro per il quartiere. INCREDIBILE !!!!
I tre uomini partono con l’Alabatros trampolato [N.d.r. sui trampoli] in testa. Gli altri due seguono fra fischietti urli e canti, con palline e clave. Ad un certo punto ci giriamo e lo stuolo di ragazzini, bambini ed affini che fanno corteo è veramente impressionante, cantano una cosa stupenda girando per le stradine del quartiere e finalmente si sbuca di nuovo davanti al centro d’incontro.

Lo spettacolo fila via benissimo, grazie anche alla presenza di una band di percussionisti e ballerini, che avrebbero nello stesso orario dovuto provare, pur dopo qualche momento di incertezza (per darci anche la possibilità di parlare, oltre che accompagnarci durante i momenti di Mimo acrobatica e giocoleria) .

Dopo il tour del quartiere l’energia nostra è a mille e nei momenti successivi spariamo veramente tutto…. Godiamo anche dello spettacolo dei danzatori e dei percussionisti… Bellissimo.
Alla fine giochiamo ancora con i bimbi che ci accompagnano fino ai pullmini soliti per il ritorno. Siamo stanchi ma paghi della giornata incredibile. I visi e le mani di tutti quelli che abbiamo incontrato ci corrono nella mente e nel cuore clown. Geppetto è commosso, gli altri non so ma gli occhi non mentono….


Martedì 10 Giugno
La giornata campale è partita, con un viaggio intergalattico a bordo di un Enterprise colorata di bianco e blù, che manco le linee aeree greche…. (geniale poter fare il biglietto a bordo senza quella cosa infernale che risponde al nome di obliteratrice).
Il viaggio è per altro breve: due ore e mezza!
Ma abbiamo modo di assaporare in ogni modo la vitalità del popolo senegalese e tutti gli odori e sapori dalla periferia di Dakar al suo centro.
Finalmente si scende dall’astronave e i Malikiani o malikesi raggiungono l’area Shopping. Peccato che l’assalto dei venditori del pianeta “Ventimila franchi” sia immediato e violentissimo. La fanteria regge l’urto frontale nonostante molteplici cadaveri che lascia a terra: fondamentalmente i tre uomini della missione.
Svampita e Girandolina escono invece vincitrici e con lo sguardo fiero.

Il pranzo viene consumato presso un locale che a fine giornata Girandolina definirà “caratteristico”, chi vi scrive pensa che fosse un incrocio fra una mensa aziendale dei minatori sardi e il bar dove Luke Skywalker e Ian Solo in guerra stellari si incontrano.
Poi via alla folle corsa verso l’ospedale che naturalmente è esattamente dalla parte opposta della città. I taxi sono due ma quello che parte dopo arriva prima. Ed infatti sorseggiando una Besap gelata (non chiedeteci cosa contenga... è buona e basta, è fucsia... ed in certi momenti alcune domande, non sappiamo com’è, ma non ce le poniamo).

Ci inoltriamo nell’ospedale più a misura di umani che tutti noi abbiamo visto. Molti poi sottolineeranno come nel mondo di ospedali ne abbiano visti ben di peggio ma questo ci pare meno peggio di quel che ci aspettavamo.
In alcuni cortiletti interni sdraiate su stuoie, mamme che allattano bebè e bimbi che giocano.
Alcuni hanno le flebo innestate nella testa che fanno un po’ impressione. Non c’è solo la malaria a minacciare i giovani senegalesi. Giriamo due reparti di pediatria. Alcuni bimbi si spaventano anche un po’. Di nuovo l’effetto extraterrestre sottolineato nei giorni scorsi si fa sentire ma un po’ alla volta anche i più lacrimevoli si rilassano e ridacchiano. Quelli che sembrano divertirsi di più sembrano in realtà i genitori soprattutto mamme e nonne che ballano e cantano appena gliene si da la possibilità. Purtroppo il tempo dei trasferimenti è tiranno e non è possibile visitare anche reparti di adulti.
Ci richiedono un ‘uscita modello fighi di ER e subito ci sottoponiamo a tale tortura.
All’uscita ci attende il busto dell’integerrimo dottor Robert Vattelpesca con tanto di occhiali. Il busto è venuto così bene che pensiamo l’autore sia stato deposto nelle fondamenta della parte nuova dell’ospedale.
Un po’ timorosi chiediamo di fare la foto insieme all’unico bianco, seppure finto, presente in zona. Le guardie sembravano non attendere l’ora di prendere un po’ in giro il fondatore et voilà un naso rosso spunta sul naso del signore occhialuto e si riparte.

Optiamo per due taxi per tornare a casa, pensando di fare prima. Il problema che lungo il tragitto sul lussuosissimo mezzo di locomozione ci addormentiamo tutti , autista compreso. In un taxi finisce pure il gasolio, sull’altro solo l’attenzione di Svampita impedirà al viaggio di ritorno di avere come destinazione Casablanca o Timbuctù.

La sera facciamo la prima condivisione allargata e tradotta anche alle due volontarie francesi.

domenica 8 giugno 2008

MISSIONE SENEGAL 2008 - 1° Gruppo - Diario-1

Eccoci finalmente in qualche modo collegati con voi.
La missione Senegal 1 ha finalmente avuto inizio.
Giunti venerdi sera e superato l'assalto dei taxisti abusivi (cioé tutti), dopo un lungo viaggio su auto ad euro "meno due", degno delle ultime Parigi-Dakar, dune artificiali e non... siamo giunti a destinazione.
La casa é molto carina anche se spartanissima e non ci sono finestre verso l'esterno, quindi la temperatura e l'umidità raggiungono livelli da uccidere una lucertola.

Sabato 7 giugno
la mattinata, comincia con l'avvistamento di bambini sotto il metro e cinquanta tutti colorati di marrone.
In tutto sono 11, forse più amici che entrano ed escono. Ma sono le creature più belle e dolci che potete immaginare, di certo non soffrono la fame in quanto a colazione si sono frantumati, sotto i bianchissimi denti, uno sfilartino di circa otto metri (trenta centimetri )spalmato di simil-nutella.
La mattinata è proseguita con la visita alla vecchia casa dove originariamente c'era la missione. Era un posto stupendo da far invidia al club Mediterrané, ma purtroppo la furia del mare ha reso una parte della struttura inagibile e pericolante.
Qui i bambini fanno ancora qualche attività: scuola e arti marziali.
Noi abbiamo provato lo spettacolo e poi fatto il bagno coi ragazzi prima di vederli cimentarsi con il taek wandoo o qualcosa di simile alle nuvole di drago. I loro sguardi sempre sorridenti e felici sono diventati molto fieri e concentrati.
Dopo un pranzo a base di roba piccante suicida, siamo volati a fare spettacolo nella scuola coranica viaggando su pulmini che definire obsoleti vuole dire usare metafore ardite, ma in compenso sono di un pittoresco incredibile.
Abbiamo stilato un programma fittissimo e speriamo di reggere al tutto. Tanti spettacoli e laboratori, anche se il ritmo causa il caldo incredibile sarà blando....
Vita vissuta: Il boujardin, il bugiardino delle medicine, é diventato il nome del nostro circo viaggiante e la nostra mascotte nonché sigla di qualsiasi cosa, é il motivetto che la papera yellow kitty canta, in continuazione. Finiranno le pile ?
Furia parla ovunque spagnolo, avete un esorcista ?
Aiutooooooo
Alla prossima:....
Les boujardons:
Albatros, Furia, Girandolina, Svampita e il vecio Geppetto

