17 agosto
Come la settimana scorsa ci si alza con calma e si fa colazione alle 9.
Alle 10 messa con un altro prete, un po' più sbrigativo rispetto a quello
precedente (sono entrambi sostituti del prete solito, don Matteo, che
è a montevideo perché coordina un progetto con i giovani).
Terminata la messa ci ritroviamo con i giovani/adolescenti per la seconda
puntata del nostro mini-corso. Oggi insegniamo a costruire le palline
da giocoleria, giocoliamo e facciamo un po' di acrobatica. Sono
un po' casinisti, ma imparano facilmente ed alcuni si appassionano
davvero a ciò che insegniamo loro. Pranziamo rapidamente perché
alle 15 ci attendono alla Brigada, per l'ennesima festa del bambino.
Lo spettacolo è forse uno dei più problematici, dal momento che non
c'è nessuno che controlli i bambini, per cui veniamo accerchiati ed in breve
il palco scompare. Il finale risputa un po' approssimativo, ma l'entusiasmo
è comunque buono. Molto bello il rientro a casa a piedi con i "nostri"
bambini che ci accompagnano e ci aiutano con il materiale.
18 agosto
Stamane abbiamo uno spettacolo nella scuola 129, al Cerro del Marco,
altro quartiere un po' dimenticato. Prima di iniziare, partecipiamo alla
ricreazione, bevendo anche un buon mate. I bambini non sono tantissimi, ma
facendo lo spettacolo in un salone piuttosto piccolo, l'atmosfera è
di quelle molto appassionate. Si nota che anche le maestre sono molto
attente e partecipano coinvolgendo i bambini. Al termine ci ringraziano assai,
ricordandoci che quei bambini non hanno mai avuto la possibilità di vedere
qualcosa di simile e che lo ricorderanno per parecchio.
Al pomeriggio abbiam appuntamento al cerro del Estado, altro quartiere
tipo il precedente. O meglio, noi siam convinti di avere appuntamento. In
relatà quando giungiamo al posto stabilito scopriamo che nessuno ci
aspettava. Probabilmente qualche disguido tra le suore, il responsabile
della struttura ed i maestri. Insomma, dopo qualche telefonata per
capire che non ci attendevano da un'altra parte, iniziamo un mini spettacolo
per i bambini piccolini e per un paio di bulletti di quartiere che seguono
con attenzione e ci danno poi anche una mano a gonfiare i palloncini.
Ci incamminiamo a piedi, ché Barboza ancora non c'è, e facciam una bella
passeggiata.
Alle 18 iniziamo il corso claun per educatori. Sono una ventina e, dopo l'imbarazzo iniziale
ci si ritrova a ridere e scherzare come ad un allenamento solito. La soddisfazione è grande...
19 agosto
Dopo una lunga notte insonne le pagliacce sono riuscite ad escogitare alcuni simpatici acherzetti, realizzati poi durante lo spettacolo alla scuola 96. Il povero Gibbone-donnina di campagna mentre sfoglia la rivista si trova la celebre scritta "ho lettos los cartellos" e, durante il numero di magia della banana, l'assistente dell'ignaro Blurp sostituisce la fascia da samurai con un'altra riportante la scritta "Yo soy burro" (sono un asino), provocando grande ilarità tra bimbi e maestre. Al mattino recitiamo al chiuso, per la pioggia, mentre al pomeriggio nel campo da basket, e nell'intervallo tra i due spettacoli condividiamo con i bimbi un piatto di pasta ed il dulce de leche e pure i loro giochi e passatempi.
Al termine del secondo spettacolo, di corsa all'ospedale per il tanto atteso servizio in pediatria. All'entrata nel grande camerone da 6 letti l'atmosfera è un po' particolare. Tantissima gente tra parenti, infermieri e studenti di infermeria. Per cui il servizio è sicuramente diverso dal solito. Ma dopo un primo momento di difficoltà ci sciogliamo parecchio e le emozioni sgorgano quando riusciamo a far sorridere bimbi intubati e fino a poco prima piangenti.
Raccogliamo il materiale e torniamo a Mandubì, dove alle 18 c'è il secondo incontro del corso per educatori. La pioggia impedisce ad alcuni di venire, ma nonostante ciò l'atmosfera è calda come ieri. Programma: palloncini, camminate e giocoleria.
La giornata si conclude in compagnia, con l'invito a cena a casa di Marco, psicologo facente parte del gruppo di teatro indipendente, con cui abbiamo avuto l'opportunità di scoprire qualcosa in più dell'uruguay, della problematica dei suicidii infantili, ma anche di vedere alcune foto sulla loro attività con i pazienti psichiatrici.
20 agosto
È stata una bella sorpresa scoprire che la scuola 44, dove prestiamo servizio oggi, si chiama "repubblica d'italia". Gli alunni delle classi dove si studia italiano, al termine del primo spettacolo ci deliziano con una canzoncina ed una poesiola, facendoci sentire a casa.
Si pranza a scuola e si presenta lo spettacolo al secondo turno. Al termine si parte con il fidato Barbosa per un paio di commissioni in centro che in realtà si protraggono come al solito fino alle 6 del pomeriggio, giusto in tempo per l'ultimo incontro del corso per educatori. Tra giochi di gruppo e gags si conclude il percorso, tra i ringraziamenti dei partecipanti per aver loro trasmesso energia ed entusiasmo ed aver "regalato" nuove tecniche ed idee da utilizzare nel lavoro quotidiano.
Se uno degli obiettivi era "seminare pagliacci", qualche semino l'abbiamo gettato...
21 agosto
Ci si alza presto, ché alle 9 ci attendono alla scuola 105 (quella dei sordo-muti, in cui eravamo già stati). Accoglienza calorosa, poi assistiamo ad un loro spettacolo, allestito grazie all'aiuto del pagliaccio Tomatito. Si fa merenda insieme a loro, imparando alcune parole del loro linguaggio e riuscendo comunque a comunicare parecchio. Poi un mini laboratorio di giocoleria e di trucco ed infine assistiamo nuovamente ad un ballo ed una canzone cantata con i gesti. Qui l'emozione è forte, e sono copiose le lacrime che scorrono su guance di pagliacci e di maestre. Ci si saluta, anche se non si vorrebbe più andare via. Ma Barboza ci attende (per una volta è giunto puntuale...) per portarci a mangiare a casa. Dopo pranzo ci attendono al collegio San Catelin, una scuola per benestanti. Qui è stato organizzato uno spettacolo per raccogliere fondi per la Obra social di Mandubì. All'inizio paiono un po' freddini, ma col passare dei minuti cresce l'entusiasmo, ed alla fine c'è uno scroscio di applausi (e circa 2000 pesos per le suorine).
