domenica 13 gennaio 2008

MISSIONE ROMANIA 2007

VCM Volontari Clown In Missione - Romania 2007

Volontari: Albatros, Cookie, Cremino,Disbela, Dudi, Girandolina, Funiculà, Mr. Cheese e Smilzo

Aprile 2007
In quel di Alba si ritrovano i gruppi missionari vip; tra questi ce n’è uno che promette scintille, il gruppo Romania 2007. Al nucleo storico della missione 2006 (smilzo, ora capo missione, girandolina, cookie, pucci, albatros e cremino) si aggiungono 3 nuovi nasi, mr. Cheese, dudi e disbela, mentre la nostra funiculà nazionale è già in Romania che ci aspetta, tutta presa dal suo impegno col servizio civile internazionale.
Non saranno purtroppo dei nostri icsella alias “nonno catetere” alias “iguana man”e la mitica peperone.

Maggio – settembre
Fervono i preparativi…smilzo compera l’elenco telefonico della Romania ed inizia a chiamare tutti per prendere i contatti, Girandolina si fa raggirare dall’addetto alle spedizioni internazionali e da sé stessa (sbaglia infatti la data del biglietto di ritorno per la seconda volta in un anno…era già successo ad Alba….sarà il caso di chiedere un consulto con uno specialista?), disbela raccoglie materiale di cancelleria rubandolo direttamente dalle cartelle dei bambini a scuola, albatros vola in Canada per impegni accademici precedentemente assunti ed inderogabili, dudi si licenzia dal conad, cremino inizia a rasarsi la testa per attaccarci lo stura lavandini, mr cheese lucida gli occhiali non sapendo a che destino andranno incontro, cookie si improvvisa mamma bielorussa (e possiamo confermare che bieloRUSSA molto bene), Funiculà rivoluziona la Romania, Pucci si prepara a litigare col direttore della sua scuola per avere le ferie.

Sabato 22/09/07
Giorno di arrivi alla Peperon’s house (ereditata dopo il decesso di Walt Disney).
I primi ad arrivare sono Albatros e Dudi che passano 25 minuti a stipare bagagli nella peperon’s car…Dudi riporterà conseguenze fisiche e tatuaggi di viti sulle ginocchia a causa dei trampoli di albatros. Qui facciamo anche la conoscenza di Ornella, la nuova compagna di Albatros, conosciuta in Canada.
Nel frattempo Pucci, che purtroppo non potrà più essere dei nostri, va a prendere Smilzo e Disbela, quest’ultima incastrata tra le valigie (praticamente Pucci ha chiesto “mi aiutate a scaricare Disbela?).
Passiamo il pomeriggio a ridere e ad impiccare gli animali di peluche di Peperone (la poverina riporterà un trauma). Cerchiamo inutilmente di prendere in ostaggio il gatto di Chiacchierino, che però Peperone difende strenuamente.
In serata arrivano Mr cheese e Girandolina, per andare a prendere la quale Pucci, Dudi e Albatros si perdono sul raccordo anulare per circa un’ora e mezza (in questo tempo Pucci e Girandolina tentano senza successo di rimorchiare 2 poliziotti).
Passiamo il resto della serata a pesare le valigie. Finalmente alle 2:00 si spengono le luci nell’accampamento, domattina sveglia alle 7

Domenica 23/09/07
Al suono di SNIP SNAP SNAPPI i nostri claun si alzano e ricominciano i preparativi.
Alle 8:00 circa arrivano Cremino e Cremone (il babbo) e poco dopo Cookie.
Ci siamo! È il momento di partire…anzi….era il momento mezz’ora fa….corriamooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!
Da qui in poi è un susseguirsi di eventi: ultimi abbracci a Pucci e Peperone, Smilzo fa gli occhi dolci alla hostess per poter pesare tutti i bagagli insieme (180 kg, di cui 178 li pesa la valigia di Smilzo), l’aereo è in ritardo spaventoso e i nostri posti sono già occupati.
Finalmente in volo! Si dorme!
Atterriamo all’aeroporto di Bacău alle 15:00, ora locale, con un ritardo di un’ora. Mica male come inizio!
Un quarto d’ora e Funiculà ci raggiunge col mitico pulmino delle suore che funziona solo se non dici parolacce. All’interno il magnete con la foto di Suor Speranza controlla la buona condotta dei viaggiatori.
Qualcuno deve aver pensato una parolaccia perché il portellone posteriore del pulmino non si apre e così dobbiamo caricarci tutti i bagagli da sopra i sedili (sembra giochi senza frontiere).
Funiculà ha inoltre portato un buon pranzetto per noi: panini, succhi di frutta e COSONAK, molto apprezzato soprattutto da Cremino.
Arriviamo alla ferma di Izvoare, “la fattoria delle sorgenti”, luogo che ci ospiterà nei primi tre giorni di missione.
Qui Funiculà svolge il suo servizio civile da ormai 5 mesi con l’associazione Enzo B.
Si tratta di una fattoria immersa nella campagna rumena. Ma ce la vedete Funiculà a fare Nonna Papera?!?
Scarichiamo il bagaglio, un cambio al volo e si parte per la messa.
Siamo già in tenuta clown e questo desta non poca curiosità nei fedeli.
Finita la celebrazione parte davvero il tour Romania 2007: primo spettacolo!
Il nostro palco è piazzato vicino alla chiesa. Prepariamo le musiche e si va in scena con uno spettacolo improvvisato ma già pieno di tutta la nostra carica.
E allora via: presentazio claunazio della nostra ormai rumena Funiculà e poi mosca, giocoleria, popcorn, trampoli, kiwido, bandiere e fuoco, per chiudere con la gag della PARATA. Alla fine dello spettacolo è il turno dei circa “DUCENTO” bambini scatenati che ci assalgono per abbracci, foto e calci nel sedere!
Torniamo alla ferma ancora carichi, dopo aver passato circa 10 minuti a staccare fisicamente i bambini dal furgone in movimento.
Cena tipica rumena, squisita e abbondante, conoscenza dello staff della ferma, condivisione finale (con saggio di bieloRUSSO da parte di Cookie) e poi a nanna avvolti in sette strati di coperte.
Albatros ha anche il caldo abbraccio di Ornella. Siamo invidiosi!!!

lunedì 24/09/2007

alle 7:30 SNIP SNAP SNAPPI risuona nella ferma. Alcuni saltano in piedi, altri, leggi Mr Cheese, continuano a dormire. Più tardi verrà fondato il club antiSnappi che conta per ora un solo iscritto (indovinate chi?).
Colazio velociazio, vestizio claunazio e partenza per Roman. La prima tappa è la casa di riposo. Qui ci aspettano molti bunici (nonnini rumeni) riuniti nel refettorio che sarà la nostra sala spettacoli. Peccato che non ci sia Icselle. Avrebbe fatto strage di cuori!
All’inizio dello spettacolo il pubblico è un po’ freddo ma l’atmosfera si riscalda in fretta e raccogliamo le prime risate. Lo spettacolo termina nel successo. Salutiamo e ci dirigiamo in fretta verso un orfanotrofio che accoglie bambini con lievi problemi mentali.
La protettrice del pulmino, Suor Speranza, si distrae un attimo o qualcuno deve aver pronunciato una parolaccia perché parcheggiamo su un tubo sporgente e il pulmino rimane incastrato. Con l’aiuto della popolazione locale lo liberiamo sollevandolo con il cric e segando il tubo.
L’impatto con l’orfanotrofio è forte. Le assistenti non ci accolgono tanto bene. I bambini che possono camminare sono in una saletta con gli assistenti, gli altri restano nelle loro culle in legno nelle stanze. Anche bambini senza disagio vengono ospitati in questa struttura perché non saprebbero sistemarli altrove.
Ai bambini mancano attenzioni come il contatto fisico. Si occupano di loro solo per cambiarli e dargli da mangiare ma nessuno si preoccupa di insegnar loro a camminare o di portarli all’aria aperta. Noi claun ci ripartiamo fra la saletta e le varie stanze. Basta una carezza per farli cambiare d’espressione.
Torniamo alla ferma dove la nostra cuoca, donna Cecilia, ci ha preparato uno squisito pranzetto.
Nel primo pomeriggio visitiamo un reparto di pediatria. Prepariamo uno spettacolo per i bambini e le mamme nel refettorio. Lo spazio è un po’ piccolo e i bambini sono pochi e piccolini. Le mamme si scatenano e ballano con Mr. Cheese ed Albatros. Segue lo spettacolo che comprende una gag della mosca suicida improvvisato da Cookie, Dudi e Mr. Cheese.
La tappa più emozionante della giornata è la visita al centro per ragazzi disabili a venti minuti di pulmino da Roman. Questo centro ci piace molto, siamo in una grande e bella sala pluriuso. Ci accolgono con i sorrisi, la loro musica e molto calore. Sono attentissimi al nostro spettacolo, non ce lo aspettavamo. Continuiamo ballando tutti insieme. È’ il momento più bello, quello del contatto, cercato da noi e da loro.
Dalle attenzioni che hanno tra di loro e con noi si capisce che nel centro sono ben seguiti e amati. Un ragazzo chiede in moglie Disbela – Ma sono vestita male… – Risponde lei – Non importa! – Controbatte lui.
Il ritorno è romanticissimo. Torniamo con il pulmino alla ferma e ne approfittiamo per fare la condivisione. Passiamo su un ponte sul fiume, da un lato abbiamo lo spettacolo del tramonto sui campi e dall’altro quello della luna piena.
A casa i responsabili dell’associazione ci aspettano e divoriamo assieme la cena di donna Cecilia.
Vi scriviamo queste righe tutti insieme e meditiamo sui nostri futuri spettacoli.
Noapte Buna amici claun!