giovedì 29 maggio 2008

Diario Missione in Guatemala - 2008

Eccoci finalmente in Guatemala, siamo stanchissimi per il lungo viaggio ma contenti di essere qui e sapere che domani si comincerà subito alla grande.
Il viaggio è stato ricco di incontri simpatici e di peripezie che possono accadere davvero solo quando si è clown.
L’incontro da ricordare assolutamente è quello con l’avvocato milanese che si è incuriosito a noi fin da subito dimostrandosi davvero positivo e simpatico, nonostante Sciocolà gli avesse quasi distrutto il trolley…
E poi che dire di Ruvido che fino all’arrivo a Torino con il pulmino era convinto che saremmo partiti da Milano.
Il gruppo è stracarico e l’accoglienza di Hariett, la nostra referente, è stata calorosissima e durante il viaggio di 2 ore da Guatemala City a Parramos, dove c’è l’orfanotrofio che ci ospita, abbiamo potuto iniziare a mettere in moto il nostro spagnolo.
E’ stato comico vedere Spatagnau seduto davanti che conversava in spagnolo con l’autista quando nemmeno 24 ore prima stava chiacchierando in piemontese con l’autista che ci ha accompagnato all’aeroporto di Torino.
Adesso siamo sistemati in 2 casette diverse: in una ci sono Eilà!, Ruvido e Spatagnau e nell’altra Chin, Fluke, Sciocolà e Zigulìx .
Prima di andare a dormire abbiamo programmato la giornata di domani visto che la sveglia sarà alle 6 per incontrare alle 7 Hariett che ci confermerà la programmazione dei 10 giorni.
Da domani si parte con l’avventura, sono sicuro che sarà eccezionale…

13 FEBBRAIO 2008

Ci si aspettava che molti si sarebbero svegliati durante la notte per via del fuso orario ed invece la maggior parte di noi ha ronfato fino all’ultimo minuto.
Ci siamo riuniti tutti in un’unica casetta per fare colazione e per poter incontrare Hariett, aspettando che arrivasse abbiamo iniziato a constatare il livello di presa di coscienza dell’essere in Guatemala.
Hariett è arrivata puntualissima e con lei è venuto anche Baudile, l’autista che ci accompagnerà in questi giorni nei vari villaggi e strutture.
Il programma è molto intenso e non ci sono rilevanti differenze rispetto a quello che ci aveva inviato via mail.
Alle 8 siamo partiti per andare al “Colegio Cristiano los Brazos de Jesus ONG”, ad attenderci c’erano 240 bambini circa: come inizio non c’è male.
Erano tutti riuniti nella palestra esterna con la pettorina blu e sono davvero tantissimi e sorridenti; appena ci vedono ci sorridono e salutano.
Visto il numero dei bambini abbiamo iniziato con alcuni bans e canti, dopodiché li abbiamo fatti sedere e abbiamo proposto uno spettacolo che ha scatenato risa a non finire.
Prima di salutarli abbiamo regalato ad ogni bambino un peluche (ne abbiamo portati un bel po’ dall’Italia).
Tanti bambini venivano a farci vedere il peluche ricevuto e con un grande sorriso o un abbraccio ci salutavano.
Arrivato il momento di andare via abbiamo salutato i responsabili della struttura congedandoci con qualche magia e foto.
Dalla condivisione a caldo sul pulmino è emersa la difficoltà a gestire un gruppo così grande, ma nonostante questo il risultato è stato positivissimo.
Dopo ci siamo diretti verso la Maxi Bodega (supermercato) di Chimaltenango per comprare un po’ di cibarie per i giorni a venire.
Spatagnau e Ruvido sono andati ad acquistare la scheda telefonica per poterci far chiamare dall’Italia, gli altri sono invece andati a far la spesa con una conclusione tra il tragico e il comico: a causa nostra si è creato un intasamento alla cassa, infatti non ci bastavano i soldi che avevamo portato dietro e quindi abbiamo dovuto togliere un bel po’ di roba dal carrello e aspettare che arrivasse Spat con gli altri soldi, ma per come eravamo vestiti la situazione è stata apprezzata dagli altri clienti del supermercato.
Come ben sapevamo i tempi guatemaltechi sono molto dilatati ed infatti l’attesa di Spat nel centro di telefonia è stata interminabile. Le ore di attesa sono state però spese bene improvvisando gag all’ingresso del centro commerciale, inseguendo in fila indiana i clienti e facendo foto invisibili insieme alle persone divertite.
Ma dopo un bel po’ finalmente sbuca il nostro clown dal negozio di telefonia e così possiamo tornare all’orfanotrofio per il primo pranzo con i bambini.
Raggiunto NPH abbiamo scaricato spesa e valigie nell’appartamento e siamo andati al Comedor (salone per il pranzo) dove c’erano già alcuni gruppi di bambini implotonati.
Prima di entrare nel salone tio Wilson ci ha presentato ai bambini e ragazzi che ci hanno accolto con un forte applauso.
Il pranzo è stato molto buono, almeno per i miei gusti.
Dopo il pranzo siamo stati in casetta e alle 15 siamo andati dai Bebes (i bambini più piccolì, praticamente il nostro asilo) nel Salone Montessori.
Appena ci hanno visto arrivare ci sono corsi incontro e mi ha fatto piacere rivedere tutti i bimbi dell’anno scorso così sorridenti.
Le ore sono volate fra giochi, canti, pupazzi, magie e lo stupore e le risate dei bambini e dei “maestri”. Ogni pretesto era buono per fare qualcosa e tutto è risultato facile e naturale.
Dopo una cena alquanto particolare abbiamo che faticato a mandare giù anche io e Ruvido (noti mangiatori di ogni cosa) siamo andati in casetta per la condivisione.
Le condivisioni sono state tutte più che positive, le uniche difficoltà riscontrate sono state la così nominata “Ansia da buco” e i tempi poco coordinati dei servizi.
E’ stata definita l’ansia da buco, l’insofferenza da parte di qualcuno nei confronti dei tempi morti che si creano fra una cosa e l’altra.
In seguito a queste considerazioni abbiamo deciso di irrigidire ulteriormente la scaletta dei servizi per permettere a tutti di intervenire in maniera più tranquilla e omogenea nel servizio anche se a discapito un pò dell’improvvisazione individuale.