Si torna a casa per una lunga condivisione e poi alle 18.30 ci ritroviamo con gli adolescenti per l'ultima parte del mini corso claun. Riusciamo a coinvolgerli molto e notiamo una certa differenza rispetto all'anno scorso, sicuramente merito dell'ottimo lavoro che sta portando avanti suor Sara (suora boliviana giovane che ha molta presa sugli adolescenti) . Cerchiamo anche di mettere insieme uno spettacolino, che presenteranno domenica pomeriggio.
22 agosto
Giornata dedicata ai bimbini del quartiere in occasione della festa del niño (tanto per cambiare...) . Mentre Neva, Irbas, Etoile e Nano sono impegnati con i preparativi della festa e poi con i giochi, Gibbone, Blurp e Pel vanno in giro per commissioni con suor Angela e Barbosa (praticamente un'Odissea). Tra una compera di Angela ed un'altra, i nostri fanno tappa alla scuola "repubblica d'italia" per lasciare, a nome di tutta l'associazione il libro di favole scritto dai carcerati di asti.
Dopo pranzo si continuano i festeggiamenti coi bimbi più grandi che assistono allo spettacolino, in compagnia anche di suor Isabel, che si lascia andare a grasse e sonore risate.
Al termine ci prepariamo per andare a cena con i nostri amici attori (un'ennesima fagiolata... ).
Primo intoppo: si doveva giungere verso le otto ma, giusto mentre si sta per uscire ci si accorge che il prete, che sta dicendo messa nella "nostra" chiesa, ha parcheggiato davanti all'uscita del garage (notare che in tutta la via non c'era una macchina parcehggiata a parte quella...). Attendiam che termmini la messa e giungiamo all'appuntamento con un'ora buona di ritardo ma... siamo i primi!!
Dopo una mezz'ora giungono gli altri e si comincia. Peccato che scopriamo che gli attori avrebbero dovuto portare i piatti anche per noi, ma qualcuno si è scordato...
quindi si mangia a turni. Nonostante ciò e la stanchezza, la serata termina molto bene, con un gran cerchio e, con la guida del maestro Michel, ognuno di noi regala al gruppo una parola che racchiuda il tempo passato insieme.
23 agosto
Oggi mattinata libera. Ne approfittiamo per stare un po' con i nostri bambini, mentre Gibbone
e Neva vanno in centro per compere con suor Angela. Come sempre si sa quando partono, ma non si ha idea di quando riusciranno a rientrare... Si pranza veloce perché alle 13.30 ci attendono in una scuoletta di campagna ad una decina di chilometri da rivera. L'atmosfera è un po' seriosa, ed i bambini ci mettono un pochetto a sciogliersi. Si nota la differenza rispetto ai bambini più vivaci a cui siamo abituati. Al termine assistiamo anche allo spettacolo di Tomatito e poi regaliamo alla scuola il camice dipinto dai bambini di una scuola astigiana. Dovrebbe essere l'inizio di un gemellaggio. Si torna in centro e si va ad una festa del bambino (l'ennesima) in un teatro. Purtroppo siam solo in 6, essendo che Birbas ci abbandona per problemi intestini... Viene però sostituita da Cinthia, un'adolescente del gruppo di Mandubì che interpreta addirittura la parte centrale dell'omino triste.
24 agosto
È arrivato l'ultimo giorno a Mandubì. Sembrava così lontano, ed ora... eccolo!
Dopo colazione, tutti a messa, dove riceviamo il saluto ufficiale da parte della
comunità di Mandubì. Poi fino alle 13 restiamo a giocare con i nostri amici più giovani,
facendo palloncini e partecipando ad un'appassionante partita di pallone.
A pranzo c'è gran festa per festeggiare il compleanno del nostro "chofer oficial"
Barboza (autista ufficiale) e di sua figlia Cristina.Mangiamo tutti insieme un
ricchissimo e gustoso "asado" preparato da Barbosa stesso e Bartolo. Sembra di stare
ad un'antica festa di paese nel sud d'italia!
Alle 15.30 ci ritroviamo con i ragazzi del gruppo adolescenti che hanno seguito il corso di clownerie, per mettere in scena la loro versione del nostro spettacolo. Si divertono, forse più loro del pubblico, ma il finale è un successone. Il resto del pomeriggio è dedicato ai saluti. Salutiamo anche Tomatito, l'amico payaso con cui scambiamo preziose esperienze.
Valige, docce, cena, ancora saluti ai ragazzi più grandi ed alle carissime, generose, preziose
e sempre disponibili Hermanas. Alle 24 si parte per l'ultimo viaggio con Barboza, alla volta
della stazione bus. Ultimo tentativo di rapimento di Neva da parte di Mirta e suor Sara. E si parte.
25 agosto
Si giunge a Montevideo alle 6.30 di mattina, piuttosto addormentati. Si va dalle suore e ci si riposa un paio d'ore. Poi colazione e si va a fare un giretto in centro (a parte Pel ed Eto, che non sono troppo in forma e si fermano a casa). Facciam i turisti ed andiamo a vedere l'oceano (parecchio sporchino, almeno nel tratto che abbiam visto noi).
Al pomeriggio visita alle bambine di una casa famiglia gestita da una suora amica delle "nostre" e poi cena con suor Isabel che dorme a montevideo per partire l'indomani per la bolivia. Qualche lacrima scappa di nuovo...
26 agosto
Ultimo giorno in uruguay. Spettacolo nella scuola gestita dalle suore, poi visita alle suore anziane che sono ricoverate qui. Nel pomeriggio ancora uno spettacolo nella scuola e quindi in un centro diurno che accoglie bambini con problemi, per cercare di toglierli dalla strada.
Qualche problema con il vento forte, ma lo spettacolo viene comunque bene. E alla fine si gioca un po' con loro.
E poi tutti a casa a lavarsi e a preparare le valigie. Domani si parte presto.
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giovedì 4 settembre 2008
MISSIONE URUGUAY 2008 - 4
giovedì 21 agosto 2008
MISSIONE URUGUAY 2008 - 3
11 agosto
Oggi ci attende la scuola principale di Rivera, la Escuela 1, dove presentiamo uno spettacolo al mattino ed uno al pomeriggio (ogni scuola fa due turni, per cui i ragazzi del turno mattutino sono distinti da quelli del pomeriggio). Come ci aspettavamo essendoci andati già lo scorso anno, c'è una moltitudine di bambini che si schierano nell'anfiteatro del cortile e ci acclamano. L'atmosfera è di quelle esaltanti, ed al termine veniamo letteralmente assaliti, con richieste di autografi dappertutto (su foglietti, su quaderni, sui grembiuli, sulle braccia ecc ecc). Al pomeriggio sono ancora di più. Un delirio. E si ricordano quasi tutti dello spettacolo che facemmo lo scorso anno.
