giovedì 3 settembre 2009

MISSIONE MADAGASCAR - 2009 - 1

MISSIONE MADAGASCAR 2009 (12-27 agosto 2009)

ASSOCIAZIONE ORGANIZZATRICE: L’Arte del Sorriso Vip ASTI Onlus
PARTECIPANTI: ALAKARA (Vip Varese), CIANFRUSAGLIA (Vip Asti), FRINGUI (Capogruppo, Vip Asti), HOPPIPOLLA (Vip Roma) e TIGRO (Vip Asti).

Ivato, 12 agosto 2009

De l’Italie arrivent les clouns
Qui vont au Madagascar!
Mura mura! Mura mura! Mura mura..muuu
Avec l’avion
Nous arrivons
Salut Madagascar!

Meraviglioso Madagascar: siamo arrivati davvero! Ma quanti ostacoli abbiamo dovuto superare?! Oltre a quelli già affrontati durante la preparazione alla Missione, ci si sono messe anche Alitalia e AirFrance che, contemporaneamente, non volevano far partire Hoppipolla da Roma e Fringui, Tigro, Alakara, Cianfrusaglia e Suor Annamaria da Torino! Superate le difficoltà burocratiche, finalmente il gruppo si è riunito all’aereoporto di Parigi…ed è partito davvero!
Dopo 10 ore l’aereo tocca il suolo malgascio: ora non si torna più indietro. Qualcosa, anzi, qualcuno già ci trasmette pace e sicurezza nel caos dell’aereoporto: sono gli occhi di Don Claudio e gli abbracci di Suor Alessandra. In un attimo abbiamo già la sensazione che queste persone ci saranno molto vicine.
E poi via all’Oratorio di Ivato: è buio e non riusciamo a vedere la terra rossa che tanto abbiamo immaginato in questi mesi, ma gli odori dell’isola ci pervadono già…ci addormentiamo increduli di essere davvero qui.

Hoppipolla


Ivato, 13 agosto 2009

La prima notte è molto umida e fredda ma la stanchezza del viaggio concorre a farci dormire come sassi.
Dopo la colazione con ottimo pane casereccio e marmellate varie, ci uniamo alla Messa di chiusura dell’estate ragazzi; la chiesa è colma di giovani e, al nostro ingresso, tutti si girano e alcuni, addirittura, si spostano per stare più vicini a noi.
E’ una bella accoglienza e i canti, i gesti, gli sguardi, i sorrisi, ci fanno piombare di colpo nel clima malgascio e, in alcuni momenti, addirittura ci commuovono.
Dopo la Messa con suor Anna Maria facciamo il giro della missione: dal refettorio alla scuola elementare, dai campi di calcio e basket all’allevamento di struzzi, dalle camere dei ragazzi interni al salone dove faremo i nostri laboratori.
Conosciamo anche Jean Chris, un sacerdote locale che sarà nostro referente per l’organizzazione delle giornate e il nostro servizio con i ragazzi e l’ispettore generale dei salesiani che, nonostante i mille impegni, si dimostra interessato al nostro progetto. E’ diverso l’approccio della gente rispetto all’Italia: avvertiamo una grossa attenzione alla persona, molta accoglienza e disponibilità.
Dopo pranzo don Claudio, responsabile della comunità salesiana che ci ospita, ci racconta della sua pluriennale esperienza in questa terra, dello sforzo educativo profuso in questi anni, delle difficoltà locali e dei grossi problemi che i giovani che frequentano questo centro hanno alle spalle.
Qui oltre all’istruzione di base e all’educazione al prossimo, possono imparare un mestiere essendoci vari corsi professionali, di falegnameria, ferramenta, agricoltura e allevamento, confezione abiti.
Nel frattempo, durante le prime ore del pomeriggio, arrivano i ragazzi che staranno con noi per i prossimi giorni; si tratta di un gruppetto di una cinquantina di ragazzi dai 12 ai 17 anni. Sono stati invitati apposta per noi e verranno selezionati per entrare nel centro l’anno prossimo. Provengono dai paesi vicini ed è bello vederli arrivare con grossi fagotti sul capo con il necessario per questi giorni di permanenza.
Verso le ore 17.30 ci presentiamo loro in un grande salone in cui loro sono seduti intorno a dei tavoli, in cerchio. L’impatto è forte e noi siamo un po’ imbarazzati; partiamo spiegando brevemente gli obiettivi della clownterapia e il programma dei prossimi giorni.
Poi ci presentiamo coi nostri nomi clown e la nostra sigla.
E’ tanta l’emozione di avere un pubblico così interessato e aperto alla novità; super carichi e motivati per le attività di domani, ceniamo, facciamo una breve condivisione con la suora e concludiamo con la nostra condivisione di gruppo.
Buona notte, domani sarà una giornata importante!