14 FEBBRAIO 2008

Oggi qui è la festa del Cariño (affetto), un po’ il nostro San Valentino e siamo stati presso la struttura “Hogar Madre Ana” dove ci sono bambini e ragazzi con l’HIV.
Appena arrivati ci siamo sistemati nel salone e dopo poco hanno iniziato ad arrivare i bimbi.
Durante il servizio c’è stata la scoperta di Fluke come zebra, il debutto di Ruvido e Sciocolà nella gag “meccanismo umano” a base di giocoleria che ha spopolato e le suore che si sono lanciate e ci hanno dato una gran mano nel coinvolgere tutti.
Dopo di noi erano stati previsto dei giochi apposta per la festa del cariño a cui abbiamo assistito per un po’ prima di andare via.
Tornati a NPH abbiamo appreso la notizia che fra qualche giorno saremmo andati all’ospedale di Guatemala City dove forse ci sarà la stampa e la televisione.
Per liberare un pomeriggio per poter andare a Guatemala City oggi pomeriggio abbiamo fatto servizio con due gruppi insieme e più precisamente la Seccion de Angeles (bimbe) e la Seccion de San Jose (bimbi).
Qui l’entusiasmo è arrivato alle stelle, i bambini hanno riso a crepapelle e molti di loro sono stati protagonisti come sceneggiatura delle nostre gag e magie e si sono lasciati prendere dai nostri balli e dalla canzone dei Righeira “Vamos a la Playa” che qui in Guatemala è conosciuta è sta diventando il nostro tormentone.
Dopo il nostro servizio Ivonne (una volontaria spagnola) ci ha portato a fare un giro all’interno dell’orfanotrofio presentandoci i vari progetti; con lei siamo andati anche dagli especiales (i ragazzi e bimbi con disabilità) e nel nostro percorso all’aperto siamo stati seguiti da un folto gruppo di ragazzi che impazzivano per il kazoo che volevano suonare ad ogni costo mentre alcuni di loro imitavano i balli di Michael Jackson.
Oggi è stato anche il giorno in cui tutti i clown sono stati riuniti in un unico appartamento visto che si sono liberate delle stanze, per la gioia di Mr. Ugo un volontario americano che era costretto a sorbirsi le nostre riunioni.
La sera durante la condivisione si sono constatati un miglioramento dell’organizzazione e più complicità fra i componenti nel gruppo.8
Inoltre abbiamo preparato la giornata seguente e provato delle gag nuove da aggiungere alle molte già presenti in modo da rendere più vari i nostri servizi e magari aggiungere o sostituire qualcosa allo spettacolo che ci aspetta ad Antigua.

15 FEBBRAIO 2008

Oggi siamo stati in una struttura che sembra un paradiso in miniatura.
Appena arrivati abbiamo avuto una gran bella sorpresa: file e file di sedie disposte davanti ad un palco gigante, ebbene sì senza alcun preavviso oggi il servizio è stato uno spettacolo, così abbiamo avuto modo di fare una bella prova generale prima dello spettacolo di domenica al teatro di Antigua.
La struttura è un centro diurno costruito dove prima c’era una discarica, colui che ha voluto costruire il centro si è visto deridere dalle persone che non credevano possibile costruire qualcosa
in quella zona. Ma contro ogni previsione adesso c’è questo paradiso chiamato “Soñadora”, davvero un posto da sogno dove le famiglie povere possono lasciare i figli e ricevere il cibo donato all’associazione.
Tornando al nostro spettacolo che dire? E’ andato alla grande, siamo stati davvero fenomenali, la gente ha apprezzato e Hariett si è complimentata con noi con ogni sorta di aggettivo spagnolo.
Prima di andare via il direttore ci ha fatto fare un giro per tutta la struttura portandoci anche nella zona di preghiera, una piccola grotta fresca e silenziosa dove le persone di ogni religione possono andare a pregare il loro Dio.
Dopo la consueta foto fuori dalla struttura (la facciamo sempre) siamo ripartiti per tornare alla “base” dove nel pomeriggio ci aspettavano le ragazze della Seccion Israelitas.
Vista l’età più alta all’interno della sezione abbiamo deciso di inserire alcune attività in cui coinvolgere in prima persona le ragazze; le abbiamo proposto un’attività sulle emozioni durante la quale hanno trovato molte difficoltà ma che le ha coinvolte molto.
E’ stato un servizio emozionante.
Questa sera la condivisione si è trasformata in una discussione molto animata, iniziano ad uscire fuori delle difficoltà che ho cercato di risolvere con il gruppo.
Il problema principale è la difficoltà da parte di uno di noi di inserirsi e proporsi durante il servizio, ma è anche vero che programmare dall’inizio un servizio senza considerare che ci possano essere delle variazioni in corso non risulta possibile.
Cercheremo di organizzare le giornate in modo che tutti possano essere coinvolti allo stesso modo, anche se in questo caso penso che sia importante che ognuno di noi cerchi di comprendere che la cosa fondamentale è il risultato finale e che è inevitabile che chi è più propenso a lanciarsi e a cogliere gli spunti che nascono durante il servizio continuerà a farlo.
Ho invitato il gruppo a ricercare più ascolto ed empatia durante i servizi.
Ora si va a nanna.

