domenica 13 gennaio 2008

MISSIONE BOLIVIA 2005

VCM volontari clown in missione - BOLIVIA 2005

Volontari: Akira (TO), Aramis (TO), , Aureola (TO), Bailando (TO), Ciak (PA), Canticchio (AL), Doccia (MI), Donji (AL), Furia (AL), Giogi (VA), Giullare (VR), Krauta (TO), Opopomoz (PA), Pepita (TO), Pungolo (FI), Solletico (FI).

Lunedì 1 agosto 2005
Giullare, Ciak e Aureola sono arrivati, provenienti dalla missione in Brasile alle 12.00 ora locale di Santa Cruz, alle 13,20 sono arrivati gli altri dall`Italia.Don Claudio ci aspettava con Matttia, un ragazzo di Brescia che sta da 3 mesi in missione e ci resterà ancora qualche mese, per fare un`esperienza missionaria.Con il pulmino della missione S. Lorenzo abbiamo attraversato posti deserti per arrivare in missione.Santa Cruz è una città circolare, fatta ad anelli partendo dal centro, la Missione San Lorenzo si trova nel quarto anello.Intorno alla missione c`è un supermercato, diversi punti telefonici e Internet e bar. Il tutto però come fosse in mezzo al deserto.La missione è confortevole come sistemazione, cè l`ufficio del parroco, dal quale sto scrivendo e accanto un nucleo abitativo con tre stanze (in una dorme Ciak, isolato perchè russa, e nell`altra il Don Claudio e nella terza Mattia). Poi c’è la casa del volontario dove dormono i ragazzi in stanze a due letti con il bagno. In un’altra ala c’è una scuola elementare e sopra la casa della ragazze del riformatorio “Renacer” che stanno frequentando un progetto di riabilitazione scontando la loro pena qui in missione. Di fronte c’è una casa con altre tre stanze da letto e un salone con angolo cucina e lì dormiamo noi ragazze. Le postazioni notturne sono le seguenti: Canticchio-Furia, Giullare-Donji, Bailando-Aramis, Pungolo-Opopomoz.In casa della fanciulle invece abbiamo al piano di sotto in una stanza: Giogi, Akira e Pepita, in un’altra stanza Aureola e Solletico e al piano di sopra Doccia e Krauta.Questa sera Opopomoz, Ciak e Bailando con Canticchio hanno cucinato (la sera tocca a noi cucinare e lavare i piatti, mentre colazione e pranzo sono servite dalle donne locali: Irma, Felicia e Maria che danno una mano alla missione).Dopo cena cerimonia di arrivo e inizio missione: ho consegnato ad ognuno l`anello del “voto di povertà” e il braccialetto dei desideri del Signore de Bonfim di Salvador.A nanna alle 22,00 circa.
Martedi 2 agostoSveglia alle 7,00 colazione alle 8,00. Doccia e Krauta che hanno dormito di sopra si sono lamentate dei topi che hanno squittito e camminato per la stanza (?)Gli altri hanno dormito bene.
Colazione abbondante e poi Don Claudio ci dà il programma.
E`un programma impegnativo basato molto su spettacoli.
Dopo colazione ci ritroviamo in sala prove (una sala messaci a disposizione da Don Claudio) e proviamo la scaletta dello spettacolo

Iniziamo le prove dello spettacolo mentre Bailando, Aramis, Pungolo sono andati a prendere i legni per i trampoli.Opopomoz e Solletico nel frattempo stanno intrattenendo i bambini della scuola che ripetono con grande entusiasmo tutto ció che Opopomoz e Solletico dicono. Per me, Ciak e Giullare, abituati ai bambini brasiliani, tuttaltro che pacifici e remissivi è una sorpresa piacevole.Pranzo alle 12,30 e prove spettacolo fino alle 16.00.
All 16.00 in pulmino, accompagnati da Mattia, si va in centro a cambiare gli euro in Bolivares e a vedere un po’ Santa Cruz.

Santa Cruz è la seconda città più grande della Bolivia con una popolazione che raggiunge circa il milione di abitanti. E’ situata nella parte orientale del paese a circa 400 metri sul livello del mare, questo fatto la rende molto diversa dalle altre città boliviane tutte situate sulle Ande. La temperatura media annuale si mantiene intorno ai 25°C. La città è sede di numerose banche e industrie petrolifere internazionali che hanno sede in Bolivia. Nello stesso tempo Santa Cruz ha iniziato un processo nel quale richiede maggiore autonomia rispetto alla capitale del paese La Paz anche se dietro queste richieste ci sono comunque dei conflitti e delle rivalità storiche tra gli abitanti della capitale, paceños e quelli di Santa Cruz cruceños e più in generale tra l'etnia degli abitanti degli altipiani chiamati collas e quella degli abitanti della zona di Santa Cruz chiamati cambas.Attualmente la Bolivia è nel pieno di un processo di costruzione di una unità nazionale nel quale si sta cercando di terminare con le rivalità tra la popolazione delle Ande e quella delle pianure orientali. Questa fase dovrebbe culminare nel giugno del 2005 con la formazione di una assemblea costituente. Santa Cruz è collegata tramite ferrovia con Argentina e Brasile e con la città di Cochabamba tramite una delle migliori strade asfaltate della Bolivia costruita negli anni cinquanta. Nella città c'è anche l'Aeroporto Internazionale di Viru Viru (dove siamo arrivati noi) , uno dei maggiori della nazione. Dal punto di vista urbanistico la città è divisa in quartieri chiamati anelli in quanto risultano essere zone più o meno concentriche.Il monumento più importante della città è la Cattedrale, fondata il 6 luglio 1605.
La città almeno al centro ci appare pulita e piacevole a vedersi. I palazzi storici e la cattedrale sono restaurati di fresco, compresa la cattedrale che si affaccia su una ampia e pulita piazza. La gente passeggia o prende il fresco sulle panchine. L’aspetto è di una tranquilla cittadina di provincia.Cambiamo gli euro e giriamo un po’ per la piazza e quindi rientriamo in Taxi perché il pulmino della missione (qui si chiama micro) non potendo parcheggiare in centro è rientrato alla missione. Un taxi per riportarci in Missione ci prende ben 10 bvs=1 euro! (La missione è nel quarto anello e il centro nel primo.

BISOGNA FERMARE OPOPOMOZ! Un capitolo a parte devo scriverlo su Opopomoz.*Innanzi tutto non si ricorda mai i nostri nomi e li storpia tutti. Quando va bene ci chiama: “Ehi!” O dice: “Quello là…”.Poi sembra che abbia mangiato foglie di Coca: canta in continuazione canzoni napoletane e ciò che è peggio, fa cantare tutti! Fa ballare le donne della missione oramai tutte innamorate di lui...E`premuroso e attento nei confronti delle compagne di missione: “Non vi azzardate ad uscire dalla misisone da sole! Mettetevi qui e nei tempi libero ricamate.” e nei confronti di Aureola: le porta il caffé, si interessa se é stanca, le versa l´acqua a tavola... E tutto ció suscita le ire dei compagni che in coro gridano: “Ruffiano/lecchino”.
Stasera siamo andati a cena con Don Claudio in un ristorante cinese a self service. Mangiando in maniera da “strafocarci” abbiamo speso 5 euro a testa.Abbiamo mangiato tutti tanto, ma mai quanto Mattia, questo ragazzo è veramente una “fogna”!Al rientro dopo cena Opopomoz cantava con tutti quelli della fila davanti del micro: “O sole mio”, mentre quelli della fila dietro oramai provati tentavano di riposare. Donji per metterlo alla prova sui nomi gli chiede: “Opopomoz, chi guida?” e lui sicuro: “Don Bosco”... (giú risate...), guidava Don Claudio…Al tassista che gli chiedeva quanto tempo ci fermavamo qui lui, senza esitazione ha risposto: “Dui o tre settinanas” (con accento napoletano marcato).Ci chiediamo oramai tutti quando gli finiranno le pile
Dopo cena: prove. Mentre io scrivo la relazione del giorno.