Al termine si va alla volta dell'INAU, una specie di casa-famiglia per bambini e ragazzi. Iniziamo lo spettacolo all'aperto all'imbrunire, e purtroppo la luce non è delle migliori. Comunque lo spettacolo ha avuto successo. Purtroppo al termine, dopo aver distribuito alcuni nasi rossi e palloncini in regalo, ce ne andiamo con un po' di amaro in bocca per l'impressione che i bambini non vivevano in una condizione particolarmente felice. Appena il tempo di mangiare un panino e si va all'Apenjur, dove ci attende il gruppo di teatro per un allenamento sull'espressione corporale tenuto da noi. Nonostante la stanchezza, l'atmosfera familiare ci ricarica, e pare di fare un allenamento a "casa nostra".
12 agosto
Sveglia presto, ché alle ore 9 abbiamo un primo spettacolo in una scuola per sordo muti. Prima di attuare, facciamo un giro nelle due classi, trovando un'atmosfera molto accogliente e simpatica. Anche lo spettacolo va benissimo, e al termine nessuno vorrebbe andarsene. Purtroppo però dobbiamo scappare perché ci attendono in un asilo (Mi Salita) di Mandubì. Prima di andarcene ci accordiamo con il maestro Pablo per una mattinata di laboratori con i ragazzi.
Al Mi Salita veniamo accolti con qualche pianto e sguardi impauriti (erano molto piccolini), ma dopo qualche bolla di sapone, mimo, giocoleria e magia, siam riusciti a conquistarci i bambini e pure le maestre, che ci hanno promesso una torta al cioccolato per il pomeriggio. Solo per questo torniamo dopo il pranzo dalle suore... I nuovi bambini sono più scalmanati. Li intratteniamo con il teatrino e le marionette costruite da Pel, con bolle di sapone grandi e piccine e con molto colore ed allegria.
13 agosto
Al mattino ci attende una folla di bambini in un campo di basket nel quartiere "Il sacrificio de Sonia", uno dei più poveri di Rivera. Ci sono bambini di varie scuole e di varie età. Lo spettacolo risulta alquanto complicato per l'euforia del pubblico che ad un certo punto inizia ad avvicinarsi sempre più e, nonostante i continui inviti a lasciare un po' di spazio per la nostra attuazione, alla fine entra a far parte della scena. Purtroppo i maestri non sembrano molto attenti a ciò che combinano gli alunni ed anche per questo si fa fatica a terminare. Comunque il messaggio passa ed alla fine veniamo invitati a mangiare lì con i ragazzi e bambini di una sorta di dopo scuola (che per alcuni è addirittura un sostituto della scuola) dove imparano qualche lavoretto e a vivere con un po' di regole. Ci mischiamo a loro e per questo alla fine siamo tutti soddisfatti dal punto di vista relazionale, un po' meno da quello culinario... ma sicuramente questo è un fatto secondario.
Al pomeriggio ci attendono alle 3 alla Arenera, una sorta di oratorio qui vicino a Mandubì. Altro spettacolo e poi giochi (un po' disordinati) con gli ospiti. Anche qua colpisce il comportamento degli educatori con i ragazzini, che risultano piuttosto abbandonati a se stessi.
Serata "mondana", con cena fuori insieme al gruppo di teatro di Michel. Sono molto accoglienti e divertenti e parecchio interessati alla nostra attività. Una bella serata in compagnia.
14 agosto
Oggi ci attendono al Celer, un centro di aiuto allo studio per i ragazzi con problemi di lettura e di relazione, centro che quest'anno festeggia il cinquantesimo compleanno. Si nota subito l'atmosfera festosa e l'attesa di tutti, maestri in primis. Ci sono palloncini appesi, disegni di pagliacci, scritte di benvenuto. Sono tutti molto partecipi alla rappresentazione (cominciamo a ruotare i ruoli, per cui anche noi siamo più pimpanti rispetto alle ultime uscite) ed alla fine restiamo con loro a "tomar leche" ovvero facciamo colazione. Si va a casa a mangiare e alle 3 siamo di nuovo lì. Stesso successo della mattina e poi alcuni assistono anche ad una canzoncina dei più piccolini accompagnati al piano dal maestro di musica (che tra l'altro aveva gli stessi occhiali di Neva quando fa l'assistente cecato del mago). Alla sera tutto bene, a parte il ko tecnico di Blurp e Pel (problemi di stomaco e pancia).
15 agosto
Giornata piena, con due spattacoli al mattino e due al pomeriggio, prima al Tren de Chocolate (un altro dopo scuola o prima di scuola, a seconda dei turni) e poi alla scuola 128, la "nostra" scuola (dove va la maggior parte dei bambini della Obra social). Due emozioni diverse, ma entrambe molto belle. Al Tren c'è un'atmosfera intima ed accogliente, i maestri partecipano attivamente ed alla fine facciamo colazione con loro (c'era torta di cioccolato, preparata appositamente dalla cuoca per Bretella, la muñeca golosa dell'anno scorso). C'è anche un bel discorso di ringraziamento del professore di ginnastica che commuove un po' tutti.
Alla scuola veniamo accolti con grande entusiasmo, soprattutto dai "nostri", che ci chiamano orgogliosi coi nostri nomi. E partecipano allo spettacolo con grande attenzione, anche se lo hanno già visto altre volte. Alla fine come sempre facciamo le star e firmiamo decine di autografi, dopodiché veniamo accompagnati a casa dai nostri amichetti che fanno a gara per portare il materiale.
Scene di vita vissuta
Verso la fine dello spettacolo c'è una gag in cui Pel entra giocando con un aereoplanino di carta, poi solitamente Blurp giunge dopo, glielo strappa di mano, lo butta a terra e, una volta uscita Pel di scena, ci giuoca lui, passando anche vicino ai bambini. Rientra poi Pel con un aereoplanone di carta e lo insegue; escono entrambi di scena. Bene. Alla scuola 1, con un pubblico di circa 400 bambini festosi, il posto di Blurp viene preso da Gibbone. Entra Pel, e tutto bene. Poi entra Gibbone, strappa l'aereino di mano, comincia a correre contento, ma subito uno sciame di bambini urlanti si alza e comincia ad inseguire il povero Gibbone. Pel gli consiglia di ingoiare l'aereo, ma lui non sente e si rifugia dietro le quinte. Una volta che la folla è scemata, Gibbone esausto si rivolge ai compari con un "ho sbagliato qualchecosa??!".
Nano è ormai diventato Nanonino, grazie all'intercessione di suor Sara.