16 FEBBRAIO 2008

Questa mattina siamo andati insieme a tio Ismaar a fare spesa per NPH con i soldi che ci sono stati dati in Italia appositamente per i bambini. Abbiamo comprato creme idratanti e i tessuti per i pigiami dei più piccoli che erano fra le cose più necessarie al momento.
Appena tornati in NPH abbiamo preso le valigie e il necessario per la giornata.
Oggi è stato il momento del villaggio di San Andreas de Itzapa, dove siamo venuti un po’ più a contatto con la realtà e con la povertà dilagante di queste zone.
Io e Spatagnau l’anno scorso eravamo già stati qui ed era stato avviato un progetto di scolarizzazione e visto che ci sarebbero alcune persone disposte a finanziare il progetto dall’Italia siamo venuti a riparlare con i responsabili dello stesso per avere informazioni e dati e per comunicare questa possibilità.
Dopo aver parlato con i responsabili del progetto siamo stati accompagnati per un giro nel villaggio e abbiamo avuto modo di visitare case di fango al limite dell’abitabilità. In una di esse, e più precisamente in una cucina piena di fumo, una signora stava preparando le tradizionali tortillas e alcuni di noi si sono cimentati, senza alcun risultato, nella preparazione.
L’accoglienza è stata, come già l’anno scorso, incredibile; abbiamo fatto pranzo con loro e nel pomeriggio abbiamo proposto il nostro spettacolo e le attività ai bimbi del villaggio che hanno contraccambiato con balli e canti popolari.
Indimenticabile il momento in cui alcuni bambini ci hanno cantato una canzone in italiano, ci siamo emozionati tutti e a qualcuno di noi è scesa qualche lacrima. Pelle d’oca!!
Siamo stati grandiosi, Spatagnau nonostante fosse febbricitante si è rovesciato l’acqua in testa al termine della gag dell’acqua che scompare e durante la gag della mosca rivisitata i bambini stavano piangendo dal ridere, qui ogni minima cosa fa prendere bene e penso ai bambini incontentabili che ci sono da noi e mi viene da rifletterci su.
E cosa dire di Zigulìx che quando ha dovuto cantare in italiano il ban “Pollo Giovanni” non si ricordava più la sua lingua nativa e ha fatto una tradizione dallo spagnolo all’italiano assurda, e poi quanto è stato bello l’abbraccio collettivo e il girotondo cantato in italiano dai bambini.
Quando abbiamo regalato il peluche mi ha fatto effetto vedere come delle mamme se ne accaparravano a più non posso lasciando alcuni bambini senza; durante quella scena ho capito quando i responsabili del progetto ci parlavano dell’ignoranza degli adulti e del perché uno dei loro obiettivi era quello di cambiare la mentalità e l’incapacità di gestirsi e saper sfruttare le risorse anche se minime nel miglior modo.
Dopo i vari abbracci prima di andare via il mio cuore stava scoppiando e, vedendone i volti, penso che fosse così anche per gli altri clown. Che emozioni…
Il nostro autista sapendo che c’era lo spettacolo e avendoci visto all’azione i giorni scorsi era andato a prendere moglie e figli, prima di ripartire abbiamo fatto la foto con loro e durante il viaggio Baudile ci ha fatto ascoltare un po’ di Eros Ramazzotti in spagnolo.
Incredibile ma vero nessuno dei clown è andato a cercare il pelo nell’uovo nel nostro servizio e la condivisione è stata molto tranquilla e positiva.
In serata abbiamo preparato la scaletta per lo spettacolo di domani ad Antigua e abbiamo assistito alla sensazionale abilità “prestidigitativa” di Zigulìx (si fa per ridere).
Il clima sembra più sereno, la discussione di ieri sera sembra aver portato dei frutti, speriamo continui così.
Fluke si è innamorata del mio pupazzo e ha deciso di portarlo a dormire con lei.
E ora a nanna.

17 FEBBRAIO 2008

Oggi è stato il giorno dello spettacolo nel teatro di Antigua del centro culturale “El Sitio” e anche questa giornata non ci ha risparmiato momenti indimenticabili pieni di comicità e sorprese, a partire dall’arrivo al teatro scoprendo che il nostro spettacolo, a differenza dell’altro anno, non è stato pubblicizzato a causa di disguidi organizzativi. Di conseguenza l’affluenza prevista era vicina allo zero e allora, in base al detto se Maometto non va la montagna allora la montagna va da Maometto, ci siamo recati al parco centrale di Antigua per promuovere il nostro spettacolo.
E’ stato divertente, appena arrivati al parco siamo stati circondati da decine di persone incuriosite, alcune di loro ci hanno seguito fino al teatro raccogliendo l’invito allo spettacolo e così i posti a sedere si sono riempiti e abbiamo potuto esibirci di fronte ad un discreto pubblico.
Non sarebbe stato male fare lo spettacolo nel parco, sopra la fontana, ma il dovere chiamava.
Lo spettacolo è stato il frutto dei mesi di formazione ed è stata la prova di come il gruppo abbia lavorato bene. Avere questo spettacolo è stato per noi il raggiungimento di un grande obiettivo.
Ed è stato un successo, siamo stati eccezionali.
Dopo lo spettacolo abbiamo deciso di rimanere ad Antigua per un pomeriggio e una serata di svago, ce li siamo meritati.
Che colori ci sono ad Antigua, abbiamo girato per il mercato dove abbiamo acquistato ricordini e regali per amici e parenti e abbiamo intrattenuto con gag e giochi le persone.
La gente ci indicava, ci sorrideva, chiedeva che facessimo qualcosa e allora giù di magie e gag.
E poi ci siamo sperimentati nella contrattazione al mercato, Sciocolà è andata alla grande mentre invece per Fluke era più forte di lei, proprio non riusciva a farsi tirare giù i prezzi.
Spat oggi è stato male ed in serata l’abbiamo raggiunto a casa di Hariett, dopo essere stati un po’ da lei siamo andati in centro per prendere un taxi che ci riportasse a NPH.
Ed anche qui non potevano finire le sorprese, in 9 su un taxi che toccava con la marmitta a terra e guidato da Santos che andava ai 20 km/h per non sfasciare il fondo. Però alla fine siamo arrivati sani e salvi e dopo una breve condivisione ce ne siamo andati a letto stanchi ma felici.
Domani la sveglia è prestissimo e dobbiamo essere pieni di energia.
Buonanotte.