Mercoledi 3 agosto 2005
Ieri siamo andati a letto abbastanza tardi per ultimare le prove dello spettacolo e stamattina sveglia alle 7.00.Dopo un`abbondante colazione tutti sul pulmino per arrivare alla Scuola “Clara Ricci” dove ci aspettavano dirca 300 bambini tutti seduti in ordine nello spiazzo della scuola.L’impianto musicale organizzato da Padre Claudio era perfetto e la regia di Bailando e Aramis impeccabile.Lo spettacolo è riuscito benissimo, ma abbiamo modificato i tempi e alcune piccole cose. Canticchio ha aggiunto un intermezzo di magia con i bambini e Pepita un pezzo sul mimo e il punto fisso col palloncino. Alle 12,30 pranzo e dopo pranzo un riposino per alcuni di noi mentre gli altri hanno preparato i cartelli per lo spettcolo.Ore 15.00 tutti carichi di energia, iniziamo lo spettacolo sempre alla scuola Clara Ricci, con gli alunni del turno pomeridiano, questa è una prova generale perchè domani avremo la TV nazionale boliviana all`ospedale oncologico dove faremo lo spettacolo.I numeri vanno bene, i bambini ridono. Questi del pomeriggio sono più numerosi del mattino e ci sono anche adolescenti. Io quando non sono in scena mi siedo accanto a loro per sentire i commenti che fanno e far partire gli applausi. Alcuni bambini vedendo Solletico fare la gag della donna di campagna mi hanno chiesto se le “campesinas” sono cosi. Tutti erano stupiti dai giochi di magia di Canticchio e da Opopomoz che nella gag della bambola è irresistibile. Che dire di Doccia e Pepita nella “Mosca” (qui il mosquito)? Esilaranti. La Parata Militare con Giullare che fa il capo e Ciak che fa la recluta, porta risate sicure. Poi i trampoli di Pungolo, la donna di città di Krauta e Solletico, il numero di acrobatica e bandiere di Giogi e l’ìmmancabile Contact di Giullare + il mimo di Pepita, con Aramis con Bailando alla regia, hanno fatto sì che stiamo realizzando uno spettacolo veramente di primordine.
Qui in missione c`è una coppia: Marta e Osvaldo con una bambina di nome Letizia, molto sveglia. Loro stanno in missione perché hanno adottato un bambino dell`orfanotrofio S. Lorenzo che si chiama Fernando, detto anche “hacéme un conejo” (fammi un coniglio), domanda che ci ripete in continuazione. Loro oggi sono venuti con noi alla scuola per vedere lo spettacolo e ci hanno fatto un sacco di complimenti.Inoltre siamo già delle stars: i bambini della scuola ci hanno perseguitato per farsi fare gli autografi a fine spettacolo.Il messaggio che stiamo dando è recepito molto bene: amore, unione e fratellanza tra i popoli.Purtroppo c`è stata una nota dolente: durante lo spettacolo Donji si è infortunato. Facendo da assistente a Canticchio durante la magia per i bambini si è buttato per terra ed è caduto male lussandosi una spalla. In un primo tempo si era pensato che si fosse rotto la clavicola, ma poi per fortuna non è cosi, si tratta di sublussazione. Comunque è stato portato nell’ospedale della Missione mentre noi abbiamo dovuto continuare lo spettacolo con una grande preoccupazione. L`energia è calata, ma il pubblico non se ne è accorto. Al termine dello spettacolo abbiamo raggiunto Donji in ospedale e siamo entrati tutti e il nostro fanciullo infortunato lo abbiamo riportato a casa semi nuovo.Stasera nuove prove spettacolo per il grande spettacolo di domani in oncologia.Per oggi è tutto.Abbracci daAkira, Aramis, Aureola, Bailando, Ciak, Canticchio, Doccia, Donji, Furia, Giogi, Giullare, Krauta, Opopomoz, Pepita, Pungolo, Solletico.
Giovedi 4 agosto 2005
Giornata molto intensa e densa di emozioni.Siamo stati a fare servizio all`ospedale oncologico. Ma cominciamo dal principio. Siamo partiti dalla missione con l`idea di fare uno spettacolo per l`ospedale oncologico e partecipare alla raccolta fondi per costruire una nuova ala dell`ospedale. Invece di mattina non è stato possibile fare lo spettacolo in quanto di mattina di sono le visite mediche, quindi abbiamo rimandato lo spettacolo al pomeriggio e ci siamo divisi: Aureola, Donji (sta molto meglio!), Furia, Giullare, Pepita e Canticchio siamo andati in corsia con Bailando che riprendeva (lo ha voluto Don Claudio), mentre gli altri sono rimasti nel cortile a far giocare i bimbi che erano li.
Abbiamo girato i due reparti: Oncologia pediatrica e adulti.La situazione che ci si è presentata era abbastanza critica. Nella prima camera c`erano 5 bambini con le loro mamme e uno di loro aveva un crisi da chemioterapia e stava vomitando. Non siamo potuti entrare ma Pepita in un momento molto commovente e poetico ha fatto il mimo davanti alla porta per i bambini di quella stanza e poi Giullare ha giocato con la sua inseparabile palla da contacto per loro, sempre sulla soglia. Nel frattempo noi facevamo palloncini per tutti i bimbi. Terminata la crisi il bimbo ha voluto essere tirato su per vedere Pepita e Giullare.Abbiamo visto subito che le barriere che siamo soliti trovare nelle oncologie qui non esistono, non ci hanno dato nè sovrascarpe nè mascherine, non ne hanno…In un`altra stanza c`erano credo una decina di bambini con mamme. Una di loro era non vedente e Pepita con Furia gli hanno cantato sottovoce una canzone, è stato anche questo un momento molto commovente. Alcuni bambini avevano un tumore al viso e altri erano proprio giù di morale, come Francisco che stava appoggiato con il braccio alla sponda del lettino nasccondendosi la faccia (vdrete le foto e la sequenza fino a quando ha riso felice). Con la scusa di fargli una foto sono riuscita a fargli alzare il visino, poi gli ho fatto vedere la foto e lui ha sorriso. Così Canticchio ha potuto iniziare a fargli qualche giochino di magia.Abbiamo notato che pur essendo in 6 in un ambiente stretto, non ci siamo mai sovrapposti e tutto il servizio si è svolto con grande armonia. Donji ha inventato la “Macchina del sorriso”: passava la mano davanti al viso dei bambini e quando la toglieva doveva esserci un sorriso, se il bimbo non sorrideva, voleva dire che la macchina era guasta. Furia faceva le sue magie raddoppiando le dita, io cantavo con Canticchio e poi c`erano le magie serie di Canticchio. Giullare traduceva dall`italiano al veneto-spagnoleggiante e Pepita è sempre stata un mimo delicato e romantico, simpatico fino a quando non l`ho sfidata a duello nella camera degli adulti perchè mi insediava il marito (Canticchio): dopo due chapa chapa, ambedue picchiavamo Canticchio...Gli adulti ci hanno tutti accolto bene, anche quelli molto sofferenti. La dottoressa che ci accompagnava ha detto che nessuno aveva mai visto i pagliacci in ospedale.I ragazzi rimasti in cortile hanno avuto ugualmente bei momenti e momenti di tensione quando un bambino si è sentito male mentre giocavano.
Al rientro in missione per pranzo eravamo tutti molto ricchi e carichi anche se col cuore veramente gonfio.C`era bisogno di una condivisione e quindi dopo pranzo tutti abbiam condiviso le emozioni di questi 4 giorni e di questa mattina.Nel pomeriggio siamo tornati in ospedale Oncologico e abbiamo organizzato uno spettacolo, i bambini sono scesi accompagnati dalle madri, nelle loro sedie a rotelle e con le loro flebo.Purtroppo qui c`è sempre vento e alcuni di loro non potevano stare nel cortile, cosi si sono riparati vicino ad una casetta-scuola nel cortile. Inizialmente abbiamo fatto uno spettacolo “doppio”: la mosca è morta due o tre volte... Poi abbiamo preso in braccio i bimbi che stavano meglio e siamo andati tutti dai bimbi fermi sulle carrozzine. E` stato bellissimo e commovente vedere i loro visini sorridere e le loro mamme sollevate. Alcune le abbiamo coinvolte nel nostro pazzo ballo.Tornati sul pulmino eravamo al settimo cielo. Con una gioia incontenibile. Abbiamo cantato a squerciagola di tutto... Opopomoz ... non siamo riusciti a fermarlo... Ogni cosa che si diceva diventava un canto...
Poi i nomi non solo non li ricorda ma li storpia, ecco un esempio: Papira (Akira), Cinema (Ciak), Gullit o Prurito (Solletico), Renga (Pungolo), Ballando (Bailando), Quellolà (Donji), Ciaccarona mia (Aureola), Krauty (Krauta) e poi confonde Giogi con Doccia (ma non si ricorda i nomi di nessuno delle due).
Appena arrivati in missione tutti in camera di Opopomoz e Pungolo per Aperitivo con Coca Cola e taralli portati da Opopomoz e ... canti con tamburelli ecc...Ragazzi questo è un gruppo fantastico!Per oggi è tuttoAbbracci daAkira, Aramis, Aureola, Bailando, Ciak, Canticchio, Doccia, Donji, Furia, Giullare, Giogi, Krauta, Opopomoz, Pepita, Pungolo, Solletico.
Venerdi 5 agostoLa “Maledizione di Montezuma” ha fatto le prime vittime: Furia e Pepita sono fuori uso: vomito e diarrea.Stamattina eravamo liberi, quindi il gruppo è andato in centro a cercare regalini, mentre Giullare ed io abbiamo avuto una riunione molto interessante insieme a Don Claudio con una delegazione del DNI: Derechos Internacionalales de los Niños, una organizzazione appoggiata dall’ONU. Si è parlato del progetto che la Missione San Lorenzo porterá avanti con loro riguardante i centri di rieducazione per ragazzi adolescenti del riformatorio “Fortaleza”. Abbiamo preso nota del loro modo di procedere e il confronto è stato veramente molto interessante al fine di una collaborazione di partenariato futura per aiutare i bambini. Abbiamo appreso dati statistici da paura riguardante l’abuso minorile, abbiamo appreso che i bambini vengono rubati, squartati e usati per il passaggio di droga, che i bambini vengono costantemente abusati in famiglia o venduti per turismo sessuale. Oltre alle centinaia di bambini abbandonati negli hogares (orfanotrofi).
Nel pomeriggio siamo andati all’Ospedale San Juan De Dios, un ospedale comunale e nell’atrio ci aspettavano i malati trasportabili, uno addirittura in barella, altri attaccati alla flebo e abbiamo fatto uno spettacolo per loro. E’ stato come sempre commovente anche se l’ambiente era molto pesante e tutti lo abbiamo percepito però la suora che dirige l’ospedale era veramente commossa e contenta. Ci hanno intervistato in TV nazionale e siamo finiti nel TG delle 20.30 in un ampio servizio.Durante lo spettacolo Montezuma ha costretto Pepita in un angolo del cortile a vomitare e Furia a entrare e uscire dalla toilette.Di sera siamo andati a far uno spettacolo ai ragazzi del riformatorio Fortaleza che fa parte del progetto di rieducazione e reinserimento della Missione S. Lorenzo. Anche qui è stato meraviglioso, con una grande risposta da parte dei ragazzi che a fine spettacolo abbiamo coinvolto in danze con noi.Un grande applauso a tutto il gruppo Bolivia che è risultato perfettamente interscambiabile dopo le defezioni: Solletico ha sostituito Pepita nella “Mosca”, Akira ha sostituito Pepita nel numero iniziale, Pungolo ha sostituito Furia e io Donji nella bambola. Il tutto con grande semplicità e spirito di adattamento.