Lunedì notte tra il 24 e il 25/09/07
si dice che la notte porti consiglio e aiuti a riflettere. L'anonima clown sarda, con tanto di stendardo affisso a pian terreno, non si riteneva soddisfatta dei segni circolari riportati da Cremino in testa dopo ogni spettacolo, causa stura lavandino.
Decide così di tentare un raid notturno. Dopo aver reclutato, dietro pagamento di compenso, cameraman d'assalto (girandolina) e paparazzi (dudi e albatros), fa irruzione nella stanza della vittima designata e gli stampa sulla nuca l'ormai consueto stura lavandini. Cremino si sveglia con un sussulto al grido di "Maledetti, fateme dormi'!!!" Minaccia poi una denuncia alla cameraman e cerca di togliersi l'oggetto del delitto (al quale era stato svitato il manico) dal capo. L'operazione gli riesce dopo 5 minuti, ma commette un'ingenuità che gli sarà fatale. China infatti il capo e chiede a Smilzo "da dove l'avete preso?" (riferendosi allo stura lavandini)…Smilzo coglie la palla al balzo e risponde "DA QUI!!!" piazzandoglielo di nuovo in testa.
Ci vogliono ancora vari minuti perché torni la quiete, ma poi finalmente si dorme.

Martedì 25/09/07
Sveglia alle 7:15, anche se naturalmente gli uomini, capeggiati in questo da Cheese, si alzano abbondantemente dopo (grazie donne!).
Colazione abbondantissima, preparazione clown e tutti sul furgone puntuali (INCREDIBILE)…ma ancora una volta qualcuno deve aver pensato una parolaccia perché una delle ruote posteriori del pulmino è a terra.
Ritardazio per tentativo di sostituizio ruotazio. FALLITO! Si parte con la ruota così, sperando di arrivare alla città più vicina (a 20 km di distanza) senza perdere la ruota. Ci va bene! Gonfiamo la ruota mentre Albatros fotografa Vippy, per gli amici Vippino, sul motorino della stazione di servizio.
Tutti si chiedono come reagirà Ornella!?!
Arriviamo a Iasi dopo un'ora di strada,con abbondante ritardo. Qui ci aspettano i bambini di un orfanotrofio, comprendente anche un centro diurno per disabili. Il posto è molto pulito e ben attrezzato, coloratissimo e con tanti disegni Disney che la nostra Peperone avrebbe certamente apprezzato.
Parte lo spettacolo, i bimbi partecipano (chi più chi meno), ma il momento più bello arriva alla fine, quando andiamo in mezzo a loro per qualche coccola.
Ma una scena dello spettacolo merita di essere citata perché entrerà negli annali di vip. Durante la gag della parata infatti, la ormai collaudatissima coppia general Albatros e soldat Cremino, decide di invertire i ruoli. Tutto va bene, escludendo il fatto che Cremino anche da generale le prende lo stesso, fino al momento del chapa chapa. Qui infatti Albatros gli rifila una pizza in faccia che ricorderà a vita! alcuni bambini stanno ancora ridendo…e anche qualche claun.
Raccogliamo i nostri oggetti e Cremino da terra, e ci dirigiamo in gran fretta ad un altro orfanotrofio. Portiamo infatti un ritardo abissale.
La scena che ci troviamo di fronte qui è ben diversa. I ragazzi sono circa 180, di età differenti, e quasi tutti disabili. Ce ne sono però alcuni che sono lì perché abbandonati dalla società e dalle famiglie, altri rinchiusi per piccoli furti. Anche quelli che non sono nati con handicap, vivendo in queste strutture, finiscono per dare segni di squilibrio. Il posto è immerso nel verde e così facciamo lo spettacolo all'aperto.
C'è molta interazione da parte dei ragazzi e così partono i balli insieme. Molti cercano l'abbraccio con foga e ci saltano addosso per stringerci e prenderci i nasi.
Colpisce la nostra attenzione una ragazzina che si lancia in numeri acrobatici di difficoltà non indifferente.
Lasciamo il posto con un po'di amarezza dovuta ad alcune osservazioni su quest'ultima struttura, così diversa dalla precedente. Il filo spinato che ne circonda il confine (probabilmente messo lì perché sotto c'è lo strapiombo) fa comunque un certo effetto. Ci sono cani lasciati liberi e prati incolti, gli edifici almeno esternamente sembrano sporchi e vecchi. L'immagine che più ci portiamo dietro è quella di un ragazzo all'ingresso disteso con la testa sugli scalini.
Disbela, ormai ribattezzata (causa computer) Disgela, regala i suoi nastri.
È ora di pranzo. Funiculà, ormai nostro autista ufficiale, ci conduce in una Padura (foresta) dove stendiamo una coperta e consumiamo un lauto pasto preparato per noi dalla ormai mitica donna Cecilia (che vorremmo adottare).
Non bastasse il furgone parcheggiato accanto al cassonetto dell'immondizia (aperto), ci accorgiamo, quasi a fine pasto, di essere seduti su un gregge di pulci (ce lo ha detto Gigetta…erano suoi parenti). Fuggiamo di corsa e stiamo un paio d'ore col terrore di averle prese (per un paio d'ore si intende tutto il giorno).
Il prossimo spettacolo è tra un'oretta, per cui andiamo a prenderci un caffè e qui diamo sfogo alla nostra creatività infastidendo i passanti. Siamo ormai ricercati, taglia…abbondante direi visto tutto il COSONAK che ci stiamo mangiando.
Sono le 15:00 e all'ospedale ci aspettano. Già all'arrivo ci rendiamo conto che questo spettacolo sarà travolgente. Il pubblico è schierato nella hall. Tante mamme e bambini e pure una simpaticissima signora napoletana.
Parte lo show! Ci facciamo prendere la mano dall'atmosfera gioiosa e ogni risata ci carica di più. La mosca Dudi si lancia in mezzo al pubblico, Albatros e la sua assistente Girandolina si esibiscono in numeri di magia da alta scuola…Cremino non capisce il numero e si trasforma in una gallina (peccato che il trucco fosse un altro), Cookie fissa con occhi sbarrati lo scopettone che abbiamo in pulmino e improvvisa un numero da donna delle pulizie, con tanto di fazzolettone in testa, Disgela si esalta con le bandiere, Funiculà sembra ormai una presentatrice da circo, Smilzo giocola con tutto e si mette una sedia in equilibrio sul mento, Mr Cheese giocola con clave e stura lavandini. Lo spettacolo si chiude con la solita Parata, stavolta coi ruoli consueti, ed è un successo. Tante foto e palloncini per tutti.
All'uscita perdiamo Funiculà e Smilzo decide di improvvisarsi MacGyver. Grazie ad un fil di ferro riesce infatti ad aprire il portellone posteriore del furgone, che ormai ci eravamo rassegnati a tenere chiuso. Lo proporremo come protagonista per una riedizione del noto telefilm.
Il viaggio di ritorno è lunghissimo e solo il mitico Cremino riesce a rimanere sveglio per far compagnia all'autista Funiculà (scusaci Funi eravamo cotti!). Zia cookie viene immortalata nel sonno con un'aureola in testa:promozione in vista in vip o santa subito???
Siamo diretti verso Butea per l'ultimo spettacolo del giorno. Ci aspettano i bambini del paese dove Funiculà ha organizzato un campo estivo.
Il nostro ritardo è ormai abissale e Mr Cheese ci spiega che dobbiamo rassegnarci a non smaltire mai l'ora di ritardo dell'aereo del primo giorno.
Siamo stanchi e scarichi e pensiamo di fare uno spettacolo breve (è ormai notte), ma la voglia di non deludere i bambini (che ci hanno pazientemente aspettato davanti alla chiesa per quasi un'ora) è troppa e così improvvisiamo forse il più bello spettacolo di tutta la missione (fino ad ora). Non un solo numero viene eseguito come da copione: la mosca Dudi ruba una bicicletta e parte per tutto il sagrato della chiesa fino a trovarsi rincorsa da tutta la truppa claun, Smilzo durante il numero delle palline si ritrova intorno 8 cani da riporto (noi) ai quali subito lancia la palla, l'acrobatica viene eseguita in maniera demenziale (surf sulla schiena con tanto di cane-Mr Cheese che si libera dei suoi bisogni sulle gambe degli acrobati), la giocoleria viene fatta in 9, nella parata le reclute vengono d'improvviso sostituite da uno sciame di bambini impazziti (il che esalta Cremino). È davvero un successo che ripaga i bambini dell'attesa.
Richiamiamo talmente tanto l'attenzione che una bambina, passando ind bicicletta, si schianta contro il furgone parcheggiato davanti alla chiesa.
Subito dopo lo spettacolo ci rechiamo alla casa delle suore della passione di Gesù, che ci hanno invitato a cena.
La struttura ospita circa 15 tra ragazze e bambine, di età compresa tra i 5 e i 24 anni, alcune delle quali hanno ancora una famiglia, altre no.
Ci accolgono con un bellissimo canto di benvenuto, a seguito del quale Cremino si commuove. Ci offrono un'ottima cena durante la quale succede di tutto. Dudi si produce nell'imitazione di suor Tarcisia, una suorina di 24 anni alta circa un metro, e questo gli procura una proposta: gli viene chiesto di indossare il velo da suora per portare il regalo di compleanno (un cestino di uova di cioccolato) a Larissa, una bimba della casa. Cremino si commuove.
Abbiamo così suor Maria Dudella, detta anche suor Pantofola. Ma non ci basta. Trasformiamo anche suor Tarcisia in un claun e le diamo il nome di "claun Biancaneve", in rumeno "alba ca zapada". Cremino si commuove.
Dopo cena ci insegnano dei tipici balli rumeni, finché non siamo costretti a malincuore ad andarcene (domattina abbiamo il treno alle 09:19). Si susseguono altri canti di grazie che ci accompagnano fino al cancello, dove le bambine, capeggiate da suor Tarcisia-claun Biancaneve, formano una catena per non farci uscire. Quando finalmente la folla si apre, il pulmino esce in una pioggia di fiori. Cremino si commuove.
Queste suore fanno un lavoro duro…nei villaggi nei dintorni di Butea ci sono famiglie con tbc, problemi di alcolismo e violenza domestica.
Tutto questo ci ispira una riflessione. In questi giorni nei villaggi abbiamo incontrato soprattutto anziani e bambini, in quanto le donne rumene si spostano all'estero per lavorare come badanti. Tante case in costruzione, molto grandi e appariscenti, messe in piedi da chi lavora all'estero, in contrasto con la povertà delle altre case.
Nelle strade incontriamo anche animali che pascolano, oche, cavalli, carretti, venditori di oggetti in paglia, commossi ritorniamo a casa. Rientro alle 23.
Prepariamo i bagagli e salutiamo i responsabili della ferma che ci hanno così gentilmente ospitato e che hanno provveduto alle nostre esigenze. Tra una cosa e l'altra si fanno le 02:00 di notte.
Domani sveglia alle 7! Stabiliamo che le claun si occuperanno di fare le pulizie per lasciare tutto pulito, mentre gli uomini dovranno occuparsi di bagagli, furgone sparecchiamento colazione.