Irbas fa la mosca in uno degli ultimi spettacoli. All'ultimo momento si ricorda di prendere il kazoo, ma non sa come si usa. Durante una lezione rapida dell'esperta trombettista Neva, Irbas riesce a produrre un flebile rumore e ringrazia "a, grazie, ora ho capito!". Entra in scena e... "... fff ...." nonostante gli sforzi ripetuti, non profferisce suono zanzaroso. Scoppia a ridere, rischiando di ingoiare lo strumento.
Oggi ci attende la scuola principale di Rivera, la Escuela 1, dove presentiamo uno spettacolo al mattino ed uno al pomeriggio (ogni scuola fa due turni, per cui i ragazzi del turno mattutino sono distinti da quelli del pomeriggio). Come ci aspettavamo essendoci andati già lo scorso anno, c'è una moltitudine di bambini che si schierano nell'anfiteatro del cortile e ci acclamano. L'atmosfera è di quelle esaltanti, ed al termine veniamo letteralmente assaliti, con richieste di autografi dappertutto (su foglietti, su quaderni, sui grembiuli, sulle braccia ecc ecc). Al pomeriggio sono ancora di più. Un delirio. E si ricordano quasi tutti dello spettacolo che facemmo lo scorso anno.
Al termine si va alla volta dell'INAU, una specie di casa-famiglia per bambini e ragazzi. Iniziamo lo spettacolo all'aperto all'imbrunire, e purtroppo la luce non è delle migliori. Comunque lo spettacolo ha avuto successo. Purtroppo al termine, dopo aver distribuito alcuni nasi rossi e palloncini in regalo, ce ne andiamo con un po' di amaro in bocca per l'impressione che i bambini non vivevano in una condizione particolarmente felice. Appena il tempo di mangiare un panino e si va all'Apenjur, dove ci attende il gruppo di teatro per un allenamento sull'espressione corporale tenuto da noi. Nonostante la stanchezza, l'atmosfera familiare ci ricarica, e pare di fare un allenamento a "casa nostra".
12 agosto
Sveglia presto, ché alle ore 9 abbiamo un primo spettacolo in una scuola per sordo muti. Prima di attuare, facciamo un giro nelle due classi, trovando un'atmosfera molto accogliente e simpatica. Anche lo spettacolo va benissimo, e al termine nessuno vorrebbe andarsene. Purtroppo però dobbiamo scappare perché ci attendono in un asilo (Mi Salita) di Mandubì. Prima di andarcene ci accordiamo con il maestro Pablo per una mattinata di laboratori con i ragazzi.
Al Mi Salita veniamo accolti con qualche pianto e sguardi impauriti (erano molto piccolini), ma dopo qualche bolla di sapone, mimo, giocoleria e magia, siam riusciti a conquistarci i bambini e pure le maestre, che ci hanno promesso una torta al cioccolato per il pomeriggio. Solo per questo torniamo dopo il pranzo dalle suore... I nuovi bambini sono più scalmanati. Li intratteniamo con il teatrino e le marionette costruite da Pel, con bolle di sapone grandi e piccine e con molto colore ed allegria.
13 agosto
Al mattino ci attende una folla di bambini in un campo di basket nel quartiere "Il sacrificio de Sonia", uno dei più poveri di Rivera. Ci sono bambini di varie scuole e di varie età. Lo spettacolo risulta alquanto complicato per l'euforia del pubblico che ad un certo punto inizia ad avvicinarsi sempre più e, nonostante i continui inviti a lasciare un po' di spazio per la nostra attuazione, alla fine entra a far parte della scena. Purtroppo i maestri non sembrano molto attenti a ciò che combinano gli alunni ed anche per questo si fa fatica a terminare. Comunque il messaggio passa ed alla fine veniamo invitati a mangiare lì con i ragazzi e bambini di una sorta di dopo scuola (che per alcuni è addirittura un sostituto della scuola) dove imparano qualche lavoretto e a vivere con un po' di regole. Ci mischiamo a loro e per questo alla fine siamo tutti soddisfatti dal punto di vista relazionale, un po' meno da quello culinario... ma sicuramente questo è un fatto secondario.
Al pomeriggio ci attendono alle 3 alla Arenera, una sorta di oratorio qui vicino a Mandubì. Altro spettacolo e poi giochi (un po' disordinati) con gli ospiti. Anche qua colpisce il comportamento degli educatori con i ragazzini, che risultano piuttosto abbandonati a se stessi.
Serata "mondana", con cena fuori insieme al gruppo di teatro di Michel. Sono molto accoglienti e divertenti e parecchio interessati alla nostra attività. Una bella serata in compagnia.
14 agosto
Oggi ci attendono al Celer, un centro di aiuto allo studio per i ragazzi con problemi di lettura e di relazione, centro che quest'anno festeggia il cinquantesimo compleanno. Si nota subito l'atmosfera festosa e l'attesa di tutti, maestri in primis. Ci sono palloncini appesi, disegni di pagliacci, scritte di benvenuto. Sono tutti molto partecipi alla rappresentazione (cominciamo a ruotare i ruoli, per cui anche noi siamo più pimpanti rispetto alle ultime uscite) ed alla fine restiamo con loro a "tomar leche" ovvero facciamo colazione. Si va a casa a mangiare e alle 3 siamo di nuovo lì. Stesso successo della mattina e poi alcuni assistono anche ad una canzoncina dei più piccolini accompagnati al piano dal maestro di musica (che tra l'altro aveva gli stessi occhiali di Neva quando fa l'assistente cecato del mago). Alla sera tutto bene, a parte il ko tecnico di Blurp e Pel (problemi di stomaco e pancia).
15 agosto
Giornata piena, con due spattacoli al mattino e due al pomeriggio, prima al Tren de Chocolate (un altro dopo scuola o prima di scuola, a seconda dei turni) e poi alla scuola 128, la "nostra" scuola (dove va la maggior parte dei bambini della Obra social). Due emozioni diverse, ma entrambe molto belle. Al Tren c'è un'atmosfera intima ed accogliente, i maestri partecipano attivamente ed alla fine facciamo colazione con loro (c'era torta di cioccolato, preparata appositamente dalla cuoca per Bretella, la muñeca golosa dell'anno scorso). C'è anche un bel discorso di ringraziamento del professore di ginnastica che commuove un po' tutti.
Alla scuola veniamo accolti con grande entusiasmo, soprattutto dai "nostri", che ci chiamano orgogliosi coi nostri nomi. E partecipano allo spettacolo con grande attenzione, anche se lo hanno già visto altre volte. Alla fine come sempre facciamo le star e firmiamo decine di autografi, dopodiché veniamo accompagnati a casa dai nostri amichetti che fanno a gara per portare il materiale.