CAPITOLO OPOPOMOZ: Opopomoz ieri sera ci ha intrattenuto raccontandoci i suoi numerosi mestieri:Pronto soccorso navi: Preparava i kit delle cassette di pronto soccorso che venivano messe sulle navi.Farmacista: ordinava il magazzino di una farmacia.Venditore di creme di bellezza: dato che le iscruzioni erano scritte in inglese ha venduto una crema depilatoria al posto di una crema per capelli...BarbiereParrucchiereFatina Baby sitter...Ieri sera, Opopomoz, dopo la stanchezza di due spettacoli ancora con i tamburelli cantava sul pulmino coinvolgendo tutti (che eravamo digiuni ed erano le 23.00!!!!). Poi ha detto, raccontandoci le sue spese della mattina: “c’era quel quadretto che costava 20 Pounds”... Quando qualcuno gli ha fatto notare che qui la moneta si chiama Bolivar, lui candidamente ha detto: “Ah, già, i pounds sono la moneta egiziana!”.E concludo qui con il capitolo Opopomoz per oggi.Aprendo il capitolo Pepita, la quale, come ho detto prima oggi è stata male, ma ha cominciato dal mattino, quando ha chiesto a colazione a Giullare di passarle la Papaia e quando Giullare gliel’ha messa in un piattino, lei ha detto: “Ma no, non era il caso che sporcassi un piatto, volevo sentire le tue mani sulla mia papaia”.E con questo chiudo per oggi...


Sabato 6agosto 2005
è guarita Pepita, Furia sta meglio mentre è caduta, vittima della maledizione di Montezuma, Solletico!Stamattina siamo andati all’orfanotrofio della missione, l’Hogar S. Lorenzo. Ci siamo trovati davanti a 50 bambinetti piccoli come gnomi. Una commozione incredibile! Tra loro 4 gemellini di 1 anno e mezzo circa. Da questo orfanotrofio è uscito Fernando, che stamattina è venuto con i suoi nuovi genitori Osvaldo e Marta, a salutare i suoi compagni. Questa famiglia è di Bovolone (VR) il paese di Pistacchio e la conoscono, il mondo è davvero piccolo!Lo spettacolo è stato offerto loro con tutto l’amore che abbiamo dentro, ma quelle faccine hanno gli occhi spenti e velati da un fondo di tristezza che solo l’amore di una nuova famiglia potrà togliere. Tra un numero e l’altro ci siamo seduti in mezzo ai bimbi i quali erano più interessati a ricevere le nostre coccole e i nostri abbracci che allo spettacolo, soprattutto i piccolini di 2-3 anni.Ho chiamato accanto a me Aramis (mio figlio Alessandro) perchè ne avevo già due in braccio e un terzo voleva coccole e non avevo più posto...Nei pomeriggi di libertà ci siamo ripromessi di tornare all’hogar per giocare con i bimbi e coccolarli.Dopo pranzo abbiamo un momento di libertà, e così c’è chi è andato a dormire, chi è andato al mercato.La sera ci attendono due spettacoli praticamente insieme. Per evitare che il pubblico perdesse il numeroi di magia e quelli sui trampoli (non essendo nè Canticchio nè Pungolo sdoppiabili) ci siamo organizzati cosi: Parrocchia Virgen di Guadalupe siamo andati tutti. Canticchio ha fatto subito dopo l’entrata il suo numero e poi con Pungolo, Bailando, Krauta, Donji, Solletico, Ciak, Giullare e Opopomoz sono andati al Santuario Virgen de Cotoca (30 km da S.ta Cruz) a iniziare lo spettacolo là. Mentre Aureola, Pepita, Doccia, Aramis, Furia, Giogi hanno continuato lo spettacolo alla parrocchia Virgen de Guadalupe. Al termine del nostro spettacolo siamo risaliti sul pulmino (che ne frattempo era tornato a prendereci) per raggiungere gli altri a Cotoca e terminare insieme il numero finale.Pepita praticamente ha avuto una crisi di identità a passare da mimo a mosca a giocoliera ecc..Mentre ci spostavamo a Cotoca, non essendoci Opopomoz, Furia ha pensato bene di cantare lui, solo che non ha lo stesso spirito di Opopomoz e quindi ci ha fatto adormentare con Baglioni e De Andre’.In compenso, al rientro da Cotoca a Santa Cruz, alle ore 23,00 dpo avere tre spettacoli sulle spalle, una stanchezza infinita... Opopomoz ha preso tamburello e Triccheballacche (si dice cosi???) e ha iniziato a cantare “Jamme Jamme...”. Doccia gli ha sequestrato insieme tutti gli strumenti e lui??? Ha continuatoa cantare: “E damme lu tammuriello...” portandondo gli altri (per una giusta reazione spontanea) a rispondergli: “Lu tammuriello gnor no gnor no...” e cosi nel giro di pochi minuti tutti si cono coinvolti nuovamente e abbiamo iniziato a cantare nell’ordine: “Jamme jamme”, “Ho visto Maradona”, “Comme t’ha fatte mammete”, “O surdato ‘nammurato”, “Io te vurria vasà”, “Tammuriata nera”... ecc.. fino all’arrivo alla missione. Ovviamente tutto questo cantare ci ha messo fame, e quindi a mezzanotte tutti sgranocchiavano le patate lesse cotte da Opopomoz per cena e avanzate.
Domenica 7 agosto 2005A messa alle 9,30 tutta l’omelia di Don Claudio è stata su di noi: I pagliacci sono un esempio, San Francesco il giullare di Dio, i pagliacci ci portano il vivere in positivo ecc..Praticamente siamo diventati un “caso di risonanza nazionale”.Siamo usciti in TV nazionale venerdi e lunedi andremo in diretta nell’equivalente boliviano di “Uno mattina”, ciò implica alzarsi alle 5.30 perché la trasmissione inizia alle 6,40.Nei prossimo giorni Aureola, Giullare e Ciak si sposteranno a Cochabamba e poi ad Oruro per visitare la missione dei Servi Di Maria e fare spettacoli negli orfanotrofi locali e rientreranno in missione a Santa Cruz sabato 13 agosto.E’ tutto per oggiUn abbraccio daAkira, Aramis, Aureola, Bailando, Ciak, Canticchio, Doccia, Donji, Furia, Giullare, Giogi, Krauta, Opopomoz, Pepita, Pungolo, Solletico.