Mercoledì 26/09/07
Come da programma la sveglia suona alle 07:00. ci vestiamo, facciamo colazione e procediamo come avevamo deciso. Nonostante tutto non siamo poi così in orario e prendiamo il treno all'ultimo minuto grazie ad Adrian, il fattore della ferma, che lancia bagagli e claun sul treno (è un omino tipo Myke Tyson).
Riusciamo comunque a sbagliare carrozza ( mi sembra il minimo!) e dobbiamo quindi trascinarci dietro 180 chili di bagagli per 2 vagoni, fino al numero 7 (giocatevelo al lotto!).
Qui finalmente scopriamo che abbiamo uno scomparto tutto per noi e lo riempiamo coi bagagli, occupandone poi uno abusivamente.
Le prime tre ore di viaggio le trascorriamo ascoltando i racconti erotici di Funiculà, nota in tutta Italia per aver subito molestie da metà dei viaggiatori delle ferrovie dello stato, che lei puntualmente cerca di far ragionare e di convertire alla vita monacale.
Poi arriva il difficile: dobbiamo fare un cambio, il che non è facile con 2 valigie, figuratevi con 180 chili di bagaglio.
Sincronizziamo gli orologi: abbiamo 24 minuti. Ci forma una catena umana e le valigie vengono lanciate tutte fuori, trascinate nel sottopassaggio (mentre Funiculà cerca di capire qual è il nostro treno) e ricaricate su un altro treno che sembra quello dei flintstones. Il sudicio più sudicio che abbiamo mai visto. Da non credere!
Passiamo le restanti 3 ore a fare la condivisione che il giorno prima non avevamo avuto il tempo di fare. È un susseguirsi di emozioni forti mentre il paesaggio scorre e cambia attraverso i finestrini.
Arriviamo alla stazione di Braila alle 15:30 circa. Mentre scarichiamo i bagagli attraversando i binari (non c'è sottopassaggio), ci si fa incontro un ragazzo molto magro (non è il fratello perduto di Smilzo) che ci racconta di esser stato operato alla testa 4 volte e di vivere in stazione. Gli regaliamo qualcosa dalla nostra riserva di cibo (Donna Concetta ci ha dato 2 scatoloni pieni di roba da mangiare) e procediamo.
Suor Flavia arriva in poco tempo, carichiamo il suo furgone ultimo modello e partiamo alla volta della casa famiglia gestita da lei e suor Nicoletta, dove già l'anno scorso la nostra missione aveva fatto tappa.
Dudi

Il furgone con i 9 clown proseguiva per le vie di Braila fino ad arrivare al centro di accoglienza delle Suore Francescane. Smilzo è abbondantemente gasato, già da fuori riconosce uno dei bimbi e all'uscita del furgone vaga in cerca di quei fantastici visi dei copii salutati quasi un anno fa. Tempo di mettere giù le cose e si va a cena, tutti assieme, clown, suore e bambini. Un clown per ogni tavolo e sono tutti felici e contenti. La serata prosegue con chiacchere, presentazioni, racconti e nella sala giochi con i bambini, che modestamente ci hanno riempito di cuscinate e si sono divertiti a trattarci come cavalli.
La notte è finita dopo la consueta condivisione e con un po' di nervosismo dovuta alla preparazione psichica, alla non conoscenza di come sarebbe stato il giorno dopo, alla mancanza di informazioni da parte del carcere, di materiale e organizzativa dei laboratori al carcere minorile di Tichilesti. Ebbene si, nella scorsa missione targata 2006 avevamo avuto la possibilità di presentare il nostro spettacolo all'interno del carcere minorile e di pranzare con la direzione e di chiacchierare di una possibile collaborazione in un prossimo futuro. Così mesi prima della partenza, Smilzo gioca la carta "Circostanza" trasformandolo in "Circostanza: Progetto Missione Claun Romania 2007 - Carcere Minorile Tichilesti". Il progetto e tutti i documenti dei 9 clown erano già stati inviati, ma solo dopo mesi si è saputo che il progetto era stato accettato e che avremmo avuto la possibilità di tenere dei laboratori all'interno del suddetto carcere con la maggior parte dei ragazzi ahimè ristretti.
Dopo varie sollecitazioni di Suor Nicoletta, la psicologa del carcere si fece sapere che sarebbero stati poco meno di 150. Wow, forse troppi, forse giusti, comunque sia ci eravamo organizzati per il gran giorno.