18 FEBBRAIO 2008

Questa mattina la partenza è stata per le 6, infatti per raggiungere il posto del servizio di oggi ci sono volute più di 2 ore.
Ma dopo tutto questo viaggio abbiamo raggiunto un luogo inconcepibile per noi prima d’ora; una scuola immersa nella giungla.
Per raggiungere il villaggio abbiamo dovuto percorrere strade sterrate nella foresta e superare corsi d’acqua nei quali il furgone s’immergeva come una barca di metallo. Mi sentivo in un’avventura di Indiana Jones e davanti a noi c’era una macchina della polizia turistica che ci faceva strada; Hariett aveva avvisato la polizia per evitarci spiacevoli inconvenienti visto il posto in cui saremmo dovuti andare e in cambio del pranzo si sono offerti di accompagnarci.
Dopo essere arrivati iniziano a spuntare da dietro ogni albero e da tutti i lati centinaia di bambini che subito si rivelano un po’ diffidenti nei nostri confronti, d’altronde non capita tutti i giorni per loro di vedere persone estranee quindi immagino cosa possano aver pensato nel vedere dei clown che arrivavano nei pressi della loro scuola.
Per l’occasione c’era anche una signora che vendeva dolci che consistevano in metà arancia infilzata in uno stecco e ricoperta di caramello oppure frutta ricoperta di cioccolato.
Nonostante la diffidenza iniziale i bambini si sono lasciati andare in fragorose risate, erano davvero in tanti ed inquietante era la presenza di un bambino che ci guardava con in mano il machete, abbastanza insolita come scena. Ma non qui.
Quando è arrivato il momento di salutare tutti e tornare a “casa” si presenta puntuale un’altra sorpresa: la gomma posteriore destra del furgone è forata!
Che strano, eppure tutte le strade che abbiamo fatto erano asfaltatissime, ah ah!
Ma come spesso accade, non tutto il male vien per nuocere (a parte per Baudile che è rimasto ore ed ore per cambiare la gomma visto che non riusciva a tirar via un bullone incastrato) e abbiamo approfittato di questa sosta forzata per stare ancora con i bambini; ci hanno portato a spasso per il loro villaggio e davanti ai nostri occhi si presentavano stradine, viuzze e casette proprio come un nostro paese con l’unica differenza che la maggior parte erano immerse nella foresta.
Giunti al campetto di calcio ci siamo disposti in cerchio e fatto il gioco delle presentazioni; dopo alcuni giochi proposti da noi i bambini ci hanno fatto fare un gioco che nessuno di noi ha capito ma una cosa è stata chiara Spatagnau e Zigulìx hanno sicuramente perso.
Ci siamo avventurati per la giungla, ai nostri occhi sembrava un paradiso vedere queste case lì immerse e circondate da alberi da frutta e piante altissime.
Ritornati dove avevamo lasciato il furgone abbiamo constatato con gioia che il furgone si muoveva di nuovo sulle quattro ruote; Baudile è riuscito nell’impresa e così dopo aver salutato a malincuore i bimbi ci siamo avviati per il ritorno sempre scortati dal pick up della polizia che con le sue quattroruote andava avanti senza problemi. Noi non abbiamo le quattroruote ma abbiamo l’abile Baudile che in questi giorni si è rivelato sempre puntualissimo e disponibile, un grande!
Dopo questo Camel Trophy e questa inaspettata e fantastica esperienza in un mondo a parte che difficilmente si può immaginare, siamo ritornati sulla strada in asfalto per andare a fare pranzo insieme ai poliziotti e naturalmente con Hariett e Baudile.
Siamo andati a mangiare ad Antigua in un pub libreria, un locale molto bello dove puoi andare a leggere mentre mangi o bevi qualcosa, insomma una biblioteca un po’ meno silenziosa o un pub un po’ più acculturato, mettiamola così.
Dopo il pranzo siamo ritornati a NPH dove ci aspettavano i bambini della Seccion Santiago. I bambini di questa sezione è meglio chiamarli ragazzi, infatti sono già più grandi; con loro oltre a giochi e magie per le quali vengono matti abbiamo anche fatto il salto nel vuoto, era bello vedere saltare con tanta grinta e senza paura i bambini sulle nostre braccia che si allungavano per accogliere i loro corpi volanti. Anche qui le emozioni non sono mancate e alcuni bambini ci hanno seguito nel tragitto fino alla nostra casetta.
Finalmente un pò di meritato riposo.
Per cena c’è chi è andato nel comedor e chi è rimasto in casetta con i soliti toast, penso che per un po’ non ne mangeremo in Italia.
Dopo la condivisione durante la quale tutti hanno portato le loro impressioni della giornata siamo andati finalmente a dormire. Dalla condivisione è emersa una profonda felicità per l’avventura insolita di oggi e per come ci stiamo muovendo in questi giorni.

Ma come in molte bellissime medaglie c’è sempre la possibilità che non entrambe le facce siano ugualmente positive ed infatti, poco dopo essere andati nelle stanze per dormire, sento Eilà lamentarsi con Spatagnau nella stanza di fianco e piano piano il loro volume si alza fino a diventare una vera e propria discussione. Mi sono alzato perché le cose che stavo sentendo nei confronti del gruppo e di quello che abbiamo fatto finora proprio non mi piaceva e perché a quell’ora di notte tutto si doveva fare tranne che discutere di questo.
A cosa servono le condivisioni se non ci diciamo le cose che riguardano quello che stiamo facendo e il gruppo con cui si sta affrontando questa missione? In più a cosa è servito spronare le persone a condividere in un certo modo cercando di decidere insieme le modalità se poi non tutti mettono il proprio contributo.
A cosa è servito cercare di coinvolgere il più possibile per evitare proprio che qualcuno si possa sentire a disagio se poi si fa finta che vada tutto bene?
Sono molto dispiaciuto e non solo io, infatti prima e dopo il mio intervento nella stanza anche altri clown hanno sentito e non hanno gradito le cose sentite.

19 FEBBRAIO 2008

L’umore generale di partenza non è stato dei migliori dopo l’episodio di ieri notte, ma per fortuna la giornata ha stemperato il clima di tensione.
Al mattino siamo stati in due case di riposo di Antigua, è stata un’esperienza fantastica.
La prima casa di riposo era coloratissima e alcuni ospiti erano già seduti nel cortile aspettando il nostro arrivo, vista la situazione abbiamo deciso di fare uno spettacolino con le gag più semplici che abbiamo e anche qui ci sono state molte risate e applausi.
E’ stato emozionante il momento in cui siamo diventati una macchina per i massaggi e abbiamo coccolato e massaggiato un signore ipovedente sulla carrozzina.
E poi abbiamo fatto giocare gli ospiti a bowling, naturalmente i birilli eravamo noi.
Ha fatto scompisciare dal ridere la gag dei foulard e del reggiseno che è comparso dalla camicetta di una delle operatrici della struttura, lei forse ha gradito un po’ meno ma tutti gli altri sì.
Prima di andare via abbiamo regalato il naso rosso a tutti i simpatici vecchietti e con loro abbiamo fatto un po’ di foto.
Subito dopo siamo andati nell’altra casa di riposo, sempre ad Antigua a poca distanza dalla precedente ed anche qui la risposta è stata positiva anche se, a differenza dell’altra casa di riposo, qualche anziano non ha partecipato; con canti e gag abbiamo strappato sorrisi e risate e alla fine uno di loro ci ha ringraziato a nome di tutti per aver portato il sorriso.
Anche qui abbiamo regalato i nasi rossi: come stanno bene su questi visi mulatti segnati dalle rughe!
Dopo tutti questi giorni ormai andiamo a ruota libera durante i servizi, abbiamo un sacco di idee e materiale.

Dopo aver pranzato ad Antigua siamo partiti per andare all’ospedale di Guatemala City nel reparto di oncologia infantile. L’ospedale era affollatissimo ed il nostro ingresso porta subito sorrisi, non credo che si vedano molto spesso dei soggetti come noi da quelle parti.
Durante il tragitto per arrivare ne reparto scherziamo un po’ con gli infermieri e le persone che incrociamo, è troppo bello passare in mezzo a tanti sorrisi.
Abbiamo svolto il servizio in una sala riunioni dove qualcuno dei bambini nel vederci ha iniziato a piangere altri invece ci hanno sorriso.
A pensarci adesso che tristezza dover vedere questi visini smunti e abbacchiati, occhi bendati, aghi in queste braccine, tubicini nei nasi.
Ma sul momento non ci abbiamo dato più di tanto peso e abbiamo cercato di dare il massimo per questi bimbi fantastici!
Abbiamo improvvisato, fatto gag, imitato gli animali e cantato canzoni…
Alcuni interagivano un po’ meno perché si vedeva proprio che non stavano bene…E’ sicuramente stato uno dei servizi più faticosi svolti fino ad oggi, ma carico di emozioni.
Oggi ad accompagnarci è venuta insieme ad Hariett, anche Ivonne, la volontaria spagnola di NPH, che abbiamo coinvolto nelle nostre performance clown.
E’ stata eccezionale perché ci ha fatto delle foto stupende e si è improvvisata una grande nuova “maghetta”.
Usciti dall’ospedale ci ha premiati con delle buonissime patatinete e siamo poi partiti per tornare abbastanza tardi a NPH.
E’ quindi iniziata la nostra condivisione per parlare della discussione di ieri; si è cercato di trovare un punto in comune ma non si è arrivati ad una soluzione.
Eilà ha presentato tanti problemi che fino ad ora erano rimasti oscuri al gruppo e che nelle condivisioni di tutti i giorni non aveva mai tirato fuori.
Siamo tutti un po’ delusi e amareggiati. Siamo alla fine, dobbiamo solo cercare di far andare bene e non rovinare l’ultimo giorno qui in Guatemala!
Fluke non sopportando più la situazione se ne è andata a mangiare con i ninos.
Sembrava stesse andando tutto liscio fino a ieri pomeriggio…è un vero peccato!
Dopo cena ci siamo fatti la doccia e svagati con le prove di nuove gags.
Siamo ormai lanciatissimi e con la grande sintonia che la maggior parte del gruppo ha raggiunto ci basta davvero poco per tirare fuori cose davvero divertenti…
Poco alla volta vanno un po’ tutti a dormire… come sempre rimaniamo ancora un po’ io, Spat e Ruvido a degenerare con magie assurde….
Buona notte...Ci attende l’ultimo giorno qui a NPH….
A pensarci adesso è davvero volata….ma non ancora finita!

