lunedì 28 gennaio 2008


Roma, 24 gennaio 2007

Susdai matn! Tanyà so sap bay tè?

eccomi di ritorno e un saluto cambogiano è d’obbligo.
Ho voglia di condividere con voi le emozioni di questo mio ultimo viaggio in terra cambogiana nei panni di clown Spring.
Fatico un po' a rielaborare il vissuto...alcune storie sono entrate dentro di me e le devo ancora sudar fuori...
Questo paese ti entra nelle ossa... il suo popolo è sorridente ma silenzioso, uno strano silenzio come se lo choc dell’orrore vissuto con Pol Pot non fosse ancora superato.
Gli anni bui della dominazione dei khmer rossi (1975-1979) sono indelebilmente incisi negli occhi e nel cuore dei cambogiani di oggi e rivivono nel museo degli orrori che abbiamo visitato, il Tuol Sleng, la scuola dove furono ammazzati e torturati avvocati insegnanti medici e tutte le persone con gli occhiali! Il mostro di Pol Pot aveva deciso di ricominciare da zero, tabula rasa facendo fuori tutti quelli che leggevano e sapevano scrivere. E’ agghiacciante e non dimenticherò mai le migliaia di foto dei prigionieri che come in un album di fantasmi ti guardano con lo sguardo disperato e perso. Sono stati fotografati pochi momenti prima della loro esecuzione. Tutte le foto sono in bianco e nero….chi non moriva in questa scuola veniva giustiziato nei campi di sterminio con l’accusa di essere intellettuale o controrivoluzionario. E questo inferno è terminato meno di 30 anni fa…la sera riflettiamo su quanto possa esserci di brutto nell'essere umano ricordando gli altri olocausti nel mondo quelli passati e quelli presenti (ebrei, armeni, tootsi in ruanda, palestinesi…).

Luminose emozioni le ho ricevute dallo splendore della civiltà dei khmer (non quelli rossi!), splendore che rivive oggi e si riflette nei templi buddisti visitati…vere oasi di solitaria meditazione, le torri di Angkor Vat, l’affascinante Ta Prom dove monumenti di proporzioni giganti sono inghiottiti dalla vegetazione e ricevono tanti abbracci da enormi radici d’albero, gli stessi che fanno da cornice al film Tomb Raider interpretato da Angelina Jolie.

I primi giorni della nostra missione sono stati dedicati ad un turismo responsabile che si è concluso con una splendida immersione nell’acquaticità di questa terra: sei ore di navigazione sul Mekong, il fiume che dopo aver attraversato mezza asia arriva nel suo affluente Tonle Sap trasformandolo in un mare interno quando le piogge e lo scioglimento dei ghiacciai tibetani innescano il moto di interi villaggi di palafitte fatte di bambù e foglie intrecciate. Wau!
Osservando queste case galleggianti tocchi l’infinita povertà di questo angolo di mondo che circonda la ricchezza come l’oceano fa con le isole…

Il 31 dicembre ci trasferiamo in quel di Sihanoukville giusto il tempo di arrivare e passare il capodanno sulla spiaggia e che spiaggia…..serendipity beach…non è uno scherzo! Per chi mi conosce bene sa l’effetto che ha su di me la parola serendipity per darvi un’idea….lo stesso effetto di quando ci hanno comunicato che avremmo dormito alla SPRING Guest house. Ci ho messo un po’ a capire che non ero uno scherzo ma semplicemente… serendipity!

Non è stato facile incontrare sul nostro cammino una miriade di uomini occidentali attratti da questa terra per motivi esattamente opposti a quelli nostri...ragione in più per noi clown per seminare tanti semi di buon umore con la speranza che possano diventare piante robuste con l’aiuto degli operatori locali ai quali abbiamo trasferito i nostri strumenti e competenze (nel nostro caso…circensi).

Sulla spiaggia di Sihanoukville tanti bambini di strada cercano rifugio e si addormentano sotto un grande albero “Tapang” che significa appunto albero nella lingua khmer. Questo albero dalla forma ad ombrello offre rifugio e protezione “m’lop” nella lingua khmer a questi bambini. Francesco Caruso è un italiano che da consulente di banca in Canada, "casualmente" arriva in Cambogia e conosce una ragazza inglese, Maggie, con la quale decide di fare qualcosa per quei bambini e fonda quattro anni fa la ong Mlop Tapang che funziona benissimo ed è un vero modello di cooperazione e sviluppo. Francesco ha una sorella in italiana che è una clown Vip come me e da meno di un anno, VIP - Viviamo in Positivo - la onlus di cui sono socia dal 2004 - lancia una nuova sfida: missione cambogia!

Insieme agli altri 7 clowns (Smilzo, Ermione, Maggiolina, Aureola, Krauta, Donji e Spillo) abbiamo trasferito a chi quotidianamente lavora con quei bimbi di strada proteggendoli dagli abusi di ogni tipo, il linguaggio e le tecniche clown e questo per dare continuità ai nostri laboratori. Una bella formazione formatori. Abbiamo creato con tanta fatica sotto un caldo umido un ambiente di gioco e un'atmosfera di fiducia reciproca nel gruppo: laboratori di giocoleria, acrobalance e clownerie.