Alakara


Ivato, 14 agosto 2009

Oggi è stato il primo giorno con i ragazzi. Ieri nel pomeriggio li abbiamo visti arrivare, con i loro pacchettini sulla testa fatti di poche cose necessarie a trascorrere qui i prossimi 4 giorni… Si, si fermeranno con noi fino a lunedì sera e poi martedì ripartiranno e torneranno a casa (per quelli di loro che ce l’hanno).
La sveglia è squillata alle 6.00: Tigro, come tutte le mattine, ci ha svegliati con una canzone popolare, credo napoletana, e poi dopo un lavaggio di occhi e denti veloce, siamo arrivati giù per la messa delle 6.30. I ragazzi erano già tutti lì!
Eravamo molto agitati per questo 1° giorno di attività. Don Claudio ci aveva detto che si trattava di ragazzi “difficili”, di “strada”, con storie alle spalle di profonde sofferenze e questo ha destato in noi una certa preoccupazione. E poi ci interrogavamo su come affrontare le diverse attività, su come avrebbero reagito loro, se fossero stati interessati alle nostre proposte… e così dopo la colazione ci siamo avvicinati alla grande aula dove avremmo trascorso i 4 giorni di formazione.
Per la mattinata (8.30 – 11.30) il programma è stato essenzialmente basato su giochi conoscenza, di sintonia e di fiducia e per il pomeriggio (14.30 – 16.30) su giochi di cooperazione e di squadra.
L’accoglienza è stata davvero calorosa, i ragazzi erano tutti incuriositi e impazienti e dopo la nostra presentazione, alcuni hanno dimostrato molta disinvoltura nella loro presentazione fatta in cerchio con nome e gesto. E’ stato divertente!
La mattinata è trascorsa veloce, tra giochi con la musica (senz’altro i più apprezzati!) e senza. Sono stati sbalorditivi nei giochi di fiducia ad occhi chiusi. Si sono lasciati trascinare dai loro compagni o da noi con una semplicità estrema. E il tempo è volato, come tutte le nostre paure e incertezze.
Nelle pause abbiamo trascorso un po’ di tempo con alcuni di loro, abbiamo cercato di comunicare nonostante alcuni non parlassero francese (anche grazie all’aiuto prezioso di Jean Chris e Ando) e pian piano abbiamo iniziato ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca che ci ha fatto lavorare bene per il resto della giornata.
La sera a cena abbiamo condiviso le nostre impressioni con Suor Annamaria e Don Claudio, che sono stati molto contenti e questo ci ha ulteriormente rassicurato.
Dopo cena siamo tornati nella nostra casetta, ci siamo fatti la doccia e infine ci siamo ritagliati il tempo per la nostra condivisione. E’ stato bello sentire che tutte le ansie e paure di ognuno di noi, della sera precedente erano svanite in una bolla di sapone.
Siamo tutti molto soddisfatti di questa prima giornata trascorsa con loro… chissà cosa ci aspetterà domani!

Fringui


Ivato, 15 agosto 2009

La prima parte della mattinata è stata dedicata a mostrare due giochi di magia per poi riprodurli in gruppo coi ragazzi.
Il coinvolgimento è stato quasi totale e molti hanno indovinato " il trucco" quasi subito mentre altri hanno dato delle soluzioni quantomeno curiose!?!
Dopo aver provato a replicarli suddivisi in gruppi coadiuvati dagli animatori locali, ciascuno ne ha dato dimostrazione in pubblico stupendoci tutti!
La capacità d'imitazione e di empatia dei ragazzi è stata davvero unica.
Nel pomeriggio è stato aggiunto un terzo gioco di magia e poi abbiamo proposto un pò di acrobatica di base.
Alcune difficoltà sono emerse nella condivisione fatta al termine con gli animatori di riferimento poichè ci siamo resi conto che le aspettative su magia e acrobatica sono alte e abbiamo dovuto correggere il tiro modificando la nostra tabella di marcia...
Una situazione non semplice che ha messo alla prova il nostro gruppo e direi: prova superata!