20 FEBBRAIO 2008

Come tutte le mattine Baudile è puntualissimo ad aspettarci nel cortile di NPH.
Partiamo con lui e poi passiamo a recuperare Hariett a casa sua ad Antigua, perchè siamo diretti in una scuola li vicino.
Siamo tutti presenti tranne Spatagnau è rimasto nella casetta perché ha la febbre.
Arriviamo alla scuola “Escuela al Hato Oficial Mixta”.
I ninos sono ancora tutti nelle classi, alcuni di loro si affacciano alle finestre e ci salutano e un ninos bellissimo si intrufola tra le nostre valigie mentre iniziamo a preparare il materiale per lo spettacolo. Ci saluta con occhi dolcissimi e Zigulìx guardando per terra si accorge che il bimbo ha le scarpe al contrario…Inizia così l’operazione per mettergli le scarpe nel verso giusto; io, Ruvido e Zigulìx …Non commento i calzini…gli abbiamo chiesto se aveva delle cotolette al posto...avranno avuto due dita di spessore di terra attaccata…
E’ stata un’ immagine tenerissima!!
Intanto ci siamo preparati e i bimbi ci hanno raggiunti nel cortile con le loro sedioline!
E’ stato un servizio eccezionale, l’attenzione dei bimbi non calava mai e avremmo potuto tranquillamente andare avanti ancora per ore.
Alla fine erano tutti in piedi per vedere meglio le nostre gag, magie e animazioni con i pupazzi. Oggi ha debuttato anche Hariett…si è dimostrata una vera clown e a forza di girare con noi conosce le gag alla perfezione.
Finito lo spettacolo smontiamo il tutto e ci coccoliamo un po’ i bimbi, poi ripartiamo ma questa volta andiamo a piedi perché Hariett ci vuole far conoscere meglio il posto; ci accompagnano anche molti bimbi che durante il tragitto raggiungono le loro case per andare a pranzo.
Arriviamo in un agriturismo posto tra due montagne da cui si vede tutta Antigua dall’alto: un panorama da favola. Qui ci siamo riposati sulle amache, abbiamo visitato la casetta di legno sull’albero e lanciati nel vuoto appesi ad una liana.
Dopo esserci svagati un po’ torniamo da Baudile passando attraverso un parco bellissimo.
Torniamo poi a NPH e ci prepariamo per lo spettacolo da fare nel pomeriggio durante la festa per la nostra partenza.
Ci sono davvero tutti, los bebes, los especiales e tutti i bimbi delle sezioni di NPH.
Rifacciamo l’intero spettacolo che avevamo proposto al “Sitio” e aggiungiamo delle nuove gag tra cui quella del bimbo che vuole il palloncino e l’elefante Gelsomino.
Finito, ancora una volta ci regalano tanto affetto e tante emozioni, ballano per noi e ci lasciano per ricordo delle magliette e due disegni grandi che hanno fatto i bambini su cui sono raffigurati due pagliacci e il messaggio ”Que dios les bendiga”.-che Dio vi benedica-
Inspiegabile la forte emozione di oggi pomeriggio.
Poi per la cena questa sera abbiamo accettato l’invito di Hariett ed Ivonne e siamo andati a mangiare con loro in un ristorante ad Antigua dove abbiamo festeggiato il compleanno di Eilà!.
Per ringraziarci Hariett si è presentata con un raccoglitore pieno di disegni dei bebes e dei bimbi di S.Andreas con in più le foto di questi giorni.
Una serata carina anche se sentiamo tutti molta stanchezza e subito dopo mangiato torniamo diretti a NPH per andare a dormire.

21 FEBBRAIO 2008

Ultimo giorno qui in Guatemala.
Ci svegliamo e usiamo la mattinata per fare le valige, distribuire la stoffa, le creme e il materiale raccolto in Italia per la struttura.
Passiamo ancora dai nostri affezionati bebes per un ultimo saluto e regaliamo a ognuno di loro un palloncino, loro ci insegnano la canzone dalle casette piccoline e ci hanno poi obbligato a metterci in mezzo al cerchio e cantarla tutta da soli..
Li salutiamo calorosamente per poi andare anche dagli especiales.
Dopodiché partiamo con Baudile per l’aeroporto.
E’ davvero volata questa nostra permanenza…
In macchina siamo un pò tutti senza parole e carichi di emozioni.
Come ciliegina sulla torta sentiamo alla radio il Dj che dedica la canzone “Vamos a la playa” dei Righeira a Lucio e a los payasos italianos.
Baudile ha voluto salutarci e ringraziarci con la sua famiglia in questo modo originale!
Allora prima di prendere il nostro aereo gli tappezziamo la macchina di peluches così anche lui non si potrà scordare facilmente di noi!
Muchas gracias Guatemala!
Adios!!