Scene di vita vissuta
Verso la fine dello spettacolo c'è una gag in cui Pel entra giocando con un aereoplanino di carta, poi solitamente Blurp giunge dopo, glielo strappa di mano, lo butta a terra e, una volta uscita Pel di scena, ci giuoca lui, passando anche vicino ai bambini. Rientra poi Pel con un aereoplanone di carta e lo insegue; escono entrambi di scena. Bene. Alla scuola 1, con un pubblico di circa 400 bambini festosi, il posto di Blurp viene preso da Gibbone. Entra Pel, e tutto bene. Poi entra Gibbone, strappa l'aereino di mano, comincia a correre contento, ma subito uno sciame di bambini urlanti si alza e comincia ad inseguire il povero Gibbone. Pel gli consiglia di ingoiare l'aereo, ma lui non sente e si rifugia dietro le quinte. Una volta che la folla è scemata, Gibbone esausto si rivolge ai compari con un "ho sbagliato qualchecosa??!".
Nano è ormai diventato Nanonino, grazie all'intercessione di suor Sara.
Irbas fa la mosca in uno degli ultimi spettacoli. All'ultimo momento si ricorda di prendere il kazoo, ma non sa come si usa. Durante una lezione rapida dell'esperta trombettista Neva, Irbas riesce a produrre un flebile rumore e ringrazia "a, grazie, ora ho capito!". Entra in scena e... "... fff ...." nonostante gli sforzi ripetuti, non profferisce suono zanzaroso. Scoppia a ridere, rischiando di ingoiare lo strumento.
giovedì 14 agosto 2008
MISSIONE URUGUAY 2008 - 2
6 agosto
Andiamo con il primo spettacolo in un "jardin" ovvero scuola materna qui a Mandubì. Ad attenderci c'è una moltitudine di bimbini canterini (cantano "il payaso Plin Plin", canzoncina per bimbini qui assai nota), nonché un tipo della radio locale ed una telecamera all'entrata, pronti ad intervistarci. Siam un po' agitati, ma lo spettacolo viene molto bene. Restiamo poi a strapazzare un po' i bambini, e a gustarci i loro bacettini di saluto prima di andarsene a mangiare. Torniamo dalle suore a pranzo e poi nel pomeriggio si va dagli anziani (dove già eravamo stati l'anno scorso). Qui risulta un po' difficile interagire, vuoi per l'età avanzata degli ospiti, vuoi per l'atmosfera di abbandono che incontriamo e che ci lascia un po' "magonati". Poi però riusciamo a rompere il ghiaccio con lo spettacolino, che viene ben accolto dai "più attivi", ed infine strappiammo vari sorrisi regalando a ciascuno un palloncino colorato che cambia l'atmosfera. Torniamo a casa
7 agosto
Oggi ci aspetta l'ospedale.
La mattina siamo invitati nel reparto psichiatrico dove lavora anche Michel, il maestro di teatro che conoscemmo l'anno scorso. È una bella giornata di sole, per cui si fa lo spettacolo nel giardino interno dell'ospedale. Dopo due o tre spostamenti avanti e indietro con tanto di sedie, valigia, telone e panche (organizzazione sudamericana) troviamo finalmente il posto giusto e cominciamo. La rappresentazione viene accolta con entusiasmo ed il pubblico va aumentando di minuto in minuto (si aggiungono nell'ordine: le persone in coda per le visite, infermieri varii di passaggio, operai che stavano pitturando le pareti, camionisti che facevano consegne ecc ecc).
Al pomeriggio si torna in ospedale, ma per il servizio nelle stanze. In pediatria c'è un bambino grave, per cui ci chiedono di tornare un'altra volta. Andiamo nell'altra ala, dove ci sono chirurgia e ginecologia, e chiaramente nessuno ci aspettava (altro tipico esempio di organizzazione uruguaya). Ma il guardiano si ricordava della nostra visita dello scorso anno, per cui va a parlare con le caposala e veniamo accettati. Un servizio un po' fuori dai nostri canoni, visto che le infermiere, entusiaste quanto i pazienti, ci invitavano ad entrare anche nelle stanze in cui stavano medicando ferite varie... Comunque un'accoglienza ottima ed un servizio intenso, ed i "globos" hanno risvegliato clamorosamente il bambino che c'è in tutti i pazienti.
8 agosto
Giornata dedicata ai bambini e ragazzi del Don Bosco, una "Obra social" come quella che ci ospita. Facciamo due spettacoli, uno alle 10 per i ragazzi del turno mattutino ed un secondo alle 15 per quelli del secondo turno. Molta vitalità, alcuni bulletti che all'inizio ci guardavano con un'aria di superiorità e di sfida, ma che al termine dello spettacolo si sono ammorbiditi. Uno dei più vivaci ci ha addirittura regalato una sua biglia di vetro colorato che custodiva come un tesoro!
Al ritorno dal servizio pomeridiano facciamo una capatina ad una festa di compleanno di un nipotino del nostro autista personale (Barbosa!). Veniamo travolti dai bambini chiassosi, festanti ed urlanti.
9 agosto
Finalmente giochiamo in casa e presentiamo il nostro spettacolo con i bambini della Obra social Mandubì, quelli che ci accolgono ed ospitano ogni giorno. C'è una bella atmosfera familiare, un po' di ansia da prestazione ed un velo di tristezza perché nella notte è mancato un bambinetto di 1 anno che abitava di fronte alle suore. I primi applausi sciolgono la tensione e via, si parte. Finito lo spettacolo veniamo travolti come accade ogni sera al nostro rientro dai varii spettacoli.
Pomeriggio di riposo con libera uscita "dauntaun" a Rivera, dove visitiamo la classica piazza della pace, divisa simbolicamente a metà dal confine col Brasile.
Al ritorno.. scoppia la "febbre del sabato sera": c'e' la festa di compleanno di tutti gli adolescenti che hanno compiuto gli anni da gennaio ad agosto! Abbiamo preparato i regalini: per i ragazzi un cappellino, e per le ragazze un quaderno e una simpatica biro. I clown si scatenano nelle danze hip hop...
A nanna stravolti, l'indomani ci attende una giornata muy intensa.
10 agosto
Al mattino inizio tranquillo ("easy like Sunday morning"...) con la messa nella cappella della obra, con tutta la gente del quartiere. Al termine veniamo presentati e salutati ufficialmente da tutti. Un bel momento emozionante. Prima del pranzo parliamo con il gruppo di giovani, decidiamo le date per i "talleres" (laboratori) da realizzare con loro la settimana seguente e ci dedichiamo ai primi passi di giocoleria scaldati da un tiepido sole nel giardino delle suore.
Pranziamo presto, perché alle 13 ci attendono al "policlinico" (in realtà un poliambulatorio) dove c'è una festa per i bambini del quartiere. Finito lo spettacolo li lasciamo ai loro giochi e scappiamo alla volta del carcere dove ci attende il momento clou della giornata.