Giovedì 27/09/2007
I clown di svegliano per la prima volta nel fantastico appartamento degli ospiti messo a disposizione dalle suore, colazione, pronti via, ma purtroppo Dudi e Cremino sono rimasti vittime della stanchezza e delle ore di sonno arretrate e quasi sicuramente di qualche batterio di troppo, così a malincuore ci salutiamo e auguriamo loro una guarigione istantanea per così prender parte al primo giorno al carcere di Tichilesti. Così, stavolta in 7, si va all'asilo frequentato da 4 bimbi affidati alle suore. Doveva essere una sorpresa, ma una porta aperta sulla strada ci ha tradito, così siamo stati scoperti. Dopo aver radunato tutti sul piccolo cortile, amplificatore, pc accesso, play, tutti in scena. Si susseguono varie gag che scatenano moltissime risate e che attirano l'attenzione dei passanti e dei bambini della scuola vicina. Causa orario scolastico e poca predisposizione da parte di qualche maestra i bimbi subito dopo lo spettacolo vanno via, lasciando così un po' di amaro in bocca a noi clown. Dopo aver preparato qualche palloncino, se i bambini non vanno dai clown, i clown vanno dai bambini, ci dirigiamo verso le classi per distribuirli e salutare. Torniamo alla base con i 4 bimbi e strada facendo abbiamo la possibilità di chiacchierare e scherzare con loro e di vedere Smilzo che approfitta di tutti i semafori rossi che incontra per scendere e fare qualche numero di giocoleria, usando come palco le strisce pedonali.
Come ad ogni futuro pasto pranziamo con i bambini e turniamo per i vari tavoli per stare un po' con tutti, suore e cuoche comprese. Dopo pranzo, si ripensa ai laboratori senza l'aiuto dei nostri due malaticci Dudi e Cremino, i quali ancora assediati dai batteri non riescono a venire con noi. Documenti, riso e palloncini alla mano, ci dirigiamo verso il carcere ad una mezz'oretta di strada da Braila. All'arrivo veniamo accolti dalle solite guardie, documenti e cellulari "requisiti", qualche telefonata per avere il permesso per macchine fotografiche e telecamera ed ecco che arrivano tre esponenti della direzione del carcere. Qualche chiacchiera strada facendo fino al cortile e con l'aiuto di suor Nicoletta riusciamo a decidere il numero dei ragazzi che prenderanno parte ai laboratori, 80, molto meglio.
Guardie e direzione ci scortano in un giro panoramico, accompagnandoci nella sala delle attività creative con materiali vari. Lavori davvero fantastici con riso, mais, legno, carta, tappi di plastica e lattina, ma per qualcuno di noi il tutto sembra una scusante per prendere del tempo. Una volta a teatro, iniziamo a prepararci su un palco dietro un rosso e sgangherato tendone (con tanto di portone di legno sospeso, ma perché!?!), una quarantina di ragazzi sono già accomodati nelle prime file e poco dopo riusciamo a scoprire che saranno coloro che parteciperanno ai laboratori, 39 ragazzi. Meravigliati di questo cambiamento iniziamo lo spettacolo che procede per il meglio, tranne per due episodi: una Funiculà che sfonda il lato di un palcoscenico e la stessa che impersonando la mosca scende cinque scalini facendo ridere tutti, peccato fosse tutto improvvisato e reale!
Finito lo spettacolo suor Nicoletta ci aiuta a tradurre per la nuova riorganizzazione del laboratori che saranno 3: giocoleria, acrobatica e clownerie.
Dopo una veloce divisione dei gruppi da parte nostra, si distribuiscono in tre gruppi a modo loro e ci dirigiamo nelle sale che saranno sede del nostro primo giorno di laboratori sotto lo sguardo di molti ragazzi che ci salutano affacciati dalle celle.
Che si dia inizio ai laboratori anche se nel pochissimo tempo rimasto.
Clownerie: Funiculà, Cookie, Girandolina e Disbela; Giocoleria: Albatros e Mr Cheese; Acrobatica: Smilzo; CameraSister Nicoletta.
Dopo una dritta e un augurio di buon inizio dei laboratori da parte di Smilzo, ci dividiamo. Smilzo solo, un po' preoccupato, poco prima entrare nella sala, si gira per salutare gli altri e coglie tra tutti un generoso gesto di incoraggiamento di Mr Cheese che lo sprona per una buona conduzione del laboratorio.
Iniziamo le attività con la supervisione degli educatori-guardia in tre piccole stanze, proprio piccole tanto che Smilzo alle prese col rumeno, riesce a preparare una piramide finale con tredici ragazzi utilizzando la sala in diagonale stando da un angolo alla porta, fuori dalla porta!
Tutti i laboratori sono iniziati proprio bene, siamo stati ascoltati e i ragazzi hanno partecipato attivamente agli esercizi proposti, ci sono stati vari momenti durante i quali abbiamo dimenticato di essere all'interno del carcere, permettendoci così di essere naturali, senza pensieri, come se stessimo tra un gruppo di amici.
Arrivò presto l'ora dei saluti, per il primo giorno, siamo noi che loro siamo carichi, vogliosi di insegnare, di apprendere e di stare in compagnia. Al ritorno si cena, ma siamo tutti un po' provati dalla stanchezza, così decidiamo di ritirarci nelle nostre stanze per decidere come sarebbe stato il secondo giorno di laboratori e condividere la fantastica esperienza appena trascorsa.
Dopo una lunghissima condivisione decidiamo di prepararci per andare a letto e Smilzo appena uscito dalla doccia viene accolto da una marea di risate: la news? Cremino imbacuccato e avvolto nel suo sacco a pelo poco prima era caduto dal letto, grande tonfo riecheggia in tutta la casa scatenando le risate di tutti. Buonanotte e basta coi botti, pregando l'angelo custode di Cremino: "Te prego tienilo sul letto"!!

venerdì 28 settembre 2007

Ore 7.30, Snip Snap Snappi continua ad infierire. Oggi è una grande giornata, andiamo a Baldovinesti, il centro per anziani che ci aveva già molto colpiti l'anno scorso. Sono cambiate poche cose. Molti volti li riconosciamo. Ci accolgono sorridenti, ci aspettavano. Eccoli: il fenomenale signore senza le mani e le arzille vecchine. Non troviamo tutti perché alcuni giovani sono stati trasferite in altri centri più specializzati.
Organizziamo uno spettacolo all'esterno davanti al centro. Un'arzilla nonnina ci accompagna durante tutto lo spettacolo. Inizia a giocolare con le bandiere e abbiamo dovuto toglierle altrimenti sarebbe ancora là.
Finito lo spettacolo ci dividiamo in due. Una parte di noi resta all'esterno con il nostro pubblico dopo lo spettacolo, un'altra sale nell'edificio.
Fuori il computer si scarica e dobbiamo attaccare l'MP3. Troviamo solo la musica da giovinastri di smilzo. Vediamo quindi tutti i vecchietti che ballano sulla musica rock dei Guns'n'Roses ma nessuno li ferma (soprattutto la nonnina delle bandiere!!!).
All'interno la situazione è molto più tesa. Il posto è sempre molto triste e sporco. Hanno appena lavato i pavimenti perché per terra è tutto bagnato. Probabilmente hanno cercato di migliorare la situazione. Ma lo spettacolo che ci si presenta non è bello: le lenzuola sono sporche e stracciate, le mosche sono ovunque, pagnotte di pane sono abbandonate sui letti e piene di mosche. Persone che hanno avuto una vita piena ora sono abbandonate in questo postaccio.
Torniamo a casa ma il colpo è tosto.
Il pomeriggio in carcere passa meglio. Dopo la giornata di ieri siamo più a nostro agio. Terminiamo i laboratori di ieri con il primo gruppo e poi facciamo la prima rotazione. Siamo contenti di poter offrire a questi ragazzi un po' d'attenzione. Le palline della giocoleria, le piramidi dell'acrobatica e gli esercizi di clownerie riescono ad appassionare i ragazzi a farli uscire un po' dalla loro quotidianità. Noi ci appassioniamo di loro e del loro interesse. Vorremmo conoscerli meglio e condividere un po' della loro storia. Ma con il rumeno non è così semplice. E' chiaro, ci stanno simpatici e ci inteneriscono. Sotto il loro aspetto di uomini vissuti sono ragazzini della loro età.
A casa ci aspettano i bambini. Ceniamo assieme ma poi ci ritiriamo subito nella nostra casetta. Abbiamo promesso che dopo la condivisione andremo da loro. Abbiamo molte cose da raccontare dopo due ore (dico due ore) di condivisione i bambini sono già tutti a letto… Peccato, ci sembra di stare un po' in un albergo; ma per domani facciamo un piano per passare un po' più di tempo con loro.
Ed eccovi una piccola nota notturna. Dopo che il silenzio scende sulla casa all'improvviso si sente un tonfo. Mr. Cheese si affaccia dal letto a castello e scopre Cremino caduto dal letto al pavimento. E meno male che questa sera era in forma e si era anche ricordato di togliersi gli occhiali…
Vabbé noapte buna amici claun… domani ci aspetta l'ultimo allenamento al carcere prima dello spettacolo di lunedì.