COCHABAMBA E ORURO - Aureola-Ciak-Giullare8-12 agosto
Dall’8 al 12 agosto 2005

Qui Aureola, Ciak e Giullare
Cochabamba si trova in una valle fertile e verde, immersa tra campi e collinette, ed è considerata la città con il miglior clima del mondo e con i più grandi bevitori del paese. Fondata nel 1574, ha il più importante mercato di tutta la Bolivia ed è stata un tempo il granaio del paese. È tuttora prospera e progressista e ha un insieme di attrattive storiche e archeologiche tra cui la cattedrale, costruita quattro secoli fa, il Convento de Santa Teresa e il Museo Arqueológico.
8 agostoSiamo partiti ieri sera da S. Cruz alle 20.00 e siamo arrivati a Cochabamba alle 6,20 del mattino, la notte è trascorsa abbastanza bene, il coche-cama permette di distendere le gambe. All'arrivo a Cochabamba abbiamo trovato frate Juan ad attenderci e siamo subito andati in macchina alla missione dei Frati Servi di Maria.
Purtroppo non abbiamo osservato le regole di chi arriva ad altezze superiori ai 2000 mt (Cochabamba è 2800 mt) e siamo andati al mercato, poi è venuta a prenderci sr Maddalena delle suore del Rosario e ci ha portato a visitare il Cristo della Concordia ancora più in alto e poi dopo un breve riposo di 30 minuti abbiamo fatto il primo spettacolo per le adolescenti dell’Hogar. Risultato? Siamo stati malissimo per il mal d'altura, mal di testa fortissimo, nausea e cosi il frate ci ha fatto un bel mate di foglie di Coca e abbiamo preso il Sorochi, una pillola proprio per questo problema di mal d’altura.Alle 20.00 eravamo a letto distrutti.

9 agostooggi
ci sentiamo bene. Sr Maddalena viene a prenderci alle 8.00 per portarci in una città coloniale a visitare un convento del 1700.Nel pomeriggio abbiamo fatto uno spettacolo per circa 200 bambini delle scuole della parrocchia. Grande successo!Siamo solo in tre, ma abbiamo visto che riusciamo a fare quasi tutti i numeri e le gags e un po’ di magia. Cosi teniamo uno spettacolo di 1 ora.Qui a Cochabamba la gente è più caratteristica che a St Cruz e abbiamo appreso diverse cose sui costumi locali dalla gentilissima sr Maddalena, la quale ci ha adottato e ci ha chiesto di tornare il prossimo anno a fare un corso alle sue ragazze, circa 30 adolescenti tutte orfane. A cena ci ha portate alla pizzeria... "O Sole Mio" ovviamente di proprietà di 2 italiani che all'età di 50 anni hanno deciso di adottare 2 bambini in Bolivia e hanno trasferito a Cochabamba il loro esercizio.Ci hanno raccontato delle loro difficoltà con la bambina adottata, ora adolescente, che è scappata di casa e che li sta facendo soffrite tanto.Siamo andati a letto alle 22.00.
Oruro: situata nella zona Andina si trova a 3966 metri di altezza; Oruro è una zona mineraria molto importante, con estrazione di piombo, stagno, argento. Situata nella zona ovest della Bolivia, confina al nord con La Paz, al sud con Potosì, ad est con Cochabamba, ad ovest con la repubblica Cilena. Una estensione di circa 53,558 kmq. Con circa 343 mila abitanti..


10 agostoPartenza per Oruro.
La corriera ci mette invece di 4 ore 5 ore e mezzo, cosi arriviamo ad Oruro e non troviamo nessuno, infatti padre Nico era venuto, ma non avendoci visto arrivare è andato via.Prendiamo un taxi e arriviamo alle 14.30 nel Santuario della Madonna di Socavon (Madonna della Miniera) dove vivono i frati Servi di Maria. Pranziamo e poi mentre Giullare va a letto, afflitto nuovamente dal mal d'altura, Ciak ed io ci riposiamo e poi andiamo alla Conferenza Stampa che ci ha organizzato Frate Nico. Ci sono 6 giornalisti e la TV boliviana.Qui sembrano molto sensibili al nostro messaggio, soprattutto per gli ospedali, ci fanno parlare tanto sulla Clownterapia e ci chiedono anche di formare i loro ragazzi come volontari clown. Dato che stiamo qui solo 2 gg non è possibile e quindi ci impegniamo per il prox anno.Giullare viene a cena e sta meglio. Fa un freddo incredibile, dormiamo con 5 coperte!Dopo cena vediamo un video di un frate che si occupa di teatro con i ragazzi delle superiori.Oruro è una città molto vivace, ha l'università e tantissime scuole è sempre piena di ragazzi in divisa scolastica.Data l’altezza e di giorno al sole ci sono circa 20°, ma dopo le 17.00 la temperatura scende sottozero. E qui, nel convento non ci sono riscaldamenti, c'è solo un piccolo camino nella sala TV.Domani ci attendono 3 spettacoli, uno al mattino per i bimbi delle elementari e uno al pomeriggio per quelli delle superiori, più uno per l'orfanotrofio “Gota del Leche”Venerdì mattina andremo in Ospedale di Oruro a fare servizio in corsia.Il tempo è poco, ma gli impegni moltissimi.
Questo è tutto daCiak, Aureola, Giullare

11 agosto 2005
Pant Pant... uff ufff!!!Ragazzi non avrei mai pensato che fosse cosi difficile fare qualcosa (qualunque cosa) a circa 4000 mt di altitudine.Qui ad Oruro fa un freddo allucinante. Abbiamo dormito con 5 (dico cinque!) coperte. Inoltre per andare a dormire ci siamo vestiti. Io ho indossato: calzamaglia di lana, pantaloni di lana, felpa Vip + un berretto calato sugli occhi.E... ho avuto freddo!Stamattina ci siamo alzati e c’è un sole stupendo, stiamo tutti abbastanza bene, anche se manca il fiato non appena ci scambiamo i saluti...Dopo colazione, alle 10,30 abbiamo fatto uno spettacolo di 1 ora per circa 300 bambini (la sala strapiena di bambini della scuola elementare dal 1 al 4 grado). Da notare che siamo in TRE!!!