Cominciamo con una bella attesa di un quarto d'ora al cancello, in compagnia dei parenti. Poi, grazie all'intercessione di Hermana Lourdes riusciamo a varcare la soglia. Perquisizioni varie (alcune sommarie, altre più in profondità...), ed infine accediamo al cortile interno. Un colpo d'occhio forte, scioccante, potente. Sulle prime ci chiudiamo un pochetto e facciamo quadrato, nell'attesa che termini lo spettacolo del gruppo di teatro dei detenuti. Poi veniamo chiamati al microfono ed allestiamo la nostra scenografia. Un due tre, si parte e a poco a poco il palcoscenico si riduce come per magia, tanto che al momento della gag donna di campagna/ donna di città, le due sedie vengono fagocitate dal pubblico. C'è un momento di panico, dopo il quale riusciamo a riprendere momentaneamente in mano la situazione. Ma non dura molto. Uno spettacolo difficile ma appagante. Al termine varii detenuti ci ringraziano ed è bello sentire che ci hanno apprezzato anche qui.
Scene di vita vissuta.
Primo spettacolo, telecamera che riprende, radio che ha appena fatto l'intervista: entra Gibbone (donna di campagna) e viene praticamente assalito da un cane che comincia ad abbaiare e a ringhiargli contro fino a quando la maestra non lo scaccia (il cane, non Gibbone...).
Irbas venerdì ebbe un problema con un dente, che si ruppe in parte. Fortunatamente c'è una dentista che viene a curare i bambini una volta alla settimana, e giusto il venerdì.
Nel pomeriggio arriva, si presenta e inizia a salutarci (qui ci si dà un bacio sulla guancia destra). Tutti scambiano il bacetto, ma quando si avvicina ad Irbas porgendole la guancia, lei, confusa ed agitata invece di porgere la sua guancia, spalanca la bocca mostrando il dente in questione. Grasse risate anche delle suore e della dentista stessa.
Mercoledì sera passiamo dall'allenamento del gruppo di teatro e ci presentiamo. Giunge il turno di Gibbone che esordisce dicendo "Yo estudié 4 años español" e poi dopo due minuti, raccontando cosa aveva fatto durante il giorno: "ho lettos los cartellos..." suscitando qualche dubbio sugli studi suddetti.
Peldicarota deve salire in piramide su Nano per la giocoleria. A parte il fatto che ogni volta pesta la mezza banana caduta in terra durante il precedente numero di magia, spalmandola poi copiosamente sui pantaloni del povero Nano (che poi tanto non li lava), giovedì dietro le quinte gli fa: "o, ciò i pantaloni strinti e 'un mi scianco...".
Venerdì sera si gioca a quel gioco che bisogna scrivere tipo città, animali, frutti ecc ecc che inizino con una lettera sorteggiata di volta in volta. A parte il fatto che Pel cerca di farsi passare per buono "io corro" come sport con la I, ad un certo punto si aggiunge anche suor Angela. Esce la lettera D, e lei nella categoria animali scrive "Dumbo"...
Andiamo con il primo spettacolo in un "jardin" ovvero scuola materna qui a Mandubì. Ad attenderci c'è una moltitudine di bimbini canterini (cantano "il payaso Plin Plin", canzoncina per bimbini qui assai nota), nonché un tipo della radio locale ed una telecamera all'entrata, pronti ad intervistarci. Siam un po' agitati, ma lo spettacolo viene molto bene. Restiamo poi a strapazzare un po' i bambini, e a gustarci i loro bacettini di saluto prima di andarsene a mangiare. Torniamo dalle suore a pranzo e poi nel pomeriggio si va dagli anziani (dove già eravamo stati l'anno scorso). Qui risulta un po' difficile interagire, vuoi per l'età avanzata degli ospiti, vuoi per l'atmosfera di abbandono che incontriamo e che ci lascia un po' "magonati". Poi però riusciamo a rompere il ghiaccio con lo spettacolino, che viene ben accolto dai "più attivi", ed infine strappiammo vari sorrisi regalando a ciascuno un palloncino colorato che cambia l'atmosfera. Torniamo a casa
7 agosto
Oggi ci aspetta l'ospedale.
La mattina siamo invitati nel reparto psichiatrico dove lavora anche Michel, il maestro di teatro che conoscemmo l'anno scorso. È una bella giornata di sole, per cui si fa lo spettacolo nel giardino interno dell'ospedale. Dopo due o tre spostamenti avanti e indietro con tanto di sedie, valigia, telone e panche (organizzazione sudamericana) troviamo finalmente il posto giusto e cominciamo. La rappresentazione viene accolta con entusiasmo ed il pubblico va aumentando di minuto in minuto (si aggiungono nell'ordine: le persone in coda per le visite, infermieri varii di passaggio, operai che stavano pitturando le pareti, camionisti che facevano consegne ecc ecc).
Al pomeriggio si torna in ospedale, ma per il servizio nelle stanze. In pediatria c'è un bambino grave, per cui ci chiedono di tornare un'altra volta. Andiamo nell'altra ala, dove ci sono chirurgia e ginecologia, e chiaramente nessuno ci aspettava (altro tipico esempio di organizzazione uruguaya). Ma il guardiano si ricordava della nostra visita dello scorso anno, per cui va a parlare con le caposala e veniamo accettati. Un servizio un po' fuori dai nostri canoni, visto che le infermiere, entusiaste quanto i pazienti, ci invitavano ad entrare anche nelle stanze in cui stavano medicando ferite varie... Comunque un'accoglienza ottima ed un servizio intenso, ed i "globos" hanno risvegliato clamorosamente il bambino che c'è in tutti i pazienti.
8 agosto
Giornata dedicata ai bambini e ragazzi del Don Bosco, una "Obra social" come quella che ci ospita. Facciamo due spettacoli, uno alle 10 per i ragazzi del turno mattutino ed un secondo alle 15 per quelli del secondo turno. Molta vitalità, alcuni bulletti che all'inizio ci guardavano con un'aria di superiorità e di sfida, ma che al termine dello spettacolo si sono ammorbiditi. Uno dei più vivaci ci ha addirittura regalato una sua biglia di vetro colorato che custodiva come un tesoro!
Al ritorno dal servizio pomeridiano facciamo una capatina ad una festa di compleanno di un nipotino del nostro autista personale (Barbosa!). Veniamo travolti dai bambini chiassosi, festanti ed urlanti.