sabato 29 Settembre:

Le sveglie dei missionari della gioia danno il via ad una nuova giornata clownosa! Quattro baldi clown di buon ora si svegliano presto-prestino, per andare a messa con i bimbi della casa di accoglienza delle suorine francescane. Tutti poi ci si ritrova nella sala colazione per la classica abbuffatona a base di pane, burro e fantasia!
La carica ci serve per affrontare la terza giornata nella cinta carceraria. Inutile nascondersi: il primo impatto è superato ma la voglia di lasciare un messaggio sano e profondo a questi ragazzi è tanta e abbiamo paura di commettere qualche passo falso, qualche inconsapevole leggerezza che possa pregiudicare il lavoro svolto.
Saltiamo sul pulmino dell'infaticabile suor Nicoletta e percorriamo la mezz'ora che ci separa dal carcere con questo stato d'animo.
I metri che precedono l'arrivo sembrano non finire mai ma finalmente la porta di ingresso si apre e noi in un balzo ci ritroviamo catapultati nel cortile principale del penitenziario.
Non sappiamo spiegare come, ma ad un certo punto Sweet child of mine dei Guns and Roses ha riecheggiato nell'aria: gli alberi sembrano tremare così come le pareti perimetrali. E' come se la musica avesse abbattuto ogni barriera, fosse entrata nelle celle, disarmato le guardie, volatilizzato ogni chiave, aperto le serrature, sciolto le sbarre, dipinto i muri. I nostri ragazzi ci hanno raggiunti nel cortile e si sono divisi nei consueti gruppi. I loro occhi ruotano sulla scia delle clave, dei kiwido, delle bandiere,delle palline da giocoleria che noi clown nel frattempo abbiamo sfoderato a ritmo di musica.
Tutto all'improvviso prende colore e rapidamente ci dividiamo, ognuno con il l'ultimo gruppo da incontrare.
Alla gang dei muscolosi (chiamati anche "gli spessi") è toccato il modulo della clownerie. E pensare che credevano che essere clown fosse solo arrampicarsi a piramide e giocolare con 3 palline….Giustamente, nei giorni precedenti si erano occupati solo di questo. Per cui erano bravissimi a sollevare Dudi e Smilzo con una mano, fabbricare palline da una manciata di riso e da un palloncino senza gambo ma nulla o quasi conoscono dell'universo clown. Salvo lo spettacolo e le sue gag. Avreste dovuto vedere le loro facce quando gli abbiamo chiesto di riscoprire il copii (bambino) che è in loro, sommerso dalla pesantezza della vita e delle esperienze. Avreste dovuto sentire le loro risate pronunciate dopo il nome di battesimo quando, soli, al centro di un cerchio, seduti su una sedia, per la prima volta dopo chissà quanto, si riappropriavano di uno straccio di individualità: il loro nome, la loro risata. Unica, irripetibile. Tredici persone, tredici risate diverse.
Una domanda sembra passare per la testa di questi adolescenti muscolosi e artigianalmente tatuati: "E' vero, quand'è stata l'ultima volta che siamo stati bambini?". Secondo esercizio, lo spazio. Il riappropriarsi del proprio spazio individuale all'interno del gruppo è stata un'altra scoperta per loro. Disperdersi nei pochi metri quadrati, conservare la propria andatura, modificarla su richiesta, allertare i sensi e percepire la presenza dell'altro, senza che questo significhi invadenza, sembra un concetto davvero rivoluzionario. Il culmine è arrivato con gli esercizi di fiducia; l'altro non è solo un pericolo o un mezzo, può essere anche una guida. Si provano le gag e la mosca pare disegnata per loro. Sul palco si muovono a tempo, senza impallarsi, e sembra che gli insegnamenti sul ritmo, possesso dello spazio scenico siano andati a buon fine. Si divertono un mondo, ridono, sudano e vogliono dare il massimo. Se c'è una cosa che è balzata agli occhi, questa è l'impegno che i monelli hanno dato e dimostrato. Non un momento di fiacca, né di esitazione. Hanno apprezzato il fatto che qualcuno si sia occupato, chissà dopo quanto tempo, di loro, della loro crescita, della loro persona. Cercano di guardarci al di là del naso, del nostro personaggio e scoprono presto che siamo una specie umana interessante. Ragazzi e ragazze che hanno in tasca disponibilità ed ascolto, pazienza e sorrisi. Ci sentiamo addosso la responsabilità di portare loro un esempio di vita, di possibile svolta. L'incanto si spezza al momento dell'estrazione a sorte. Per questioni di sicurezza, solo dieci di loro potranno portare lo spettacolo fuori dal carcere. Tutti e 39 sono stati formati e sono perfettamente in grado di replicare lo spettacolo (per le famiglie o per i restanti detenuti) ma solo 10 di loro potranno di fatto esportarlo. Come scegliere? Abbiamo pensato che l'estrazione potesse essere un modo equo e trasparente; in parte lo è stato ma all'ultimo modulo, quello di clownerie, vengono estratti gli ultimi 4 che completano il gruppo. Fatto il gruppo definitivo dei 10, il gelo scende nella sala-teatro del carcere. Salim, il più bravo, il più volenteroso, il più energico viene di fatto escluso dalla malefica lotteria. Non sale sul carro dei vincitori. Il suo volto si trasforma e tradisce amarezza e rammarico. Ma lui è abituato alle delusioni, alle beffe della sorte ed ingoia il veleno amarissimo del calice con grande dignità. Noi restiamo impietriti anche perché, sotto i nostri occhi, si consuma quello che abbiamo sempre sospettato appartenere all'universo carcerario. Il boss di turno, anche lui escluso, come per incanto, entra nel gruppo dei 10. Robert, un ragazzino sgualcito poco più che quindicenne, si sacrifica e cede il suo posto al boss. Non una parola tra loro, nemmeno uno sguardo. La legge del carcere è questa e noi, solo in quel momento, abbiamo capito di essere ospiti di un galà in cui le regole non vanno discusse. Noi, figli del dialogo e del confronto, noi, figli dell'espressione delle proprie idee e del rispetto di quelle altrui, abbiamo abbassato la testa di fronte ad un linguaggio non scritto più pesante di noi. Ce ne siamo andati impotenti, trafitti da una lezione di vita che non è scritta in nessun libro ma che ci ha buttato in faccia la sua efficacia. Il viaggio di ritorno si è consumato su come sanare una situazione ingiusta e iniqua. Il più bravo scartato, il più prepotente ammesso. Allargamento della soglia massima dei componenti? Dividere i 39 in tre gruppi e farli esibire fuori dal carcere a rotazione? Tornare indietro e discuterne con Direttore? Il nostro naso rimbalza conto il vetro dell'impotenza, come la mosca nella sua gag. Torniamo all'ovile delle suore e l'assalto ha inizio: i bambini non stanno nella pelle alla vista dei clown!!! Che sbalzo emotivo: dal carcere all'ovattata atmosfera del cortile di suor Flavia e suor Nicoletta. Nei giochi, abbracciamo stretti a noi quei mostriciattoli terribili e ognuno tra sé pensa che, forse, senza le suore francescane, qualcuno di loro avrebbe potuto finire in qualche carcere minorile o forse peggio. Il pomeriggio ci vede in partenza per Galati, a circa 30 km da Braila. Il tragitto è pesante; fa caldo e nei vestiti clown si suda. Qualcuno dice che alla Ferma, almeno la sera rinfrescava. E' vero; quest'anno anche la Romania sembra essersi tropicalizzata!! Galati ci appare moderna e con i soliti palazzi grigio cemento, con i giardini ed un po' di verde messi qua e là, tanto per far ricordare alle persone che esistono anche gli alberi. Cookie scopre, tra un palazzone ed un altro, il fascino dei villini stile liberty, meravigliosi negli stucchi autentici e nelle cancellate in ferro battuto. Peccato per la facciata con l'intonaco a pezzi ma….così almeno conservano tutto il loro fascino. Parcheggiamo il pulmino nel cortile della chiesa; il tempo è poco, alle sei c'è un matrimonio e sono passate da poco le quattro. "Scendiamo", come dicono le genti del magico Sud, le valigie e gli strumenti clown e seguiamo la scaletta. Iniziamo con un po' di fiacca, anche perché il pubblico è poco numeroso. Massimo una trentina di persone. Ci teniamo a dirvi che da un paio di spettacoli in qua ci divertiamo come pazzi. Non sappiamo spiegarci cosa ci prenda ma….iniziamo ad improvvisare sulle gag a scena aperta; tra clown non ci si può fidare, è guerra aperta di tutti-contro-tutti e gli scherzi sono dietro l'angolo. Intendiamoci: inizio e fine restano uguali ma nel mezzo….si salvi chi può! Il pubblico coglie la dose di divertimento che ci anima e ne resta magicamente attratto. Da trenta iniziali, ci troviamo di fronte ad almeno un centinaio di persone. Il cortile dà su una via di passaggio e le persone si fermano a guardarci. Ci sono bambini elegantissimi e ben curati accanto a bimbi rom sudici e con i vestiti rimediati. Tutti però sembrano non curarsene e gli occhi sono puntati su di noi. A stento troviamo un varco per l'uscita, tra le mani dei bimbi appicciacate sul vetro del pulmino ed una manovra sotto sterzo di suor Nicoletta…..non proprio ben riuscita Un augurio agli sposi ed a questa splendida terra, così piena di emozioni e di contrasti. Il sole ci accompagna fino a Braila, dove i bimbi ci aspettano per cena e per una nuova serata di giochi e di …..assalto alla diligenza clown. Nuapte buna.