E abbiamo eseguito la seguente scaletta:- Entrata (Amelie) - Mimo Giullare + Contact + Aiureola con fazzoletti- Parata Militare (Giullare, Aureola, Ciak)- Bambola (Giullare, Aureola, Ciak)- Intermezzo giocoleria (Giullare)- La mosca (Ciak - Aureola)- L'invadente (Giullare-Ciak)- Intermezzo giocoleria- Magia )Aureola + Ciak)- L'Ufficio (Giullare, Aureola, Ciak)- Mana-mana (Giullare, Aureola, Ciak)- Alleluja + saluti finali (Giullare, Aureola, Ciak)con PANT PANT!!!Ragazzi è stato incredibile, ma nessuno di noi tre aveva più il fiato per cantare Alleluja. Io credevo di soffocare!Nel frattempo abbiamo rilasciato interviste ai giornali locali.Oggi è uscito un articolo sulla "Patria" di Oruro che potete leggere (e vedere la splendida foto di Ciak e Aureola durante la conferenza stampa – bleah!!!): http://www.lapatriaenlinea.com/content/blogcategory/3/16/Giullare ha parlato in veneto-castellano con una giornalista TV e siamo passati anche al TG delle 13.00!La parte più bella però è stata quando , dopo lo spettacolo, i bimbi sono saliti sul palco e alcune bimba mi hanno abbracciata forte forte dicendomi: "Por favor seguian adelante asi! Que le vaya bien, para mi ustedes son como mis hermanos."(Traduzione: per favore, andate avanti cosi e buona fortuna. Per me siete come fratelli!)

11 agosto - Ore 15.00
entriamo all’Hogar “Gota del Leche” ci aspettano circa 60 bimbetti, dai 2 anni ai 10 anni. Alcuni di loro sono proprio in brutta condizione, malvestiti e sporchi. Ci sono anche gli educatori.Nella sala mensa armiamo il nostro spettacolino, adattandolo ai bambini.Al termine dello spettacolo veniamo come sempre attorniati dai bambini che ci abbracciano, molti hanno il moccio la naso e sono veramente sporchi, ma non ci importa, siamo commossi e li abbracciamo e baciamo tutti con immenso amore.Mentre metto a posto i nostri attrezzi vedo un bimbetto sugli 8 anni che guarda con fare furtivo le cose che abbiamo sul tavolo: la mia macchina fotografica, le palline di giocoleria, il globo di cristallo di Giullare, il fischietto, le clave, il giornale e il pane per la gag dell’invadente...E mentre metto a posto sento il suo sguardo e lo tengo d’occhio. Ad un certo punto velocemente allunga la mano sul tavolo e “ruba”.... un tozzo di pane e voracemente se lo mette in bocca. Mi viene da piangere, gli do tutta la pagnotta e la divide con altri 3 compagni arrivati di corsa.Ci sono rimasta malissimo perché lo sospettavo di furto e tutto mi aspettavo meno che prendesse il pane.

Ore 17.00 Terzo spettacolo della giornata: Ragazzi dalla 1 alla 4 superiore del Collegio dei Frati servi di Maria.Questa è una grande prova perchè gli adolescenti di solito sono restii a partecipare a questo tipo di spettacoli e poi sono molto critici.Il frate Nico ci ha detto che qui in Bolivia c’è una alta percentuale di suicidi tra i giovani perché non sanno accettare il fallimento e vivono la vita molto in negativo, quindi ci chiede di lanciare un messaggio forte e chiaro di POSITIVITA’.

Nonostante la stanchezza e la fatica per l’altezza, ci superiamo e diamo il massimo a questi ragazzi che ci applaudono come non mai. Lanciamo il messaggio dell’allegria contrapposta alla lotta e di vivere la vita in positivo affrontando le difficoltà come fossero sfide. Parliamo del naso rosso del clown come di un simbolo di fratellanza e di unione, ci dichiariamo loro fratelli e i ragazzi ci ripagano ampiamente. Al termine dello spettacolo c’è la rissa per avere i nostri autografi e per fare foto con noi tre, tutti si complimentano. Molti ci dicono che abbiamo lasciato loro un messaggio bellissimo e che non avevano mai avuto un contatto cosi profondo con pagliacci. Siamo felici e commossi.Padre Nico, battezzato con il naso rosso: Claun Carnavalito ci ha dato una mano suonando la fisarmonica e partecipando alla gag della Parata Militare ed è veramente contento perché dice che questi ragazzi hanno veramente recepito il messaggio di affrontare la vita positivamente.Ci lasciamo con la promessa di tornare il prossimo anno per un corso di formazione per volontari Claun a questi ragazzi di Oruro.
Torniamo in camera, ma la temperatura è scesa a -8 gradi e senza riscaldamento! L’acqua è fredda come quella delle sorgenti di montagna, quindi ci laviamo sommariamente e andiamo a cena.Frate Carnavalito ha pietà di me e mi presta il suo piumone e prima di andare a dormire io e Giullare ci facciamo una bottiglia di acqua calda da mettere sotto i piedi per poterli scaldare.Dormo come una mummia con 4 coperte + un piumone, non riesco neanche a girarmi per il peso….

12 agostoOre 9,30
arriviamo all’Ospedale di Oruro e veniamo accolti dal Direttore Generale, il quale si informa su come si svolge questa “terapia” dei pagliacci in Ospedale. Gli spieghiamo che cosa facciamo in ospedale in Italia e lo rassicuriamo dicendogli che in Italia operiamo settimanalmente in 70 ospedali. E’ contento di avere questa opportunità e chiama la sua assistente affinché ci accompagni nelle camere. Andiamo prima in Pediatria, i bambini vengono tutti portati in una stanza e noi facciamo un piccolo spettacolino per tutti. Nel frattempo sono arrivati tutti i medici e le infermiere. Regaliamo un palloncino a tutti e scortati dai medici andiamo nel reparto donne di chirurgia generale e anche lì facciamo un intervento in corsia con grande soddisfazione di tutti, malati, medici, infermieri e noi. Sistemiamo gli occhiali rosa e azzurri sul naso dei medici e spieghiamo che così potranno vedere la vita in rosa e azzurro. E in finale c’è anche uno scambio di canzoni italiane e boliviane.Mentre usciamo, la dottoressa, assistente del Direttore Generale ci dice che le abbiamo fatto tornare la voglia di cantare e ballare che aveva dimenticato da anni e che non pensava mai di poterlo fare in ospedale.Ci chiedono tutti di tornare. Promettiamo che il prossimo anno faremo un corso per i ragazzi e che saranno poi loro ad andare in ospedale a fare i pagliacci per i malati.E’ arrivata l’ora del pranzo e dei saluti. Padre Nico (Carnavalito) ci saluta con una torta meringata che unita alla carbonara (o tipo) cucinata dalla cuoca, farà sì che Ciak non digerirà per i successivi 3 giorni. Prima di partire arriva la direttrice della scuola elementare con un dono bellissimo: tutti i bambini delle elementari hanno fatto disegni e letterine per noi dopo il nostro intervento di ieri mattina. Sono veramente bellissimi! Appena torno li fotografo per metterli nel sito, voglio creare una pagina apposta.Alle 15.00 partiamo per tornare a Cochabamba dove arriviamo alle 19,40 e alle 21.30 saliamo sulla corriera per Santa Cruz.13 agostoOre 7,20 arriviamo a santa Cruz e prendiamo un taxi per la missione (9 bolivares= 90 centesimi) e ci ritroviamo con i nostri compagni qui in missione.E’ bellissimo riabbracciarci, raccontarci le reciproche esperienze e ... fare una doccia.Ora i compagni sono andati all’Hospital del Niño e noi siamo rimasti qui a riposarci e a scrivere la relazione.
A dopo!Aureola, Ciak, Giullare

IN MISSIONE 8-12 agosto
Lunedi’ 8 Agosto 2005

I qui presenti Donji e Giogi cercheranno di sostituire degnamente il nostro Presidente Nazionale AUREOLA che con i sempre validi Ciak e Giullare si e’ recata in alta montagna; sappiamo che nonostante l’altitudine che provoca problemi stanno bene ed hanno cominciato a far gli spettacoli.
Noi ci siamo svegliati alle 5.00 della magnana (mattina) in quanto ci si doveva recare all’ospedale oncologico Pediatrico già visitato nei giorni scorsi dove saremmo stati ripresi in diretta durante il servizio da ben due televisioni nazionali (programmi tipo UNO mattina da noi).
Non nascondiamo il disagio vissuto in quanto, nonostante fossimo storditi per la levataccia, e’ stato imbarazzante dover svolgere il nostro servizio tra telecamere e cavi di trasmissione con microfoni puntati ovunque; abbiamo cercato ad ogni modo di limitare la confusione creatasi, tendendo BEN presente il nostro ruolo e la finalita’ della nostra presenza.
Nonostante il caos ed l’imbarazzo l’obiettivo e’ stato quello di pubblicizzare un progetto locale rivolto alla ricerca di “padrini” e “sostenitori” per ogni bambino malato di cancro a sostegno delle spese e del costo per le cure necessarie.
In questa ottica ci ha fatto molto piacere che il Primario responsabile del reparto abbia elogiato il nostro approccio discreto e non invasivo nei confronti dei degenti.