9 agosto
Finalmente giochiamo in casa e presentiamo il nostro spettacolo con i bambini della Obra social Mandubì, quelli che ci accolgono ed ospitano ogni giorno. C'è una bella atmosfera familiare, un po' di ansia da prestazione ed un velo di tristezza perché nella notte è mancato un bambinetto di 1 anno che abitava di fronte alle suore. I primi applausi sciolgono la tensione e via, si parte. Finito lo spettacolo veniamo travolti come accade ogni sera al nostro rientro dai varii spettacoli.
Pomeriggio di riposo con libera uscita "dauntaun" a Rivera, dove visitiamo la classica piazza della pace, divisa simbolicamente a metà dal confine col Brasile.
Al ritorno.. scoppia la "febbre del sabato sera": c'e' la festa di compleanno di tutti gli adolescenti che hanno compiuto gli anni da gennaio ad agosto! Abbiamo preparato i regalini: per i ragazzi un cappellino, e per le ragazze un quaderno e una simpatica biro. I clown si scatenano nelle danze hip hop...
A nanna stravolti, l'indomani ci attende una giornata muy intensa.
10 agosto
Al mattino inizio tranquillo ("easy like Sunday morning"...) con la messa nella cappella della obra, con tutta la gente del quartiere. Al termine veniamo presentati e salutati ufficialmente da tutti. Un bel momento emozionante. Prima del pranzo parliamo con il gruppo di giovani, decidiamo le date per i "talleres" (laboratori) da realizzare con loro la settimana seguente e ci dedichiamo ai primi passi di giocoleria scaldati da un tiepido sole nel giardino delle suore.
Pranziamo presto, perché alle 13 ci attendono al "policlinico" (in realtà un poliambulatorio) dove c'è una festa per i bambini del quartiere. Finito lo spettacolo li lasciamo ai loro giochi e scappiamo alla volta del carcere dove ci attende il momento clou della giornata.
Cominciamo con una bella attesa di un quarto d'ora al cancello, in compagnia dei parenti. Poi, grazie all'intercessione di Hermana Lourdes riusciamo a varcare la soglia. Perquisizioni varie (alcune sommarie, altre più in profondità...), ed infine accediamo al cortile interno. Un colpo d'occhio forte, scioccante, potente. Sulle prime ci chiudiamo un pochetto e facciamo quadrato, nell'attesa che termini lo spettacolo del gruppo di teatro dei detenuti. Poi veniamo chiamati al microfono ed allestiamo la nostra scenografia. Un due tre, si parte e a poco a poco il palcoscenico si riduce come per magia, tanto che al momento della gag donna di campagna/ donna di città, le due sedie vengono fagocitate dal pubblico. C'è un momento di panico, dopo il quale riusciamo a riprendere momentaneamente in mano la situazione. Ma non dura molto. Uno spettacolo difficile ma appagante. Al termine varii detenuti ci ringraziano ed è bello sentire che ci hanno apprezzato anche qui.
Scene di vita vissuta.
Primo spettacolo, telecamera che riprende, radio che ha appena fatto l'intervista: entra Gibbone (donna di campagna) e viene praticamente assalito da un cane che comincia ad abbaiare e a ringhiargli contro fino a quando la maestra non lo scaccia (il cane, non Gibbone...).
Irbas venerdì ebbe un problema con un dente, che si ruppe in parte. Fortunatamente c'è una dentista che viene a curare i bambini una volta alla settimana, e giusto il venerdì.
Nel pomeriggio arriva, si presenta e inizia a salutarci (qui ci si dà un bacio sulla guancia destra). Tutti scambiano il bacetto, ma quando si avvicina ad Irbas porgendole la guancia, lei, confusa ed agitata invece di porgere la sua guancia, spalanca la bocca mostrando il dente in questione. Grasse risate anche delle suore e della dentista stessa.
Mercoledì sera passiamo dall'allenamento del gruppo di teatro e ci presentiamo. Giunge il turno di Gibbone che esordisce dicendo "Yo estudié 4 años español" e poi dopo due minuti, raccontando cosa aveva fatto durante il giorno: "ho lettos los cartellos..." suscitando qualche dubbio sugli studi suddetti.
Peldicarota deve salire in piramide su Nano per la giocoleria. A parte il fatto che ogni volta pesta la mezza banana caduta in terra durante il precedente numero di magia, spalmandola poi copiosamente sui pantaloni del povero Nano (che poi tanto non li lava), giovedì dietro le quinte gli fa: "o, ciò i pantaloni strinti e 'un mi scianco...".
Venerdì sera si gioca a quel gioco che bisogna scrivere tipo città, animali, frutti ecc ecc che inizino con una lettera sorteggiata di volta in volta. A parte il fatto che Pel cerca di farsi passare per buono "io corro" come sport con la I, ad un certo punto si aggiunge anche suor Angela. Esce la lettera D, e lei nella categoria animali scrive "Dumbo"...
mercoledì 6 agosto 2008
MISSIONE URUGUAY - 2008
DIARIO DI MISSIONE
4 Agosto 2008
Gli urumissionari sono giunti a destinazione e addirittura con tutte le valigie, nonostante il numero (17) e le due ore di attesa al ritiro bagagli a Buenos Aires, senza trascurare un ottimo giro turistico per la Città di Buenos Aires con l'esperta guida Acchiappasogni (ribattezzata Pandistelle dalla sbadata Irbas).
Arrivati a Montevideo abbiam goduto dell'ospitalità delle Hermanas de la Providencia che, dispiaciute per l'assenza di Bretella, Donji e Furia, mandano loro tanti saluti ed abbracci (Hermana Lilia è in gran forma...). Ci aspettano 6 ore di autobus, ma passano rapidamente tra una risata un panino e un sonnellino. Ad aspettarci alla fermata troviamo Hermana Isabel e Angela. Il tempo di arrivare e siamo sommersi dai bambini del barrio. Si ricordano di Nano e Peldicarota e chiedono degli altri, ma ciò non toglie l'euforia per i nuovi clauni. Bastano 5 minuti e Gibbone e Blurp si ritrovano addosso 4 bambini a testa, Etoile passa il suo cappello e scatta foto a ripetizione, Irbas tenta di imparare i nomi e Neva ride alla visione di tutta la baraonda. L'accoglienza è stata più che speciale. Siamo pronti e carichi.
5 Agosto
Al mattino la sveglia suona alle 8 (alle 7.30 per le mujeres, che si sa…). Colazione e ultima prova per lo spettacolo. Alle 10.30 assistiamo ad uno spettacolo preparato per noi, al quale replichiamo con la mitica sigla degli indiani e cauboi. A questo punto la situazione "degenera" e veniamo travolti dall'entusiasmo degli "gurises" (bambini in portugnol). Risultato: Gibbone, 2 vertebre incrinate, Blurp distrutto, Nano sciancato, le regazze in una pozza di sudore (e ricordiamo che è andata via l'acqua…), ma i ragazzini ancora più euforici.
Scene di vita vissuta.