Domenica 30 settembre 2007

Nel corso della notte sono stati avvistati fenomeni strani… Ebbene no! Non si tratta dei tonfi cremineschi.
Vi riportiamo l'ultimo attacco dell'anonima sarda alla povera zia Cookie in partenza. Quattro loschi figuri mascherati si impadroniscono della salma che viene trasferita attraverso tutta la casa. Benché imbacuccato l'infido nipote è scoperto ed immediatamente diseredato - La pagherete cara! In dollari la pagherete! - Sono le parole della malcapitata indirizzate agli aggressori.
Dudi, che è crollato sotto il peso dei bacilli, viene rinvenuto nel corso della notte dapprima sdraiato sul pavimento nel bagno, poi su quello del corridoio. Disgela impietosita lo accoglie e lo allunga nella camera di Girandolina e Funiculà che ormai è stata ribattezzata "Il Lazzaretto".
La sveglia di Dudi abbandonata suona per 16 volte ed al suono di Snip Snap Snappi (perché Dudi stava accasciato a terra) tutti si alzano allegri e festanti. Il club antiSnappi cresce giorno dopo giorno, solo Girandolina rifiuta ancora l'adesione… vedremo domattina quando si sarà svegliata con la sveglia di Dudi.

Questa mattina ci aspetta l'ultimo laboratorio con i ragazzi di Tichinesti (il carcere minorile) durante il quale facciamo le prove dello spettacolo. Il gruppo dei 10, che faranno lo spettacolo all'esterno, provano le piramidi, la giocoleria con Smilzo e guidati da Cremino e Albatros la parata. Unico neo nella Parata, le pizze volano per davvero. Ci mettiamo un e po' per spiegare ai ragazzi che anche se si conoscono non è il caso di prendersi a schiaffi.
Gli altri, guidati dalle Claune e Mr. Cheese, preparano uno spettacolo che facciamo davanti al resto del carcere in fine mattinata. In scaletta ci sono la Mosca, numeri di magie vari, l'Equilibrista, la gag dell'aeroplano e Pop Corn.
Al pomeriggio mettiamo in scena lo spettacolo per i bambini della casa in cui siamo ospiti. Siamo emozionatissimi, ci teniamo molto a questa casa. Dudi purtroppo deve rinunciare perché è ancora rantolante nel letto. Durante lo spettacolo ci divertiamo tantissimo. Tra i momenti da ricordare non possiamo tacervi Mr. Cheese e Smilzo che sgasano alla grande con una moto immaginaria, Girandolina che punta in pieno occhiale destro di cremino un getto diretto a 1000 atmosfere di acqua e Funiculà che aiutando Albatros in una improbabile gag di magia si siede sulla bandiera rumena.
Passiamo il resto del pomeriggio con i bambini del centro e con i loro ospiti che sono venuti a vedere lo spettacolo. Disbela e Girandolina truccano magnificamente i bambini mentre gli altri giocano assieme a loro. Con la complicità delle suore organizziamo una serenata sotto la finestra di Dudi (che continua ad essere rantolante).
La serata è molto bella. Anche se è un po' tardi ci prendiamo il tempo per parlare con le suore, della loro missione e del loro centro. Ci parlano delle loro difficoltà, dei problemi con l'amministrazioni e la burocrazie, ma anche delle loro gioie della vita quotidiana con tutti questi bambini bellissimi.
Vorremmo raccontarvi di più ma inspiegabilmente il tempo vola nel corso di questa missione rumena. Proprio non riusciamo a capire come sia possibile. Le nostra giornate in questa missione sono piene di attività e di emozioni. Speriamo per voi lo stesso nelle vostre città e nelle vostre case e che la Vipposità vi perseguiti! Noapte Buna amici claun.


Martedì 02\10/07

Sarà stata una notte tranquilla????
NOOOOO….,
Poco dopo aver toccato il letto le menti diaboliche dell’anonima sarda si mettono in moto.
Approfittando della momentanea assenza di Cremino gli vengono nascosti cuscino e sacco a pelo.
Il mal capitato privo di occhiali e al buio inizia la ricerca ostacolato da Smilzo e Mr Cheese che lo placcano a terra ripetute volte.
Alla fine, dietro le indicazioni acqua e fuoco fuoco, il povero Cremino può tornare a letto, ma l’anonima colpisce ancora. Mentre Dudi è in bagno gli viene sottratto il materasso che viene posizionato direttamente sopra l’armadio. Con calma e sangue freddo il nostro recupera il maltolto e a sua volta torna a letto.
Di qui in poi e’ un succedersi di attacchi:a smilzo, beccato in mutande, viene attaccata la ventosa di cremino direttamente su una chiappa, i cuscini di tutti spariscono, finche’ le acque si placano.
Ma il vento di tempesta e’ ben lungi dal cessare e decide di abbattersi su Girandolina e Funicula, le quali pero’ hanno avuto la prontezza di spirito di chiudersi in camera a chiave. Nessuno si perde d’animo e cosi’ l’anonima sarda, unita a quella che presto impareremo a chiamare anonima pelati, blocca la porta con un trampolo e completa l’opera piazzandoci davanti la rete di un materasso a mo’di gabbia.
Con sorriso stampato in faccia i 4 vanno finalmente a letto. Domattina ne vedremo delle belle. Noapte buna

Ore 9:00 circa la sveglia suona. Oggi possiamo dormire di piu’ perche’ non abbiamo spettacoli. E potremmo dormire anche di piu’ se alla suddetta ora nella casa non si iniziasse a sentir bussare.
Facciamo due conti e il dubbio diventa una fragorosa risata. Le claune sono sveglie e ormai consapevoli della loro prigionia. Dopo 10 minuti cosi’ decidiamo di rimuovere il trampolo, ma non la rete, cosicche’ il nostro Albatros puo’ immortalare Girandolina e Funicula attraverso le sbarre della loro prigione.
A liberazione avvenuta, ci vestiamo e facciamo colazione con le nostre amate suorine. Anche se non abbiamo spettacoli oggi per noi e’ un giorno speciale perche’ e’ l’ultimo che passiamo con loro e coi bimbi qui a Braila. Vogliamo fare qualcosa di speciale per loro. Passiamo la mattinata a dividere il materiale che abbiamo portato dall’Italia e che lasceremo in dono un po’ qui a Braila (suor Flavia potra’ cosi’farne uso non solo per i suoi bimbi ma anche per chi verra’ a bussare alla sua porta) e un po’ a Slobozia. Dopo il pranzo coi nostri bimbi, scatta il nostro piano: le pie claune si chiudono in cucina e capitanate da Disbela cucinano per tutto il pomeriggio pizza e una buonissima torta (il tutto rigorosamente a sorpresa), Smilzo e Albatros fanno stampare circa 80 delle foto che abbiamo fatto e con alcune di esse preparano dei quadri che lasceremo come nostro ricordo, Dudi, Mr cheese e Cremino si occupano del laboratorio di maschere coi bambini. Alle 19:00, quando la pizza viene servita, i bambini fanno OOOOOOOHHHHHHHHHHH!!!!! (come diceva quel principiante di Povia…..forse e’ stato anche lui a Braila???) e noi siamo gia’ contenti cosi’, ma il meglio deve ancore venire. Durante la cena ci alziamo a turno per andare ad addobbare la sala giochi coi festoni che ha portato Girandolina e la riempiamo con tanti palloncini colorati. La torta viene posizionata e quando arrivano i bambini parte la musica che neanche a farlo a posta e’ I BAMBINI FANNO OH. Disbela accende le candeline d’artificio ed esplode la festa. Molte delle nostre ragazze, le piu’ grandi, piangono gia’. Canti e balli insieme, pacco dono coi giochi che i bimbi si dividono pacificamente, abbracci e tante lacrime, con noi che ci sforziamo di essere comici, ma senza riuscirci molto perche’ la commozione e’ grande. Anche a noi viene dato un piccolo regalo. Suor Flavia infatti ci fa pescare da un sacco un peluche a testa che hanno comperato lei e le bambine. La cosa piu’ bella e’ che, pur scegliendo a caso, quasi tutti prendiamo quello che avevano pensato per noi.