Finito il servizio ci siamo diretti in un centro anziani (hogar) gestito dalle suore della carita’ di Madre Teresa di Calcutta.
Qui ci siamo divisi in due gruppi: una parte ha svolto servizio con gli anziani del centro, mentre l’altro si e’ rivolto a un gruppo di bambini disabili abbandonati.
Le emozioni sono state tante e forti per tutti come e’ emerso nella nostra condivisione appena tornati alla Missione.
Il pomeriggio e’ stato dedicato alle prove di nuove gags per lo spettacolo; alla sera dopo un’abbondante cena preparata da Mattia (un volontario italiano in missione) Doccia Akira Bailando e Opopomoz., siamo andati tutti a dormire con 4 coperte ciascuno visto il grande freddo che c’e’ stato in giornata.

Martedi’ 9 Agosto 2005
La solita sveglia alle 7,00 della mattina ci ha sorpresi tutti intorpiditi per il grande freddo ma comunque entusiasti di affrontare tutti insieme un’altra giornata con i bambini.Dopo un’abbondante colazione ci siamo diretti all’HOGAR (orfanotrofio) Fatima dove siamo stati accolti da una festosa banda di bambini tra due ai sei anni circa, desiderosi di affetto.Ci siamo sciolti appena messo piede nell’orfanotrofio, gli sguardi dei bambini sono stati penetranti e noi a nostra volta abbiamo cercato di donare tutto il nostro amore. Non abbiamo fatto niente di particolare se non abbracciare e stringere forte i bambini che a loro volta ci saltavano addosso desiderosi di affetto senza piu’ staccarsi.
Dopo un paio d’ore ci siamo diretti nella scuola elementare di fronte all’orfanotrofio, abbiamo fatto lo spettacolo e dopo ci siamo fermati per scambiare abbracci con i bambini di eta’ comnpresa dai cinque agli otto anni.
Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto lo spettacolo in un importante collegio della citta’ di Santa Cruz, il collegio La Salle. Lo spettacolo e’ andato molto bene e ci siamo divertiti molto.Per rendere più efficace il tutto cercando di non fare un “semplice” spettacolo, abbiamo pensato di far vedere a tutti questi ragazzi di eta’ compresa tra i 12 e i 18 anni quello che stiamo facendo a Santa Cruz, proiettando le fotografie fatte in questi primi dieci giorni di missione e spiegando soprattutto quale e’ il nostro obiettivo: non fare degli spettacoli ma far passare un messaggio di allegria e sollievo in luoghi di disagio, a prescindere da quale esso sia, soffermandoci anche a sottolineare che solitamente noi non facciamo spettacoli ma andiamo nei week end negli ospedali in tutta Italia in qualita’ di, come si dice qui in Bolivia, “pagliacci terapeutici” .La risposta e’ stata molto positiva e i ragazzi si sono dimostrati entusiasti.

CAPITOLO OPOPOMOZ:....e’ incredibile...instancabile....rientrando in missione si e’ lanciato in un medley di canzoni napoletane di 15 minuti...senza stacchi...coinvolgendoci tutti...immmaginatevi una quindicina di pazzi che cantano a piena voce su un pulmino, ma che dico...strillano proprio...Figuratevi quando dobbiamo fermarci a qualche semaforo...ci guardano tutti come se fossimo matti...ma poi riusciamo a coinviolgere tutti...anche perché l’allegria e’ d’obbligo alla guida in Bolivia...guidano come dei pazzi, non esistono precedenze, vigili, i semafori sono pochissimi e nelle grandi rotonde vige la legge di chi...”si impone meglio”...insomma...una sorta di chapa chapa al volante per capirci...

Mercoledi’ 10 Agosto 2005
Nella mattinata di oggi ci siamo recati nell’hogar Maria Teresa de Los Andes, un centro per disabili sia fisici che mentali poco fuori dalla citta’ di Santa Cruz.Inizialmente eravamo tutti un po’ perplessi e “legati”, anche perche’ sia Don Claudio che altre persone della missione ci avevano detto che sarebbe stato un servizio molto duro e l’accoglienza degli stessi operatori del centro non e’ stata delle più calorose, quasi come se fossimo i soliti volontari che passano dal centro ogni tanto.Di fatto volevano dividerci in gruppetti di 2-3 persone nei vari padiglioni e del resto anche noi eravamo un po’ in difficoltà non sapendo bene come muoverci.Fortunatamente dopo qualche esitazione e su invito della direttrice abbiamo optato per lo spettacolo, cercando di adattare il tutto alla realtà che ci trovavamo davanti.Abbiamo iniziato a indirizzare le carrozzine dei degenti verso un cortile molto grande e gli stessi ospiti ci hanno aiutato a scioglerci.Lo spettacolo e’ andato molto bene: e’ stato bello vedere gli ospiti sorridere, cantare e muoversi e allo stesso tempo emozionante vedere le lacrime che scendevano dai visi degli operatori del centro.Ci ha fatto inoltre molto piacere avere ricevuto complimenti dalla direttrice, che ha dimostrato grande entusiasmo per il nostro volontariato, facendoci notare come quello fosse la prima volta in cui fosse stata organizzata un’attività ricreativa coinvolgente.Ha sottolineata inoltre come quella fosse stata la prima volta in cui dei visitatori uscissero da quel hogar con il sorriso sulle labbra e non con le lacrime agli occhi.Anche per noi e’ stata un’ottima esperienza, abbiamo toccato con mano come sia facile far sorridere una persona, disabile o no.Il pomeriggio e’ stato libero: una parte di noi e’ andata all’orfanotrofio San Lorenzo gestito da Don Claudio, altri si sono preoccupati di fare la spesa e sistemare gli spazi comuni.

CAPITOLO OPOPOMOZ:...e’ un po’ in sordina...sente la mancanza di Aureola...ben inteso: dire che e’ in sordina equivale a dire che la sua euforia è comunque sopra la media....solo che ci siamo abituati a ben altro Opopomoz...

Giovedi’ 11 Agosto 2005
Fortunatamente il freddo che ci ha colpito in questi ultimi due giorni (temperatura sui 13 gradi circa e forte vento) ci ha abbandonato e siamo tornati ad una temperatura media di 20 gradi circa...insomma, l’inverno boliviano e’ in linea di massima come una nostra primavera inoltrata. Dopo un’abbondante colazione, ci siamo diretti all’hogar Santa Cruz, una scuola per ragazzi dai 6 ai 13 anni, che oltre ad essere una scuola pubblica raccoglie molti ragazzi provenienti dai vari orfanotrofi della citta’.Lo spettacolo e’ andato abbastanza bene, anche se abbiamo riscontrato alcune difficolta’ dovute alla disciplina dei ragazzi, circa 350, scalmanati e agitatissimi, mal controllati dagli insegnanti, che non ci hanno aiutato molto nel gestire la situazione ma che hanno anzi approfittato per farsi una bella pausa... Nel complesso comunque noi siamo stati molto uniti e questo ci ha dato la forza per affrontare la situazione.
Nella serata siamo stati nella parrocchia S. Jose Obrero, una parrocchia nelle vicinanze della nostra missione gestita da un parroco appena rientrato in Bolivia dopo aver passato due anni di studio in Italia.Nonostante mancassero Solletico (di nuovo alle prese con la maledizione intestinale di Montezuma) e Krauta (una leggera febbre), siamo riusciti a portare avanti il nostro spettacolo.La cosa positiva del nostro gruppo e’ l’interscambialita’ dei ruoli, riusciamo a sopperire alle normali defezioni fisiche e sostenerci psicologicamente ritrovando la carica giusta.
Riceviamo costanti aggiornamenti da Aureola sullo svolgimento degli spettacoli che stanno facendo con Ciak e Giullare in alta montagna, ma ahime’ lei non riesce a leggere le nostre comunicazioni via sms.Li attendiamo per la giornata di sabato.