Cianfrusaglia


Ivato, 16 agosto 2009

Iniziamo il 5° giorno di missione, la sveglia è alle 6.30…lavaggio veloce,vestizione,scarpe una allacciata e l’altra no e via di corsa per la colazione… Ore 7.00 tutti pronti per iniziare con un buon the,caffè e marmellata la nostra giornata. Alle 8.30 partecipiamo alla Messa insieme a tutti i ragazzi che hanno partecipato alle nostre attività, troviamo anche alcune persone del quartiere insieme ai loro figli che notandoci iniziano a sorridere e a rubare i nostri sguardi e sorrisi. La funzione è molto partecipata, emozionanti tutti i canti intonati a gran voce dal più piccolo al più grande dei presenti, particolare lo scambio del segno della pace dove per quei pochi minuti tutti siamo un unico grande cerchio, con le mani che si stringono e le voci che cantano alla pace….
Dopo la Messa, ci avviamo a riprendere i laboratori di magia ed acrobatica… io faccio vedere e provare ancora alcuni giochi magici che ho portato…sono tutti molto bravi a scoprire il trucco ed altrettanto bravi ad improvvisare e a tenere il “palcoscenico” durante le prove di esibizione. Anche gli acrobati si dilettano prima in un buon riscaldamento e poi in nuove figure inventate da loro stessi, che presenteranno domani durante lo spettacolo. Alle 11.30 terminiamo i laboratori, salutiamo i ragazzi e ci dirigiamo in refettorio per il pranzo.
Ore 14.00 la comitiva si avvia verso l’uscita della Casa Salesiana… per la prima volta da quando sono arrivato varco questa soglia, mi sento strano, mi guardo intorno e vedo solo molta povertà. Oggi la nostra meta sarà il mercato della Diga; non ho ben capito di cosa si tratta ma Suor Annamaria ce ne ha parlato molto bene. Per raggiungerlo decidiamo di prendere il mezzo di trasporto più comune in Madagascar, il taxi bruss! La nostra guida (suor Annamaria) inizia a parlare con il bigliettaio e quasi in corsa saliamo su uno di questi pulmini. Non c’è posto a sedere… il bigliettaio, che intanto è salito al volo sul pulmino in moto, si tiene ad una specie di corda che chiude il portellone posteriore e ci dice di sederci o almeno così intendiamo noi (la lingua anche dopo 5 giorni è praticamente incomprensibile); non capiamo dove e come e per magia ci arrivano 6 piccole assi di legno…ancora una volta non capiamo come e dove le dobbiamo mettere, dato che il pulmino è pienissimo… Forse presa da compassione per noi 6 “vasà” (straniero in lingua malgascia), una signora prende dalle mani di Fringui, che aveva appena finito di chiedersi che cosa doveva farsene dell’assetto di legno e lo appoggia tra due sedili creando una specie di ponte nel corridoio centrale del pulmino sul quale potersi sedere… Capito il trucco anche io appoggio l’asse e convinto di aver trovato la soluzione per il viaggio mi appoggio… peccato che durante la fase di montaggio non mi sono accorto di aver sistemato in modo precario il mio sedile e così all’arrivo del mio dolce peso questo cade e finisco per terra sul pulmino tra le risa di tutti i compagni di viaggio….. Dopo questa concitata fase di incastri cinesi,inizio a guardare dal finestrino il paesaggio, e la stessa sensazione di prima mi torna in mente, fuori c’è tanta gente, tutti sembrano sereni, ed io inizio a chiedermi come possano esserlo vivendo in queste condizioni. La maggior parte di loro, ad esempio, non ha scarpe, vive in baracche e qui c’è ne sono molte, non ha di che mangiare se non un po’ di riso… eppure nonostante tutto questo è li in mezzo a noi che ci sorride e che ci trasmette tanta tanta serenità e gioia…