venerdì 9 maggio 2008

Dall'Argentina - VIP Santa FE

Sono di ritorno dall'Argentina, dove ho fatto un salto per una formazione dei ragazzi di VIP Santa Fe.
Innanzi tutto mi congratulo con i VCM dello scorso anno e con VIP Torino che sta sostenendo questa missione perché hanno fatto e stanno facendo un gran bel lavoro.
A Santa Fe, esattamente nel Barrio (Quartiere) di Santa Rosa de Lima, c'è un gruppo di 18 ragazzi e ragazze che sembrano i nostri volontari dopo un corso... Sono ragazzi e ragazze dai 15 ai 30 anni, sono stati formati dal gruppo VCM (Volontari Clown VIP missionari) che lo scorso anno è stato in Argentina e hanno voluto fondare (a tutti gli effetti, ora infatti si stanno iscrivendo alla Secretaria Comunal) IP Santa Fe.
Hanno creato il loro logo VIP Santa Fe, stanno facendo servizi (principalmente nelle scuole e parrocchie), aspettano i nostri volontari che andranno in agosto per fare servizi in ospedale.
Sentirli parlare, vedere le foto di ciò che hanno fatto uin questi mesi, leggere le loro condivisioni (hanno tenuto un diario di ogni
uscita) e vedere il loro spettacolo (si sono ispirati alla Bambola Triste, ma aggiungendo loro creatività) è stato veramente commovente se pensi amo che loro sono ragazzi di strada con situazioni familiari da incubo...
Prepareremo con Spillo al più presto sul nostro sito la pagina "VIP Argentina" e vedrete cosa stanno facendo.
Vedere in azione questi ragazzi, vedere con quanta attenzione seguissero la nostra formazione ci ha dato la dimensione di ciò che possiamo fare in una missione e che i risultati del lavoro dei nostri volontari si vedono!
Con i ragazzi di Santa Fe ci sono voluti due anni di lavoro, ricordo ancora la prima volta che li abbiamo incontrati per una condivisione in una aula di una scuola nel 2006... erano diffidenti, curiosi... ma né noi né loro pensavamo che sarebbero diventati volontari VIP.
I Vippini di Santa Fe hanno creato anche loro una mailing list e se qualcuno di voi sa lo spagnolo, potete scrivere loro oppure potete mandare la mail a me o a Krauta che la traduciamo e gliela mandiamo.
Il loro indirizzo è: vip_santafe@hotmail.com Questi ragazzi hanno bisogno di avere contatti con noi per non sentirsi isolati e per mantenerte viva la motivazione e proseguire in quest'opera di volontariato che in una situazione come la loro è un'opera titanica, come potete immaginare, per loro la strada è più difficile, perché sono costantemente in mezzo alla sofferenza e alla povertà.

In questi tre giiorni in cui siamo stati con Spillo a Santa Fe, abbiamo lavorato sui valori, li ho tradotti per loro e li ho spiegati.
Durante la condivisione mi hanno detto che è stata la cosa che più hanno apprezzato, perché hanno bisogno di valori a cui attenersi e di regole per sentirsi parte della società.
Sabato abbiamo fatto una formazione sul valore della condivisione e su come affrontare i conflitti e risolverli pacificamente.
Domenica abiamo lavorato sul personaggio clown e poi hanno rappresentato per noi il loro spettacolo.
Abbiamo portato loro le toppe e lle spillette dei 10 anni di VIP e le abbiamo consegnate uffficialmente.
Aiutateci a sostenere questo gruppo con mail, condivisioni e scambi!
Far sì che i giovani si dedichino al volontariato e alla solidarietà invece di diventare corrieri della droga o di sniffare colla è una delle missioni più belle che possiamo portare avanti.
Grazie VIP Torino e grazie a tutti i volontari che sono andati e che andranno quest'anno in Argentina, i ragazzi di Santa Fe vi aspettano con tanta gioia e volontà di imparare tutto il possibile da voi!

Un abbraccio a tutti
Aureola

martedì 29 aprile 2008

VCM 2008

Si è svolta la formazione dei VCM: Volontari Clown Missionari nelle meravigliose colline di Alba (CN).
50 volontari Clown VIP (ViviamoInPositivo) si sono incontrati per una 3giorni di formazione molto intensa: Percorso con i bambini di strada, Pedagogia del Circo Sociale, Clownerie, Acrobatica, Risoluzione pacifica dei conflitti, Giochi e bans per i bambini.
E poi... confronti, coccole, rilassamenti e soprattutto la gioia di stare insieme.

Le missioni del 2008:
Senegal: giugno-luglio
Argentina: agosto
Uruguay: agosto
Romania: settembre
Zambia: dicembre

Una condivisione post incontro di Clown Garzetta (VIP Padova):

eccomi di ritorno da questo week end lungo ma soprattutto inteso...i momenti di pausa sono stati pochi e brevi; e le informazioni, sensazioni, riflessioni, consapevolezze sono state davvero molte. ;o) ma ci siamo anche divertiti!

Ci siamo trovati in 50 claun ad Alba e partiremo in ben 7 missioni tra Giugno e Dicembre (Argentina, Uruguay, Senegal 1 e 2, Romania e Zambia)...tutti con un grande Spirito Vip Claun ;o)

La missione non è un mondo incantato...e in questo week end ho iniziato a prendere consapevolezza sulla realtà, i rischi, le difficoltà... ma anche la fiducia, il sostegno, la bellezza di fare una missione nel modo Vip.

Onestamente sono un po' sottosopra...eh si...solo in questo week end ho avuto il tempo e il modo di fermarmi a riflettere su quanto ci aspetterà.
I responsabili dello Staff Missione ci hanno preparato e dato strumenti :
- per giochi e bans da fare con i bambini,
- sul personaggio claun,
- sulla giocoleria e l'acrobatica,
- ludopedagogia, metodologie e problematiche sui bambini / ragazzi di strada,
- sulla gestione del conflitto

Poi Conticino il nostro capogruppo Zambia ci ha illustrato la nostra missione: vaccinazioni, rischi, pericoli, cose a cui fare attenzioni modo di pensare del popolo Zambese.

Le differenze tra il nostro popolo e il loro sono davvero tante...la prima che balza agli occhi è che loro muoiono tra i 37 e i 40 anni e che i loro bambini sono veramente tanto alti..praticamente molto più di me che se fossi Zambese sarei alta come un bimbo di 5 anni e prossima a passar a miglior vita visti i miei 35 anni ;o)

A parte gli scherzi..molte le contraddizioni...la povertà, le violenze, gli abusi, l'AIDS, la malaria, l'alcolismo, i saccheggiamenti, le aspettative di Vita ... ma anche le danze, i tamburi, i sorrisi, il coraggio, quegli occhi da cerbiati, quei visi dolcissimi...e non ultima la forza delle donne ;o)

Vivo questo momento...presa da mille immagini, pensieri, riflessioni... e sento il bisogno di far silenzio dentro e spazio nel cuore.

Partirò per una nuova missione Vip ma questa volta non in ospedale casa di riposo, pizza o mondo conosciuto...NO questa volta non so bene chi andrò a trovare...so solo che dovrò farlo al solito modo...'in punta di piedi' per chiudere gli occhi del giudizio su ciò che non capirò e per spalancare il cuore per ciò che è giusto 'accogliere' prima ancora di comprendere.

Saremo in 10 ognuno proveniente da una Vip diversa (Milano, Brescia, Venezia, Padova, Friuli, Modena, Senigallia, Roma, Bari) o meglio solo 2 vengono da Milano...ma per tutti noi eccetto Conticino che è il capogruppo è la prima missione Vip...wow! Tutti uniti per crescere insieme...unendo fragilità e talenti ma il tutto dietro un grande sorriso ed una grande voglia di donare Gioia e Amore a chi incontreremo.