Venerdi’ 12 Agosto 2005
Il programma di oggi prevedeva la nostra visita all’Hogar de Ancianos, una casa di riposo in citta’ con molti ospiti, molti dei quali con problemi psichici.Appena arrivati abbiamo dovuta aspettare che le suore che gestiscono la struttura finissero il loro ritiro; non ci siamo scoraggiati e abbiamo cominciato a fare festa con alcune nonnine che ci avevano visto dal balcone: Opopomoz le ha ovviamente fatte cantare e ballare le tipiche canzoni napoletane del suo repertorio...non sappiamo se le conoscessero gia’ ma ha funzionato e hanno sorriso e ballato per quanto gli fosse possibile.Siamo quindi entrati nell’hogar e ci siamo sistemati in un giardinetto interno nel quale le suore e le assistenti hanno convogliato gli ospiti.Abbiamo cercato di fare uno spettacolo ad hoc, viste le condizioni particolari di alcuni nonnini, concludendo con danze e balli su musiche appropriate: You can live your hat on, Tuca Tuca e un appassionato tango.Un simpatico nonnino e’ venuto personalmente a ringraziarci per l’oretta di svago e allegria che avevamo offerto a tutti loro, augurando tanta felicita’ alla nostra madre patria Italia (testuali parole, in spagnolo ovviamente). Doverosamente giriamo a tutti voi.


Sabato 13 agosto - domenica 14 agosto e lunedi 15 agosto
Anche oggi tre spettacoli. Uno per bambini dell’Orfanotrofio, l’altro per i figli degli infermieri e parenti dell’Ospedale de los Niños e l’altro per una parrocchia.Domenica siamo andati al Seminario di Santa Cruz dove si svolgeva una kermesse di danze popolari presentate da ogni parrocchia cittadina e abbiamo presentato lo sperttacolo per conto della parrocchia di Don Claudio, Reina de La Paz.
Domenica sera di siamo riuniti con Don Claudio anche per chiarire bene gli obiettivi della nostra Associazioni riguardanti questa missione. Ovviamente non ci aspettavamo di fare solo e soprattutto spettacoli. Lui ci ha spiegato che lo spettacolo è la porta di aperture per entrare in confidenza con la gente e che nella seconda parte della missione, ovvero da domani in avanti abbiamo in programma corsi di formazione per le ragazze e i ragazzi del riformatorio e i laboratori per i ragazzi della parrocchia nella missione.

Lunedì 15 agosto
qui non è festa e quindi stamattina siamo andati in una scuola a presentare il nostro spettacolo ai ragazzi delle superiori e, dopo la discussione di ieri sera, abbiamo fatto uno spettacolo ridotto ad 1 ora e poi abbiamo parlato con i ragazzi. Abbiamo chiesto loro se ci sono associazioni di volontariato a Santa Cruz, ci hanno risposto di no. Abbiamo chiesto se a loro piacerebbe diventare volontari come noi e fare servizi in ospedali e in hogares (orfanotrofi) e ci hanno risposto di si. Ci hanno chiesto di tornare il prossimo anno per prepararli a questo. Vedremo quindi di aprire una sede anche qui di VIP Santa Cruz!
Dopo pranzo condivisione sulla conversazione di ieri sera con Don Claudio, sulla missione, sui servizi, sui ricchi e sui poveri. Ho ribadito che per me VIP è nata per dare allegria a 360 gradi: a ricchi, poveri, in ospedale, in missione, in città, in campagna, in orfanotrofi e in case di riposo, e ovunque si vada! Ojala (=Speriamo come si dice qui) che questo messaggio possa passare a tutti i volontari Vip che leggono questo diario. La gioia non ha limiti nè confini e la nostra missione è portarla ovunque

CAPITOLO OPOPOMOZ: Ieri sera Opopomoz con Krauta e Akira hanno preparato gnocchi al sugo per tutti. Il fatto è che mentre si preparavano gli gnocchi si è iniziata una battaglia della FARINA all'ultimo "imbiancamento". Non si è salvato nessuno! Nemmeno don Claudio (vedrete le foto). Ci siamo divertiti un sacco!

Martedi 16 agosto 2005
Ieri pomeriggio minispettacolo per i bambini di un hogar + giochi con loro e la sera nuovamente spettacolino per un altro hogar. Gli Hogares sono gli orfanotrofi, qui in Bolivia ce ne sono un numero spropositato. Noi ne abbiamo già visitato una decina ed ognuno ha da 60 a 80 bambini da pochi mesi a 10 anni. Ieri sera ho parlato con una assistente sociale che si occupa delle adozioni internazionali e mi ha detto che per quanti programmi facciano di informazione sessuale, non si riesce a limitare questo processo di abbandono dei bambini. Madri troppo giovani, figli nati da relazioni occasionali, padri in prigione, bambini nati da famiglie con già altri 5-6 figli, vengono tutti portati all’hogar. A questi si aggiungono quelli che invece vengono tolti alle famiglie per maltrattamenti. E’ una situazione veramente difficile. Alcuni hogares sono molto ben tenuti e hanno anche spazi comuni e di svago veramente belli, altri molto meno. Dipende dai fondi di cui l’hogares dispone. Personalmente vivo in maniera più difficile emotivamente il rapporto con un bambino abbandonato che con un malato. Ovvero rimango molto colpita da questi bambini, mi si stringe il cuore a sapere che non hanno una mamma o che se ce l’hanno questa non ha più voluto sapere nulla di loro. Rimango colpita dal loro bisogno di affetto: la maggior parte di loro ci abbraccia, e sta stretto ad ognuno di noi tutta la sera. Quando è il momento di andare via è un ennesimo abbandono per loro e questo mi fa star male.
Nel pomeriggio con Giullare e Ciak siamo andati alla sede del DNI (Derechos Internacionales de los Niños) dove si stava svolgendo una riunione di equipe tra i diversi staff. Il presidente ci ha presentato alle sue collaboratrici (tutte donne) e io ho spiegato di cosa si occupa la nostra Federazione e come pensiamo possa essere costruttivo collaborare come partners per il prossimo anno.
Il DNI si occupa di abuso minorile sia in famiglia, sia “commerciale” (vendita di bambini e prostituzione, pornografia, ecc.). Noi potremo inviare il prossimo anno i nostri formatori ed educatori per un progetto con gli adolescenti e con il loro personale o con i loro volontari. Per loro sarebbe un nuovo modo di approcciarsi agli adolescenti. Siamo rimasti d’accordo che ci invieranno un programma dettagliato e noi lo valuteremo per il prossimo anno come partenariato in Bolivia oltre alla Missione San Lorenzo e ai Servi di Maria e Suore del Rosario.
Stamattina siamo stati in una scuola che raggruppava alunni dalle elementari alle medie superiori. Uno spettacolo e poco dialogo con i ragazzi perché la situazione non era ottimale, eravamo in una palestra e c’erano tanti bambini piccoli che non erano interessati a un dialogo con noi.
Dopo pranzo nella condivisione: è emersa molta stanchezza e piccole tensioni risolvibili. Tutto sommato stiamo reggendo bene alla fatica e ai malanni.

P.S. Ieri sera si è svolta una sfida a colpi di “gavettone”, ma per fortuna non ha coinvolto tutti.

Mercoledi 17 agostoMattina:
Ospedale Generale - reparto Pediatria. Pensavamo di fare visita ai bambini nelle stanze e infatti ci eravamo attrezzati con i camici, invece le infermiere avevano riunito i bimbi nella Hall e quindici siamo nuovamente esibiti in uno spettacolo per loro e per le infermiere, mamme e figli dei sorveglianti. I bambini hanno riso molto e dopo lo spettacolo abbiamo fatto una marea di palloncini. Opopomoz poi ha avuto la bella idea di fare la lumaca e cosi TUTTI volevano la lumaca! I bambini comunque apparivano provati dal caldo e noi pure!
Pomeriggio: Hogar Don Bosco. Come tutti i posti salesiani, questo Hogar (orfanotrofio) salesiano è bellissimo almeno all’esterno, con un bel parco. Anche qui spettacolo per diversi ragazzi e colloquio con il padre Ottavio che li guida il quale si è dimostrato entusiasta del nostro progetto e ha detto che per questi ragazzi è molto utile questo approccio anche perché era lo stesso di Don Bosco.