Suddivisazio pupazio:

cremino: gatto silvestro
smilzo: orsetto {poi battezzato hardcore}
mr cheese: un topone con in mano un pezzo di formaggio {poi battezzato cheesino}
dudi: tartaruga {poi battezzata andrei}
albatros: coniglietto {poi battezzato conigliuzzo}
disbela: maialino {chiamato porcelluzu}
funicula: titti
girandolina: bruco
cookie: pluto {ce l’ha in custodia cremino ziaaaaaaaaaa}

Quando la sala si svuota tra noi e le suore scende il silenzio…nessuno parla per primo…il silenzio dura quasi 10 minuti…ed e’ giusto che sia cosi’ perche’ c’e’ tanto da dire che non ce n’e’ bisogno…tutto e’ stato detto nel silenzio. Prima di andare a letto passiamo per le camere a vederli dormire…che teneri che sono!!!
Nota personale: ricordo con particolare commozione l”abbraccio di suor Nicoletta, forte, fortissimo…che diceva tutto quello che la sua apparente durezza a volte non dice.
andiamo a letto cotti ma pieni di belle sensazioni, anche se la prevalente e’ una: ci dispiace lasciare i nostri bambini.

Mercoledì 03/10/07

Anche questa notte pero’ siamo destinati a non dormire. Abbiamo ancora una cosa troppo importante da fare. Dobbiamo riempire un album con le restanti circa 60 foto di noi e i bambini…tra tutto si fanno le 3 di notte, il che e’ terribile, considerando che abbiamo promesso ai piccoli che li saluteremo prima che vadano a scuola.
Cosi’, quando alle 7:00 la sveglia suona impietosa, facciamo uno sforzo immane e ci alziamo.
Ancora abbracci e baci coi bambini….li accompagniamo al cancello e li vediamo andar via. Sappiamo che passera’ ancora un anno prima che possiamo rivederli…e durante quest’anno chissa’ che Dio non conceda loro una famiglia?!? Con questa speranza e un velo di tristezza nel cuore, ci apprestiamo a fare colazione. Qui il nostro ultimo dono per loro e per le suore…decidiamo di adottarli tutti a distanza. Qui infatti non si usa adottare un bimbo, ma tutta la comunita’, il che ci va piu’ che bene perche’ almeno non facciamo preferenze…cosa tra l’altro impossibile per noi. Suor Flavia e’ commossa, noi felici. Ora siamo genitori a distanza, una cosa che ci lega a loro ancora di piu’.
Un grazie speciale dal piu’ profondo dei nostri cuori a tutti voi Aurika, Marius piccolo e Marius grande, Mariana, Alin, Nicoletta, Cristi, Florin, Livio, Anna, Rodica, Lucica, Crencuta, Pamela, Simona, Roxana, Monica, Betty, e naturalmente ai nostri angeli custodi, suor Flavia e suor Nicoletta (e alla nostra cuoca mama Silvia).
Puliamo tutta la nostra casetta., rifacciamo al volo le valigie e via sul pulmino che ci portera’ a Slobozia, ultima tappa del nostro viaggio.
Il viaggio e’ tutt’altro che tranquillo, in quanto il tipo che guida il pulmino e’ un pazzo scatenato che vuol tornare indietro prima possibile e per fare questo decide di iscriversi ad una corsa di formula 1, nella quale trionfa mirabilmente superando auto a destra e a manca.
Spaventati e certi che stiamo correndo verso la morte, gli scateniamo contro la nostra arma di distruzione di massa….Funicula’, che lo convince a ravvedersi e lo fa rallentare.
Arriviamo cosi’ sani e salvi e dopo aver baciato terra, scarichiamo i bagagli e ci accomodiamo nel nostro nuovo alloggio, la casa della Caritas.
Ad attenderci troviamo vecchie conoscenze dei missionari rumeni dell’anno scorso: suor Emilia, Catalin, Cristi e Maricica. Anche quest’anno ci accompagneranno nella nostra missione.
Vediamo subito il programma dei giorni seguenti. Abbiamo 2 spettacoli al giorno, piu’ uno oggi stesso, mentre venerdi’ avremo i laboratori coi ragazzi.
Ci riposiamo un po’ ed ecco che arrivano le 17:00, ora del primo spettacolo, quello all’oratorio. Vediamo bambini di strada, anche se pochi, e mettiamo in scena le nostre ormai rodate gag, giocoleria e magie varie. Episodi degni di nota: Smilzo spedisce una pallina sulla grondaia e per riprenderla dobbiamo ricorrere a una vecchissima e sgangheratissima scala a pioli… la gag APE DAMMI IL MIELE, ormai diventata un must, subisce una piccola variante e cosi’ Cremino si ritrova spruzzato da tutta la truppa clown…nella gag della parata abbiamo la pessima idea di mettere in mezzo al plotone dei bambini e la cosa ci si ritorce contro perche’ ne perdiamo completamente il controllo e a stento riusciamo a concludere la gag.
Si torna a casa per cena e decidiamo di dividerci: le pie claune piu’ Albatros e Cremino vanno a far spesa, mentre Dudi, Smilzo e Mr Cheese producono un documentario sul tema 10 modi per uccidere un pupazzo, prendendo di mira il povero Silvestro di Cremino che viene impiccato, bruciato, affogato nel water, schiacciato da un comodino, defenestrato, soffocato, avvelenato, schiacciato da un‘incudine, e infine gli hanno pure sparato.
Dopo vari altri attacchi ai pupazzi, viene fondata come autodifesa l’ANONIMA PELATI che come primo atto rapisce nientepopodimenoche’ il povero VIPPINO {del quale tuttora non si hanno notizie}.
Dopo cena condivisione di due giorni, perche’ ieri non ce n’era stato il tempo e poi tutti a nanna.
Noapte buna

Giovedi’ 04/10/07

Sveglia alle 8:30, ricca colazione e preparazio vestiazio per lo spettacolazio.
Stamattina siamo attesi in un asilo dove ci aspettano 300 bambini. In realta’ poi ne troviamo un po’ meno, ma sempre tantissimi. Lo spettacolo funziona come sempre e cosi’ tra trampoli, magie, giocoleria, gags e improvvisazioni {nelle quali siamo ormai specializzati} i bambini si divertono tantissimo, e noi con loro. Smilzo spacca il filo del diablo per la quindicesima volta { ma sei sempre il meglio capo!!!}.
Dopo lo show entriamo nella struttura a portare un po’ di palloncini e la troviamo in ottime condizioni, con tanto di lettini per il riposino pomeridiano…stupenda!
Si torna a casa dove ci attende il pranzo che la Caritas organizza per i poveri del quartiere piu’ volte a settimana, un’iniziativa davvero stupenda. A tavola sono seduti bambini, anziani e una ragazza di 19 anni. Purtroppo un muro ci divide nella stanza, ma cerchiamo comunque di scambiarci qualche parola.
Dopo pranzo c’e’ poco tempo per riposare perche’ alle 16:00 ci attendono all’oratorio della chiesa ortodossa, dove tanti bimbi allegri e festanti sono in trepidante attesa.
Allo spettacolo prende parte anche cristi, sotto lo pseudonimo di MAGO CRIS, che si esibisce in giochi di magia davvero ben riusciti. Siamo su un palco, per cui c’e’ poco contatto. Ci pensa la mosca doppia mosca Cheese/Cremino che si lancia in mezzo al pubblico a far confusione, inseguita da 3 clown, Dudi, Girandolina e Mika, una simpatica ragazza dell’oratorio di suor Emilia, e che per l’occasione abbiamo vestito coi nostri abiti.. si susseguono i numeri, finche’ non veniamo interrotti perche’ il sacerdote vuole spostare il tutto all’aperto.
Dopo una pausa mangereccia, ci trasferiamo quindi sul prato, dove riprendiamo dalla giocoleria, per scatenarci poi in piramidi e acrobazie varie.
Il tutto si chiude con Albatros che fa il suo ingresso sui trampoli. I bambini non ci lasciano quasi piu’ andare. Cremino viene preso d’assalto e recuperato in extremis.
Saliamo in auto e fuggiamo via.
Il tempo di cambiarsi, riposarsi un po’ e si va tutti a cena da Donna Carmela a mangiare la pizza.
Qui scateniamo il finimondo con Dudi alla chitarra, Smilzo che si mette sedie sul mento e Funicula che fa la solita confusione.
Scopriamo che il gestore e’ italiano e si chiama Francesco, cosi’ in un colpo solo festeggiamo il compleanno di Silvia, una ragazza dell’oratorio, e l’onomastico di Francesco. Dudi si scatena alla chitarra e tutti insieme intoniamo canti di forza venite gente e note canzoni italiane di una volta…sembriamo un vecchio juke box scassato.
Francesco e’ malinconico per la patria lontana, ma cosi’ contento che ci invita tutti a cena di nuovo per domani, a sue spese. Come dire di no?
Torniamo che e’ mezzanotte e tutti a nanna.
Nopte buna.