Ancora una volta Vip mi offre un grande cammino di crescita che passa attreverso l'incontro degli altri per poi tornare a me...per conoscere nuove terre ma anche nuovi confini interiori...
Grazie Aureola e Spillo che hanno fondato questa meravigliosa Vip e che ci da la possibilità di crescere in modo speciale...ovvero uniti per crescere (e ridere) insieme ;o)

mercoledì 20 febbraio 2008

Dalla Missione di Santa Fe - Argentina

Suor Roxana e bimba della missione di Santa Fe - Argentina

DA SANTA FE (Argentina)
Ecco le notizie che mi giungono dai nostri amici claun di Santa Fe.
Ogni volta che leggo ciò che stanno facendo, l'impegno e l'entusiasmo che dedicano alla nostra comune missione di gioia mi sorprendo e mi commuovo: sono tutte persone che vivono in realtà davvero difficili.
Il barrio di Santa Fe in cui da tre anni si svolge la nostra missione, e in cui vivono i ragazzi, è un quartiere molto povero, in cui la maggior parte delle persone trovano lavoro come cartoneros (raccolgono rifiuti nei quartieri ricchi), molte donne si prostituiscono, ci sono problemi di droga e alcolismo.
Il quartiere è stato colpito da due alluvioni (nel 2003 e nel 2007) che ha portato via i pochi averi della maggior parte delle famiglie.
Le persone che abbiamo avuto la gioia e l'onore di conoscere hanno perso molto del poco che avevano, ma non la voglia di dare gioia a chi ne ha bisogno.
Ho sentito una donna meravigliosa scusarsi perché non aveva i piatti in cui offrirci da mangiare perché l'acqua li ha portati via, e il più prezioso collaboratore delle suore commentare che vuole lasciare la sua casa il più possibile libera da mobili per poter ospitare quante più persone possibili se verrà un'altra alluvione.
Il claun santafesini hanno storie difficili alle spalle, e il loro impegno è per questo ancora più grande.
Queste persone hanno la gioia che si legge loro negli occhi, sono davvero un esempio di cosa significhi essere missionari della gioia, con o senza naso rosso.
I claun di Santa Fe si stanno impegnando tantissimo. Noi abbiamo trasmesso loro il nostro messaggio e le nostre conoscenze, e siamo felici di aver contribuito a far nascere questo nuovo gruppo della nostra grande famiglia.
Ad agosto torneremo a Santa Fe, e vogliamo portare loro il sostegno e l'affetto di tutti i claun di VIP Italia.
Saremo in 8 (Barney e Palla da Modena, Pally da Roma, Pozzanghera da Venezia, Pau, Paciugo, Garabulà e Krauta da Torino) ma avremo la carica di tutti i nasi rossi d'Italia!
Un abbraccio!
Krauta

Ciao, carissima amica Krauta:

Ti raccontiamo tutto ciò che abbiamo fatto finora.
Lunedì 25 febbraio il gruppo claun compie 6 mesi di vita. Siamo molto contenti perché in così poco tempo abbiamo fatto diversi spettacoli.
Abbiamo uno spettacolo in cui recitano 14 persone, prendiamo come base quello che avete fatto nella nostra città nel 2006, "Sonrie".
Perché non sia troppo simile lo rieditiamo con nuove scene e musica differente e lo chiamiamo 'un sorriso sotto il naso rosso'.
Lo abbiamo presentato in molti posti della nostra città.
Per iniziare il primo lo abbiamo fatto in due scuole elementari (la scuola Sarmiento e la scuola Santa Rosa de Lima), siamo stati in una scuola materna ("El Principito") e a Esprai (è un istituto per bambini disabili o diversamente abili).
Inoltre il 23 y 24 dicembre abbiamo fatto claunterapia all'ospedale infantile Orlando Alasia della nostra città (siamo stati addirittura accompagnati e sostenuti dal nostro amico Mario Zabala).

Il 14, 15, 16 y 17 de febrero abbiamo realizzato una missione claun in un villaggio chiamato Helvecia, è un villaggio a 70 kilometros dalla nostra città (Si trova dopo Cayasta, il posto in cui siete stati a conoscere la nostra antica città). In questo luogo abbiamo convissuto (11 volontari claun) per realizzare 5 spettacoli in diversi quartieri di Helvecia. Finora abbiamo fatto 10 spettacoli e due visite in ospedale.
Come ci avete insegnato, la nostra missione è far sorridere i bambini, convinti che il sorriso è il miglior mezzo di comunicazione tra il bimbo e il clown, sapendo che il sorriso migliora la salute e colma di gioia perché è querllo che ci vuole intorno a noi.
Per giungere a questo ci stiamo preparando con collaboratori claun, mimo, pantomima, teatro, danza e incontri con specialisti e assistenti sociali per minori.
E perché Gesù è la base e la fonte della nostra gioia ci stiamo preparando anche con formazione spirituale, preghiere e partecipazione alla Messa. Siamo molto contenti di svolgere un'attività che sappiamo che fa molto bene ai bambini e anche a noi stessi. L'8 febbraio abbamo fatto una cena per tutti i nostri amici. L'obiettico di questa cena era far conoscere le attività svolte a coloro che ci appoggiano in questa missione. E per raccogliere fondi per i 4 giorni della missione a Helvecia.
Durante la cena abbiamo proiettato un video di 10 minuti con immagini delle nostre prime attività claun e messaggi riflessivi, in sintesi riassumeva tutto il nostro obiettivo e a chi è rivolto.
Melocoton ha cantato alcune delle sue canzoni più belle e anche il padre di una nostra compagna ha cantato.
Non abbiamo fatto uno spettacolo perché non ci è sembrato giusto realizzalo in un'occasione in cui si raccoglieva denaro perché il clown lavora gratuitamente a foavore dei bambini.
Teniamo distinte le cose e la cena è stata fatta come persone e non come personaggi per evitare confusione.
Abbiamo moltissime foto da mostrarvi, e due video che stiamo montando e preparando per quando verrà Aureola ad aprile. Non è che non vogliamo mostrarle, ma quando Aureola ci ha chiesto delle foto per dedicarci una sezione nel sito VIP non ci siamo sentiti pronti, abbiamo preferito lasciar passare un po' di tempo per affiatare il gruppo e dare tutto quanto ad Aureola quando verrà in Argentina.
Sorella krauta spero che ti piaccia ciò che ti abbiamo raccontato e che ti dia gioia perché così ci sentiamo noi ogni volta che vediamo sorridere un bambino.
Ti siamo sempre molto grati perché tutto questo abbiamo potuto realizzarlo grazie agli insegnamenti che ci hai lasciato quando siete stati qui.

Saludos para vos y para todos nuestros hermanos claun de italia, hasta la proxima:
Hermanos Voluntarios Clown
del VIP Santa Fe - Argentina