Ci avviciniamo alla famosa Diga; tutto intorno si vedono risaie e Umbi (le mucche del posto) che pascolano liberamente e anche tanti bambini che lavorano nelle risaie o che fanno mattoni, tante donne che lavano i panni nei fiumi e li stendono sui prati, famiglie che vivono dentro case che a mala pena stanno in piedi e che quando arriverà la stagione delle pioggie saranno allagate…. ma tutti sempre con lo stesso disarmante sorriso….
Arriviamo finalmente alla Diga. A discapito del nome non è una vera e propria diga ma una strada, che costeggia un fiume, sulla quale ci sono centinaia di negozietti che vendono artigianato locale, rafia, legno, papier d’antimoro, batik e la famosa Vaniglia Mananara…. suor Annamaria ci spiega le piccole regole per comprare: il prezzo si deve sempre contrattare, la somma giusta da pagare è di solito la metà di quanto chiesto più un pochino… I primi acquisti vanno un po’ a rilento, siamo un po’ impacciati, ma dopo i primi negozietti impariamo i trucchi del mestiere e soprattutto Alakara e Hoppipolla sembrano ormai mercanti esperti… Durante la visita mi guardo in torno,faccio alcune foto con i bambini,un gruppo di Umbi ci passa vicino e a condurre la piccola mandria sono ancora una volta dei bambini…
Alcune persone incuriosite dal nostro naso appeso al collo ci chiedono se è una collana….e appena lo indossiamo il sorriso appare sui loro visi, ci chiamano clown (e come no!!!!) e con il nostro quasi perfetto francese spieghiamo che non facciamo parte di un circo ma siamo in missione alla Casa Salesiana di Clairvaux. Gli acquisti vanno avanti e tra i tanti negozietti ogni tanto qualcuno ci saluta in Italiano, qualcuno si avvicina per farci vedere quanto è bella la sua bottega, altri ci fermano per farci entrare… Impariamo che, anche da un semplice apprezzamento per un oggetto esposto inizia la contrattazione….. Questo è il loro unico modo per potersi garantire un pasto…
Il pomeriggio di svago sta per terminare e ci dirigiamo alla fermata del taxi-bruss,cerchiamo un pulmino meno affollato (è difficile trovarlo!!!), saliamo, ma questa volta come esperti viaggiatori non ci facciamo trovare impreparati e appena ci arrivano gli assetti di legno li appoggiamo saldamente e facciamo il nostro viaggio di ritorno in sicurezza!!!!
Arriviamo a casa o almeno io la sento come una piccola casa, doccia e poi a cena dove raccontando le nostre avventure sui mezzi di trasporto locali scateniamo le risate della comunità…
Dopo cena con Suor Annamaria decidiamo di fare un momento di riflessione e di verifica di questa prima parte di esperienza, domani sarà l’ultimo giorno qui ad Ivato e purtroppo dovremmo anche salutare i ragazzi. Le emozioni della giornata iniziano a farsi sentire, tutti siamo come bloccati, io sento un senso di sconforto… vedere che la gente non ha di che mangiare o vestire, che non hanno un lavoro, ma nonostante questo sono tutti gentili e ti salutano con gioia… questo mi disarma. Mi sento impotente, vorrei fare di più ma non so da dove iniziare…. Tutti diciamo e cerchiamo di tirare fuori le nostre emozioni, siamo soddisfatti del lavoro fatto con i ragazzi ma quello che abbiamo visto fuori fa male e mi fa riflettere su molte cose…
Finita la verifica, torniamo in camera, io ho bisogno di un attimo per tirare fuori quello che ho dentro, le lacrime non esitano ad uscire, ma grazie all’aiuto di Fringui e all’allegria dei miei compagni di viaggio questo momento passa, ci prendiamo in giro sull’esperienze di viaggio in taxi bruss, facciamo la nostra condivisione e prepariamo le ultime cose per lo spettacolo di domani: scaletta, abiti, cd e ripassiamo velocemente un’ultima volta le gags che andremo a presentare.
Buona notte…

Tigro

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