Venerdì 5 ottobre

Nonostante le ripetute sveglie a suon di Everybody Dance Now lo Smilzo non si sveglia così ci pensa Mr Cheese. I due si appropinquano in cucina per preparare la colazione, grandi uomini mattinieri, anche se subito dopo sono stati raggiunti da Disbela che ha dato come al solito una mano. Subito dopo ci prepariamo e ci avviamo in una gradinata dove ci aspettano un'ottantina di bambini, stiamo all'aperto, alcuni piangono, ma subito dopo giocoleria, simpatiche gags e trampolieri che ballano, la situazione si tranquillizza. Verso la fine ci raggiunge anche parintele Octavian, il parroco della chiesa cattolica accando alla Caritas. Viene subito messo in mezzo da Smilzo su un passing con le clave col compagno Albatros.
Il tutto finisce con tanti sorrisi e palloncini colorati. Il tempo di caricare le macchine e ripartiamo verso le scuola speciale, quella dove siamo stati l'anno scorso. Veniamo accolti dal direttore, un grandissimo uomo che già avevamo conosciuto l'anno scorso. Insegnanti e alunni di varie fasce d'età si divertono ad assistere allo spettacolo degli 8 clown, fantastico vederli sorridere in quel modo. A fine spettacolo il direttore ci invita a fare un giro all'interno della struttura rimessa a nuovo da pochissimo tempo e inaugurata proprio il giorno prima. Visitiamo varie aule-laboratorio dalla sartoria a una camera dove è stata riprodotta una vera e propria casa, con tavolo, cucina, letto e elettrodomestici vari, tutto per abituare e far rivivere ai giovani alunni del centro la vita quotidiana di una casa. Di fatto molti hanno avuto una realtà quotidiana molto degradata da non conoscere come funziona una casa normale. Per ultimo saliamo al secondo piano per visitare l'aula creativa dove troviamo due giovani durante il doposcuola. Appeso al muro troviamo una reliquia di Icselle! ebbene si il vestito viola e giallo con parrucca verde è ancora li; lo indossava l'anno scorso un ragazzo del centro che venne per l'occasione incoronato col naso clown, anche quello ancora li, fantastico! Con la scusa di qualcosa da bere e due salatini abbiamo l'opportunità di chiacchierare col direttore, un uomo che da 33 anni lavora con ragazzi disabili. Questa persona ci piace molto perché si vede che crede in quello che fa e che per tutto questo tempo ha lottato perché i ragazzi disabili siano accettati dalla società rumena e abbiano gli stessi diritti degli altri. Ci richiedono di tornare anche l'anno prossimo e noi ci facciamo un pensierino e pensiamo alle cose che potremo fare assieme a loro.
Pranziamo per le 3 e finalmente abbiamo un po’ di tempo per noi, così davanti ad un caffè chiacchieriamo di tutto un po’. Alle 5 però dobbiamo iniziare i laboratori, purtroppo i ragazzi, anzi le ragazze sono quattro, anche se due hanno funto da tappezzeria mentre Mika e Silvia si sono interessate e divertite sotto la guida del maestro di clownerie Cremino. Alle 7 c'è una sorpresa!! dobbiamo fare uno spettacolo di cui non sappiamo niente, in realtà c'era un incontro alle 7 con gli adolescenti del posto ai quali avremo voluto proporre la gag sull'alcolismo e la prevenzione sessuale messa in scena ad Alba. Purtroppo non si può fare ed improvvisiamo uno spettacolo adatto al pubblico presente: famiglie, adulti con bambini piccoli.
Anche questa sera siamo a cena da Donna Carmela, stavolta ospiti di Francesco che aveva insistito per averci ospiti. Ci hanno preparato un'ottima cenetta con i piatti che si fanno per le occasioni speciali. Come contorno Dudi suona la chitarra, Smilzo giocola sotto un soffitto veramente basso, Albatros si destreggia con i trucchi di magia. Incontriamo tra un numero e l'altro un ragazzo che lavora al ristorante, che si propone all'inizio con un paio di esercizi difficili con una pallina, poi con la magia e come chicca finale la brek-dance, davvero bravo! Mika coglie la palla al balzo e cerca di arruolarlo per incrementare l'organico dell'oratorio.
Rientrati a casa condividiamo davanti ad una tazza di thè e parliamo un po’ del programma svolto a Slobozia, le poche difficoltà che abbiamo incontrato e della bella impressione che ci ha lasciato la visita alla scuola speciale.
Noapte buna.

Sabato 6 ottobre

Sveglia un pochino più tardi, colazione, pulizia casa e preparazione bagagli. Prima e dopo pranzo abbiamo il momento per chiacchierare sia con Cristi, l'operatore della Caritas che con suor Emilia. Dopo un bel pranzo tutti assieme appassionatamente, al quale partecipa anche parintele, ci ritroviamo a chiacchierare, a mettere il punto sulla situazione a Slobozia. Questo è il terzo anno che i clown si presentano qua e sembra che non ci siano seguiti nel mandare avanti un gruppo clown che possa presentare le stesse attività senza aspettare noi dall'Italia. Così prima Dudi e poi Smilzo spiegano quali potrebbero essere le soluzioni, ossia formare un gruppo di giovani, decisi e motivati, che però devono essere guidati e trainati da qualcuno in modo da non far morire il tutto.
Baci ed abbracci e si sale sul pulmino dopo l'ultima catena di bagagli per caricarlo.
Durante il viaggio verso l'aeroporto si tirano le somme della missione, si leggono i form compilati dagli enti ospitanti e le schede di valutazione del capogruppo Smilzo.
Arrivati all'aeroporto abbiamo il tempo per rilassarci almeno a livello mentale così dopo aver incelofanato un paio di bagagli ci prepariamo al check-in giocando la carta del bagaglio cumulativo.
Dobbiamo salutare Funiculà che questa sera dorme a Bucarest e domani tornerà nella mitica ferma. Nella sala d'attesa ammazziamo il tempo giocolando e facendo magie lasciando a bocca aperta molti viaggiatori. Alla fine il nostro aereo arriva anche se con un po' di ritardo. Il volo non è dei migliori a causa del tempo. Ad aspettarci all'arrivo a Roma troviamo Cookie in tenuta civile con tanto di cane, sua sorella e Cremone (che per chi non lo sapesse è il padre di Cremino) ed i genitori di Dudi. Dobbiamo salutare quest'ultimo. Così dopo vari baci ed abbracci Dudi va via e noi ci incamminiamo verso le macchine. Questa sera dormiamo a casa di Cookie. Beh... dormiremo... stanno tutti dormendo tranne i qui presenti Albatros e Smilzo che scrivono l'ultima condivisione di
questa missione e masterizzano svariati DVD di foto.
E' la fine di questa bella avventura. Siamo felici del lavoro svolto, degli spettacoli, dei laboratori del carcere, della sintonia, dell'improvvisazione, delle condivisioni e del semplice stare insieme.

Un grande bacio a tutti.

I vostri Albatros, Cookie, Cremino,Disbela, Dudi, Girandolina, Funiculà, Mr. Cheese e Smilzo.

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