Tutti insieme abbiamo fatto rivivere il clown che è in noi, quella persona sensibile che è capace di giocare con le proprie emozioni ascoltando realmente le persone ed il mondo che ci circonda. Abbiamo preparato i bambini delle due bidonvilles a trasformarsi in protagonisti di uno spettacolo tutto loro di cui noi otto clowns insieme ai loro educatori eravamo spettatori. E’ stato indimenticabile! Soprattutto perché i protagonisti dei due spettacoli e dei nostri laboratori non erano i bambini che frequentano abitualmente il centro Mlop Tapang, centro bellissimo che è stato inaugurato lo scorso ottobre 2007, un centro che offre alimentazione equilibrata, acqua potabile, alloggio, servizi igienici, cure mediche, attività didattiche (inglese, computer), attività ricreative (disegno, danza, teatro) e di counselling alle famiglie dei bambini che frequentano il centro stesso….no! I protagonisti dei due spettacoli e cioè i bambini con i quali abbiamo lavorato quotidianamente erano quelli di due slums (baraccopoli) dove le condizioni di vita sono estreme. Francesco ci ha detto che il 25% dei bambini con i quali abbiamo lavorato morirà. A Sihanoukville non ci sono ospedali e se non hai i soldi è impossibile raggiungere la Thailandia e farsi curare. In questi slums non c’è acqua, luce, fogne…i bambini ci accolgono in gran parte nudi, sporchi e naturalmente non si fanno problemi a fare i loro bisogni all’aria aperta. Iniziamo a lavorare consapevoli che questi bambini non hanno mai visto i clowns e dopo aver sciolto il ghiaccio (come sempre accade con quasi tutti i bimbi del mondo) queste creaturine cominciano a saltarci addosso con tale foga che la gestione diventa difficile ma alla fine ci riusciamo! Li dividiamo in gruppi e diamo il via a laboratori di giocoleria, acrobatica, kiwido, e clown.

Io decido di dar vita al gruppo cantanti e mimi. Comincio a cantare Smile di Chaplin lentamente parola per parola…… SMILE.... though your heart is aching....SMILE even though it's breaking…When there are clouds in the sky, you'll get by…If you SMILE trough your fear and sorrow, SMILE and maybe tomorrow, you'll see the sun come shining through for you..i bambini sono attentissimi, non sanno il significato di quelle parole, non ho l’interprete che mi traduce in khmer ma non importa…vado avanti, li correggo, mi fermo, ripeto e loro con spettacolare mimica facciale sembrano capire il senso di quelle belle parole…fanno il volto triste per poi passarvi sopra una mano e trasformarlo in un volto allegro…mi imitano, sono dei mimi fantastici, drammatizzavano all'estremo per poi scoppiare in una risata...e urlare SMILE con ironia.

Arriva il giorno del nostro spettacolo. Il MlopTapang ha un partner francese che vive in Cambogia da quattro anni e ha dato vita al centro "Bhor all in art Center", dove si sviluppano attività di arte terapia molto interessanti. Ci offrono di presentare il nostro spettacolo al suo centro. Quando siamo arrivati a Sihanoukville si stava svolgendo una mostra per sensibilizzare sulle dipendenze (droghe, fumo, gioco, alcool, cellulari, soldi). Abbiamo quindi proposto a Bob (il francese) di fondere il tema della sua mostra con il nostro spettacolo e mettiamo così in scena la bambola triste. Inizia la storia, io sono la bambola, il mio ingresso è lento, pesante perché porto addosso tutte le “dipendenze” (alla mia cinta è stata attaccata una lattina di birra, un pacchetto di sigarette, soldi e carte, un cellulare, un sacchetto per sniffare colla). Parte la musica della parata circense ed entrano tutti i miei amici clown che con assoli spettacolari si esibiscono con acrobazie e giocolerie…3,4,5,6,7 palline volano sulla mia testa poi passing di clave il tutto per distrarmi e portarmi via la tristezza. Se ne vanno togliendomi a turno una dipendenza ed io resto sola in scena truccata da mimo triste, non cambio espressione fino alla fine quando il mago mi regalerà il naso rosso che mi farà risvegliare e tra bolle di sapone musica e balli si accendono i sorrisi di tutti. Quasi mille le persone in strada ad osservarci. Senza parole..

E’ stata proprio una bella missione umanitaria e ringrazio VIP FORMAZIONE (http://www.clownterapia.it - http://www.vip-missione.org) per avermi dato la possibilità di mettermi in gioco con sentimento ed entusiasmo. Abbiamo portato gioia, amore e speranza attraverso l'arte che più sentiamo nostra......il clown...il suo naso rosso.
Abbiamo lavorato al fianco di chi dedica la propria vita a lottare contro le brutture della pedofilia e del turismo sessuale. A loro va il mio più grande ringraziamento ai cambogiani come Vann Ti, Navy, Cham…..operatori della ong Mlop Tapang , pieni di amore per quei bambini che come tutti i bambini del mondo, non mi stancherò mai di ripeterlo, chiedono solo e soltanto di essere bambini!

Okun, Lihaiiiiiiiiiii! (grazie e arrivederci in cambogiano)
Con affetto, Simona…..clown Spring (VIP Roma - http://www.clownterapia-roma.it/ )
:o)

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