Dunque, l'autobus da Montevideo a Rivera possedeva un cesso. Ad un certo punto Etoile e Neva, in procinto di scoppiare, decidono di scendere al piano di sotto (i piani del pullman erano due, ed i nostri viaggiavano al superiore) per provare il suddetto cesso. Dopo poco tornano disperate: "è chiuso a chiave!!!!, come facciamo? Chiediamo all'autista? Ma è chiuso nella sua cabina stagna! Non si può entrare!!!" e Gibbone "ma il problema sussiste! Ché scappa pure a me!". Al che Nano, eroicamente, decide di scendere per provare a bussare alla cabina. Giunto di sotto si dice "mah, proviamo ancora un attimin a vedere se per caso si apre". Tira, e come per magia la porta si apre... al che le due disperate si liberano. Gibbone, sollevato pure lui, scende a sua volta, dopo aver ricevuto le raccomandazioni "ecco, tu cerca di non aprire la porta a spallate, che poi ti vediam rotolare giù dal bus in corsa....". Il nostro parte fiducioso, giunge alla fatidica porta, che però gli oppone resistenza maggiore alle aspettative. Al che gli balena il pensiero "ma come, sono io forse più deboluccio di Neva ed Etoile?!". Strattona, spintona, carica la spallata, dopodiché al quarto tentativo si interrompe, perchè magicamente la porta si apre e ne esce il povero controllore, che, vista la stazza dell'aspirante entrante, si rannicchia in un cantuccio e lo lascia passare intimorito....
Irbas, che solitamente soffre di intestino pigro, al giungere di un improvviso ed insperato stimolo durante il pranzo, si rivolge a Pel sottovoce dicendo "o, non dire nulla, io quatta quatta me ne vo al cesso, ché la natura chiama..." si alza, gira attorno al tavolo con indifferenza e.... PATATRAMMMM, si incastra in una lamiera appoggiata al caminetto facendola rovinare a terra fragorosamente, attirando gli occhi di tutti su di sé. Bon, va, produce e, tornando soddisfatta e garrula comincia a sparecchiare. Al secondo viaggio verso la cucina... PATATATATRAMM, secondo inciampo rumoroso. Al che Suor Isabel comincia a ridere a crepapancia, e tuttora quando incrocia Irbas sogghigna divertita.
Blurp, Gibbone, Etoile, Neva, Irbas, Peldicarota, Nano
4 Agosto 2008
Gli urumissionari sono giunti a destinazione e addirittura con tutte le valigie, nonostante il numero (17) e le due ore di attesa al ritiro bagagli a Buenos Aires, senza trascurare un ottimo giro turistico per la Città di Buenos Aires con l'esperta guida Acchiappasogni (ribattezzata Pandistelle dalla sbadata Irbas).
Arrivati a Montevideo abbiam goduto dell'ospitalità delle Hermanas de la Providencia che, dispiaciute per l'assenza di Bretella, Donji e Furia, mandano loro tanti saluti ed abbracci (Hermana Lilia è in gran forma...). Ci aspettano 6 ore di autobus, ma passano rapidamente tra una risata un panino e un sonnellino. Ad aspettarci alla fermata troviamo Hermana Isabel e Angela. Il tempo di arrivare e siamo sommersi dai bambini del barrio. Si ricordano di Nano e Peldicarota e chiedono degli altri, ma ciò non toglie l'euforia per i nuovi clauni. Bastano 5 minuti e Gibbone e Blurp si ritrovano addosso 4 bambini a testa, Etoile passa il suo cappello e scatta foto a ripetizione, Irbas tenta di imparare i nomi e Neva ride alla visione di tutta la baraonda. L'accoglienza è stata più che speciale. Siamo pronti e carichi.
5 Agosto
Al mattino la sveglia suona alle 8 (alle 7.30 per le mujeres, che si sa…). Colazione e ultima prova per lo spettacolo. Alle 10.30 assistiamo ad uno spettacolo preparato per noi, al quale replichiamo con la mitica sigla degli indiani e cauboi. A questo punto la situazione "degenera" e veniamo travolti dall'entusiasmo degli "gurises" (bambini in portugnol). Risultato: Gibbone, 2 vertebre incrinate, Blurp distrutto, Nano sciancato, le regazze in una pozza di sudore (e ricordiamo che è andata via l'acqua…), ma i ragazzini ancora più euforici.
Scene di vita vissuta.
Dunque, l'autobus da Montevideo a Rivera possedeva un cesso. Ad un certo punto Etoile e Neva, in procinto di scoppiare, decidono di scendere al piano di sotto (i piani del pullman erano due, ed i nostri viaggiavano al superiore) per provare il suddetto cesso. Dopo poco tornano disperate: "è chiuso a chiave!!!!, come facciamo? Chiediamo all'autista? Ma è chiuso nella sua cabina stagna! Non si può entrare!!!" e Gibbone "ma il problema sussiste! Ché scappa pure a me!". Al che Nano, eroicamente, decide di scendere per provare a bussare alla cabina. Giunto di sotto si dice "mah, proviamo ancora un attimin a vedere se per caso si apre". Tira, e come per magia la porta si apre... al che le due disperate si liberano. Gibbone, sollevato pure lui, scende a sua volta, dopo aver ricevuto le raccomandazioni "ecco, tu cerca di non aprire la porta a spallate, che poi ti vediam rotolare giù dal bus in corsa....". Il nostro parte fiducioso, giunge alla fatidica porta, che però gli oppone resistenza maggiore alle aspettative. Al che gli balena il pensiero "ma come, sono io forse più deboluccio di Neva ed Etoile?!". Strattona, spintona, carica la spallata, dopodiché al quarto tentativo si interrompe, perchè magicamente la porta si apre e ne esce il povero controllore, che, vista la stazza dell'aspirante entrante, si rannicchia in un cantuccio e lo lascia passare intimorito....
Irbas, che solitamente soffre di intestino pigro, al giungere di un improvviso ed insperato stimolo durante il pranzo, si rivolge a Pel sottovoce dicendo "o, non dire nulla, io quatta quatta me ne vo al cesso, ché la natura chiama..." si alza, gira attorno al tavolo con indifferenza e.... PATATRAMMMM, si incastra in una lamiera appoggiata al caminetto facendola rovinare a terra fragorosamente, attirando gli occhi di tutti su di sé. Bon, va, produce e, tornando soddisfatta e garrula comincia a sparecchiare. Al secondo viaggio verso la cucina... PATATATATRAMM, secondo inciampo rumoroso. Al che Suor Isabel comincia a ridere a crepapancia, e tuttora quando incrocia Irbas sogghigna divertita.
Blurp, Gibbone, Etoile, Neva, Irbas, Peldicarota, Nano
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