Giovedì 18 e venerdì 19 agosto: Turismo

Inizieremo un laboratorio al Fortaleza, quindi scrivo alcuni dati riguardanti questo riformatorio.
FORTALEZA Il centro “Fortaleza” i cui lavori sono iniziati nell’agosto 2004, è stato inaugurato il 6 di luglio 2005. E’ un centro per la riabilitazione di minori tra i 12 e i 16 anni che hanno commesso crimini quali omicidi, furti, violenze. La struttura sorge su un terreno di 13.700 metri quadrati, dati in concessione per trent’anni dal Municipio di Santa Cruz. Consta di 40 locali di cui 6 dormitori ampli con rispettivi servizi igienici; un settore con 5 aule dove si svolgono laboratori di informatica, di meccanica, elettrotecnica; oltre a sala lettura, TV, ecc. Cortile interno, sala mensa, sala riunioni, ufficio amministrazione, cucina e lavanderia. Il gestore del “Fortaleza” è il padre Don Claudio Piccinini, responsabile delal Missione San Lorenzo. L’opera è stata finanziata all’80% dalla diocesi di Grosseto. Questo centroospita 32 adolescenti dal 12 ai 16 anni.
Dati:Età: dei reclusi in un centro di riabilitazione la età predominante è di 15 anni (40,79%), segue 14 anni (21,87%).Crimini: i più frequenti sono firto e trasporto di sostenze stupefacenti.Famiglia: il 93,20% non vive con i genitori ma con parenti.Il narcotraffico sta usando sempre di più gli adolescenti per esportare la droga, in cambio di un compenso tra i 100 e i 300 Bs (10-30 Euro) reclutano bambini e bambine con false illusioni e li portano a commettere questi crimini.
Uno studio fatto dal DNI Defensa Internacional del Niño. Ha dimostrato che tra il 2000 e il 2004 dei 589 adolescenti finiti in riformatorio, il 18,º13% era stato preso mentre trasportava sostanze illegali. Il furto è un’altra causa di cxarcerazione molto forte. La maggior parte degli adolescenti coinvolti nella droga hanno un’età sui 15-16 anni e dovrebbero andare a scuola, ma non hanno le risorse economiche necessarie e sono obbligati a cercare lavoroe, datoc he non lo trovano, entrano in altri tipi di attività illegali. Tutti questi ragazzi sono recuperabili e reintegrabili nella società, per questo il Centro Fortalezadà loro un’opportunità di studio e di professionalità.

Sabato 22 agosto
sono i nostri ultimi due giorni a Santa Cruz, mercoledi partiamo per tornare in Italia (tranne Bailando/Akira perché vanno a Buenos Aires, Giullare che torna in Brasile e Pungolo e Solletico che rimangono a girare la Bolivia). Nell'ultimo fine settimana anche gli ultimi refrattari hanno preso il "cagotto" detto anche la Maledizione di Montezuma e intasano i vari water... Inoltre è sorto da due giorni l'allarme "zecche". Infatti ha cominciato Pungolo trovandosi una zecca nel fianco, poi stamattina Ciak, Canticchio e Furia si sono trovati zecche addosso. C'è chi dice che nono dei cani, c'è chi dice che sono state prese durante l'escursione fatta ai monti e che non sono dei cani... Insomma in attesa di scoprire la verità si vive nella paura, infatti sappiamo che il pizzico di alcune zecche può anche essere mortale.Il 18 e il 19 abbiamo fatto giri turistici alle Missioni gesuitiche e agli insediamenti incaici. Sabato sera grande festa della parrocchia e ultimo spettacolo in grande insieme ai vari gruppi di danze e canti delle altre parrocchie di Santa Cruz. Domenica mattina si sono esibiti i ragazzi della parrocchia che avevamo preparato durante i laboratori e hanno portato in scena scenette quali la Mosca, donna di campagna e di città, numeri di magia e trampoli e il Manamanà finale.E' stato bellissimo vedere che i due ragazzi che hanno imparato ad andare sui trampoli si erano già fatti fare i pantaloni lunghi adatti ai trampoli e vedere l'entusiasmo di tutti.Oramai nella zona siamo più famosi degli attori. Per strada troviamo ragazzini/e che ci abbracciano che ci chiamano “payasitos”.Oggi e domani faremo un lavoro con i ragazzi e le ragazze dei riformatori.Ci siamo divisi in due gruppi, Pepita e Aureola con Akira, Doccia, Krauta, Opopomoz, Giullare, Ciak e Furia sono con le ragazze del Riformatorio "Renacer" e Bailando, Pungolo, Solletico, Dongi, Giogi e Canticchio sono al riformatorio "Fortaleza".

Al "Renacer" stiamo iniziando il laboratorio di Teatro dell'Oppresso con le ragazze e le edudatrici che stanno reagendo molto bene (meglio che in Brasile) e gli altri invece faranno laboratori di Giocoleria, trampoli e gags.C'è molto vento e siamo tutti pieni di terra che ti penetra ovunque.
Sabato 22 e domenica 23 agostoSembra incredibile quante cose possano accadere in 2 soli giorni!Ieri e oggi abbiamo svolto una preparazione culminata in un Forum di teatro dell’Oppresso con le ragazze del riformatorio Renacer. Si tratta di 7 ragazze tra i 15 e i 17 anni e tra queste una ha ucciso il suo bambino di un anno, una ha ucciso una signora anziana per derubarla, una ha rapito una bambina di 2 anni per chiedere il riscatto, una è li per furto e due sono accusate di concorso in omicidio, un’altra ha 11 anni e si sa che ha commesso un reato (non sappiamo quale), ma lei non ricorda nulla.
Il Forum di Teatro dell’Oppresso si è svolto sulla messa in scena di due situazioni molto toccanti: La scena di un delitto che una delle ragazze ha voluto rivivere e l’altra un marito disoccupato che non si occupa di famiglia e che maltratta la moglie e ha un’amante.Come potete immaginare trattandosi di situazioni decisamente forti abbiamo vissuto un’esperienza veramente difficile dal punto di vista emotivo sia noi, sia le ragazze del Renacer. Al termine del Forum però abbiamo avuto momenti di immensa soddisfazione. La ragazza protagonista della storia del delitto ha detto che rivivere questa situazione le ha fatto molto male, ma al tempo stesso l’ha liberata e per la prima volta non si è sentita giudicata. Ha detto che da questo errore commesso ha compreso tante cose e ha acquisito tanti valori che prima non vedeva.Scriverò un resoconto dettagliato dello svolgimento del Forum perché Giullare ha fatto da osservatore esterno e ha preso nota di tutto.Gli altri ragazzi sono andati al Fortaleza, il riformatorio maschile e Donji scriverà la relazione al suo rientro in Italia: Anche per loro è stata un’esperienza molto forte.Questa sera alle 20.00 i ragazzi della parrocchia ai quali abbiamo fatto laboratori di clownerie, di trampoli e giocoleria ci hanno voluto salutare con un discorso molto commovente e ci hanno chiesto ufficialmente di far nascere VIP BOLIVIA, ci hanno chiesto di eleggere un presidente e un consiglio direttivo e ... noi lo abbiamo fatto. Loro si sono impegnati a visitare ospedali e hogares e a tenersi in contatto con noi.
Questa esperienza si è conclusa felicemente. Tutti gli obiettivi della missione sono stati raggiunti. Il gruppo è andato di perfetto accordo e c’è stata una sintonia meravigliosa tra tutti.Abbiamo messo le basi per il prossimo anno e non mi resta che dire: MISSIONE VCM BOLIVIA COMPIUTA!

Akira, Aramis, Aureola, Bailando, Ciak, Canticchio, Doccia, Donji, Furia, Giogi, Giullare, Krauta, Opopomoz, Pepita, Pungolo, Solletico

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